Una divisione che reciterà il suo ruolo da protagonista in questa nuova stagione è certamente la Afc North, valorizzata dalla presenza di tre team candidati a un posto in post season visto quanto accaduto nel 2011.

Oltre ai Ravens e agli Steelers, arrivati entrambi ai playoff con lo stesso record di 12-4 a favore dei primi per i risultati negli scontri diretti, anche i giovani Bengals sono riusciti a strappare un biglietto per una wild card grazie a una differenza punti migliore rispetto ai Titans.

La nuova stagione appare ancora più combattuta per tre semplici motivi: i Ravens non avranno Suggs per buona parte della stagione per un infortunio al tendine d’Achille patito in off season, gli Steelers stanno cambiando lentamente volto alla loro storica difesa e i Bengals hanno portato opportuni interventi nei ruoli dove hanno mostrato maggiori difficoltà nell’ultimo anno.

La prima posizione sembra ancora in ballottaggio tra gli Steelers e i Ravens con i Bengals leggermente svantaggi a causa di poca esperienza e un rendimento ancora da verificare, mentre i Browns sono candidati all’ultima posizione e senza possibilità di provare a dare fastidio alle più quotate avversarie.

BALTIMORE RAVENS

Delicato banco di prova per i Ravens

I Ravens hanno mancato l’accesso al Super Bowl per catch scappato di mano a pochi minuti dalla fine; il record 12-4 sembra difficile da ripetere anche se la formazione dei corvi potrebbe avere qualche punto a favore rispetto alle rivali sperando in una maturazione dell’attacco,arrivato al definitivo banco di prova.

Da anni il vero punto di forza della squadra di John Harbaugh è la difesa. Rappresentata da autentiche icone di questo sport e sempre accompagnate da più che validi giocatori, ma quest’anno i compiti potrebbero essere invertiti.

Con Suggs out a data incerta, Lewis e Reed con una primavera in più sulle spalle è chiaro che tocchi a chi sta con la palla in mano a prendersi il compito di trascinare la squadra: il running back Ray Rice ha piazzato un paio di giocate fondamentali nel finale di stagione, wr e tight end hanno compiuto il loro onesto lavoro e la linea offensiva ha ben risposto a chi aveva seri dubbi sul suo rendimento. Appare chiaro che c’è un solo nome non ancora all’altezza delle aspettative: Joe Flacco.

Proprio lui sarà il quarterback starter,arrivato ai play off con prestazioni troppo alternanti dovute a una mentalità ancora troppo fragile ma a far ben sperare i tifosi sono state le ultime prestazioni,finalmente all’altezza del suo vero valore. I 20 td segnati sono segno di intesa con i suoi wr nonostante il reparto manchi di profondità, e i 12 intercetti subiti sono la conferma dei momenti di difficoltà affrontati dall’ex Delaware durante la stagione.

Flacco dovrà ridurre gli errori al minimo perchè quest’anno la difesa non sembra poter garantire le prestazioni del 2011 che hanno più volte tenuto in piedi la partita. Il compito sembra all’interno delle sue capacità ma bisognerà fare i conti con la sua tenuta mentale. In caso di estrema necessità al suo posto entrerà Tyrod Taylor, ben comportatosi nella pre season con ottime capacità atletiche.

Ray Rice è uno dei running back più affidabili di tutta la Lega e anche quest’anno non dovrebbe avere problemi a ripetere le eccellenti prestazioni delle passate stagioni. Il lungo tira e molla con la dirigenza ha fruttato un ricco rinnovo per Rice, finalmente concentrato per svolgere al meglio un compito che quest’anno potrà essere ben più tosto degli altri anni. A fare la sua spalla non ci sarà più Ricky Williams,ritiratosi in questa off season, ma uno tra il rookie Bernard Pierce e Anthony Allen.

La linea offensiva ha visto partire Ben Grubbs ma rimane per 4/5 la stessa dell’ultima stagione con i tackle Bryant Mckinnie e Michael Oher, il centro veterano Matt Birk e la guardia destra Marshal Yanda. Con loro si inseriranno Bobbie Williams,preso dai Bengals per lo spot di guardia sinistra, e il rookie Kelechi Osemele come possibile tackle di riserva.

Linea tutto sommato più che discreta,specialmente nei giochi di corsa, ma che potrebbe pagare l’età troppo avanzata di Birk, forse arrivato al termine della carriera, e la scarsa mobilità che McKinnie ha nelle gambe. Infatti quando l’ex Vikings si è trovato contro pass ruscher veloci, ha trovato difficoltà a trovare il miglior bloccaggio mettendo Flacco sotto pressione. L’off season non ha trovato rimedi visto che il giocatore si è presentato al camp con lo stesso peso dell’ultima uscita.

Con la linea lavoreranno i tight end Ed Dickson e Dennis Pitta, entrabi reduci da un’annata in crescendo con ottime prestazioni nei bloccho, e l’ottimo fullback Vonta Leach, tassello fondamentale per un attacco che punta molto sul rush game-

I wide receiver hanno giocato un 2011 incontinuo crescendo, soprattutto i più giovani, e sono chiamati a dare il meglio di se per l’obbiettivo play off ma dovranno fare i conti con un valore generale non all’altezza del resto dell’attacco.

Anquan Boldin rimane l’indiscusso numero uno e target preferito di Flacco, con il secondo anno Torrey Smith lanciato nella posizione numero due meritatamente guadagnata nel suo anno da rookie grazie alla super velocità che ha dato al proprio qb l’opportunità di lanciare degli autentici cannoni. Jacoby Jones sarà lo slot dopo un’esperienza a Houston che ha contribuito a renderlo un target affidabile ma mai nei momenti chiave della partita.

Se l’attacco è arrivato a un definitivo banco di prova, anche la difesa avrà il suo bel da farsi ma ci sarà da lavorare duro per confermare i risultati delle ultime stagione. La certezza di avere Suggs a metà stagione non da sicurezza allo staff viste le difficoltà dei suoi sostituti durante la pre season.

Il front seven vedrà la classica formazione 3-4 con Ray Lewis a capo dei linebackers; accanto a lui giocherà Jameel McClain mentre a sostituire l’infortunato Suggs ci penseranno il rookie Courtney Upshaw, Paul Kruger, poche volte in campo nei suoi primi tra i pro e Sergio Kindle, atleta dalle grandi potenzialità ma troppe volte limitato dagli infortuni.

Questi tre hanno avuto non poche difficoltà nelle prime uscite, specialmente Upshaw, e hanno costretto i coach ad inserire Albert McClellan ,giocatore più propenso alla copertura del campo per evitare numerosi big plays da parte degli avversari, rinunciando a un pass ruscher.

La defensive lineman a tre sarà composta dal pro bowl Haloti Ngata e Arthur Jones come end, e Terrence Cody impegnato nella posizione di nose tackle. Questi tre dovranno dare il meglio di se per alzare il livello di pressione da portare al qb visto che raramente vedremo sei giocatori impiegati nei bliz, e avranno il compito di contenere al meglio le corse. Un front seven con un bel punto interrogativo da risolvere ma c’è sempre l’eterno Lewis a dare morale ai compagni di reparto.

A differenza degli anni passati la difesa dovrà riporre maggior fiducia alle secondarie, l’anno scorso molto convincenti durante il finale di stagione e capaci di trovare un cornerback di grande rendimento come Webb e una ottima copertura sul profondo nel rookie Smith.

Lardarius Webb, rinnovato in off season, si è dimostrato un cornerback di primo livello, ideale da affiancare al veterano free safety Ed Reed e al discreto Bernard Pollard impiegato nella posizione di strong safety. Cary Williams e Jimmy Smith si sfideranno per lo spot di secondo cornerback con il primo in leggero vantaggio ma dovrà riprendersi al meglio dall’infortunio.

Il kicker sarà l’affidabile Billy Cundiff  è stato tagliato durante la pre season e il suo posto verrà preso da Justin Tucker mentre Sam Koch ricoprirà la sua posizione di punter. I ritorni dovrebbero spettare a Jacoby Jones dopo le discrete statistiche ottenute con i Texans con Morgan Cox a fare il long snapper.

Ravens al definitivo banco di prova; se la missione andasse a buon fine senza affrettare il rientro di Suggs, la formazione del Maryland si presenterebbe ai play off con un pass ruscher fresco e riposato per cercare quel Super Bowl che ai vari Flacco,Rice, Oher e lo stesso Suggs manca da sempre.

Ma attenzione al primo pericolo di questi Ravens, quel Joe Flacco che ha come primo problema la tenuta mentale nei momenti chiave della partita. Se i compagni gli diffondono fiducia potrebbe essere l’anno giusto per la sua definitva consacrazione.

PITTSBURGH STEELERS

BigBen rimane l’anima degli Steelers

Gli uomini di Mike Tomlin hanno chiuso il 2011 con un record di 12-4 ma sono stati eliminati dai sorprendenti Broncos al primo turno di play off.

Come i Ravens anche gli uomini delle acciaierie avranno problemi in questa stagione, dato che la dirigenza ha deciso di cominciare a cambiare volto alla propria storica difesa.Una decisione che si doveva prendere prima o poi ma il mutamento fatto gradualmente può dare i suoi frutti immediatamente evitando stagioni negative.

James Farrior e Aaron Smith hanno appeso il paracolpi al muro dopo numerosissime battaglie con gli uomini in tenuta giallo-nero ma non hanno lasciato il vuoto dietro di loro, confidando nella crescita di alcuni giovani.

Il primo movimento della off season è stato l’ingaggio del nuovo coordinatore offensivo Todd Haley, esonerato a dicembre dagli Chiefs dopo una stagione molto deludente.

Haley porta un sistema che potrebbe ben intonarsi con i giocatori degli Steelers, visto che fa delle velocità uno dei suoi fondamentali essenziali e i wr di questo team ne sono adeguatamente forniti.

Il faro del roster rimane sempre Ben Roethlisberger, capace di giocare con numerosi problemi fisici che però, a lungo andare,si sono fatti sentire più del dovuto limitando le prestazioni del numero 7. BigBen rimane uno dei migliori quarterback della Lega e certamente non si lascerà scappare il biglietto per la post season,periodo che lo ha sempre visto protagonista. A fargli da vice uno tra Byron Leftwich, esperto e solido rimpiazzo, o Charlie Batch, veterano ma lontano dai tempi migliori.

Il back field ha ricevuto una super notizia prima della seconda week di preseason: il running back Rashard  Mendenhall è stato attivato dalla pup lista dove era inserito a causa dell’infortunio subito nelle ultime giornate della stagione. Il giocatore sta entrando nell’ultimo anno del suo contratto da rookie e questo potrebbe essere motivo per cercare di guadagnarsi un rinnovo simile alle cifre dei vari Forte e Rice.

Da definirsi la data del rientro in campo, fino a quel momento lo starter sarà Isaac Redman con l’assistenza di Jonathan Dwyer e del fullback Will Johnson. Redman non ha mai entusiasmato i tifosi ma rimane un sostituto solido e affidabile ma per arrivare a gennaio sarà fondamentale il ritorno del numero 34.

I wide receiver giovani,belli e veloci hanno acceso il pubblico del Heinz Field con numerosi big plays ma quest’anno,almeno inizialmente, dovranno fare a meno di Mike Wallace. L’ex Mississippi non ha firmato l’offerta di rinnovo proposta della società e si è dichiarato molto infelice; il giocatore è andato in holdout ma nel roster rimangono altri wide receiver di buon valore.

Ha deciso si smettere anche Hines Ward,veterano di mille battaglie, ma il reparto non perde imprevedibilità grazie alla presenza di Antonio Brown, Emmanuel Sanders e il più esperto Jerricho Cotchery; tre prospetti con mani sicure e dalla sorprendente velocità. Brown,dopo un prolungamento molto oneroso del contratto, avrà l’opportunità di giocare anche da numero uno e potrà far salire i suoi già ottimi numeri mentre Cotchery ha svolto più che bene il suo compito dopo l’arrivo dai Jets.

Con loro opererà il tight end Heath Miller, giocatore di grande rendimento e bersaglio molto gradito al proprio qb, con Leonard Pope, ragazzo con un felice passato nella nfl, a fare da vice.

Gli infortuni di BigBen puntano il dito contra la offensive lineman, discreta sulle corse ma a volte inguardabili in pass protection, ma quest’anno qualcosa sarebbe potuto cambiare: a sorpresa dal draft sono arrivati la guardia David DeCastro e il tackle Mike Adams. Se Adams avesse dovuto iniziare come riserva, DeCastro era candidato a un posto da starter ma un brutto infortunio lo ha spedito in lista infortunati.

La composizione della linea da sinistra a destra dovrebbe essere questo: Trai Essex, Willie Colon, Maurkece PounceyRamon Foster e Marcus Gilbert. Una linea che dovrà contare quasi sull’intero organico dell’anno passato vista la perdita dell’ex Stanford ma il rientro di qualche pedina potrebbe sistemare qualcosa ma difficilmente ci saranno dei grandi cambiamenti.

Riprendendo il concetto iniziale, gli Steelers rimangono con una difesa che ha un pass ruscher di buon rendimento e Polamalu nella posizione di strong safety ma rimangono ancora qualche dubbio.

Il front seven sarà sottoposto a un esame di prova per capire a quale livello siano i giovani; a dare una mano ci ha pensato l’eterno Casey Hampton, attivato dalla pup list ma ancora sotto osservazione per un problema al ginocchio.

Ziggy Hood e Brett Keisel rimangono una coppia di end di ottimo rendimento; tra i due giocherà come nose tackle Steve McLendon, molto positivo durante la pre season e posto al ruolo di titolare, con il rookie Alameda Ta’amu a dare il cambio. Rimane una linea difensiva affidabile e il ritorno di Hampton potrebbe essere una gran bella aggiunta.

I due out side linebackers saranno Lamarr Woodley,l’anno scorso spesso out per un problema ai legamenti, e Chris Carter nell’attesa che James Harrison ritorni attivo dalla pup list.Woodley rimane un avversario scomodo per molti e l’assenza temporanea di Harrison porrà sulle sue spalle grandi responsabilità, ma il giocatore mai si è trovato in una simile situazione e quindi potrebbe anche deludere le aspettative.

All’interno giocheranno Larry Foote e Lawrence Timmons, coppia affidabile ma raramente sopra le righe, con il secondo chiamato a prendere l’eredità di Farrior in una stagione che potrebbe portare alla sua definitva consacrazione nella difesa degli Steelers.

Keenan Lewis e Ike Taylor saranno i cornerback starter ma hanno spesso perso il duello contro i wr più veloci e anche quest’anno avranno il suo bel da farsi; Curtis Browns giocherà come nickel ma rimangono dubbi sul rendimento generale di tutto il reparto visto che la dirigenza non ha trovato acquisti in grado di migliorare la situazione.

Troy Polamalu è sempre un safey da pro bowl ma anche lui comincia ad avere qualche calo; accanto a lui Ryan Clark, assente nelle disfatta contro Denver, e Will Allen per cercare di compensare il valore non proprio esaltante dei cornerback.

Shaun Suisham sarà il kicker ma dovrà migliorare nelle percentuali mentre Jeremy Kapinos si incaricherà dei punt; Sanders si impegnerà a ritornare tutti i calci e Greg Warren come long snapper.

Steelers a caccia di play off ma con qualche pecca nelle secondarie e la situazione Wallace da risolvere; se riuscissero a mettere a posto queste due falde si candiderebbero per un posto in post season ma il Grande Ballo sembra un traguardo irraggiungibile con troppe altre squadre a mettersi tra i piedi, su tutte Bengals e Ravens, e una linea offensiva che potrebbe essere redisegnata più volte durante la stagione senza trovare il giusto equilibrio.

CINCINNATI BENGALS

Green e Dalton a caccia di conferme

L’anno scorso i Bengals venivano presentati come candidati alle ultime posizione della conference per i capricci di Carson Palmer e un attacco tutt’altro che pronto per il palcoscenico dei grandi.

Ma sono stati proprio due rookies a portare i Bengals alla wild card, poi persa contro i Texans; però il segno è rimasto e sicuramente i giovani tigrotti di Marvin Lewis ripartiranno con entusiasmo con l’obbiettivo di ripetersi seppur la sfida sia davvero ostica.

Prima di cominciare a presentare il roster però, bisogno fare un passo agli inizi di marzo quando stava iniziando la free agency e i Bengals erano la squadra con il maggior spazio di salary cap.

Situazione che faceva ben sperare i tifosi, ansiosi di vedere l’arrivo di un giocatore capace di rendere questi Bengals una seria candidata ai play off. Invece così non è stato: sono stati acquistati giocatori di discreto livello ma nessuno dei quali sembra poter essere il giocatore tanto sognato.

I tifosi hanno puntato il dito contro la dirigenza per non aver adeguatamente rinforzato il reparto delle corse, fermato a una misera media di 3 yards a portata nel 2011. Se C.Benson non era la soluzione sperata, neanche BenJarvus Green-Ellis sembra esserlo visti i limiti mostrati con i Patrios.

Michael Bush è finito a Chicago per cifre di poco conto e questo fa pensare che la dirigenza non ci abbia nemmeno provato o che stia guardando al prossimo draft quando ci sarà disponibile Marcus Lattimore? La scelta può essere giusta ma i Bengals potrebbero pagarla cara.

Sorvolato questo dubbio, guardiamo ora il roster dei giovani tigrotti capaci di un’annata fatta di grandi colpi di scena che hanno dimostrato quanto Lewis sia capace di farci con i giovani.

Andy Dalton è stato una sorpresa dimostrandosi sicuro,affidabile e capace di assumersi le proprie responsabilità. Deve ancora migliorare in certi aspetti del gioco e dovrà dimostrare di reggere la pressione quando il pallone scotterà di più ma è pronto a condurre i Bengals in questa infuocata afc north; come buck up l’affidabile Bruce Gradkowski.

Alle spalle di Dalton è stato assemblato un duo di running back molto simili tra di loro: Bernard Scott si giocherà il posto da starter con BenJarvus Green-Ellis,acquistato dalla free agent e reduce da una felice esperienza da starter a Boston con i Patrios. Entrambi sono ottimo portatori di palloni ma mancano di velocità e potrebbero perdere qualche yards importante per la chiusura dei down.

Il ruolo di tight end è ben coperto da Jermaine Gresham, autore di un 2011 di sostanza e ottimo target per Dalton, con Donald Lee e il fullback Chris Pressley. Gresham, pronto ad entrare nel suo terzo anno, ha dato ottime risposte sia in termini di catture dei palloni sia nel portare i blocchi; inoltre sta sviluppando un’ottima capacità di playmaker che potrebbe diventare una splendida soluzione insieme all’astro nascente AJ Green.

Il rush game delle tigri non è di certo tra i primi della lega anche per colpa di una linea offensiva che manca di mobilità e soprattutto di aggressività. Per aggiustare la situazione sono arrivati Travelle Wharton dalla free agent dopo un’ottima esperienza ai Panthers, ma un infortunio alla gamba lo ha spedito in lista infortunati.

Al draft si ha scelto di puntare, oltre che su Kirkpatrick, sulla guardia ex Wisconsin Kevin Zeitler, prodotto da una delle migliori linee offensive del panorama collegiale.

Le due guardie saranno Clint Boling, secondo anno dal discreto potenziale, e il rookie first round pick Kevin Zeitler, con Andrew Whitworth e Andre Smith rispettivamente come left e right tackle e Kyle Cook nerl ruolo di centro. Il livello pare decisamente migliorato ma la mancanza di un running back dai grandi numeri potrebbe stagnare l’evoluzione del gioco delle tigri, decisi a bilanciare il più possibili il loro attacco per togliere pressione a Dalton.

Una curiosità: al draft i Bengals avevano due picks nel primo giro, il 17° utilizzato per Kirkpatrick e il 21° ceduto ai Patrios. Se guardiamo chi era ancora disponibile e tenendo conto della scelta fatta poco dopo per chiamara Zeitler, i Bengals avrebbero potuto chiamare David DeCastro, la guardia più promettente dell’intero progetto.

I Bengals lo hanno fatto passare per prendere ulteriori picks da investire nei giri dietro con i vari Still e Thompson che difficilmente si sarebbero trovati insieme. Al momento la squadra non sembra pentirsene ma si ha sempre lasciato andare un quasi probabile all pro ai rivali di Pittsburgh.

La formazione dell’Ohio ha nel wide receiver AJ Green il punto di forza in attacco: alto,veloce,mani delicate e buona visione di gioco gli conferisco il ruolo di primo wr e di target preferito. Con lui giocherà Brandon Tate, promessa dei Patrios scomparsa negli infortuni, e uno slot ancora da definire tra Armon Binns e Andrew Hawkins.

Ma chi ha fatto i migliori progressi è stata la difesa: giovane, efficace e molto aggressiva. Il draft è stato mirato a prendere un secondo violino come Dre Kirkpatrick ma un infortunio al ginocchio lo terrà fermo ai box almeno fino a metà settembre. Nell’attesa che ritorni l’x Tide, la squadra potrà contare su tre cornerback di primissimo valore con la giusta esperienza per aiutare i giovani a migliorare i già buoni risultati.

La defensive lineman è sicuramente il punto d’ancoraggio da cui partire grazie a dei giovani talenti esplosi sotto l’attenta guida del coordinatore difensivo Mike Zimmer. L’anno scorso i giovani lineman hanno fatto venire il capogiro a più di un avversarsario e quest’anno appaiono addirittura migliorati.

Carlos Dunlap, Michael Johnson e Robert Geathers sono un trio di end atletico e perfettamente bilanciato per contenere le corse e inseguire il quarterback. L’anno scorso non è emerso il giocatore che a livello statistico si è maggiormente evidenziato dagli altri ma nel complesso gli end hanno svolto il loro lavoro.

In mezzo l’immagine di Domata Peko a far coppia con l’astro nascente Geno Atkins; pronti a entrare ci saranno i due rookies Devon Still e Brandon Thompson. Proprio questi ultimi due sono scesi in basso e adesso potranno inserirsi nelle rotazioni per portare un solido contributo a due starter che già faranno la voce grossa.

Manny Lawson ha finalmente trovato la sua dimensione come strong side linebacker nella 4-3 e darà sicuramente un buon contributo ai pass ruscher mentre Thomas Howard si è guadagnato il posto di wake side dopo un buon primo anno. In mezzo ci sarà Rey Maualuga, ormai maturo per prendersi le responsabilità di guidare la difesa.

Le secondarie con il rientro di Kirkpatrick potrebbero diventare un brutto cliente per tutti visto il ritorno di Leon Hall dall’infortunio.

Nate Clements e Leon Hall saranno i due cornerback insieme a Terence Newman, arrivato dai Cowboys e componente ideale per la giovane difesa. E’ da loro tre che Lewis si aspetta il massimo per raggiungere la completa maturazione di alcuni giocatori.

Taylor Mays e Reggie Nelson hanno svolto in modo pulito il loro ruolo di safety e manterranno la loro posizione da starter cercando di formare un reparto di secondarie davvero temibile e capace di sviluppare numerosi adattamenti agli attacchi avversari.

Mike Nugent si è dimostrato affidabile come kicker e continuerà a farlo con Kevin Huber ad occuparsi dei punt. Brandon Tate si occuperà anche dei ritorni e Clark Harris sarà il long snapper.

Tante attese per la franchigia dell’Ohio sperando che Dalton continui le buone performance del primo anno. Raggiungere i play off con il record dello scorso anno sarà quasi impossibile ma la post season non è un miraggio.

Marvin Lewis ha tra le mani un team giovane e con tanta voglia di fare, ora tocca a lui trasmettere il suo sapere per cercare di inseguire qualcosa di più che una semplice wild card.

CLEVELAND BROWNS

Joe Thomas, una certezza

Se c’è una candidata alla prima scelta assoluta del draft questa è la formazione di Cleveland perchè i Browns si apprestano a entrare in una nuova stagione con più dubbi che sicurezze.

Qualche punto fisso nel team c’è come il left tackle Thomas o il linebacker Jackson ma oltre a questi giocatori attorno sembra esserci poco o niente.

Il draft ha portato Trent Richardson, seppur spendendo numerosi picks per salire di una singola posizione, e Brandon Weeden, rookie di 28 anni con troppe attese per il suo primo anno tra i pro, ma difficilmente la squadra migliorerà il record dello scorso anno, fermatosi a 4-12.

La squadra ha cambiato proprietario e questa potrebbe essere l’ultima annata per molti componenti della dirigenza, forse arrivata al momento di una svolta però il capo allenatore sarà ancora Pat Shurmur, reduce da un primo anno fatto di 4 vittorie e 12 sconfitte ma con un progetto ben chiaro.

Shurmur ha deciso di puntare sui giovani, di farli giocare fin da quando sono rookies per farli maturare. E’ riuscito benissimo con Joe Haden e Phil Taylor ma la fortuna non è di certo dalla sua parte perché proprio Taylor si è infortunato al ginocchio e probabilmente resterà out per tutta la stagione.

Anche quest’anno giocheranno numerosi giovani e le possibilità di migliorare il vecchio record sono veramente scarse e pochi a Cleveland sembrano crederci nonostante Richardson porti grandi possibilità di risollevare il rush game.

Il primo problema per i Browns nasce dal dubbio riguardante il quarterback: dimenticato D.Anderson e con B.Quinn lontano da tempo da essere la nuova guida dai Browns, la scelta è ricaduta su due quarterback con una più che soddisfacente avventura al college ma con un futuro tra i professionisti molto incerto.

Il ruolo di starter spetterà a uno tra Brandon Weeden, maturo con un braccio potente e preciso ma con poco tempo per dimostrare il suo valore tra i pro, e il terzo anno Colt McCoy, messo alla prova nell’anno appena passato ma senza impressionare più di tanto e con tanti dubbi riguardanti la sua abilità di leader all’interno della squadra. Seneca Wallace, più esperto ma con un fisico davvero minuto, rimarrà in attesa per un eventuale flop di tutti e due.

Il running back titolare sarà sicuramente Trent Richardson, prima scelta di quest’anno ma lontano dai campi in preseason a causa di un infortunio alla gamba; a fargli da vice uno tra Montario Hardesty o l’ex Packers Brandon Jackson con il fullback Owen Merecic ad aprire varchi.

Richardson, paragonato ad A.Peterson per le speranze dei tifosi Browns, sembra destinato a giocare un’intera annata che potrebbe costargli numerosi colpi sapendo che difficilmente riuscirà a ripetere fin da subito quanto fatto ad Alabama, sistema che gli offriva una linea offensiva di primo livello.

La linea offensiva dovrà dare il meglio di se per dare a Richardson spazio da sfruttare al meglio: Joe Thomas è il miglior left tackle della Nfl e dovrà guidare i suoi compagni contro le agguerrite difese avversarie ma anche per quest’anno potrebbe essere tutta energia sprecata.

Jason Pinkston e Shawn Lauvao sono una coppia di guardie giovani ma dal discreto potenziale e saranno guidate dal pro bowl Alex Mack, mentre il rookie Mitchell Schwartz si approprierà della posizione di right tackle ma i risultati ottenuti nelle prime uscite non hanno completamente soddisfatto i desidero degli allenatori.

Benjamin Watson e Jordan Cameron si occuperanno del ruolo di tigh end e potrebbero scendere numerevoli volte in campo assieme per dare target più affidabili degli attuali wr.

Quindi poche le aspettative per i wide receiver con il secondo anno Greg Little e Mohamed Massaquoi chiamati a fare notevoli miglioramenti insieme al rookie Josh Gordon. Quest’ultimo potrebbe rivelarsi come una delle sorprese della stagione visto che, a confronto con K.Wright, porta qualità da vero playmaker.

Se l’attacco ha più dubbi che certezze anche la difesa ha numerosi problemi riguardo il rendimento di alcuni giocatori.

Il front seven vedrà ancora impiegata la 3-4 e nei primi tre uomini ci sono possibilità di vedere qualcosa di buono: i due end saranno Jabaal Sheard,reduce da un prim anno da 8.5 sacks, e il rookie John Hughes con Ahtyba Rubin a fare il nose tackle a posto di Taylor. Hughes potrebbe ben incorporare la figura del run stopper, lasciando ai compagni il compito di portare pressione al quarterback.

Per dare esperieza al reparto è stato firmato Juqua Parker dalla free agent ma l’assenza di Taylor peserà sicuramente.

I linebackers dovranno fare a meno per tre giornate di Scott Fujita,coinvolto nello scandalo dei Saints. Al suo posto giocherà James-Michael Johnson assieme allo splendido D’Qwell Jackson, reduce dalla sua miglior annata dopo il pesante infortunio del 2010.

Ai lati opereranno Frostee Rucker e Kaluka Maiava ma le aspettative non sono delle più incoraggianti e il team potrebbe risentirne in termini di pass ruscher.

I Browns nel 2010 hanno deciso di puntare su Joe Haden per costruire un prospetto solido nella posizione di primo cornerback. Dopo un primo anno incoraggiante, il 2011 ha fatto un po’ arenare le sue statistiche e quindi ci si aspetta una ripresa da parte dell’ex Florida.

Joe Haden e Sheldon Brown saranno i cornerback titolari con Buster Krine a fare lo slot ma tolti i primi due i restanti siano destinati a giocarsi il ruolo di nickel. TJ Ward,solido placcatore, e Eric Hagg saranno i safety ma le speranze di limitare i danni appaiono davvero sconfortanti.

Reggie Hodges rimane un punter temibile mentre Phil Dawson tiene sicuro il suo posto da kicker con Christian Yount a fare il long snapper e Joshua Cribbs a fare il punt e kick return.

Le aspettative non sono delle più incoraggianti ma a Cleveland ci si può aspettare delle belle risposte da parte di qualche giocatore. Richardson proverà a dare fiducia ad un attacco ancora senza una vera guida e durante la stagione potremmo assistere a vari cambiamenti in regia ma tutto dipenderà da chi sarà lo starter alla week 1.

Se Weeden non si dimostrerà al livello dei professionisti e McCoy rimarrà fermo a quanto fatto vedere in questi due anni, è probabile che il futuro dei Browns nel ruolo di quarterback si chiamerà Matt Barkley, atteso al suo ultimo anno al college a Usc prima del grande salto. Ma questi sono soltanto ragionamenti che andranno fatti a partire da fine dicembre, quando sapremo chi sarà la squadra con il peggior record.

3 thoughts on “AFC North 2012: Preview

  1. Vai di pronostico. Allora Flacco riprendendo il mio cavallo di battaglia “è normalissimo”, con una difesa essendo più vecchiotta, non vedo bene i Ravens, direi 8-8. Quindi spazio alle altre due. Vincente Pittsburgh. Seconda ed ai Playoff i Bengals. Terza e by by post season i Ravens. Cleveland 5-11.

  2. Vedo Ravens e Steelers purtroppo ancora troppo avanti come maturità e forza complessiva rispetto ai miei amati Bengals. Il calendario per i tigrotti non sarà semplice come lo fu lo scorso anno e mi aspetto quindi anche l’assenza dai playoff. Spero solo che Green continui la sua crescita ad allstar e che Dalton possa fargli arrivare tanti bei palloni in endzone.

    Steelers 12-4 — playoff
    Ravens 11-5 — playoff
    Bengals 9-6
    Browns 4-12

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