Avanza verso metà stagione la National Football League, che questa settimana presentava l’interessantissimo confronto al vertice per eleggere i re indiscussi della AFC, titolo di cui si sono momentaneamente appropriati i Texans, capaci di superare senza alcun ostacolo i Ravens, riscattandosi dalla cocente sconfitta patita sette giorni prima con i Packers che aveva significato la prima sconfitta stagionale.
Tra le outsider vincono un po’ tutte, e mentre Vikings e Saints cercano di rimanere agganciati al treno che corre spedito verso i playoffs, dietro continuano a comportarsi bene i “nuovi” Colts, che stanno risalendo pian piano la china guidati da un Luck in forma smagliante, che batte quasi da solo i Browns costringendoli a rimanere inchiodati sul fondo del ranking.

1. Atlanta Falcons (=)
Settimana di meritato riposo per i padroni del ranking, che si godono il primato e cercano di ricaricare le pile prima di un trittico che ci svelerà la loro reale forza e la dimensione di questi Falcons, che in venti giorni affronteranno, in fila, Eagles, Cowboys e Saints.

2. Houston Texans (+ 1)
Si rifanno subito della sconfitta pesante rimediata nello scorso weekend annullando i Ravens nella sfida che decideva quale squadra fosse quella favorita per guidare la AFC, puntando ancora una volta sulle corse di Arian Foster, a segno in 2 occasioni, e sulle straordinarie giocate difensive di J.J. Watt, protagonista del match e autore della deviazione che ha consentito a Jonathan Joseph di intercettare Flacco e dare via al dominio indiscusso dei padroni di casa nel secondo quarto; frazione nella quale, con 6 realizzazioni consecutive, Houston scava un fosso profondissimo dal quale Baltimore cerca di uscire senza successo. Convincente Schaub, che chiude con 256 yards e 2 TD pass, completati rispettivamente per Kevin Walter e Owen Daniels.

3. Baltimore Ravens (- 1)
Bruttissima giornata per i Ravens in quel di Houston, dove i Texans li mettono sotto torchio fin da subito, costringendo Flacco a giocare, probabilmente, la peggior partita di quest’anno, e perdersi in due intercetti, uno dei quali riportato in endzone, ed una safety, sanguinosa, che ad inizio partita toglie sicurezza all’attacco di Harbaugh e indirizza la sfida su binari favorevoli ai padroni di casa; soffre la difesa, che senza il suo leader Ray Lewis, fuori per il resto della stagione, subisce in toto la offense avversaria, subendo sia sulle corse che sui passaggi. Malissimo l’attacco, appena 176 yards totali, che salva la faccia solo grazie al TD da 15 yards di Tandon Doss.

4. New York Giants (=)
Dopo tre quarti difficilissimi, in cui i Giants riescono a rimanere attaccati al treno del match solo grazie alla run da 1 yard di Andre Brown e ai 2 field goal calciati da Lawrence Tynes, Eli Manning si sveglia e decide di rimediare ai 2 intercetti cercando di rimettere in piedi il match, e lo affidandosi soprattutto a Victor Cruz, che decide il tutto involandosi verso l’endzone avversaria con una ricezione che tra yards conquistate pre e after catch ne conta alla fine 77, ed arriva proprio un istante dopo al TD di Santana Moss con cui gli Skins pensavano di aver blindato il match. Un risultato importantissimo, soprattutto per come si era messa la sfida, con Washington che ad un certo punto pareva aver le carte giuste per mettere in difficoltà la rivale New York.

5. Chicago Bears (=)
Ennesima prestazione mostruosa della difesa di Chicago, che subisce parecchie yards dagli avversari ma mette a segno 6 fumbles che a fine partita risultano fondamentali per assicurarsi la quinta vittoria di questo 2012; imponente Tillman, che forza 2 fumble, ancora una volta tra i migliori giocatori dei Bears, questa volta a mettere le mani su un pallone lanciato dal QB avversario è D.J. Moore, che con il resto del reparto arretrato permette alla franchigia dell’Illinois di vivere di rendita sfruttando il vantaggio iniziale conquistato grazie al solito TD pass confezionato da Jay Cutler per le mani di Brandon Marshall, una coppia che, dopo la reunion, ha firmato già 24 punti dei Bears.

6. San Francisco 49ers (=)
In una partita bloccata in cui gli attacchi faticano a segnare, se non rifugiandosi nei field goal dei loro kicker, 2 quelli messi a segno da Akers, si decide tutto nel terzo quarto, quando Alex Smith pesca Delaine Walker con un passaggio da 12 yards che si tramuta in touchdown, l’unico della partita, e regala la quinta vittoria stagionale a San Francisco, ancora una volta prontissima a rimettersi in carreggiata immediatamente dopo una sconfitta. Si comporta benissimo la defense, capace di limitare uno degli attacchi più caldi di questo inizio stagione.

7. Green Bay Packers (=)
Di settimana in settimana Aaron Rodgers trova nuovi finalizzatori per le sue trame offensive, e dopo Jordy Nelson, ancora a segno a St.Louis, è la volta di Randall Cobb, receiver da Kentucky che incide notevolmente nel match contro i Rams realizzando 2 touchdowns su imbeccata del proprio quarterback; senza Greg Jennings, insomma, i Packers continuano a volare trovando nuova linfa nei giovani del gruppo, e anche se il running game continua ad essere il cruccio di questa squadra, sono arrivate a stretto giro di posta le vittorie che gli hanno permesso di tornare in attivo e di rimettersi ampiamente in carreggiata nella corsa, spietata, verso la postseason.

8. New England Patriots (=)
Nel segno di Stephen Gostkowski, autore dei due field goal decisivi, quello che prima regala il pareggio ai Patriots proprio mentre il cronometro raggiunge lo 0 e il successivo con il quale gli consegna la vittoria centrando i pali da una distanza di 48 yards, New England riesce a portare a casa un match che pareva aver vinto già a fine terzo quarto e che invece ha rischiato seriamente di perdere quando mancavano meno di due minuti al termine. A nulla sono valsi infatti i TD realizzati da Devin McCourty, kickoff return da 104 yards, e Rob Gronkowski, a segno 2 volte su passaggio di Tom Brady, e il pasticcio dei Jets che ha portato alla safety nel secondo quarto, perché un quarto finale indecente, ha rimesso tutto in gioco. Un calo, sia fisico che mentale, che a Boston dovranno far di tutto per non ripetere.

9. Pittsburgh Steelers (=)
La spuntano grazie alle seconde linee gli Steeelers, che nella sfida divisionale contro i Bengals devono fare a meno di Mendenhall e Redman e decidono di affidarsi alle corse di Jonathan Dwyer e Chris Rainey; il primo, sfrutta la sua potenza per lavorare ai fianchi la difesa di Cincinnati, totalizzando 122 yards totali, il secondo invece, sfrutta la propria imprevedibilità per infilare la corsa da 11 yards decisiva che, ad inizio ultimo quarto, regala la terza vittoria stagionale a Pittsburgh. Risultato che permette alla franchigia della Pennsylvania di impattare nuovamente il record e rimanere agganciati ai Ravens nella corsa per la division.

10. Dallas Cowboys (=)
Non brillano particolarmente i Cowboys nella sfida contro Carolina, dove riescono a spuntarla solo grazie a due field goal finali di Dan Bailey, protagonista assoluto di un match in cui i suoi 4 calci sono risultati fondamentali per decidere una partita in cui gli attacchi hanno faticato davvero tantissimo a trovare sbocchi; limitato dall’ottima difesa avversaria, quello di Dallas , privo altresì del leading rusher DeMarco Murray, è riuscito a rimanere in carreggiata grazie all’invenzione della premiata ditta Tony Romo, 227 yards, TD e nessun intercetto, e Miles Austin, 97 yds su ricezione, che nel momento clou della sfida, nel terzo quarto, mette a segno l’unica segnatura da 6 punti dei ‘boys, completando un buonissimo drive con una bell’azione da 36 yards sulla sideline sinistra dei Panthers.

11. Philadelphia Eagles (=)
Ripartiranno dalla supersfida con Atlanta gli Eagles dell’ex Michael Vick, atteso ad un ritorno con il botto dopo un turno di bye nel quale la squadra avrà certamente cercato di trovare la quadratura necessaria ad evitare gli alti e i bassi che l’hanno incredibilmente caratterizzata, e penalizzata fino a questo momento.

12. Denver Broncos (=)
Pausa anche per i Broncos, che in queste prime settimane hanno dovuto affrontare cinque partite impegnative e che appena ritorneranno in campo dovranno cercare di ostacolare dei Saints in ripresa e pronti a tornare tra le outsider della NFC. Un compito non facile per Denver, che prima di tirare un pelo il fiato dovrà vedersela anche con i Bengals.

13. Cincinnati Bengals (=)
Iniziano il Sunday Night pigiando con decisione sull’acceleratore, ed in men che non si dica, circa 10 minuti, infilano per due volte i rivali Steelers con Cedric Peerman e A.J. Green, portandosi su un 14-3 che pare spianare la strada alla quarta vittoria stagionale; il ritorno prorompente degli avversari nel secondo quarto e la fatica riscontrata da Andy Dalton a mettere il pallone in aria, appena 105 yards di passing game, inguaiano non poco Cincinnati, che fatica a tenere a bada Pittsburgh e si arrende nel quarto finale, evidenziando ancora una volta il solito annoso problema della mancanza di spalle adeguate al numero 18 nella posizione di receiver. Vedremo, con l’avanzare della stagione, se Sanu riuscirà a colmarla.

14. San Diego Chargers (=)
Reduci dalla sconfitta con Denver i Chargers di Rivers hanno cercato di rimettersi in sesto durante il turno di bye per affrontare al meglio due partite che potrebbero farli volare in testa alla AFC West, visto che almeno sulla carta, le sfide con Browns e Chiefs, paiono pendere abbondantemente a loro favore.

15. New York Jets (=)
Perdono un match ben giocato fino alla fine dei tempi regolamentari dopo che un recupero incredibile nell’ultimo quarto pareva avergli consegnato le chiavi della vittoria, grazie ad una buona prova complessiva dell’attacco che, proprio nei sei minuti finali, ha realizzato 13 punti in rapida successione, sulla scia del TD pass, l’unico di giornata, completato da Mark Sanchez per il TE Dustin Keller; sfortunatamente il rush finale è stato vanificato da un ritorno imprevisto dei padroni di casa, in comando per buona parte della partita dopo un illusorio vantaggio iniziale firmato da Shonn Greene, uno dei migliori nelle fila biancoverdi, dove si sono distinti per l’attacco Jeremy Kerley, 7 ricezioni per 120 yards, e per la difesa LaRon Landry, 12 tackles messi a segno.

16. Minnesota Vikings (+ 3)
Prova altalenante per i Vikings, che riescono a infilare la vittoria numero cinque della stagione nonostante la pessima prestazione di Christian Ponder, appena 58 yds lanciate, ed un attacco che, ad esclusione dei soliti Harvin e Peterson, 153 yards su corsa, entrambi a segno, fatica a macinare yards; fondamentale, per il risultato finale, l’ottima prova difensiva generale di un reparto che inchioda al terreno per ben 7 volte il quarterback avversario e si toglie anche lo sfizio di decidere il match con l’intercetto da 31 yards riportato in endzone dal rookie Harrison Smith, per la prima volta a segno in NFL.

17. New Orleans Saints (+ 3)
In netta ripresa i Saints, che permettono ad Aaron Kromer di chiudere positivamente la sua esperienza di head coach ad interim con due vittorie consecutive che rimettono in gioco la franchigia della Louisiana, capace di espugnare il campo dei rivali Buccaneers grazie ad un’altra eccellente prestazione di Drew Brees, che chiude con 377 yards lanciate, per 4 touchdowns e 1 intercetto. Tra i protagonisti del match Lance Moore, che semina il panico nella difesa di Tampa senza riuscire ad entrare nel box score, dove stazionano i compagni di squadra Marques Colston, Joseph Morgan, David Thomas, Darren Sproles e Pierre Thomas, che non sarà sempre efficiente, appena 35 yards corse in sessanta minuti, ma ha la facoltà di decidere la partita, con la corsa da 5 yards che, all’inizio del quarto finale, regala il fondamentale doppio vantaggio a New Orleans.

18. Detroit Lions (- 2)
Stafford lancia, lancia, lancia, ma conclude davvero poco, ed anche se a livello di yards ricalca un po’ il positivissimo 2011, gli altri numeri evidenziano la sua preoccupante evoluzione e quella dei suoi Lions, ormai incapaci di incidere come la scorsa stagione e penalizzati da una serie di infortuni che, probabilmente, influiscono più del dovuto sul loro gioco; ai ripetuti problemi che han tolto di mezzo Best per il resto della stagione, si è aggiunto l’incidente che ha costretto Burleson, secondo target del numero 9, ad uscire di scena, lasciando ancor più solo un Calvin Johnson che contro i Bears ha faticato parecchio a liberarsi e ricevere, appena 3 receptions per 34 yards. L’unico a perforare l’ermetica difesa di Chicago è stato Titus Young, il migliore tra le fila di Detroit, 81 yards e 1 TD, ma quando ormai era troppo tardi, 30 miseri secondi dal termine, per rientrare in partita.

19. Washington Redskins (- 2)
La scorsa settimana avevano subito parecchio l’intraprendenza dei Vikings ma avevano comunque portato a casa la vittoria, in questa, pur tenendo per lunghi tratti in mano il pallino del gioco, si sono dovuti arrendere al rush finale dei Giants, quando ormai il grosso sembrava davvero fatto; bene come al solito Griffin, che conquista 89 yards su corsa e lancia per 2 volte in endzone un rinato Santana Moss, uomo in più degli Skins in questi ultimi match, e formidabile terza punta di un attacco che può contare anche sul sorprendente Alfred Morris, ancora sopra le 100 con una prestazione da 120 yards, nella quale manca solo la gioia di un TD. Valida anche la prova della difesa, che però si perde Cruza nell’azione che decide la partita.

20. Arizona Cardinals (- 2)
Non è un caso se già la scorsa settimana si evidenziava l’inefficenza della linea offensiva di Arizona, in enorme difficoltà contro la pass rushing dei Vikings, che per tutta la partita condiziona Skelton costringendolo in ben 7 occasioni ad un serrato tetè a tetè con l’erba del Mall of America Field; nonostante questo, i Cardinals sfiorano il colpaccio con un’invenzione dello stesso QB per Andre Roberts e un TD su corsa da 3 yards di uno scatenatissimo LaRod Stephens-Howling, che corre per ben 103 yds totali contro l’inossidabile difesa sulle corse di Minneosta, il reparto che ha consentito ai padroni di casa di aggiudicarsi la vittoria.

21. Seattle Seahawks (=)
Non brilla come in altre occasioni Seattle, che subisce il gioco dei Niners nell’anticipo del giovedì senza riuscire a rendersi davvero pericolosa in attacco, dove ne Lynch, nonostante le 103 yards corse, ne Wilson, riescono a colpire, e i Seahawks devono rivolgersi al kicker Steven Hauscka per mettere punti sul tabellone; meno attiva anche la difesa, che di fronte a quello che rimane uno dei migliori attacchi della NFL riesce comunque a mettere a segno l’ennesimo intercetto, questa volta ad opera di Brandon Browner, che comunque non cambia l’esito finale del match.

22. Tampa Bay Buccaneers (=)
Dopo un dominio iniziale i Buccaneers si sciolgono al cospetto dei Saints e si fanno rimontare nel secondo quarto e distanziare ad inizio dell’ultima frazione, quando il TD su corsa di Thomas li costringe ad un doppio inseguimento; Freeman, autore di un ottimo match concluso con 420 passing yards e 3 TD pass, prima accorcia pescando il redivivo Dallas Clark su pass da 3 yards, e poi le prova tutte ad impattare il risultato prima della fine ma non vi riesce, poco aiutato anche dai compagni, che peccano di concentrazione perdendosi in errori banali. Prima sbaglia Vincent Jackson, che non tiene un pallone in endzone e non si fa nemmeno perdonare la rimonta subita nel quarto iniziale da Jenkins mentre pareva ormai lanciato in meta, poi Mike Williams, che riceve e alza le braccia al cielo salvo non aver notato che, nello sviluppo della traccia, era finito già fuori dal campo prima di rientrarvi e recuperare l’ovale. Illegal touch e addio ai sogni di gloria.

23. Indianapolis Colts (+ 4)
Crescono i giovani Colts, che si rifanno subito della sconfitta subita la scorsa settimana conquistando un’importante vittoria sui Browns, in un match dove la differenza l’ha fatta la prima scelta assoluta Andrew Luck, andato a segno con 2 corse, da 3 e 5 yards, come a voler dimostrare di non essere da meno a Robert Griffin III, con cui molto probabilmente lotterà fino alla fine della stagione per la conquista del Rookie of The Year Award; in vantaggio nelle partite casalinghe, 3-1, Indianapolis deve ancora rompere il ghiaccio in trasferta, ma intanto il nuovo corso si gode i frutti degl’ottimi investimenti fatti in estate, che l’hanno portato su un fin qui positivo 3-3.

24. Miami Dolphins (=)
Dovrebbe tornare a tempo pieno Reggie Bush, uomo di punta dei Dolphins in questo inizio di stagione, che dopo l’acciacco che lo ha limitato nell’ultima partita ha sfruttato il bye per ristabilirsi e prepararsi al meglio per la sfida divisionale contro i Jets, partita nella quale, Miami, si gioca una bella fetta di stagione.

25. Tennessee Titans (+ 3)
E’ ufficiale, se funziona Chris Johnson, i Titans vincono, questo è quello che è successo nelle ultime due partite e soprattutto contro i Bills, dove il talento di East Carolina ha corso per 195 yards e 2 touchdowns dando l’input ai suoi compagni di squadra per vincere una partita soffertissima e densa di emozioni; a segno due volte anche il suo primo backup Jamie Harper, a decidere il match è Nate Washington, che ad un minuto e tre secondi dal termine riceve in endzone un passaggio perfetto di Matt Hasselbeck, che ha contribuito alla vittoria con una partita senza sbavature, conclusa con 205 yards, 1 TD e nessun intercetto all’attivo.

26. Kansas City Chiefs (=)
Alle prese con il cambio di quarterback, Brady Quinn nominato definitivamente starter al posto di Matt Cassell, i Chiefs hanno cercato di preparare al meglio la sfida decisiva, per le sorti della stagione, contro i rivali Raiders, nella speranza che non fallisca pure il numero 10 e siano costretti a ripartire da zero puntando, come vogliono i fans, sul giovane Ricky Stanzi, ex prodigio di Iowa.

27. Buffalo Bills (- 4)
Alcuni dicono che ci volevano i Bills per rigenerare Chris Johnson, e leggendo i numeri della partita viene da pensare che sia vero, anche se Buffalo ha giocato un discreto match rimanendo in partita fino all’ultimo, prima di capitolare sulla connessione Hasselbeck-Washington; nel botta risposta andato in scena al Wilson Stadium, a segno Fred Jackson, Brad Smith, su kickoff return da 89 yards, Donald Jones e Stevie Johnson, che torna a segnare dopo 3 settimane d’astinenza. TD che però non serve alla franchigia newyorkese, ora ad un passo dal baratro nella AFC East, parsa in difficoltà per l’intero match, soprattutto quando la difesa ha dovuto contrastare il gioco palla a terra avversario.

28. St. Louis Rams (- 3)
Greg Zuerlein sembra aver immediatamente accantonato gli errori della scorsa settimana ed è tornato ad essere preciso come un orologio svizzero, mettendo tra i pali tutti e quattro i palloni calciati, 2 field goal, da 50 e 43 yards, e 2 trasformazioni; stessa precisione che però è mancata a Sam Bradford, ancora incappato in un intercetto e riscattatosi solo verso fine match, quando nel tentativo di completare una disperata rimonta è riuscito finalmente a bucare l’endzone avversaria mandando dentro Austin Pettis, con un pass da 3 yards che rende meno amara una sconfitta già in parte addolcita dalla corsa da 6 yds vincente di Steven Jackson, autore di una partita positiva ma lontana dai suoi standard. Qualche buona notizia arriva dalle seconde linee, dove si distinguono i rookie Daryl Richardson e Chirs Givens.

29. Oakland Raiders (+ 1)
Oakland vince la sfida tra disperate con i Jaguars solo all’ultimo sussulto, in un overtime deciso dalla gambona di Sebastian Janikowski, a segno dalle 40 yards con una delle sue bordate; prima, sempre il kicker dei Raiders, va a segno altre 3 volte permettendo alla sua squadra di limitare i danni in attesa che l’attacco si ricordi della buona prestazione sfornata solo sette giorni prima contro Atlanta e si decida di provare a rispondere a Jacksonville; cosa che avviene al rientro dagli spogliatori, quando Carson Palmer, prima di impattare il risultato con una corsa da 1 yards sul finire dell’ultimo quarto, accorci sensibilmente le distanze pescando Denarius Moore con un bel lancio da 8 yards. Manna dal cielo in attesa che la difesa faccia il suo e Jano piazzi la botta decisiva.

29. Carolina Panthers (- 1)
Continua a faticare enormemente Carolina, sempre poco convincente e con un Cam Newton, visibilmente dispiaciuto nella conferenza post partita, lontanissimo dal fenomenale talento ammirato la scorsa stagione; resta il fatto che l’anima di questi Panthers e lui, e anche se non al top come nel 2011 è sempre il primo a metterci la faccia, le gambe, e la testa, peccato che spesso non sia supportato dai suoi compagni, soprattutto quelli offensivi, che non riescono quasi mai a sfruttare il lavoro della difesa guidata dal sempre ottimo Luke Kuechly, leading tackler con 15 placcaggi e 1 fumble recovered all’attivo. Illusi dal TD iniziale di Brandon LaFell e dalla corsa vincente in apertura di ultimo quarto di Mike Tolbert, i Panthers si sono arresi solo nel finale ai due field goal di Bailey.

31. Jacksonville Jaguars (=)
In un sol colpo i Jaguars perdono Gabbert e Jones-Drew, e dopo essere andati in vantaggio proprio su pass da 42 yards del quarterback per Cecil Shorts III, faticano a tenere distanti i padroni di casa nonostante Rashard Jennings, subentrato al numero 32, incrementi le distanze ad inizio secondo quarto; senza due uomini di punta infatti Jacksonville comincia a soffrire, e soprattutto non riesce a mantenere il controllo sul cronometro tramite il gioco di corse, una cosa che si sarebbe rivelata fondamentale e che invece, mancando, ha permesso agli avversari di rifarsi sotto e trovare lo spunto giusto nell’overtime.

32. Cleveland Browns (=)
Non riesce la rimonta finale ai Browns, che nonostante un’altra buonissima partita non riescono a superare Indinapolis inanellando la sesta sconfitta stagionale; e dire che, ad un certo punto, Cleveland ci aveva davvero creduto, capitanata da un Brandon Weeden sempre più padrone della squadra, 264 yards su passaggio, e capace di mandare a segno Greg Little, autore di una ricezione straordinaria in endzone, e Josh Gordon, l’uomo nuovo per le giocate sul profondo, prima di arrendersi al field goal finale di Adam Vinatieri, a dimostrazione che, nonostante i risultati tardino ad arrivare, la strada intrapresa, questa volta, pare essere quella giusta.

One thought on “NFL Power Ranking Week 7

  1. contesto solo il terzo posto dei Ravens, che approfittano della mediocrità dell’AFC più che della loro vera forza, come visto con Houston…

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