Alex Smith ha passato dei brutti momenti in balia della difesa Ravens...

E’ stata una gara particolare a Baltimore e non solo perché si giocava di giovedì sera, Giorno del Ringraziamento negli States: in ballo, oltre alla sfida tra due squadre che bene si stanno comportando in questa regular season, c’era anche la supremazia in casa Harbaugh, tanto pubblicizzata ed enfatizzata dai media americani che sono perfino arrivati ad intervistare i genitori di Jim (primo anno da head coach a San Francisco) e John (alla guida dei Ravens dal 2008) per scoprire dei segreti che poco avevano a che fare con il football professionistico.

In realtà i più erano interessati a vedere la partita tra due team con un record decisamente positivo, per non dire ottimo nel caso dei 49ers, e che per diverse ragioni prometteva scintille: Baltimore terza miglior difesa in totale, San Francisco miglior difesa sulle corse (0 touchdown subiti “via terra”!) e un’invidiabile capacità di evitare segnature da sette punti nei primi trenta minuti di gioco. Inoltre quest’ultimi venivano da un grandissimo momento di forma e di risultati, come testimoniavano le 8 vittorie consecutive.

Dall’altra parte i Corvi (7-3) arrivavano al match con un incomprensibile, quanto confortante (quantomeno in vista di questa gara), rollino di marcia: vittorie esaltanti contro squadre consistenti, come gli arcirivali di Pittsburgh, i Jets e i Texans, ma anche brucianti sconfitte con le modeste Jacksonville e Seattle.

Detto questo era dunque facile prevedere un incontro dove avrebbe fatto la differenza la capacitĂ  di superare due difese con pochi punti deboli.

Joe Flacco era atteso da un banco di prova importante, vista l’altalenanza delle sue prestazioni e l’evidente impossibilità di puntare tutto sul RB Ray Rice, a causa delle già menzionate statistiche difensive dei Niners.

Le previsioni non si sarebbero rivelate sbagliate: il primo drive si chiude con il tabellone che segna 3-0 Baltimore grazie ad un calcio di 39 yard di Billy Cundiff (attualmente terzo miglior kicker della stagione con 25 field goal messi a segno), con il QB dei Ravens che si destreggia bene sin dentro alle 20 avversarie, ma che poi si fa prendere le misure dalla difesa di San Francisco che lo lascia li.

Ancora più in difficoltà è il quarterback ospite, Alex Smith, che subisce il primo di una lunghissima serie di sack (in questo primo caso dal safety Zbikowski): i 49ers soffrono la grandissima pressione della difesa dei Corvi che, pur priva dell’uomo simbolo Ray Lewis, comunque scatenato lungo la sideline, quasi come se fosse stato in campo, avrà un ruolo fondamentale sul risultato.

Alla fine del primo quarto la squadra della California trova il pareggio con il field goal da 45 yard di David Akers, giocatore lasciato andare in estate dagli Eagles e che sta confermando le sue qualitĂ  con tanti calci anche da lunghe distanze (6 su 6 in stagione dalle 50 e piĂą yard).

Il palcoscenico, però, è tutto in favore del reparto difensivo di Baltimore che prosegue nella sua serata super anche nel secondo quarto e regala agli oltre 70 mila tifosi dell’M&T Bank Stadium altro spettacolo: due sack del DE Cory Redding e un intercetto in piena end zone del cornerback Lardarius Webb, che porta a 4 le palle pizzicate sui lanci avversari durante l’anno.

In un primo tempo comunque in equilibrio, rompe la situazione di pareggio un altro field goal di Billy Cundiff, che manda i team negli spogliatoi sul punteggio di 6-3 Ravens.

La ripresa non presenta differenze eclatanti rispetto alla prima parte di sfida: sarebbe troppo facile dire che i due coach si conoscono alla perfezione. Smith è costretto a subire continuamente gli attacchi degli avversari e si prende altri due sack (Ngata e Suggs).

Non ha miglior fortuna il RB Frank Gore, che solitamente risulta decisivo, ma che nella nottata di giovedì percorre solo 39 yard su 14 portate per una sciagurata media di 2.8 yard a tentativo. Una miseria se si considera che il ragazzo di Miami si trova a meno di 100 yard da quella quota 1000 che in carriera ha già raggiunto quattro volte. I 49ers non possono che adeguarsi e trovano un semplice quanto poco edificante 6 pari.

Il drive che cambia le sorti del match arriva a metĂ  terzo quarto: lunghissimo possesso dei Ravens che avanzano senza fretta grazie ai lanci corti di Flacco e alle bravi corse di Rice. La scelta mette in difficoltĂ  la difesa di San Francisco che non ha il tempo a disposizione necessario per mettere pressione al QB.

Seppur dispendiosa, la decisione risulterĂ  risolutiva: Flacco parte da una posizione di shotgun sulle 8 dei Niners, con un lancio centrale trova in end zone il suo TE Dennis Pitta che mette a segno il suo primo touchdown in Nfl.

La squadra della Baia accusa il colpo e non è in grado di reagire: prosegue la sagra dei sack e Smith pare ad un certo punto chiedere pietà. Alla fine sarà atterrato 9 volte, pareggiando un poco tranquillizzante record di franchigia risalente agli anni passati.

Baltimore chiude i giochi con il terzo field goal di Cundiff dalle 39 (3 su 3 per lui) che mette in ghiaccio la partita sul risultato di 16-6.

John Harbaugh vince il suo personalissimo derby con il fratello regalando agli appassionati di schemi difensivi una grande lezione. Flacco chiude con 15 completi su 23 lanci tentati, 161 yard e un TD: non certo la miglior prestazione stagionale, ma date le premesse e l’esito felice della sfida ci si può accontentare. Come già tante volte sottolineato, la vera vincitrice è la difesa dei Ravens, praticamente perfetta in ogni occasione.

Jim, il fratello minore, torna a casa con le ossa rotte, potendo solo consolarsi con il fatto che la difesa ha comunque mantenuto intatta la verginità della propria end zone dagli attacchi “via terra”. Cade invece la lunga serie di vittorie che aveva portato San Francisco ad essere la seconda miglior squadra della NFC e di tutta la Nfl (situazione che comunque è restata tale dopo le partite della domenica della Week 12).

Alla fine il più affranto è il QB Alex Smith che chiude con statistiche simili a quelle della sua controparte (15/24, 140 yard) con le uniche differenze dell’intercetto e dello 0 nella casella dei touchdown segnati, cosa che in questa stagione non gli era mai capitata.

In conclusione, una vittoria meritata per la franchigia del Maryland che migliora il proprio record positivo (8-3) e resta saldamente in corsa per la vittoria finale nella division e per un posto tra le prime due della AFC, cosa che le permetterebbe di evitare il turno delle Wild-card.

Nonostante il poco spettacolo offerto dagli attacchi, c’è chi crede di poter rivedere queste due squadre addirittura ad Indianapolis, con buona pace di coloro che amano il gioco offensivo e le grandi giocate di quarterback e running back. Baltimore batte San Francisco 16 a 6.

5 thoughts on “A Baltimore vige la legge del fratello maggiore

  1. Sinceramente credo che sia impossibile vedere queste due squadre in Indianapolis data la presenza di Green Bay in Nfc e quella Patrios in Afc. Sicuramente quest’anno arriveranno squadre con record non troppo esaltanti(tipo Afc West o Afc South con i Texans in difficoltĂ  di quarterback) e le potenze del Nfc North si stanno calpestando i piedi a vicenda quindi chi arriverĂ  ai play off dovrĂ  rendere grazie ai suoi santi,tipo Tebow che di santi ne ha piĂą di uno.

  2. Sì, anch’io penso sia quasi impossibile vederle al Super Bowl. Leggevo però degli articoli di analisti che proponevano quest’idea e mi è sembrato giusto riportarlo.

  3. La storia della NFL spesso è costellata delle cosiddette “squadre del destino”, che partono senza il minimo favore dei pronostici e poi, inaspettatamente riescono a giungere sino in fondo (pensiamo ai Giants del 2007-08 o agli stessi Packers dello scorso anno). Quindi, potremmo assistere a qualche sorpresa anche quest’anno. Prima dell’infortunio anche di Leinart, io avrei puntato sugli Houston Texans quali rappresentanti della AFC al Superbowl. Ora è dura assai.

  4. Ho sbagliato nel commento precedente. Ritengo sia molto improbabile rivederle entrambe al Super Bowl, ma vista l’annata un po’ pazza almeno una potrebbe arrivarci, ed era quello che intendevo dire prima. Certo San Francisco ha una piĂą che discreta difesa, ma molto dipenderĂ  dai Packers. Se saranno in forma anche a gennaio, mi sa che poco si può fare. Chi ama lo spettacolo e le belle azioni offensive ne sarĂ  felice.
    Baltimore vorrei rivederla ai playoff ancora con Pittsburgh, solo per capire se le due vittorie in regular season sono state un fuoco di paglia o se sono giunti a maturazione, visto che sono stati eliminati negli ultimi anni due volte proprio dagli Steelers.

  5. A mio avviso è veramente difficile che si reincontrino, però mai dire mai.
    Il loro grande problema sono i qb. San Francisco ne ha uno normale e Flacco è incostantissimo. Per i Ravens, ora viene il difficile. 4 partite con squadre dal record disastroso, anche se non possono continuare a perdere con le mezze squadrette.
    Per San Francisco, unica insidia alla 15° con gli Steelers, il resto è una cavalcata verso il 2 record di Conference.
    Ripeto quello che scrissi 2/3 settimane orsono. Se i Ravens non vanno al Superbowll, sarĂ  una stagione negativa.

Leave a Reply to Nicolò C.Cancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.