San Francisco fa sul serio, i Saints se ne sono accorti...

Si deve vendemmiare con cura nella vigna del vocabolario per trovare le parole esatte per descrivere questa partita di Divisional, disputatasi nella notte al Candlestick Park di San Francisco tra i Niners ed i New Orleans Saints, e vinta dai padroni di casa 36-32: inaspettata, intensa, emozionante e con un finale assurdo, con quattro cambi di leadership negli ultimi 4 minuti e 2 secondi della gara, un vero e proprio spot al gioco del football che avrà emozionato sicuramente ogni tifoso di questo sport.

Le analisi della vigilia assolutamente non prevedevano una partita di questo tipo, con i Saints favoriti nello scontro, nonostante la tradizione stagionale negli stadi per Brees e compagni non fosse  ottima (10-1 nei Dome, 3-2 all’aperto), e con la difesa dei 49ers che non sarebbe stata in grado di arginare i pericoli portati da quello che è uno dei due migliori attacchi aerei della lega. Da parte sua San Francisco doveva fare i conti con la prima apparizione ai playoff di praticamente tutto il roster, e anche questo aspetto faceva propendere i pronostici per la squadra ospite.

Alla fine, però, sono stati i Niners a spuntarla, grazie ad un primo quarto in cui New Orleans ha commesso ben 3 turnovers, capitalizzati con 17 punti, e grazie al finale rocambolesco di cui sopra, che ha annullato l’imperioso recupero degli ospiti nel secondo quarto. Ma andiamo ad analizzare più nel dettaglio ciò che il campo ci ha raccontato.

PRIMO QUARTO

New Orleans ottiene il primo possesso della partita e subito dimostra di voler fare molto sul serio: Brees muove la palla con velocità e chirurgia, nonostante sembri subito chiaro che sulle corse la difesa di casa sia piuttosto in palla, come sempre in stagione; arrivati però a 5 yards dalla endzone 49ers, il primo colpo di scena: su un gioco rotto, Brees allunga la palla a Pierre Thomas, il quale subisce un colpo terribile da Donte Whitner, con quest’ultimo che perde la palla (con conseguente recupero di Patrick Willis per i Niners) e riceve un colpo alla testa che lo costringerà a raggiungere gli spogliatoi e a non poter più entrare in campo.

Dopo un solo drive, quindi, i Saints devono dunque fare a meno di un tassello importantissimo per la loro strategia offensiva. Quella difensiva, invece, prevede un grande uso di blitz atti a mettere sotto pressione Alex Smith, e già nel primo attacco di SF rischia di dare frutti: Smith viene colpito da Harper e perde la palla, la quale è però ricoperta da Gore. I Niners riescono ancora a controllare Brees, e al secondo possesso passano in vantaggio: Smith trova sul medio Vernon Davis, il quale sfrutta l’incertezza di due DB e porta la palla in meta. 7-0 Niners.

Quasi neanche il tempo per l’attacco Saints di schierarsi nuovamente in campo, che arriva il secondo turnover con Brees che cerca Arrington sul profondo, ma la safety Goldson è più veloce e prende il pallone, ritornandolo fino alle 4 yards avversarie, da dove per Smith è facile trovare Crabtree con una slant. 14-0 Niners, ma non è finita: Cory non trattiene il kickoff di Akers, recupera la palla ma è in equilibrio precario quando arriva Madieu Williams, che forza il fumble ricoperto da Costanzo sulle 13 avversarie. Candlestick in delirio e fine di un primo quarto che neanche nel peggiore degli incubi o nel migliore dei sogni poteva essere immaginato tale.

SECONDO QUARTO

Dopo il FG di Akers che porta il punteggio sul 17-0, finalmente i Saints danno segni di vita, e che segni: nei primi due possessi Brees dirige l’attacco per 160 yards e 2 TD, prima trovando Grahan nella endzone centrale con un bel lancio a superare Willis, poi trovando sul profondo Colston, che supera la diretta marcatura di Culliver (forse il meno in palla della difesa Niners, ma anche quello con meno talento) ed entra in endzone per millimetri.

Siamo a metà del secondo quarto e New Orleans, seppur ancora in svantaggio 14-17 sembrano aver girato l’inerzia della gara: Harper e Wilson riescono a sackare Smith, i Niners puntano e Brees può iniziare il drive di un eventuale sorpasso. a la difesa di San Francisco si dimostra ancora una volta il punto forte della squadra, e Tarell Brown intercetta per la seconda volta il QB ospite, che aveva lanciato sul profondo per Henderson. il quarto turnover di giornata non spaventa però i Saints, che a loro volta con Vilma ottengono il loro primo, recuperando un pallone perso da Smith: il tempo però è poco ed il punteggio a metà gara non cambia.

TERZO QUARTO

La tendenza del secondo quarto sembra continuare anche nell’avvio di ripresa, con i 49ers che non riescono a creare soluzioni offensive efficaci e devono puntare: continua però anche la tendenza dei Saints di perdere palla, questa volta con Sproles che sul ritorno di punt è colpito ancora da Costanzo, con l’ovale recuperato questa volta da Colin Jones; il turnover è il quinto, ed il seguente FG di Akers porta il punteggio sul 20-14.

Si aspetta la reazione dei Saints, ma l’attacco ospite non riesce a trovare continuità, anche grazie al punter di SF Lee, che regala sempre ottime posizioni difensive ai suoi. L’unico spunto interessante inizia con l’ultimo drive del quarto, dove Brees trova prima Sproles e poi Henderson, portando i suoi sulle 40 avversarie.

QUARTO QUARTO

Il promettente drive di New Orleans si inabissa però in un FG di Kasay, subito seguito da uno di Akers (ottima la corsa di Gore da 42 yards), con il punteggio che dice 23-17 Niners a sette minuti dalla fine. E qui hanno inizio i fuochi d’artificio: nel drive immediatamente successivo, dalle 44 avversarie Brees trova sul corto Sproles, che slalomeggia intoccato tra le secondarie dei Niners, per una volta troppo poco reattive e segna il TD del 24-23 per i suoi, quando mancano 4:02 alla fine.

Sembra la fine del sogno per i padroni di casa, ma il drive successivo vede salire in cattedra Alex Smith, che prima trova Vernon Davis per 37 yards, poi si ricorda che al college a Utah segnava molti TD su corsa ed mette a segno uno scramble da 28 yards che porta di nuovo avanti i suoi. La trasformazione da due punti non va a segno (bloccata la corsa centrale di Gore) ed il punteggio è 29-24 con 2:11 da giocare. riparte l’attacco Saints e bastano 30 secondi per andare di nuovo a segno: dalla propria metà campo Brees trova Graham, che resiste ad un impatto con due defensive backs e galoppa verso il TD: anche New Orleans prova una conversione da due punti, con Brees che trova Sproles e porta il punteggio sul 32-29, con i Niners che hanno bisogno almeno di un FG per raggiungere  il supplementare.

Con un minuto e mezzo da giocare, San Francisco deve mettere a referto un drive esemplare, ed è esattamente quello che gli riesce, contro ogni pronostico: ancora Davis riceve un lancio di Smith in faccia ad un linebacker e raggiunge la red zone, Gore avvicina al TD, poi Smith, quando il cronometro segna 0:09 trova per l’ennesima volta Davis in endzone. L’extra point è valido, 36-32 Niners e il numero 85 di San Francisco è libero di sfogarsi in un pianto liberatorio. Ai Saints resta poco tempo per imbastire qualcosa di pericoloso, e così il tempo finisce con i padroni di casa che festeggiano l’accesso al Championship e il Candlestick in delirio.

Per i Saints si tratta di una dolorosa sconfitta, che in qualche modo conferma l’analisi di apertura relativamente alle prestazioni negli stadi all’aperto, e che fa riflettere su cosa sia da migliorare in un’ottica di risultare competitivi ai massimi livelli: innanzi tutto è necessario restare integri nel backfield, considerato che con la perdita di Pierre Thomas e la perdurante assenza di Ingram hanno avuto difficoltà nel correre, con sole 34 yards a referto ed un Ivory incapace di impensierire il front seven avversario. Brees ha compiuto la solita grande partita (40/63 per 462 yards, 4 TD e 2 INT), ma insieme agli special teams e ai suoi compagni di attacco ha commesso troppi turnovers, sfruttati forse solo in parte da San Francisco ma che sono stati troppi per vincere la partita.

Da parte loro, i 49ers sono in attesa di conoscere il loro avversario del Championship, con la consapevolezza di potersela giocare anche contro squadre pass-oriented come i Saints: la difesa ha fatto molto bene finchè ha retto il fiato, poi nell’ultimo mezzo quarto ha sbandato concedendo molto a un Brees comunque in pressione. gli special team (inclusi Akers e Andy Lee) sono stati spettacolari come sempre, ma è stato l’attacco che ha stranamente fatto molto bene, con Alex Smith sopra i suoi standard (24/42, per 299 yards e 3 TD) ed un Vernon Davis da 7 ricezioni per 180 yards e 2 TD. Indipendentemente dall’avversario i Niners domenica giocheranno ancora: perchè il sogno non finisca.

12 thoughts on “Sorpresa d’inVernon: i 49ers sono al Championship

  1. Purtroppo non conosco alla perfezione tutte le regole, però ogni tanto guardo questo bellissimo sport. Questa partita, dal mio punto di vista un po’ ignorante, è stato uno spettacolo!

    • Grandi 49ers, una prestazione mostruosa ed una grande prova di Alex Smith..
      Delle squadre rimaste in lizza per il trofeo, credo a questo punto che la + seria candidata per il titolo sia New England.
      Io sono un tifoso dei Philadelphia Eagles ( e spero che il prossimo sia il loro anno)
      pero’ sarei felice che, contro ogni pronostico, SF si porti a casa il titolo.
      Buon Football a tutti

  2. Siamo scesi in campo molli e poco concentrati…il nostro special team che era stato di grandissimo livello per tutta la stagione è stato ridicolizzato per tutta la partita…la prima cosa importante è avere cura della palla mentre noi per colpa di errori di superficialità e scarsa concentrazione ci siamo ritrovati sotto di 17 quasi subito…la difesa se l’è cavata egregiamente e sinceramente questo grande Alex Smith non l’ho proprio visto salvo gli ultimi 5minuti, l’attacco di SF è stato troppo spesso costretto ad accontentarsi dei tre punti e questo ci ha permesso di tornare in partita…ancora una volta mi trovo a criticare la difesa aggressiva allo stremo di Williams e la scarsa qualità di un reparto di linebacker assolutamente da migliorare in questa offseason..ottimo ed efficiente il 3-4 di SF…rimango convinto della nostra superiorità purtoppo condizionata da un inizio veramente disastroso..adesso spero in una finale di conference vinta da SF.

  3. Sono d accordo con te anche se credo una sistemata ai DB servirebbe.troppo scarsi sui passaggi!!!Bress MVP

  4. Marco concordo sull’avvio disastroso e ad handicap dei tuoi saints,ma bisogna ammettere che i niners hanno avuto una ferocia assurda nel cercare la palla…gli attacchi vendono i biglietti,le difese vincono i titoli…e cmq vedere il Candlestick in quelle condizioni(ci sono stato) mette i brividi…che partita!!!!…grazie ad entrambe!!!!!!

  5. Si! Si! Si! Si!
    Incredibile 4° quarto da annali dell’NFL.
    Sento che i Niners di quest’anno sono come il Verona di Bagnoli, zitti zitti con una gran difesa, soprattutto sui lanci e sui ritorni, Smith non deve faticare a guadagnare iarde, si trova già ad iniziare nella metà campo avversaria, e, pur non essendo un gran QB, sa essere efficace quanto basta.
    Se Gore, Davis e Crabtree avessero un Brees alle spalle saremmo al livello dei Patriots!!!
    Go Niners!!!!

  6. ai niners nn serve brees. smith,cosi come flacco,sono qb perfetti per quel sistema di gioco,pochi errori,lanci sul corto e sul medio.. partita favolosa,ma nn vedo dove sta la sorpresa.. o meglio,la sorpresa nn sta in chi ha vinto ma nel risultato (sopra i 30 tutti o quasi avrebbero pronosticato NO!). Cmq in anni e anni che segio la NFL nn ho mai visto una difesa cosi feroce e assolutaente letale nei placcaggi (meglio dei ravens di lewis e degli steelers di harrison che vinsero il SB)

  7. intanto in defensive coordinator dei Saints, Williams, se ne va e si accasa ai rams. Qualche speranza in più di vedere un approccio difensivo diverso il prossimo anno da parte di new orleans

  8. Concordo, sono 2 anni che i saints potrebbero vincere il sb a occhi chiusi con l’attacco ma passano 3/4 di partita a rimediare agli errori della difesa… per non parlare della deconcentrazione dello ST, che come l’anno scorso si è resa evidente ai playoff (anche se le avvisaglie l’anno scorso si erano viste già in regular season). Cmq non sono d’accordo su rodgers MVP a dispetto di brees, solo per il titolo i regular season: è fin troppo evidente che il QB, pur importante, non è l’unica determinante nelle vittorie di una squadra, mentre un QB che demolisce il record del miglior regista di tutti i tempi meriterebbe molto di più.

  9. Secondo me a DB non siamo messi male, Greer è molto solido,Porter fa molti errori ma è in grado di fare big plays e stessa cosa Robinson che atleticamente è senza dubbio il migliore e che è cresciuto veramente molto nell’ultima stagione, poi c’è anche Patrick che quest’anno ha fatto un paio di buone prestazioni, Jenkins è straordinario mentre Harper ha scarse capacità di copertura ma è forse il migliore blitz DB dell’NFL e uno dei miglioriper la copertura sulle corse…e cmnq a mio parere (Harper escluso) sono stati penalizzati proprio dagli schemi aggressivi di Williams (ritrovandosi quasi sempre in 1vs1) e appunto da una linea di linebackers di basso livello e un front 4 non efficace. Si spera che col nuovo DC le cose possano migliorare (lo spero e credo)

  10. è stata una grandissima partita con un ultimo quarto meraviglioso.
    mi ha sorpreso la forza mentale dei niners nel recuperare lo svantaggio e lottare sino all’ultimo secondo; si vede che coach harbaugh ha fatto un grande lavoro anche mentale.
    non ho mai considerato smith un gran qb ma domenica ha giocato molto bene prendendosi le sue responsabilità (corsa in td, ultimo lancio in end zone), insomma un giocatore funzionale alla squadra ed ai suoi schemi (altro che tebow!!!).
    l’immagine più bella dei Po resta, per me, il pianto liberatorio che ha accompagnato la meta finale di davis.
    la difesa dei saints l’avevamo già vista con i miei lions…piuttosto scadente e, in quell’occasione, compensata da un attacco stellare che ha giocato con una squadra che dietro è scarsissima…con sf è stata, come abbiamo visto, tutt’altra musica.
    sono molto curioso di vedere 49ers giants…dove, di poco, vedo favoriti i newyorkesi.

  11. L’attacco vende i biglietti e la difesa vince le partite dovete scordarvelo, andava bene un tempo, ora per vincere bisogna essere completi, ho paura che Superbowl come quello vinto dai Buccaneers con un attacco totalmente inesistente non si ripeteranno mai più.

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