Non cambia molto in testa al ranking, dove vengono confermate le prime nove posizioni della scorsa settimana e, nella top ten, cadono solo i Cowboys, per mano dei Giants che confermano la loro grande crescita dopo una partenza non proprio brillantissima.
Nel mezzo non proseguono la striscia vincente i Saints, e si fermano alcune delle sorprese della stagione come Cardinals e Seahawks, risucchiate dal ritorno prorompente dei Colts, che passo a passo risalgono da un fondo del ranking che pareva, almeno inizialmente, calzargli a pennello, e in cui si sono trovati incredibilmente invischiati i Chiefs, in crisi d’identità e d’idee.

1. Atlanta Falcons (=)
Prima prova per testare la vera forza di questi Falcons ampiamente superata da Ryan, che vince la sfida a distanza con l’ex stella di Atlanta Michael Vick, guidando i suoi compagni ad una sontuosa vittoria sugli Eagles che permette alla franchigia della Georgia di rimanere imbattuta e proseguire la striscia vincente stagionale che l’ha finora proiettata, e ultimamente confermata, in testa al ranking; spettacolare Julio Jones, decisivo con le sue 5 ricezioni per 123 yards e con il suo TD da 63 yards che ha permesso ai Falcons di conquistare l’ampio vantaggio con cui hanno poi potuto controllare senza patemi la partita, conducendola verso quel 30 a 10 finale che li rende, attualmente, i candidati più credibili ad aggiudicarsi la NFC.

2. Houston Texans (=)
Al riposo dopo l’importante affermazione sui Ravens che gli ha consentito di passare al comando della AFC e candidarsi come principali favoriti nella corsa verso il Grande Ballo, i Texans si preparano ad affrontare il loro recente passato, identificato con l’ex DE Mario Williams, che si ritroveranno di fronte nella sfida domenicale contro i Bills, dove sarà interessantissimo vedere la prima scelta assoluta di un tempo contro l’ex teammate J.J. Watt, che lo ha sostituito, senza farlo assolutamente rimpiangere, nella depth chart di Houston in questa stagione. Una sfida nella sfida che promette di regalare emozioni e che metterà Schaub e la sua linea di fronte ad uno dei pass rusher migliori della lega.

3. Baltimore Ravens (=)
Turno di bye per i Ravens, che hanno avuto modo di ripensare alla sconfitta pesante subita a Houston una settimana fa in questo weekend, dove hanno cercato di preparare nel migliore dei modi la sfida divisionale contro i Browns, che paiono intenzionati a fargli passare dei bruttissimi momenti domenica prossima. Intenzioni che si scontrano direttamente con il desiderio di un Terrell Suggs con il dente avvelenatissimo dopo l’esordio stagionale perdente con i Texans; un risultato che non è assolutamente andato già al numero 55, desideroso di rifarsi nell’immediato proprio contro Cleveland.

4. New York Giants (=)
Altro recupero in extremis per New York, che nell’ultimo quarto strappa letteralmente di mano la vittoria ai rivali Cowboys grazie ai 2 field goal messi a segno da Lawrence Tynes, che raggiunge quota 5 una partita aperta con una doppietta, da 41 e 37 yds, e chiusa con un uno-due, 43 e 37 yards, davvero devastante per il morale avversario, che dopo aver rimediato all’allungo inziale, propiziato dai TD di Andre Brown, corsa d 1 yard, e Jason Pierre-Paul, intercept return da 28 yards, dei Giants, sono stati costretti ad arrendersi alla loro rimonta finale; protagonista indiscussa della partita la difesa, che ferma per 4 volte Romo, due con Stevie Brown, che recupera anche 1 fumble, ed una con Corey Webster e il già citato Pierre-Paul.

5. Chicago Bears (=)
All’ultimo respiro Chicago si aggiudica un match più combattuto del previsto contro i Panthers grazie ad un field goal da 41 yards di Robbie Gould, che risponde in extremis a quello precedente infilato dal collega Medlock; in mezzo, dopo quasi tre quarti regalati a Carolina, una rimonta finale che porta ancora il segno della difesa, a segno con Tim Jennings su ritorno da intercetto da 25 yards che permette ai Bears di battere loro stessi versione 1985, quando vinsero il Super Bowl dopo aver messo a segno 5 TD difensivi in regular season, e di mettere nel mirino il record all-time di segnature del reparto arretrato, fermo a 9, a sole tre lunghezze da quest’ennesimo restilyng della mitica Monsters of the Midway.

6. San Francisco 49ers (=)
Archiviano il capitolo Cardinals in trentotto minuti di football nel quale non devono nemmeno sudare troppo per trovare un vantaggio importante e mettere in sicurezza un match che prima dell’inizio pareva essere più ostico di quanto poi effettivamente dimostrato; in gran spolvero il quarterback Alex Smith, che in questo lasso di tempo manda a segno Michael Crabtree, in 2 occasioni, e il veterano Randy Moss, prima di lasciare spazio al gioco di corsa, con il compito di controllare il cronometro. Missione nella quale i runner dei Niners vengono pesantemente aiutati da una defense che azzera l’attacco avversario, soprattutto sulle corse, concedendo appena 6 yards al protagonista della scorsa settimana Stephen-Howling e 1 al suo compagno Skelton, per 7 in totale che segnano il record negativo annuale in NFL.

7. Green Bay Packers (=)
Vincono, si, ma che sudata contro i Jaguars, più ostici di quanto si potesse effettivamente pensare per l’attacco esplosivo di Rodgers e compagni, che riesce ad aver ragione di una buonissima Jacksonville solo nel quarto finale, grazie alla ricezione vincente del veterano Donald Driver, con la quale i Packers hanno messo la freccia e sono diventati imprendibili per gli avversari; una vittoria importante, la terza di fila, segnata dalle ottime prove di Morgan Burnett, 11 tackles, e Brad Jones, 10 placcaggi, arrivata oltretutto senza i due receiver di punta della squadra, Greg Jenning e Jordy Nelson, e che ha permesso a Green Bay di ribaltare la bruttissima partenza 2-3 che stava condizionandogli parecchio la stagione.

8. New England Patriots (=)
Un massacro, forse sarebbe il termine migliore per definire il match del Wembley Stadium, in cui i Patriots hanno letteralmente spazzato via i Rams segnandoli 45 punti in sessanta minuti di football nei quali sono state esaltate all’ennesima potenza le qualità del veterano Tom Brady, autore di una prestazione superlativa conclusa con 304 yards e 4 TD pass all’attivo; tra i protagonisti del match, oltre ad un ritrovato Gronkowski, 2 TD, il receiver Brandon Lloyd, autore di 2 segnature, e i runner Shane Vereen e Stevan Ridley, entrambi a segno su corsa da 1 yard in una partita nella quale ha inciso parecchio il gioco di corse di New England, guidato proprio dal numero 22 che ha chiuso con 127 yards in 15 portate.

9. Pittsburgh Steelers (=)
Vittoria numero quattro per gli Steelers, che superano senza problemi i Redskins conquistando un importantissimo vantaggio nel primo tempo che gli permette di tenere il comando delle operazioni fino al termine del match, gestendo anche ottimamente il cronometro grazie alle potenti corse di Jonathan Dwyer, che conferma di essere maturato tantissimo superando nuovamente le 100 yards e impegnando duramente la difesa avversaria, già colpita ripetutamente da Roethlisberger; il QB numero 7 gioca un’ottima partita, e la decide puntando sui tight end Leonard Pope, Heath Miller, e sul fullback Will Johnson, che chiude il conto prima che il kicker di Washington realizzi l’inutile field goal del 12 a 27 finale.

10. Denver Broncos (+ 2)
I Broncos si fanno nuovamente sotto con la roboante vittoria ottenuta sui Saints, in crescita dopo le due importanti vittorie ottenute nelle ultime settimane; a firmare la quarta affermazione stagionale di Denver, manco a dirlo, il “vecchio” Peyton Manning, che con 305 yards e 3 touchdown pass, completati per Eric Decker, 2 volte, e Demaryus Thomas, vince la sfida a distanza con il collega Brees e permette ai suoi, grazie anche alla sconfitta contemporanea dei Chargers, di volare in testa alla AFC West, nonché puntare con maggiore decisione ai playoffs. Ottima anche la prova dell’altro veterano Willis McGahee, 122 yards e 1 TD, e del running game in generale, che conquista 225 yds totali, 88 delle quali con il rookie Ronnie Hillman, contro la traballante difesa di New Orleans.

11. Dallas Cowboys (- 1)
Partita a corrente alternata dei Cowboys, che partono con il piede sbagliato, subendo un orribile parziale 0-23, rientrano alla grande, firmando una sontuosa rimonta 24-0, e infine si arrendono al ritorno finale dei Giants, che con 2 field goal annullano quanto di buono fatto a cavallo dell’intervallo da Dallas, capace di riacciuffare gli avversari tra la fine del secondo e l’inizio del terzo quarto grazie ai TD su corsa di Felix Jones e Tony Romo, e al TD pass confezionato da quest’ultimo per John Phillips; due belle giocate cancellate però dai 4 intercetti regalati alla difesa newyorkese che sono costati la vittoria ai ragazzi di Garrett, costretti nuovamente ad inseguire dopo aver subito la quarta sconfitta stagionale. Per fortuna, con lo stesso risultato rimediato anche dagli Eagles, nella East, alle spalle dei Giants, è rimasto tutto invariato.

12. Philadelphia Eagles (- 1)
Annullati nei primi due quarti, gli Eagles faticano a trovare spazi contro i Falcons ed escono presto dalla partita, facendosi distanziare nel punteggio e costringendosi ad inseguire all’infinito senza mai riuscire ad avvicinare Atlanta, in dominio costante al Lincoln Financial Field; l’unico a salvarsi, nella sciagurata domenica di Philadelphia, il runner LeSean McCoy, che va a segno sia su corsa, da 2 yards, che su ricezione, 7 yds, provando, senza riuscirci, a limitare i danni di un match ormai abbondantemente sfuggito di mano agli uomini di Andy Reid, giunto ad un record perdente fin qui inaspettato.

13. Cincinnati Bengals (=)
Arrivano da tre sconfitte pesantissime i Bengals, che vorrebbero rientrare con il botto dopo la pausa ma che non avranno certo un compito facile contro dei Broncos lanciatissimi, sette giorni prima di un altro appuntamento da segnare sul calendario in cui affronteranno i Giants tra le mura amiche del Paul Brown Stadium; due match importanti che segneranno indubbiamente la stagione di Dalton e compagni, intenzionati a giocarsi tutte le carte in loro possesso per provare a raggiungere i playoffs.

14. Detroit Lions (+ 4)
Con un Calvin Johnson stracontrollato dalla difesa dei Seahawks Matthew Stafford ha dovuto rivolgere le sue maggiori attenzioni ad altri compagni di reparto del numero 81, e facendolo sembra quasi essere ritornato il quarterback straordinario ammirato nel corso della stagione 2011, tanto che è ritornato a fare quello che gli riesce meglio e che l’ha già reso celebre in NFL, rimontare; con una delle sue comeback ha infatti riportato alla vittoria i Lions, trovando a venti soli secondi dal termine il passaggio vincente per Titus Young, nuovo bersaglio preferito con 100 yards e 2 totali a fine match. Ora la mission del numero 9 sarà quella di guidare un’altra rimonta, quella che potrebbe condurre Detroit ai playoffs permettendogli di risalire la china.

15. San Diego Chargers (- 1)
Non cambiano registro dopo il bye rientrano allungando la loro striscia di sconfitte in una partita che sulla carta sembrava facile facile, ma che invece ha creato parecchi grattacapi ai Chargers, incapaci di andare a segno, se non su field goal, con 2 calci dalle 43 e dalle 31 di Nick Novak, e di recuperare il touchdown iniziale dei Browns, con il quale i padroni di casa hanno controllato il match e tenuto in mano il pallino del gioco; attacco inconcludente, con un Rivers che non riesce ad andare oltre le 154 yards su passaggio, Gates che non supera le 2 ricezioni, e Mathews che si ferma prima di raggiungere le 100 yds su corsa, a 95. Serve un’immediata ripresa, magari già nel giovedì notte contro i Chiefs.

16. New York Jets (- 1)
Sconfitta senza storia per i Jets, che a questo punto devono ringraziare il kicker avversario Carpenter per l’errore nel match d’andata, se no avrebbero subito uno sweep senza storia da parte dei Dolphins, subito in testa nella rivincita newyorkese e abilissimi a sfruttare il dominio del primo tempo per azzerare ogni possibilità di rimonta da parte dei ragazzi di Ryan; sconfitta maturata principalmente per colpa dei special team, resisi protagonisti di errori a ripetizione, ma anche per la solita difficoltà dell’attacco a segnare, cosa riuscita al reparto guidato da Sanchez solo quando la sfida era ormai abbondantemente archiviata, a sette minuti dal termine del match, con una ricezione da 5 yds di Chaz Schilens. Un po’ poco per una squadra che ad inizio stagione voleva puntare al titolo.

17. Minnesota Vikings (- 1)
Rovinarsi con le proprie mani, la sintesi migliore della prestazione settimanale dei Vikings, che con tre turnovers, due fatali ad un passo dalla loro endzone, regalano la partita ai Buccaneers, spianandogli la strada verso una vittoria che, senza errori, probabilmente non sarebbe mai arrivata, o perlomeno non sarebbe stata così semplice; in ripresa Ponder, che pare più a suo agio quando deve rincorrere anziché controllare, e bene anche Peterson, entrambi protagonisti sia in negativo, con i palloni persi, che in positivo, del match. Grande prova, ancora una volta, di Harrison Smith, nonostante questa volta la difesa di Minnesota conceda davvero troppo agli avversari, soprattutto sulle corse.

18. New Orleans Saints (- 1)
Dopo due vittorie si fermano nuovamente i Saints, e lo fanno anche piuttosto malamente al cospetto dei Broncos, che li distanziano di 20 punti e li surclassano nel conteggio delle yards, con un 530 a 252 che rappresenta un resoconto perfetto della sfida andata in scena al Mile High, dove la supremazia dei padroni di casa è apparsa di un netto addirittura imbarazzante. A salvarsi, dall’ecatombe generale, il solito Drew Brees, che pur perdendo la sfida a distanza con il collega Manning, cerca di salvare la faccia a New Orleans con i 2 touchdown pass completati per Darren Sproles e Jimmy Graham. Poco per una squadra che pareva in ripresa e che invece si trova nuovamente ad un passo dal baratro.

19. Tampa Bay Buccaneers (+ 3)
Vincono in scioltezza sui Vikings sfruttando due errori clamorosi di Ponder e Peterson a ridosso della loro endzone, con i quali i Bucs trovano un doppio vantaggio che gli permette di controllare la partita fino alla fine, scavando un solco consistente con il big play da 64 yards di Doug Martin, grandissimo protagonista del match con 214 yards e 2 touchdowns totali a fine partita. Notevole anche la prova di Freeman, che nonostante la pressione costante a cui viene sottoposto dalla pass rushing avversaria completa per 262 yards e 3 TD guidando Tampa verso la terza vittoria stagionale che gli permette di rimanere agganciata alla corsa per le wild card.

20. Indianapolis Colts (+ 3)
Incredibile, se la stagione finisse oggi i Colts sarebbero ai playoffs, e questo nonostante i tanti rookies nei ruoli chiave, sia in campo che fuori dal campo, dove si sta dimostrando davvero valido il lavoro del GM al primo anno Ryan Grigson, che dopo essersi fatto un po’ di esperienza tra le fila degli Eagles sta dimostrando tutto il suo valore in Indiana, dove ha rinnovato con coscienza creando subito un roster competitivo, in cui giovani e veterani remano tutti nella stessa direzione. Una rinascita nel segno di Luck, certo, ma anche di una difesa che non molla mai un centimetro, guidata da un Jerrel Freeman strepitoso, 15 tackles all’attivo, e di un gioco di corse che sembra essere tornato, almeno finora, a funzionare come non succedeva da tempo, e che è stato fondamentale, con due suoi interpreti, Ballard e Carter, per l’affermazione ottenuta in Tennessee.

21. Miami Dolphins (+ 3)
Pur senza Ryan Tannehill al timone i Dolphins riescono a mettere a tappeto i rivali Jets con una grandissima prestazione di tutta la squadra nella quale spiccano il field goal bloccato, l’onside kick recuperato, e il punt bloccato con il quale Miami ha trovato i primi 6 punti del match grazie al prontissimo recupero del pallone da parte di Olivier Vernon; sul 10 a 0, match congelato ed in pieno controllo per la franchigia della Florida, che allunga con una corsa di Thomas ed un altro field goal di Carpenter prima dell’intervallo e poi tiene a debita distanza gli avversari nei secondi trenta minuti, quando con un nuovo calcio del kicker e un TD pass ricevuto dal tight end Anthony Fasano, i Phins chiudono il conto, portando a casa la quarta vittoria stagionale.

22. Washington Redskins (- 3)
Gli Skins escono male dal doppio appuntamento con Giants e Steelers subendo due sconfitte che mettono un po’ in crisi la loro stagione altalenante ma fin qui piuttosto positiva, anche grazie alle invenzioni della prima scelta Robert Griffin III, che conferma di aver raggiunto un ottimo feeling con il veterano Santana Moss, ancora a segno, ma questa volta non riesce ad incidere come vorrebbe in un match nel quale subisce la pressione costante della difesa di Pittsburgh, probabilmente la più ostica affrontata fino a questo punto dal quarterback numero 10; male anche l’altro protagonista di inizio stagione Alfred Morris, limitato a sole 59 yards, Washington è stata costretta ad arrendersi prestissimo allo strapotere avversario.

23. Arizona Cardinals (- 3)
I Niners non sono i Vikings, e i Cardinals se ne accorgono nel corso di un match nel quale combinano pochissimo, conquistando appena 7 yards su corsa e riuscendo a mettere punti sul tabellone solo quando questo è ormai ampiamente archiviato e gli avversari, di fatto, hanno già staccato la spina e sono entrati in modalità garbage time, praticamente a metà del terzo quarto; prima della fine del periodo Arizona si sblocca con il field goal vincente di Jay Feely, che prova a rimediare con un piazzato da 28 yards alla scialba prova dei suoi compagni di reparto, passati dai numeri positivi messi insieme contro Minnesota solo sette giorni fa a quelli pesantemente negativi incamerati al cospetto di San Francisco l’ultima domenica.

24. Seattle Seahawks (- 3)
Fuori dalle mura amiche Seattle è proprio sfortunata, perché nonostante le buone prestazioni, finora, ha conquistato una sola vittoria in cinque partite rimediando quattro sconfitte che per ora pesano come un macigno sul record dei Seahawks, che hanno assaporato a lungo la quinta affermazione stagionale prima di arrendersi ad appena venti secondi dal termine ai Lions; ancora positivo Lynch, che porta in vantaggio i suoi con una dirompente cavalcata da 77 yards, non sfigura affatto Sidney Rice, che si ricorda quel che è stato a Minnesota con Favre a lanciargli il pallone e permette di allungare a Seattle con un TD da 7 yards che lo rivela come uno dei bersagli preferiti di Russell Wilson, tra i quali si rivede, finalmente, anche il TE ex Raiders Zach Miller, a segno con il TD pass da 16 yards che per cinque lunghi minuti aveva illuso i Seahawks.

25. Tennessee Titans (=)
Questa volta l’associazione prestazione positiva di Chris Johnson, 117 yards totali, uguale vittoria, non funziona, e i Titans sono costretti ad ingoiare l’amaro boccone della sconfitta nella sfida divisionale contro i Colts, dove non è servito essere stati in vantaggio fino a tre minuti, circa, dalla fine, ed aver condotto per lunghi tratti il gioco; è bastato un attimo di distrazione, quello che ha portato al TD su corsa di Carter, e un TD pass finale di Luck per chiudere ogni discorso nell’overtime e rimettere nuovamente Tennessee di fronte ad un record negativo che avevano appena abbandonato la scorsa settimana. La corsa, nonostante la fuga dei Texans, resta aperta, ma occorre mettere più punti su quel dannato tabellone.

26. Oakland Raiders (+ 4)
Se i Raiders potessero schierare 11 kicker probabilmente vincerebbero tutte le domeniche, soprattutto se questi fossero 11 cloni del mitico Sebastian “Jano” Janikowski, autore di 4 pesantissimi field goal e 2 extra point che hanno inciso parecchio sulla vittoria finale ottenuta contro i Chiefs, distanziati proprio prima dell’intervallo grazie al TD pass confezionato da Palmer per le mani di Denarius Moore, andato a segno quasi dieci minuti prima del compagno di reparto Darrius Heyward-Bey, che a cinque minuti dalla fine del terzo quarto mette al sicuro il risultato piazzando il TD del 23 a 9 che permette ad Oakland di giocare in scioltezza gli ultimi quindici.

27. Buffalo Bills (=)
Caricati a mille dalla sfida che Mario Williams ha lanciato alla sua ex squadra i Bills paiono pronti a mettere in seria difficoltà Houston, e cercare di partire con il piede giusto in un uno-due che nel giro di sette giorni li vedrà costretti ad affrontare Texans e Patriots, non proprio due match facili per una squadra già in crisi come Buffalo, guidata da un Chan Gailey che sembra già stato messo in discussione da proprietà e dirigenza, intenzionata, a quanto pare, a valutare molto attentamente le sue prossime mosse e i risultati della squadra nell’immediato futuro. Un esame difficile che non potrebbe arrivare contro due avversari peggiori.

28. St. Louis Rams (=)
In trasferta a Londra partono con il piede giusto andando subito a segno con un TD da 50 yards di Chris Givens, poi, probabilmente ammaliati dal fascino del vecchio continente, i Rams si perdono e si fanno infilare ripetutamente dai Patriots, firmando la peggior prestazione dell’anno e subendo, allo stesso tempo, il maggior passivo della stagione, con un -38 che non lascia davvero scampo ad alcuna ricusazione; tra le note positive le prime portate di peso del runner Isaiah Pead, che si alterna al già convincente Daryl Richardson dimostrando che il dopo Jackson, a St.Louis, sembra già essere stato validamente programmato.

29. Cleveland Browns (+ 3)
Seconda vittoria stagionale per i Browns, che segnano nel primo quarto con una corsa da 26 yards di Trent Richardson e poi anestetizzano il gioco e l’incontro con un running game in cui entrano un po’ tutti, da Ogbonnaya a Hardesty fino ad arrivare a Weeden e all’ex quarterback Josh Cribbs, l’unico a non conquistare nemmeno 1 yard nella giornata in cui ai runner di Cleveland riesce un po’ di tutto, come conquistare down importantissimi e bruciare secondi preziosi sul cronometro in modo da permettere alla difesa, ottimamente guidata da D’Qwell Jackson, 15 tackles, di limitare al massimo il gioco offensivo dei Chargers, imbottigliato ad appena 265 yards totali, con un Philip Rivers sempre in grandissima difficoltà.

30. Kansas City Chiefs (- 4)
Quinn parte titolare ma non convince, ed esce di scena dopo appena 4 tentativi di passaggio; gli subentra Cassell, ma di certo non fa meglio, e continuando a sguazzare in quella mediocrità alla quale ci ha abituato nell’ultimo periodo conclude poco o nulla, raggiungendo l’agognata endzone avversaria solo quando ormai il match è già andato e i Raiders mollano un po’ la presa, trovando Dexter McCluster libero a poco più di due minuti dal termine; una brutta prestazione, nella quale Kansas non raggiunge nemmeno le 300 yards totali e che li conduce alla sesta sconfitta di questo 2011, iniziato, di certo, con tutte altre aspettative.

31. Carolina Panthers (- 2)
Hanno condotto il gioco per lunghissimo tempo e dominato sul campo per due quarti abbondanti, eppure nonostante il controllo dell’ovale e ben quattro drive condotti in redzone, sono riusciti a trovare un solo touchdown grazie ad un fumble recuperato dal receiver Louis Murphy in endzone, quando anche questo tentativo sembrava ormai miseramente fallito; per il resto 4 field goal del solito, ottimo, Justin Medlock e un Cam Newton che a fine partita si presenta davanti ai microfoni per un mea culpa con il quale cerca di addossarsi buona parte della responsabilità per il bruttissimo momento dei Panthers ma che, di certo, non esenta da colpe una squadra che, salvo pochi casi isolati, sta rendendo meno di quanto ci si attendesse.

32. Jacksonville Jaguars (- 1)
Blaine Gabbert, che fino all’ultimo non doveva essere del match, gioca probabilmente la miglior partita, fin qui, da professionista, lanciando per 303 yards e 1 TD, ma non basta, come non basta la buona prova complessiva dei Jaguars, che mettono in crisi i Packers nel temibile Lambeau Field prima di crollare nel finale sotto i colpi di Rodgers e compagni; in partita all’intervallo, nonostante l’assenza di Jones-Drew, grazie ad un’intuizione di Guy Whimper, Jacksonville riesce a rimanere agganciata a Green Bay a lungo, con una difesa che risponde colpo su colpo agli avversari e un attacco che si dimostra finalmente produttivo. Due ottimi segnali in proiezione futura.

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