Top five confermata rispetto alla scorsa settimana, con le prime cinque franchigie che allungano la loro striscia vincente mantenendosi in vetta al ranking, che non vive finora di grossi scossoni nonostante siano state registrate la prima sconfitta stagionale dei lanciatissimi Cardinals e la prima affermazione degli irriconoscibili, almeno fin qui, Saints, che riescono finalmente ad annullare un tabĂą pesantissimo.

Si accende anche la lotta in coda, con Colts e Dolphins che risalgono la china invertendosi con Panthers e Titans, mentre i Browns paiono lanciati sempre più verso la unperfect season ed un’altra scelta orientata al futuro ed ad una ricostruzione che dovrebbe portare a quella rinascita ormai rimandata di anno in anno.

1. Houston Texans (=)
Preoccupatissimi per uno dei loro uomini di punta, il linebacker Brian Cushing, fuori per il resto della stagione, i Texans riescono comunque a vincere l’importantissimo Monday Night contro i Jets, sfoderando l’ennesima superba prestazione di J.J. Watt, leader indiscusso e trascinatore di una Houston che pare finalmente matura per operare quel salto di qualità definitivo che dovrebbe lanciarla verso traguardi storici. Ancora sugli scudi Arian Foster, che con 152 yards e 1 corsa da touchdown incide tantissimo sul match.

2. Atlanta Falcons (=)
Volano sul 5-0 i Falcons che riescono a spuntarla in extremis su Washington sfruttando anche l’infortunio occorso a Griffin III, e lo fanno puntando ancora una volta sulla vena di Matt Ryan, che lancia per 345 yards, 2 touchdwons e 1 intercetto, giocando soprattutto sul veterano Tony Gonzales e il giovane Julio Jones, entrambi autori dei TD con i quali Atlanta è rimasta in partita prima di piazzare le zampate vincenti con Bryant, kick da 53 yards, e Turner, corsa da 13 yds. Ancora una volta, a fare la differenza, sono le opzioni aeree della franchigia della Georgia, che riesce sempre a confondere gli avversari, se gli fermano White, i palloni vengono dirottati su Jones, e viceversa, e se per un puro caso, riuscissero ad annullarglieli entrambi, di riporto c’è sempre un certo Gonzo a sistemare le cose; alla faccia della crisi.

3. Baltimore Ravens (=)
In una partita noiosa e senza spunti i Ravens riescono a portare a casa la quarta vittoria stagionale superando di 3 punti i Chiefs, grazie a tre trasformazioni precise di Justin Tucker, che chiude un match perfetto con un 3 su 3 realizzando da 28, 26 e 39 yards, e meritandosi tutti i ringraziamenti ricevuti dai suoi compagni, che senza la sua gamba, molto probabilmente, sarebbero tornati a casa a bocca asciutta; bene anche Ray Rice, che supera le 100 per la seconda volta in stagione, mentre delude un po’ Flacco, fermo ad appena 187 yds e 1 intercetto, e dire che Boldin e Torrey Smith sembrano essere in un buonissimo momento di forma, un peccato non sfruttarli a dovere. In difesa grande contributo da Ray Lewis e Bernard Pollard, che con 10 tackles a testa incidono parecchio sul risultato finale.

4. San Francisco 49ers (=)
Altra vittoria impressionante dei Fortyniners, che spazzano via i Bills vincendo su tutti i fronti, sia nel box score che ai punti, dove saltano subito all’occhio le 621 yards di total offense conquistate, soprattutto se raffrontate con le misere 204 messe insieme dagli avversari; a farla da padrone il gioco di corse, che si conferma in vetta alla nazione grazie alle giocate di Frank Gore, 106 yds e TD, Kendall Hunter, 81 yards, Colin Kaepernick, al secondo touchdown stagionale, e Anthony Dixon, che chiude il tabellino dei realizzatori piazzando il TD del 45 a 3 finale. Vista la scarsa opposizione avversaria, non si fa problemi a mettere in moto le gambe nemmeno Alex Smith, che infila 3 corse per 49 yards impreziosendo ancor di più una prestazione che brillava già per le 303 yards lanciate e i TD pass confezionati per Kyle Williams, Michael Crabtree e Mario Manningham.

5. Chicago Bears (=)
Altra vittoria nel segno di Lance Briggs e Charles Tillman, che bissano gli interception return della passata settimana andando ancora a segno contro i Jaguars, che dopo aver tenuto la partita in ghiaccio per due quarti sono stati letteralmente surclassati da una Chicago in forma straordinaria, trascinata tanto dalla sua difesa, capace di concedere solo 189 yards totali agli avversari, quanto dal suo attacco, che sfruttando l’inconsistenza dei padroni di casa, colpisce con tutte le frecce al proprio arco, partendo da Cutler, che innesca sapientemente Jeffery e Marshall, per concludere con Matt Forte, 107 yds su corsa, e Armando Allen, a segno con il primo TD da professionista su run da 46 yards che chiude un match ampiamente archiviato e una buona serie prima della settimana di bye.

6. New York Giants (+ 1)
Soffrono inaspettatamente ad inizio partita contro i Browns, forse perché avevano preso l’impegno sottogamba, o forse semplicemente perché fin qui, a freddo, i Giants hanno sempre faticato a carburare; fatto sta che dopo un primo quarto passato a lasciar fare, i ragazzi di Coughlin decidono di mettersi a dettar legge e nei restanti quindici minuti di football spaccano in due la partita, con Victor Cruz che riceve il suo secondo dei 3 TD che mette a segno nel pomeriggio americano, e Ahmad Bradshaw che buca senza patemi la difesa avversaria. A mettere la parola fine sull’incontro, ci pensano poi ancora il receiver numero 80 e David Wilson, che esalta il lavoro dell’attacco guidato da un ottimo Eli Manning, 259 yards, 3 TD, 1 intercetto, piazzando una corsa in endzone da 40 yds.

7. New England Patriots (+ 1)
Questa volta non si fanno assolutamente impensierire dagli avversari i Patriots, che disputano un buonissimo match mantenendo il controllo delle operazioni fin dalle battute iniziali, cosa che gli permette di non andare mai in affanno contro un’ottima squadra come i Broncos, ottimamente guidati dal rivale di sempre Peyton Manning; al cospetto di un suo avversario storico, il quarterback di New England disputa forse la miglior partita dell’anno, andando addirittura a segno anche su corsa, dove il suo team trova terreno fertile e poca resistenza da parte della difesa di Denver, come dimostrano le 251 yards di running game conquistate e gli altri 2 touchdowns palla a terra segnati da Brandon Veeden e Stevan Ridley, che chiude con 151 yards all’attivo in 28 portate.

8. Pittsburgh Steelers (+ 3)
Al rientro dal turno di riposo gli Steelers partono subito alla grandissima mettendo sotto torchio Vick e l’attacco degli Eagles, che fatica parecchio a reggere i colpi che arrivano dalla difesa di Pitt, guidata da un Timmons e un Foote, 2 fumbles recuperati, in splendida forma, e colpendo a freddo con Rashard Mendenhall, subito a segno al rientro dopo un lunghissimo periodo di riabilitazione post infortunio; trovato il vantaggio i padroni di casa fanno di tutto per controllare il cronometro, e nonostante il ritorno dirompente degli Eagles trovano la seconda vittoria della stagione grazie a Shaun Suisham, che proprio quando il cronometro scocca lo 0 infila un calcio da 34 yards, il terzo di giornata, che permette a Pittsburgh di vincere la battaglia per la Pennsylvania.

9. Green Bay Packers (- 3)
Sconfitta dura da digerire per Green Bay, che vede sfumare il possibile 3-2 a 35 secondi dalla fine del match, quando si fa infilare dal veterano Reggie Wayne dopo una partita con i Colts ben piĂą difficile di quanto preventivato; bene come al solito Rodgers, 235 yards per 3 TD e 1 intercetto, che sembra aver trovato un nuovo go-to-guy nel validissimo James Jones, autore di 2 touchdowns, rimasto in Wisconsin nonostante lo cercassero diversi team durante la free agency per togliersi ancora qualche soddisfazione. Una scivolata inattesa prima di un match che promette sorprese e spettacolo a Houston, dove faranno visita ai leader del ranking.

10. Dallas Cowboys (=)
Settimana di pausa per la miglior difesa sui passaggi della lega, che nel prossimo weekend si troverà di fronte la numero 3 dell’attuale ranking Baltimore, a cui farà visita in Maryland cercando di rientrare con il piede giusto dalla bye week; la speranza è quella di ritrovarsi tra le mani una squadra finalmente pronta a trovare il ritmo necessario per raggiungere i playoffs, senza quelle pause che finora gli sono state letali.

11. Philadelphia Eagles (- 2)
Un Michael Vick a due facce condanna alla sconfitta gli Eagles, prima perdendo 3 palloni deleteri, uno dei quali a ridosso dell’endzone avversaria, nei primi 30 minuti di football, e poi facendo di tutto, nel tentativo di farsi perdonare dai compagni, nei secondi trenta, quando sfodera ottimi drive e trova i 2 pass da touchdown per LeSean McCoy e Brent Celek, tornato a farsi rispettare nell’area di meta; purtroppo per Phila però Pittsburgh, una volta preso il pallone, non lo molla più, e con un drive lunghissimo riesce ad aggiudicarsi il derby della Pennsylvania proprio allo scadere.

12. Cincinnati Bengals (=)
Perdono la seconda partita della stagione con Miami, giocando in maniera decisamente meno brillante rispetto alle precedenti uscite, con Dalton prova a reagire quando ormai è troppo tardi, e dopo aver trovato la solita connessione con A.J. Green ad inizio quarto finale, che illude un po’ Cinci su una possibile comeback, si fa intercettare in quella che probabilmente è l’azione decisiva da Reshad Jones. In difesa sempre ottimi Rey Maualuga e Reggie Nelson, che fanno di tutto per tenere i loro compagni in partita supportandoli contro le corse avversarie, dove hanno limitato piuttosto bene Bush, Thomas e Lane costringendoli a chiudere con solo 68 yards all’attivo.

13. San Diego Chargers (=)
Subiscono la seconda sconfitta stagionale in un match in cui i Saints si giocano il tutto per tutto per restare almeno agganciati al treno playoffs dopo una partenza complicata ed inaspettata, e dopo tre frazioni ben giocate i Chargers sono costretti a subire una rimonta prorompente degli avversari nel quarto finale, passando da una possibile vittoria ad una debacle che comunque, viste le premesse, ci sta. Decisivo, molto probabilmente, ai fini del risultato finale, l’intercetto lanciato nell’ultimo quarto da Philip Rivers, che macchia una buonissima prestazione nella quale aveva servito due TD pass sul piatto d’argento all’ex della partita Robert Meachem, davvero deciso a ben figurare dinnanzi al suo vecchio pubblico nel Superdome.

14. Denver Broncos (=)
Non si conclude come avrebbe voluto il ritorno di Peyton Manning a Foxboro, già teatro di tante sfide tra lui e Brady quando vestiva la maglia dei Colts; il numero 18 gioca la solita ottima partita, sbagliando praticamente nulla e chiudendo con 337 yards, 3 touchdowns, e nessun intercetto sul groppone, ma questa volta non viene supportato a dovere dai suoi compagni di squadra, che perdono palloni su palloni, due dei quali si dimostrano davvero decisivi per il risultato finale, ovvero i fumble di Willis McGahee, che droppa anche un pallone importantissimo, e di Demaryus Thomas, che con questo errore macchia una prestazione di buon livello con 180 yds all’attivo in 9 ricezioni. A provare un insperato recupero, ci provano Eric Decker e Brandon Stokley, che succedono il loro compagno di squadra Joel Dreessen nel box score senza però impensierire più del dovuto i Pats, ormai lanciati verso la vittoria.

15. Arizona Cardinals (=)
Dopo quattro vittorie si fermano i sorprendenti Cardinals, che perdono nell’anticipo del giovedì notte contro i Rams, faticando parecchio in una partita in cui hanno giocato un ruolo importantissimo le difese, capaci di limitare gli attacchi ad appena 524 yards totali; quella di Arizona, che svolge un grandissimo lavoro tenendo Bradford a 131 yards, fa ampiamente il proprio dovere, ma non trova collaborazione da parte della offense, inconcludente e incapace di perforare il muro avversario.

16. New York Jets (=)
Proseguono nella loro striscia negativa i Jets, che sembrano davvero sull’orlo di una crisi vista la confusione che regna sovrana tra i ragazzi di Ryan, dovuta principalmente alle decisioni quantomeno dubbie prese dal loro coaching staff, che cercando di stupire i Texans ha invece dimostrato di non aver delle idee chiarissime sulla gestione della squadra; tra fake punt, tentativi di conversione sul quarto down, onside kick, e, non ultimo, lo schieramento di Antonio Cromartie come WR, New York ha inscenato uno spettacolo per nulla godibile, condito dalla solita prestazione insufficiente di Mark Sanchez, che perlomeno, rispetto a tanti compagni, mostra comunque di volerci provare.

17. Detroit Lions (=)
Riposo per i Lions, che si apprestano ad affrontare una tappa fondamentale della loro stagione in Pennsylvania contro gli Eagles, dove Stafford e compagni si giocheranno una bella fetta di credibilità e di postseason, deleterio sarebbe infatti finire sull’1-4 a questo punto del torneo; fin qui Detroit non ha avuto problemi nel gioco aereo, dove è seconda nella lega per yds di media a partita, ma ha riscontrato parecchie difficoltà nel muovere palla a terra, situazione che potrebbe migliorare con il rientro di Jahvid Best, che in settimana pare abbia superato i test per rientrare a tempo pieno in depth.

18. Washington Redskins (=)
Restano sul pezzo fino a quando possono sfoderare il loro campione in erba Robert Griffin III, poi quando il ragazzo esce per infortunio vanno in crisi e si mangiano il vantaggio risicato che avevano conquistato con il ritorno su intercetto di Kerrigan, 28 yards, ad inizio seconda frazione, e il calcio infilato da Billy Cundiff nel terzo quarto; subiscono il primo ritorno dei Falcons ma reggono, grazie anche all’ottima intuizione del backup QB Kirk Cousins, che completa un pass da 77 yards per il redivivo Santana Moss, prima di perdersi in 2 intercetti che costringono alla resa i Redskins, attesi da un match fondamentale contro i Vikings la prossima settimana.

19. Minnesota Vikings (+ 2)
Ci hanno preso gusto i Vikings, che sfruttando una schedule fin qui agevole e una Tennessee in crisi infilano la quarta vittoria stagionale, nel segno di una difesa che concede pochissime yards ai Titans, appena 267, e di un Percy Harvin in formato MVP che va a segno sia su corsa, da 4 yards, sia su ricezione, da 10 yds; a guidare l’attacco un Ponder che si dimostra in crescita nonostante i primi 2 intercetti stagionali ed un Peterson che sta riconquistando il feeling con quelle corse che lo hanno reso celebre. Una stagione fin qui positivissima, che prosegue con l’insidiosa trasferta di Washington.

20. New Orleans Saints (+ 2)
Finalmente, è proprio il caso di dirlo, i Saints riescono a smuovere una casellina delle vittorie che pareva stregata, rompendo il ghiaccio tra le mura amiche in un match difficile, contro i Chargers, che ad inizio terzo quarto pareva destinato a seguire lo stesso epilogo delle prime quattro uscite stagionali; per fortuna un Brees fin qui “bello” ma un po’ sfigato, continua a crederci e decide di tornare ad affidarsi a quello che probabilmente è il miglior target a sua disposizione, quel Marques Colston tenuto sempre un po’ in naftalina dopo un paio di stagioni monstre ad inizio carriera. Il coaching staff di New Orleans probabilmente si ricorda di averlo tra le proprie fila e il talento da Hofstra, chiamato in causa, non delude, piazzando tre zampate, da 19, 16 e 5 yards, che sommate alla ricezione da TD in apertura di Devery Henderson, reglano la prima win stagionale alla squadra, pronta a festeggiare il record all-time di TD pass consecutivi appena fatto segnare dal QB numero 9.

21. Kansas City Chiefs (- 2)
Matt Cassell sembra un lontano parente del giocatore per il quale molte franchigie erano pronte a far follie quattro stagioni fa, e dopo un 2011 deludente continua a non imbroccarne una perdendo 4 palloni fondamentali, 2 intercetti e 2 fumble, nel match contro i Ravens, dove sarebbe bastata una sua sola invenzione per portare a casa la seconda vittoria stagionale; a nulla servono le corse del leading rusher della lega Jamaal Charles, che tocca le 140 yards in 31 portate ma non riesce ad andare a segno, nemmeno quando, per disperazione, coach Crennell decide di buttare nella mischia Brady Quinn, al rientro dopo un lungo periodo passato a gironzolare sulle sideline della NFL.

22. St. Louis Rams (+ 2)
Vittoria netta dei Rams, che nonostante faitchino a conquistare yard sul terreno di gioco si impongono di 2 touchdowns sui rivali divisionali Cardinals, costringendoli a subire la prima sconfitta della stagione; in difficoltĂ  Sam Bradford, che completa appena 7 passaggi su 21 tentati, si fa comunque perdonare lanciando in endzone il tight end Lance Kendricks e il WR rookie Chris Givens, talento da Wake Forest al primo TD tra i professionisti. Nella difesa che ha stoppato Arizona, ancora una volta grandissimo protagonista James Laurinaitis, sempre tra i migliori linebacker della lega.

23. Tampa Bay Buccaneers (=)
Weekend fondamentale per Tampa, che ha ricaricato le pile sfruttando la pausa per prepararsi ad un match che a questo punto della stagione potrebbe raffigurare la svolta per Freeman e compagni, attesi ad una sfida quasi da ultima spiaggia con i Kansas City Chiefs, una partita nella partita che metterĂ  di fronte il leading rusher della lega, Jamaal Charles, e la quarta difesa della nazione sulle corse; un matchup entusiasmante che promette scintille e che probabilmente fungerĂ  da giudice supremo per il risultato finale.

24. Seattle Seahawks (+ 1)
Torna alla vittoria Seattle dopo la battuta a vuoto della scorsa settimana contro i Rams, e lo fa ancora una volta lavorando molto bene a livello difensivo, confermando di avere un reparto tra i top della lega, come dimostrano la quinta e la terza posizione che attualmente ricoprono nella pass defense e nella rush defense; un buon risultato per Carroll, che in due anni ha creato un reparto solidissimo e ha rigenerato un talento che rischiava seriamente di perdersi come Marshawn Lynch, leader indiscusso di un rushing game che è salito al settimo posto della nazione, nonostante questa volta sia mancato lo spunto vincente ed abbia lasciato il palcoscenico della ribalta a Golden Tate, a segno su imbeccata da 13 yds del rookie Russell Wilson.

25. Buffalo Bills (- 5)
Squadra allo sbando più totale, partita 2-1 ed ora bloccata su un 2-3 che ci sta nei tempi, visti gli ultimi due match disputati con Pats e Niners, ma non nei modi, come dimostrano i numeri che parlano di 1,201 yards concesse agli avversari e 97 punti subiti negli ultimi 120 minuti di football giocati; inguardabili in attacco, dove non incide nemmeno un running game che per ora è al quinto posto della lega, pessimi in difesa, soprattutto proprio contro le corse, i Bills escono con le ossa completamente rotte da un periodo partito con ben altri presupposti. Serve una scossa, e forse sarebbe anche meglio fermarsi un attimo, ragionare a bocce ferme, e ripartire; il problema è che alla bye week mancano ancora altre due partite.

26. Indianapolis Colts (+ 3)
Vittoria thrilling per i Colts, che guidati da un Andrew Luck che non sfigura dinnanzi al collega Rodgers lancia per 362 yards, 2 touchdowns, e 1 intercetto, completando ben 13 passaggi, per 212 yds e 1 TD, per il veterano Reggie Wayne, stella indiscussa di una squadra che sembra essere stata costruita per risalire al piĂą presto la china, alla quale regala la gioia della seconda win stagionale grazie alla ricezione completata in endzone a 35 secondi dal termine.

27. Miami Dolphins (+ 3)
Rialzano la testa i Dolphins, che dopo un inizio difficile con i Bengals, avanti di 2 FG, rimontano e riescono a portare a casa un’importantissima vittoria grazie a Daniel Thomas e Reggie Bush, che nonostante patiscano l’aggressiva difesa di Cincinnati per tutto il campo, riescono a trovare lo spazio per colpirla quando il loro attacco entra nella redzone avversaria, con due corse vincenti da 1 e 13 yards; a completare le segnature che regalano la seconda affermazione annuale a Miami ci pensa poi Carpenter, che mette al sicuro una prima volta il risultato con un calcio trasformato da 46 yards prima che una bella giocata di Reshad Jones fermi l’ultimo assalto di Dalton e compagni.

28. Oakland Raiders (=)
Lavoro extra per i Raiders, che hanno cercato di sfruttare il bye per preparare al meglio la difficilissima trasferta di Atlanta, dove una difesa fin qui troppo ballerina dovrĂ  cercare di limitare uno dei migliori attacchi della NFL, ricco di opzioni e capace di colpire su tutti i fronti; un compito per nulla semplice, reso ancor piĂą arduo da un gioco di corse offensivo che fatica a tornare sugli straordinari livelli della stagione 2011, e da un passing game che non pare aver le potenzialitĂ  per esaltare le qualitĂ  di Carson Palmer, fin qui tra i migliori elementi della squadra.

29. Carolina Panthers (- 3)
Ancora uno scivolone per Carolina, che dopo aver messo insieme qualche buona prestazione si è improvvisamente inceppata, dimostrando di essere troppo dipendente dalle giocate e dallo stato di forma di Cam Newton, in affanno proprio nelle ultime due uscite, quelle che sono costate altrettante sconfitte ai Panthers; poco attivi in attacco, dove lo stesso numero 1 non è riuscito a superare le 200 yds di total offense per la prima volta da quando è passato professionista, le uniche consolazioni sono arrivate a livello difensivo, con l’intercetto riportato in TD dopo 33 yds di corsa da Captain Munnerlyn e la safety messa a segno da Ken Onatolu per il 12-16 finale.

30. Tennessee Titans (- 3)
Continuano a non convincere i Titans, ancora penalizzati da Chris Johnson e le sue corse inconcludenti, anche se, a dire il vero, contro una difesa come quella dei Vikings, la sesta della nazione, era logico aspettarsi una sua battuta a vuoto; assenza che non è stata però colmata a dovere da Hasselbeck, in cerca di una continuità perduta, e da una difesa che patisce troppo le imbucate di Minnesota, abile a colpire sia via aerea, sia palla a terra, dove Harvin, Peterson, Ponder e Gerhart fanno quello che vogliono. L’anticipo con Pittsburgh, arriva nel momento peggiore.

31. Jacksonville Jaguars (=)
Altra pessima prestazione complessiva dei Jaguars che nonostante due quarti in cui riescono a rimanere agganciati ai Bears non portano a casa alcun risultato positivo anche a causa di un crollo repentino nel secondo tempo che si conclude con una severa ripassata finale, 41-3, che non lascia spazio ad alcun commento; principale artefice della sconfitta, manco a dirlo, Blaine Gabbert, che con i suoi 2 intercetti, tra l’altro riportati in meta, spiana inesorabilmente la strada a Chicago, rendendogli ancora più facile un compito non di certo arduo.

32. Cleveland Browns (=)
Per un quarto Cleveland sogna di fare il colpaccio al MetLife Stadium, ma proprio mentre al di la dell’Oceano partono le prime gufate sensazionalistiche da parte dei media, i Giants si risvegliano e decidono di mettersi a fare sul serio; risultato? Browns messi alle corde, recuperati e distanziati con 3 TD e 2 FG in rapida successione che ribaltano la situazione e annullano il doppio vantaggio conquistato grazie al quarto touchdown stagionale di Trent Richardson e alla prima meta in NFL di Josh Gordon, protagonista di un match in cui si ripete nel drive che chiude il box score, ricevendo per la seconda volta in endzone il pallone lanciatogli da Brandon Weeden, con il quale il rookie da Baylor sembra aver trovato un legame particolare. Altra buona notizia per la franchigia dell’Ohio

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