Sesta week di NFL che segna la caduta dei Texans, fermati da Green Bay in un bel testa a testa che, perché no, potrebbe essere anche un’anticipazione del prossimo Grande Ballo, match per il quale, chiunque abbia intenzione di staccare il biglietto della NFC, dovrà giocoforza fare i conti con Atlanta, rimasta l’unica franchigia imbattuta del lotto, situazione che si protrarrà almeno per una settimana, visto che ai Falcons tocca il turno di bye.

A braccetto con la prima sconfitta di Houston, arriva la prima vittoria stagionale dei Browns, che azzerano il rischio di unperfect season superando in un derby tiratissimo i Cincinnati Bengals, in una rivincita che questa volta sorride a Cleveland, che proprio nei giorni scorsi ha annunciato l’addio di Mike Holmgren a fine stagione.

1. Atlanta Falcons (+ 1)
Soffrono più del previsto i nuovi padroni del ranking, che per tre quarti se la giocano punto a punto con Oakland tra le mura amiche del Georgia Dome, prima di sfruttare l’inezia data dall’intercetto riportato in TD da Asante Samuel per infilare la sesta vittoria stagionale e diventare l’unica francigia imbattuta superstite della lega; il tutto sempre nel segno di Matt Ryan, che apre le marcature con un TD pass confezionato per Roddy White ma lancia anche 3 intercetti, costretto come al solito agli straordinari a causa di un gioco di corse che fatica a decollare e sul quale Atlanta dovrà lavorare parecchio in questo weekend di riposo.

2. Baltimore Ravens (+ 1)
Giocano decisamente meglio rispetto alla scialba vittoria ottenuta contro i Chiefs, e lo fanno fin da subito, affidandosi al braccio di Flacco, 234 yards totali, 1 TD pass e nessun intercetto, alle mani preziosissime di Boldin, 5 ricezioni per 98 yards, e alle gambe di Ray Rice, protagonista indiscusso del match con 106 yards di total offense e autore dei 2 touchdowns su corsa che permettono ai Ravens, prima di raggiungere Dallas, e poi di distanziarlo nel rush finale. Ancora a segno Torrey Smith, piacevolissima scoperta tra le fila di Baltimore in una stagione che potrebbe diventare ben presto quella della sua consacrazione.

3. Houston Texans (- 1)
100 yards e 18 punti, queste sono le differenze, risultanti a livello statistico, che non hanno permesso a Houston di tenere testa a Green Bay, anche se sul campo, quanto a gioco, a fame, e voglia, forse il distacco è stato ancora maggiore, con una squadra ancora troppo dipendente da Arian Foster, 2 TD su corsa, ma limitato comunque benissimo dalla difesa dei Packers, per spiccare il volo. Fatica enormemente Schaub, intercettato in due occasioni, e non va meglio neppure al suo backup T.J. Yates, che riesce a farsi pizzicare anche quando ormai la partita viaggia verso un suo fisiologico termine, poco prima che un punt bloccato permetta ai Texans di salvare quantomeno la faccia con il TD del 24 a 42 messo a segno da DeVier Posey.

4. New York Giants (+ 2)
Sfida ai piani alti per New York, che “ammazza” a livello di punteggio i 49ers scavando un solco di ben 23 punti con i Californiani, un risultato forse più pesante di quanto effettivamente visto al Candlestick Park, dove dopo la prima realizzazione dei padroni di casa, i Giants sono saliti in cattedra e non ne sono più scesi; a dare inizio alle danze il solito Victor Cruz, esibitosi poi con il suo classico balletto dopo il TD pass da 6 yard ricevuto dalle mani di Eli Manning, seguito a ruota da Lawrence Tynes, 4 field goal, e Ahmad Bradshaw, a segno su corsa da 1 yards, in un match in cui anche la difesa ha messo a dura prova l’attacco avversario, condizionandolo con 3 intercetti messi a segno. Una vittoria totale, ottenuta su tutti i fronti, che dimostra come i Giants non siano per nulla decisi ad abdicare.

5. Chicago Bears (=)
Altra vittoria nel segno di Lance Briggs e Charles Tillman, che bissano gli interception return della passata settimana andando ancora a segno contro i Jaguars, che dopo aver tenuto la partita in ghiaccio per due quarti sono stati letteralmente surclassati da una Chicago in forma straordinaria, trascinata tanto dalla sua difesa, capace di concedere solo 189 yards totali agli avversari, quanto dal suo attacco, che sfruttando l’inconsistenza dei padroni di casa, colpisce con tutte le frecce al proprio arco, partendo da Cutler, che innesca sapientemente Jeffery e Marshall, per concludere con Matt Forte, 107 yds su corsa, e Armando Allen, a segno con il primo TD da professionista su run da 46 yards che chiude un match ampiamente archiviato e una buona serie prima della settimana di bye.

6. San Francisco 49ers (- 2)
Dopo due vittorie roboanti una brusca frenata per i Niners, che patiscono tantissimo i Giants regalandogli 4 palloni con Alex Smith, 3 intercetti e 1 fumble, che alla fine pesano come un macigno sul risultato finale, ben più pesante nel punteggio che per quanto visto sul terreno di gioco, dove i californiani hanno comunque tenuto botta; annullate le corse, San Francisco ha dovuto cercare nuove linee di passaggio, riscoprendo Randy Moss e ricevendo importanti conferme da parte di Mario Manningham, che sembra essere finalmente pronto per diventare un fattore in questo attacco. Scoppola da archiviare e dimenticare al più presto.

7. Green Bay Packers (+ 2)
Qualcuno, sempre che sia in grado, fermi Aaron Rodgers, probabilmente l’attuale miglior giocatore della lega, capace da solo di decidere le sorti di un incontro, come dimostra la sua straordinaria prestazione sfoderata contro i Texans, in un match impegnativo che ha rilanciato in maniera totale una Green Bay che pare essersi di colpo rigenerata; con 6, leggasi sei, TD pass, il QB californiano ha impacchettato per bene la difesa di Houston e ha gelato un Reliant Stadium che coltivava tantissime speranze ma che è stato costretto ad arrendersi ad un attacco Packers in grandissima forma, nel quale Jordy Nelson l’ha fatta da padrone, 121 yards e 3 TD, seguito a ruota da un Randall Cobb alla miglior prestazione della sua giovane carriera e da un Jacoby Jones che si conferma uomo d’importanza fondamentale.

8. New England Patriots (- 1)
Il campo dice una cosa, il box score un’altra, e in una partita prevalentemente giocata per vie aeree a decidere le sorti del match è la precisione del proprio quarterback, caratteristica che questa volta non ha per nulla sorriso a Tom Brady e ai suoi Patriots, congelati dai due intercetti del proprio quarterback e da una rimonta finale dei Seahawks che li ha letteralmente lasciati a bocca aperta; a segno Welker, miglior receiver di New England con 138 yards totali, e Hernandez, a tenere saldamente in partita dei Pats veramente poco concreti in endzone ci ha pensato il kicker Stephen Gostkowski, a segno con 3 field goal, due dei quali quasi in fotocopia da 35 yards.

9. Pittsburgh Steelers (- 1)
Al termine di un TNF non proprio spettacolare gli Steelers sono costretti ad arrendersi ai Titans, che li superano con un field goal all’ultimo secondo di Bironas dopo una partita in cui Pittsburgh non è riuscita ad incidere sulle corse ed ha dovuto dipendere, ancora una volta, dalle giocate di Ben Roethlisberger, in apnea dopo l’ottimo TD pass da 82 yards per Mike Wallace con cui aveva colpito nel primo quarto; uno scivolone in parte inaspettato che poteva essere evitato, ma del quale avranno la possibilità di rifarsi già la prossima settimana, quando faranno visita ai rivali Bengals.

10. Dallas Cowboys (=)
Buonissima prestazione per i Cowboys che provano fino all’ultimo secondo utile a conquistare un’importantissima vittoria in trasferta in quel di Baltimore, e che solo per una conversione da 2 punti fallita non riescono a prolungare la bellissima sfida con i Ravens all’overtime, dove se ne sarebbero certamente viste ancora delle belle; bene Romo, che tiene in mano un attacco orfano di Murray, uscito per infortunio e sostituito dal redivivo Felix Jones, 92 yds e TD, orchestrandolo benissimo e sfornando due passaggi da touchdown per Dez Bryant, l’ultimo dei quali poco prima della conversione fatale. Qualche responsabilità, nella sconfitta, per gli special team, che si fanno infilare malamente da Jones su un kickoff.

11. Philadelphia Eagles (=)
La verità è probabilmente solo una, ovvero che questi Eagles dipendono, per obbligo o forse per semplice volere, esclusivamente dalle giocate di Michael Vick, un fuoriclasse senza alcun dubbio tra i migliori della lega ma capace come pochi altri di condizionarti, in egual misura, tanto una vittoria quanto una sconfitta; ancora una volta è una sua partita double face infatti ad incidere sul risultato finale degli Eagles, tenuti a galla dalle sue invenzioni per Maclin, autore di una buonissima prestazione, e McCoy, e allo stesso tempo affossati dai suoi 2 intercetti nel momento clou del match. A questo si aggiunge una difesa imbarazzante nel quarto finale, sullo stesso piano dell’attacco sceso in campo nell’overtime, protagonista di un primo possesso inguardabile.

12. Denver Broncos (+ 2)
Grazie ad un secondo tempo strepitoso i Broncos rimettono in piedi un match che sembrava ampiamente deciso nei primi 30 di gioco e alla fine riescono a conquistare la terza vittoria della loro stagione raggiungendo e superando i rivali Chargers sia nel ranking che in division, dove Denver torna a comandare proprio grazie alla comeback ottenuta in California; sugli scudi, manco a dirlo, Peyton Manning, che con 3 TD pass, per Decker, Stokley e Thomas, indirizza una sfida nella quale la fa da padrona la difesa del Colorado, abile a riportare in TD, sempre nel secondo tempo, un fumble con Tony Carter, e un intercetto con Chris Harris, con il quale, a 2 minuti dal termine, vengono annientate le speranze di rimonta avversarie.

13. Cincinnati Bengals (- 1)
Delusione infinita per i Bengals, che avevano la possibilità concreta di entrare nella top ten del ranking e invece vengono ricacciati indietro dopo la cocente sconfitta subita nel derby contro Cleveland, irrimediabilmente segnato dai 3 intercetti lanciati da Andy Dalton, che da una parte infila il career high con 381 yards e 3 TD pass completati, 1 per Jermaine Gresham e 2 per A.J. Green,e dall’altra persa come un macigno l’ultimo pallone pizzicato da Sheldon Brown, che chiude il match con il suo ritorno da 19 yards direttamente in meta. Una sconfitta evitabilissima, che però dovrebbe caricare tantissimo Cinci in vista della sfida contro Pitt, nella quale si affronteranno due team in cerca di un immediato riscatto.

14. San Diego Chargers (- 1)
Altra sconfitta per i Chargers, che escono con le ossa rotte dall’uno-due contro Saints e Broncos, subendo una ripassata colossale da questi ultimi nel secondo tempo, dopo un primo ampiamente dominato che li aveva visti andare avanti con un netto 24-0; una partita già di fatto finita, riaperta e rovinata principalmente da un attacco che dopo il rientro dagli spogliatoi ha staccato la spina e si è reso protagonista di ripetuti turnovers, che hanno irrimediabilmente cancellato quanto di buono fatto in precedenza, soprattutto da Gates, autore di 2 TD, e da Jammer, a segno su interception return da 80 yards. Pessimo il “secondo” Rivers, che perde 2 palloni, si fa intercettare 4 volte, e, giusto per non farsi mancare nulla, si fa inchiodare al terreno per altrettante, perdendo 25 yards e di rimando posizioni di campo favorevoli. Serata storta, o almeno si spera.

15. New York Jets (+ 1)
Tornano a vincere i Jets, che si riprendono con gli interessi dopo una serie di battute a vuoto che cominciava a preoccupare quanti li vedevano come una delle outsider più accreditate nell’American Conference; ottimo Antonio Cromartie, che lavora benissimo contro Reggie Wayne non permettendogli di incidere sul match, e pizzica anche in un’occasione Andrew Luck, permettendo ai biancoverdi di tenere a debita distanza gli avversari. Fenomenale Shonn Greene, alla miglior prestazione della carriera, 161 yards e 3 touchdowns, nella quale esalta il gioco di corse newyorkese, capace di produrre 252 yds totali grazie anche al contributo di McKnight, Powell e Tebow, stranamente più incisivo nell’unico passaggio tentato, e completato.

16. Detroit Lions (+ 1)
Ne hanno combinate di ogni tipo i Lions, clamorosamente fallosi, dieci penalità totali in partita, ed incapaci di sfruttare uno dei 3 turnovers degli Eagles, tanto da doversi ridurre alla solita disperata rincorsa finale per ottenere una vittoria, meritata, a Philadelphia; ancora impreciso Stafford, che lancia bene, 311 yards, ma non va oltre il solo TD pass completato per Nate Burleson, decisivo ai fini della comeback, faticando più del dovuto a trovare i suoi soliti target dentro l’endzone avversaria, una zona del campo che però raggiunge con una sgambata personale da 1 yard che, in apertura di ultimo quarto, da la sveglia ad una Detroit che pare un po’ troppo appannata. Per fortuna, l’unico ad essere ben conscio del proprio dovere è il kicker Jason Hanson, ancora una volta man of the match con il quarto field goal trasformato in giornata, 45 yards, che regala alla sua squadra la seconda affermazione stagionale.

17. Washington Redskins (+ 1)
Patiscono l’aggressività dei Vikings per quasi due quarti, e rischiano davvero di capitolare sotto i colpi degli avversari, che gli concedono pochissimo in difesa ma, per fortuna degli Skins, non riescono a finalizzare in attacco, permettendogli di rimanere in partita nonostante un divario palese; divario che viene ampiamente colmato verso il finire del secondo quarto e che viene del tutto ribaltato nel secondo tempo, quando sotto la spinta del solito RG3 i capitolini torchiano a dovere Minnesota e la mettono fuori dai giochi con la dirompente corsa da 76 yards con cui il QB numero 10 decide un match che nell’ultimo quarto è diventato avvincente e caldissimo.

18. Arizona Cardinals (- 3)
La peggior offensive line della lega contro uno dei migliori pass rusher non può che portare ad un risultato, e nel raggiungerlo Arizona ci ha rimesso pure il QB titolare Kevin Kolb, uscito di scena per 6 week dopo l’infortunio patito sul campo domenica; al suo posto uno Skelton che non convince per nulla, che si fa intercettare quando dovrebbe cercare di dare un aiuto ad un attacco in difficoltà, tenuto in piedi solo da William Powell, 13 run per 70 yards, Larry Fitzgerald, 6 ricezioni per 93 yds, e dallo stesso Kolb, che finchè è restato in campo ha lanciato bene, 128 yards e 1 TD pass, e corso ancora meglio, portando a casa 66 yds in 5 portate. In difesa non basta un grande Daryl Washington, 14 tackles, ed un’altra buona prova complessiva del reparto ad arginare gli avversari.

19. Minnesota Vikings (=)
Si rovinano con le loro stesse mani i Vikings, che nei primi due quarti non riescono a concretizzare la loro supremazia di gioco, e territoriale, incidendo pochissimo quando si avvicinano all’endzone avversaria, raggiunta solo nell’ultimo quarto, quando ormai Washington ha scavato un ben solco nel box score; all’inconcludenza dell’attacco si aggiunge anche la sfortuna di un fumble rocambolesco e fortuito per il quale non si può responsabilizzare ne Peterson ne Ponder, anche se quest’ultimo ha ben altri errori di cui rammaricarsi, come l’intercetto servito sul piatto d’argento all’ex di Minnie Madieu Williams. Si riprende, si, ma quando ormai è troppo tardi per stravolgere le sorti del match.

20. New Orleans Saints (=)
Finalmente, è proprio il caso di dirlo, i Saints riescono a smuovere una casellina delle vittorie che pareva stregata, rompendo il ghiaccio tra le mura amiche in un match difficile, contro i Chargers, che ad inizio terzo quarto pareva destinato a seguire lo stesso epilogo delle prime quattro uscite stagionali; per fortuna un Brees fin qui “bello” ma un po’ sfigato, continua a crederci e decide di tornare ad affidarsi a quello che probabilmente è il miglior target a sua disposizione, quel Marques Colston tenuto sempre un po’ in naftalina dopo un paio di stagioni monstre ad inizio carriera. Il coaching staff di New Orleans probabilmente si ricorda di averlo tra le proprie fila e il talento da Hofstra, chiamato in causa, non delude, piazzando tre zampate, da 19, 16 e 5 yards, che sommate alla ricezione da TD in apertura di Devery Henderson, reglano la prima win stagionale alla squadra, pronta a festeggiare il record all-time di TD pass consecutivi appena fatto segnare dal QB numero 9.

21. Seattle Seahawks (+ 3)
In una partita dove entra in crisi il gioco di corse fin qui eccezionale di Seattle, ci pensa il braccio del quarterback Russell Wilson a togliere le castagne dal fuoco a Pete Carroll, lanciando per 293 yards e mandando a segno 2 frecce del suo arco, Doug Baldwin e Braylon Edwards, prima di indovinare una giocata pazzesca per Sidney Rice, pescato con una bomba da 46 yds direttamente sul fondo dell’endzone avversaria; ancora ottima la difesa, che subisce quasi 400 yards da Brady ma ha il merito di fermarlo nel momento topico del match, piazzando i 2 intercetti, con Earl Thomas e Richard Sherman, che decidono probabilmente la partita, regalando la quarta vittoria stagionale a Seattle.

22. Tampa Bay Buccaneers (+ 1)
Risorgono nel momento forse decisivo per il futuro della loro stagione i Buccaneers, che vincono in tranquillità con Kansas, limitando come previsto Charles e giocando una partita quasi perfetta a livello offensivo, dove ogni protagonista svolge al meglio il proprio compito; ottimo Freeman, che completa per 328 yards, 3 TD e 1 intercetto, servendo per 2 volte il pallone in endzone a Vincent Jackson e lanciando, come ai vecchi tempi, Mike Williams per la segnatura da 62 yards con cui apre il box score della partita. Bene anche le corse, dove paiono aver trovato la giusta sintonia Doug Martin e LeGarrette Blount, a segno con la corsa del finale 38 a 10.

23. Buffalo Bills (+ 2)
Riescono a rimettersi in carreggiata i Bills vincendo a sorpresa in trasferta contro una compagine che fino a quindici giorni fa era imbattuta; messo alle strette Fitzpatrick, che lancia per appena 153 yards, Buffalo punta tutto sulle corse di C.J. Spiller, 88 yards, e Fred Jackson, 53 yds, entrambi a segno in una partita davvero difficile, iniziata con il piede giusto, safety di Kelsay su Kolb, ma proseguita con tanti patemi d’animo e qualche spauracchio di troppo prima di quel field goal finale trasformato da Rian Lindell, che da 25 yards va quasi a colpo sicuro e permette al suo team di impattare nuovamente il record.

24. Miami Dolphins (+ 3)
Ci hanno evidentemente preso gusto i Dolphins, che replicano la vittoria ottenuta una settimana fa contro i Bengals superando al termine di un match stranissimo i Rams, incapaci di vincere nonostante un dominio sul campo parso davvero disarmante, che parla di un deficit di 270 yards per Miami, in grado di contrapporre appena 192 yards alle 462 conquistate dall’attacco avversario; eppure il football, scienza non sempre esatta, ha deciso di premiare proprio la franchigia della Florida e il suo rookie quarterback, che con i 2 TD pass confezionati per Marlon Moore e Anthony Fasano ha inciso notevolmente sull’affermazione dei Phins, dove non ha brillato un Bush ancora acciaccato.

25. St. Louis Rams (- 3)
Perdere nella maniera che hanno fatto contro i Dolphins può anche segnarti per il resto della stagione, e soprattutto può influire parecchio sull’equilibrio di un giovane kicker rookie, che dopo 15 field goal realizzati da inizio stagione, 2 dei quali messi a segno nel primo quarto a Miami, ne sbaglia ben 3 consecutivi con i quali condiziona, non poco, il risultato finale; se siano stati causati dalla mancanza di concentrazione, dall’inesperienza, o dal clima dello stadio, non lo sapremo forse mai, quello che è certo, però, è che dopo due errori del genere, avere il coraggio di presentarsi dietro l’holder per provare un calcio da 66 yards, denota una presenza di attributi, per giunta probabilmente ovali, mica da ridere.

26. Kansas City Chiefs (- 5)
Cambia il timoniere ma non cambia la rotta dei Chiefs, che proprio al cospetto dei Bucanieri subiscono la quinta sconfitta stagionale arrendendosi senza alcuna resistenza e andando a segno solo grazie alla difesa, su fumble return di Edgar Jones; male anche Quinn, all’esordio starter con Kansas City, che lancia 2 intercetti e a differenza del collega Cassel non può contare sulle corse di Jamaal Charles, sapientemente tenuto a bada dalla ottima difesa di Tampa, che gli ha concesso appena 40 yards. Bye che arriva al momento giusto, prima della sfida dentro-fuori con Oakland.

27. Indianapolis Colts (- 1)
Dopo la vittoria con i Packers che aveva elettrizzato l’ambiente arriva una pesante sconfitta con i Jets che lascia spazio davvero a pochissime recriminazioni, visto il dominio costante al quale sono stati assoggettati i Colts, in difficoltà sia nel muovere la palla via terra che via aria, dove un Luck che ha completato il 50 percento dei passaggi tentati non è riuscito a pescare alcun compagno in endzone, facendosi anche intercettare per due volte dalla difesa avversaria, che ha fatto una buonissima guardia sul suo target preferito, Reggie Wayne. In difesa a poco è servita la miglior prestazione stagionale di Freeman, che ha chiuso con 14 tackles all’attivo.

28. Tennessee Titans (+ 2)
Migliora le proprie stats Chris Johnson e chissà come mai migliorano anche i Titans, che tornano alla vittoria con una buona prova complessiva di squadra che riesce anche a rimediare a tre turnovers, 2 fumble e 1 intercetto, che potevano risultare determinanti ai fini del risultato finale; vittoria che arriva grazie al sangue freddo di Rob Bironas, che a tempo scaduto infila il decisivo field goal da 40 yards, il quarto della partita, con il quale mette a sedere gli Steelers e permette a Tennessee di avvicinarsi ai Colts nella classifica divisionale.

29. Carolina Panthers (=)
Ancora uno scivolone per Carolina, che dopo aver messo insieme qualche buona prestazione si è improvvisamente inceppata, dimostrando di essere troppo dipendente dalle giocate e dallo stato di forma di Cam Newton, in affanno proprio nelle ultime due uscite, quelle che sono costate altrettante sconfitte ai Panthers; poco attivi in attacco, dove lo stesso numero 1 non è riuscito a superare le 200 yds di total offense per la prima volta da quando è passato professionista, le uniche consolazioni sono arrivate a livello difensivo, con l’intercetto riportato in TD dopo 33 yds di corsa da Captain Munnerlyn e la safety messa a segno da Ken Onatolu per il 12-16 finale.

30. Oakland Raiders (- 2)
Non si fanno intimorire i Raiders, che al cospetto di una delle franchigie più in forma della lega le provano tutte per causargli la prima sconfitta stagionale, cosa che non riesce davvero per poco anche grazie ad un match nel quale si comportano benissimo sia l’attacco, capace di macinare yards sia su corse che su passaggio, con McFadden e Palmer sugli scudi, sia in difesa, dove Hanson, Branch e Huff rendono la vita durissima al quarterback avversario pizzicandolo per ben tre volte. Una buonissima prestazione complessiva alla quale è mancata la ciliegina finale, ma non bisogna dimenticarsi che giocavano contro i Falcons, e per di più in trasferta.

31. Jacksonville Jaguars (=)
Altra pessima prestazione complessiva dei Jaguars che nonostante due quarti in cui riescono a rimanere agganciati ai Bears non portano a casa alcun risultato positivo anche a causa di un crollo repentino nel secondo tempo che si conclude con una severa ripassata finale, 41-3, che non lascia spazio ad alcun commento; principale artefice della sconfitta, manco a dirlo, Blaine Gabbert, che con i suoi 2 intercetti, tra l’altro riportati in meta, spiana inesorabilmente la strada a Chicago, rendendogli ancora più facile un compito non di certo arduo.

32. Cleveland Browns (=)
Chiudere due strisce negative, undici sconfitte consecutive in NFL e dodici sconfitte consecutive contro le compagini della AFC North, in una sola partita e farlo oltretutto contro una rivale divisionale è una cosa che non ha davvero prezzo, citando una famosa pubblicità di un’altrettanto famosa carta di credito; per tutto il resto, sarebbe ora bello concludere, c’è Brandon Weeden, che anche se logicamente non serve a ripagare i tifosi di Cleveland delle tante delusioni patite negli ultimi anni, perlomeno regala buone sensazioni in ottica futura, soprattutto dopo il bel match disputato contro i cugini Bengals, dove ha sopperito all’infortunio che ha messo fuori causa l’altro astro nascente Trent Richardson, completando per 231 yards, 1 intercetto e 2 TD pass più che mai decisivi, ricevuti da Josh Gordon e Ben Watson.

3 thoughts on “NFL Power Ranking: Week 6

  1. La sconffitta sanguinosa dei predoni ha un peso indicibile sul resto della stagione, poteva essere la svolta.

  2. Meno male che c’era chi aveva detto che i Giants sono una squadretta……….

  3. Stasera Manning farà sembrare Geno Smith uno che passa poco! La difesa dei Redskins sui passaggi è veramente una barzelletta!

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