Philip Rivers deve aiutare i Chargers a riscattare la scorsa stagione

La Afc West è una division che ha perso negli ultimi anni lo splendore che l’aveva resa una delle più forti della lega, e ora sta cercando piano piano di recuperare il valore perduto.

Dominata negli ultimi anni dai San Diego Chargers, che più volte sono sembrati davvero vicini a raggiungere il Super Bowl, salvo poi fallire costantemente nei playoff, è stata invece vinta l’anno scorso dai sorprendenti Kansas City Chiefs.

La sensazione è che sarà dura per loro ripetersi, ma che in ogni caso, salvo clamorose sorprese, sarà lotta a due proprio tra Chiefs e Chargers. Con questi ultimi però favoriti.

Dietro di loro Raiders e Broncos invece sembrano ancora lontani dall’essere competitivi ai massimi livelli, anche se potrebbero essere sulla strada giusta. Ma dovranno stupire per riuscire a insidiare le due favorite.

KANSAS CITY CHIEFS

La squadra di coach Todd Haley la stagione passata si è guadagnata con merito la prima piazza, sfruttando tutte le incertezze dei Chargers, che sembravano superiori, e approffitando di un calendario molto favorevole, uno dei più soft di tutta la NFL. Nei playoff però non sono riusciti a confermarsi e forse è venuta fuori la vera caratura di questi Chiefs, con la loro corsa che si è conclusa subito contro i Baltimore Ravens. Quest’anno hanno il dovere di riconfermare le buone cose fatte vedere nel 2010, ma dovranno ulteriormente migliorarsi per mantenere la leadership della division a discapito dei Chargers, veri favoriti per il ruolo di prima della classe.

L’attacco sarà guidato dal quarterback Matt Cassel, autore l’anno scorso di una buona stagione, con 27 TD e soli 7 intercetti, che dovrà completare il suo sviluppo e confermare i progressi fatti per poter dare speranze di successo a questa squadra. Infatti il finale di stagione e la sfida ai playoff hanno fatto notare che c’è ancora da lavorare prima di poter essere considerato alla pari dei top quarterback. Il suo sviluppo potrebbe risentire della mancanza dell’offensive coordinator Charlie Weis, che ha lasciato i Chiefs per andare a ricoprire lo stesso ruolo all’università della Florida. Dietro Cassel forse manca la momento un backup di esperienza, infatti ci sono a roster solo il rookie Ricky Stanzi, quinta scelta di quest’anno, e il backup Tyler Palko. Possibile che i Chiefs aspettino la fine del training camp per scegliere se inserire un veterano a roster, dopo aver valutato le due riserve.

Ad aiutare Matt Cassel ci sarà anche quest’anno il miglior attacco sulle corse della stagione passata, confermato in blocco ovviamente. Thomas Jones e Jamal Charles hanno fatto cose egregie, con quest’ultimo che pare richiedere ancora più palloni visto il rendimento fenomenale dell’anno passato – 230 corse per 1,467 yards (anche se solo 5 td)  – secondo di tutta l’NFL. A dar loro manforte è arrivato anche il FB Le’ron McClain, ottima acquisizione che aprirà ancora più spazi per il duo Charles e Jones.

Ma i Chiefs hanno voluto aumentare anche le armi nel loro arsenale per i giochi di passaggio, aggiungendo il wide receiver Steve Breaston, dai Cardinals. Già allenato da Haley, con il quale ha disputato la sua miglior stagione nel 2008, proprio in Arizona, darà una mano alla stella Dwayne Bowe, diventato uno dei migliori ricevitori di tutta l’NFL con più di 1100 yard ricevute e 15 touch down realizzati la passata stagione. Al primo round del draft i Chiefs hanno scelto Jonathan Baldwin, dall’università di Pittsburgh, giocatore decisamente talentuoso e dall’ottimo potenziale, ma con qualche problema caratteriale di troppo a sporcarne la reputazione. Ed è proprio di pochi giorni fa la notizia che Baldwin salterà tutta la preseason a causa di un infortunio alla mano, conseguenza di una rissa nello spogliatoio col running back Thomas Jones. Di certo non l’inizio migliore per il rookie. A loro si aggiunge il jolly Dexter McCluster, sempre pericolosissimo ogni volta che ha la palla in mano, sia partendo da running back, sia come wide receiver.

Il reparto dei tight end ha visto affermarsi già al primo anno il rookie Tony Moeaki, autore di 47 ricezioni e 3 touchdown e ci sono tutti i presupposti perchè possa ripetere l’ottima stagione passata, se non addirittura fare meglio.

Per far girare al meglio l’attacco però, e a garantire quel gioco di corse che è fondamentale per aprire gli spazi sul profondo, i Chiefs avranno bisogno di tutto l’apporto di una linea offensiva che forse è l’anello debole di questo attacco. Il centro Casey Wigmann, veterano dall’enorme esperienza e punto di riferimento per tutta la linea è stato rifirmato, ma probabilmente sarà il suo ultimo anno. L’età si fa sentire e la sola esperienza può non bastare a garantire risultati eccellenti. E’ arrivato il takcle Jarred Gaither dai Ravens che dovrebbe permettere, se risolve i problemi fisici e torna sui buoni livelli abituali, a Branden Albert di spostarsi sul lato destro dell’attacco, dove è opinione comune possa diventare un ottimo right tackle. Ma i punti di domanda su questa linea non mancano, a cominciare dalla sostituzione della guardia Brian Waters, rilasciata durante la free agency. La linea è piuttosto leggera, e già l’anno scorso contro difese massicce, vedi Ravens,  ha sofferto parecchio.

In difesa due sono state le perdite di rilievo. Il LB Mike Vrabel, uno dei leader del team, ha deciso di ritirarsi dal football giocato, mentre la nose tackle Ron Edwards ha firmato da free agent per tre anni con i Panthers. Per rimpiazzarlo i Chiefs hanno deciso di puntare sul NT Kelly Gregg, arrivato anche lui dai Ravens e che dovrebbe garantire una certa presenza fisica e qualitativa all’interno della linea difensiva, che sarà schierata ancora a tre. Nel ruolo di DE due ex prime scelte, Glen Dorsey, che ha avuto la sua consacrazione l’anno scorso, dopo un approccio con la NFL problematico, e Tyson Jackson, che invece deve ancora dimostrare di meritare la terza scelta assoluta con cui è stato selezionato, e questa potrebbe essere la sua ultima occasione prima di essere definito un bust.

Tamba Hali sarà la stella difensiva, dopo avere rifirmato durante la free agency e sarà la presenza dominante tra i linebackers, con la sua abilità di pressare il quarterback avversario. 14.5 sacks per lui l’anno scorso. A dargli manforte Derrick Johnson, macchina da tackle reduce dalla sua miglior stagione in assoluto. Per sostiture la perdita di Mike Vrabel, leader in campo e nello spogliaotio, i Chiefs si affideranno ad Andy Studbacker, giocatore di buona prospettiva ormai al quarto anno che cercherà di dimostrare di essere un titolare solido, e al rookie Justin Houston, che nasce DE ma potrebbe adattarsi bene la ruolo di outside linebacker in una 3-4. Per l’altro posto da inside linebacker dovrebbe spuntarla Jovan Belcher (84 tackle per lui) dato che il nuovo arrivato dai Chargers Brandon Siler è già finito nella Injury List.

Le secondarie sono cresciute molto l’anno passato, pur essendo uno dei gruppi più giovani della lega. Eric Berry si è guadagnato la convocazione al Pro Bowl al primo anno, in seguito a una stagione eccellente – 92 tackle e 4 intercetti –  che lo pone di diritto nel novero delle migliore safety della lega. Il suo compagno di ruolo, Kendrick Lewis, al secondo anno, ha dimostrato di essere un ottimo giocatore, tre intercetti per lui in 10 gare da titolare. La coppia di cornerback Brandon Flowers e Brandon Carr, completano le secondarie, formando un ottimo reparto, giovane e destinato a brillare negli anni a venire.

Per quanto riguarda gli special team, Dexter McCluster sarà l’arma principale, col suo dinamismo e la sua velocità è in grado di creare problemi agli avversari soprattutto sui punt, come dimostrano i suoi due touchdown nella passata stagione.
Il kicker Bryan Succop è confermato, ma dovrà fare meglio dello scorso anno, e ritornare ai livelli della sua prima stagione NFL. Dustin Colquitt sarà il punter, uno dei più affidabili della lega.

I Chiefs dovranno continuare la loro maturazione, misurandosi quest’anno con un calendario più complicato dell’anno passato, difficilemente credo riusciranno a rivincere la division, ma non è escluso che possano lottare per guadagnarsi una wild card. Molto dipenderà dal rendimento della linea offensiva.

SAN DIEGO CHARGERS

La miglior difesa e il miglior attacco, statistiche alla mano, ma solo 9 vittorie in stagione e niente playoff. Questi i Chargers dell’anno scorso. Incredibile e inspiegabile per una squadra ricca di talento in tutti i reparti. Una delle ragione dell’insuccesso è certamente il modo in cui hanno giocato gli special teams, disastrosi. Se si riuscirà a migliorare questo aspetto, i Chargers restano di certo i favoriti numero uno alla vittoria nella Afc West. Un piccolo interrogativo potrebbe essere la perdita del defensive coordinator Ron Rivera, riconosciuto come una delle migliori menti difensive in circolazione e passato a fare l’head coach ai Panthers. Al suo posto Greg Manusky, ex defensive coordinator dei 49ers. Inoltre da superare il problema delle false partenze, da sempre i Chargers cominciano il campionato in maniera altalenante, perdendo partite abbordabili, salvo poi riprendersi da metà stagione e chiudere con un buon finale. E’ necessario partire bene, per non mettere in discussione la loro leadership e creare morale, che potrebbe diventare determinante durante l’anno. In ogni caso è una prova importante per coach Norv Turner, sotto la lente di ingradimento perchè con tutto il talento a disposizione non è riuscito a raggiungere i playoff.

Alla guida della squadra, il quarterback Philip Rivers, uno dei migliori passatori della lega con un rating di carriera di 97.2, secondo in assoluto. Per consacrarsi definitivamente manca solo l’apparizione al Superbowl, che sia l’anno giusto partendo coi fari spenti? Di certo la conferma dei ricevitori Vincent Jackson e Malcolm Floyd, è il primo passo verso il successo. I due garantiranno a Rivers bersagli sul profondo e qualità nelle mani, e insieme al futuro hall of famer Antonio Gates, saranno i primi attori dell’attacco sui passaggi, una delle migliori armi dei Chargers.

Tra i running back, ci si aspetta una grande stagione da Ryan Mathews, che nella sua stagione d’esordio ha dimostrato di poter essere molto pericoloso per le difese avversarie, con la sua velocità. Come power running back l’anno scorso si è vista l’esplosione di Mike Tolbert, che anche quest’anno servirà come mulo per aprire le difese avversarie e guadagnare quelle yard importanti nella endzone e sui terzi e corti. Entrambi dovranno migliorare il loro rapporto con la palla, perchè troppi fumbles l’anno scorso hanno rovinato buoni drive offensive e portato il team a perdere partite in maniere impensabile. Il duo se riuscirà a rendere al meglio, sembra essere davvero ben assortito e pericoloso.

La linea offensiva dei Chargers è di tutto rispetto, e anche questa stagione vedrà il takcle Marcus McNeil, nel ruolo chiave di protettore del lato cieco di Philip Rivers. Di fianco a lui la guardia Chris Dielman e il centro Nick Hardwick, uno dei migliori in assoluto nel ruolo. Il lato destro della linea forse pone qualche interrogativo in più con la guardia Louis Vasquez, ottimo potenziale ancora da raggiungere però, e il tackle Jeromey Clary, fresco di nuovo contratto a cifre discrete. A loro il compito di aprire i varchi per i running back, e soprattutto proteggere il tesoro dei Chargers, quel Philip Rivers che ha tutte le carte in regola per portarli a grandi risultati.

A proteggere i punti segnati dall’attacco, ci sarà una delle difese più solide e dure di tutta le lega. La 3-4 difensiva non verrà cambiata, e vedrà sulla linea l’innesto della prima scelta del draft Corey Liuget. Prospetto interessantissimo, pare già avere conquistato la fiducia e impressionato lo staff dei Chargers, e dovrebbe guadagnarsi senza problemi un posto da DE nella linea titolare. A fianco a lui, ne ruolo di nose tackle Antonio Garay e l’altro defensive end Louis Castillo, che l’anno scorso contro le corse hanno a dir poco dominato. Se si vuole cercare un piccolo difetto alla linea è la capacità di penetrazione non elevatissima e i sack dovranno arrivare dai linebackers.

Shaun Phillips è il leader del gruppo, giocatore dominante che ha concluso un’altra stagione da pro bowl, e lingua tagliente in campo e fuori. 11 i sacks messi a segno per lui l’anno scorso. Dall’altra parte del campo, verrà data un’opportunità all’ex prima scelta Larry English, per ora piuttosto deludente nonostante l’ottimo potenziale, soprattutto come cacciatore di quarterback. Sull’interno i Chargers hanno perso Kevin Burnett, che ha cercato un contratto migliore in quel di Miami, ma hanno firmato Takeo Spikes, vero leader della difesa dei 49ers. Ottimo giocatore non più giovanissimo, ma ancora utile alla causa. Al suo fianco l’altro inside linebacker sarà probabilmente Donald Butler, fermo per infortunio la scorsa stagione.

Le secondarie dei Chargers hanno visto l’acquisizione in free agency della safety Bob Sanders, giocatore dal talento immenso, ex difensore dell’anno, ma che nelle ultime tre stagioni ha sofferto parecchio a causa degli infortuni. Se riuscirà a rimanere in campo, per i Chargers potrebbe essere il tassello decisivo a completare il puzzle. Di fianco a lui Eric Weddle, che dopo qualche tentennamento all’inizio della free agency ha deciso di rifirmare per altri 4 anni, andando a formare una coppia potenzialmente esplosiva con Sanders. I cornerback saranno Quentin Jammer, uno dei più sottovalutati della lega, in realtà tra i migliori quando si tratta di incollarsi al wide receiver avversario, e Antoine Cason, giocatore di talento che potrebbe avere una grande stagione davanti.

Gli special teams dei Chargers, tragicomici l’anno scorso, tra punt bloccati, e ritorni concessi, hanno cambiato guida. Il nuovo coordinatore Rich Bisaccia dovrà dare un’identità e una stabilità in questo reparto, che potrebbe davvero fare la differenza, quest’anno in positivo. Non ci sarà più Darren Sproles a ritornare kick off e punt, perso sul mercato dei free agent, e il suo posto verrà preso da Patrick Crayton e Richard Goodman. Confermati sia il kicker Nate Keading, solitamente preciso, e il punter Mike Scifres, alla sua nona stagione a San Diego.

Quest’anno che non sono sotto i riflettori i Chargers potrebbero avere meno pressione addosso, e riuscire così a rendere al massimo. Se così fosse prevedo un’ottima stagione, il talento non manca e la corsa potrebbe arrivare lontanto.

OAKLAND RAIDERS

Prima stagione con record non negativo dopo anni, ottimi segni di miglioramento in campo, ma il solito Al Davis stupisce ancora una volta con scelte alquanto singolari, decidendo di cambiare nuovamente l’allenatore. Quindi silurato Tom Cable, per l’irritazione di alcuni veterani con cui l’allenatore aveva legato molto bene, e squadra in mano a Hue Jackson, promosso dal ruolo di offensive coordinator. Almeno in questo la scelta è stata lineare, meglio proseguire col progetto scegliendo un uomo sul quale si punta, in ascesa, piuttosto che stravolgere tutto di nuovo.

I problemi però per i Raiders non sono finiti con la ricerca del coach, ma durante la free agency si è dovuto lottare con un salary cap che non concedeva grossi movimenti, e quindi è stata praticamente certa da subito la perdita del migliore giocatore della squadra, il cornerback Nnamdi Asomugha e dell’ottimo tight end Zach Miller, entrambe le perdite potrebbero costare care.

Jason Campbell sarà al timone dell’attacco dei Raiders, non è uno dei quarterback che può far sognare i tifosi, ma se inserito nel contesto giusto può dire la sua. La sua mobilità è un arma in più per creare un diversivo sui giochi rotti e il suo braccio potente può creare problemi alle difese. I Raiders hanno deciso di aggiungere ulteriore pepe alla franchigia andando a scegliere il problematico e talentuoso (definizione che si addice perfettamente a questa squadra) Terrel Pryor nel terzo turno del draft supplementare, anche se per quest’anno probabilmente ci sarà solo panchina e studio per lui. A fare da backup a Campbell ci saranno Kyle Boller e Trent Edwards, due veterani pronti in caso di emergenza.

La velocità si sa, piace ad Al Davis, costantemente alla ricerca dell’uomo più veloce del draft. Questa caratteristica si nota nei ricevitori della squadra, Darrius Hayward-Bey e Jacoby Ford che avranno il compito di andare a caccia di big play per muovere l’attacco e allungare le difese avversarie. Entrambi non hanno ancora fatto grosse cose in NFL e devono sicuramente fare un passo in avanti per poter dare risultati a questa squadra. Ad aiutarli ci sarà Louis Murphy, che con le sue 609 yards ricevute l’anno scorso è stato il ricevitore più produttivo. Si sentirà come detto la mancanza del tight end Zach Miller, che però in una buona mossa di free agency è stato subito rimpiazzato dal veterano Kevin Boss, in arrivo dai Giants. Boss sarà di grande aiuto a questo attacco, giocatore molto solido, che sa farsi trovare pronto ed è un buon ricevitore in endzone, 5 i touchdown per lui l’anno scorso.

Il reparto corse dei Raiders, ha messo in luce finalmente un ottimo Darren McFadden che dopo aver faticato con l’adattamento inziale all’NFL è diventato un running back dalle grandi prestazioni, grazie alla sua elusività in campo aperto e alla sua velocità da sprinter. Da lui i big play non dovrebbero mancare. A dare un cambio di passo e per le situazione dove la forza è più importante della velocità, ci sarà bisogno di Michael Bush, anche lui molto positivo l’anno passato con le sue 655 yards corse.

La linea d’attacco che dovrà aiutare i running back ha visto la perdita in free agency della guardia Robert Gallery, che ha seguito l’ex coach Tom Cable ai Seattle Seahawks. Il suo posto sarà preso da Daniel Loper. Il centro Samson Satele ha rifirmato e dovrebbe partire titolare, anche se dietro di lui freme il rookie Stefen Wisniewsky, figlio d’arte che promette davvero bene. Il punto di ancoraggio della linea è il left tackle Jared Veldheer ottima seconda scelta allo scorso draft, che ha giocato 10 partite da titolare già al primo anno facendo il suo dovere egregiamente. Sull’altro lato il tackle titolare sarà Khalif Barnes e la guardia il veterano Cooper Carlisle. A dare un po’ di competizione a tutta la linea ci penserà il secondo anno Bruce Campbell, non ancora pronto come guardia o tackle titolare, ma che potrebbe aiutare in caso di necessità.

In difesa i Raiders sono riusciti a rifirmare Richard Seymour, che si è dimostrato il solito ottimo giocatore, di esperienza e carismo, oltre che di gran rendimento, giocando all’interno della linea. In fianco a lui Tommy Kelly e sugli esterni ci sarà l’ottima scelta al secondo anno Lamarr Houston e il terzo anno Matt Shaughnessy. La linea dei Raiders l’anno scorso è riuscita a fare bene, mettendo a segno 24 sacks complessivamente.

Kamerion Wimbley, dopo essere arrivato con l’etichetta di bust dai Cleveland Browns, ha trovato la sua strada ad Oakland, disputando la sua migliore stagione. 9 sacks al suo attivo partendo come outside linebacker. Al centro della difesa, Rolando McClain, prima scelta allo scorso draft è reduce da una stagione d’esordio ottima, e quest’anno è destinato certamente a migliorare e diventare il punto cardine della difesa. L’altro linebacker sarà Quentin Groves, molto buono anche lui a completare un reparto interessante per la difesa nera-argento.

Sulle secondarie ci saranno i problemi maggiori. La perdita di Asomugha è pressoche impossibile da colmare, e l’arduo compito toccherà a Chris Johnson e Stanford Routt. Entrambi sono buoni cornerback di certo, ma Nnamdi era probabilmente il numero uno della lega, e il confronto sarà duro. In ogni caso a Routt è stato fatto un nuovo contratto da top cornerback, segno che la franchigia crede in lui.

Altro free agent rifirmato e non lasciato sfuggire è la safety Micheal Huff, ex prima scelta che ha grandi qualità, miste a qualche amnesia che però lo rende sicuramente un giocatore dal buon rendimento. Era importante per i Raiders mantenere la coppia di safety titolare, con Huff e Tyvon Branch, il leader dei placcaggi l’anno scorso, 104 per lui.

Gli special team sono un arma importante per i Raiders, che con tutta la velocità in roster possono trovare buone giocate da più parti. Il principale ritornatore sarà Jacoby Ford, autore di tre touchdown nella sua prima stagione. Il kicker Sebastian Janikowski e il punter Shane Lechler formano un ottima coppia di specialisti, con quest’ultimo alla sua quarta convocazione al probowl consecutiva.

Il roster ha ancora del talento, ma sicuramente è inferiore a quello dell’anno scorso. A meno che qualche giocatore non cambi marcia e diventi un campione, difficilmente i Raiders potranno ambire ai playoff.

DENVER BRONCOS

Reduci dalla disastrosa gestione McDaniels, i Broncos hanno scelto di ripartire dal meglio che lo loro storia ha prodotto: John Elway. Il numero 7 è stato messo al timone della franchigia, pieni poteri in ambito di football giocato, a cominciare dalla scelta del nuovo head coach, ricaduta poi su John Fox. A lui le chiavi della squadra, e tutti insieme a lavorare per il draft e per la free agency. Il clima che si respira è sicuramente ottimo, ma questo non è detto che basti a rendere una squadra vincente. I problemi sul campo vanno risolti partendo principalmente dalla difesa, ultima in molte statistiche lo scorso anno, e decisamente inguardabile. Arrivato anche un nuovo defensive coordinator, Dennis Allen alla sua prima esperienza nel ruolo.

L’attacco dei Broncos ha mostrato qualità e qualche base su cui ripartire c’è. Prima di tutto è stato necessario fare chiarezza sul ruolo di quarterback titolare. Dopo una possibile trade sfumata all’inizio della free agency, Kyle Orton è stato confermato titolare, per buona pace di tutti i fans di Tim Tebow, il cui appeal fa fatica a scemare nonostante il campo dimostri che non sia ancora pronto. Orton è un quarterback al massimo discreto, non certo tra i primi della lega, ma se supportato da un gioco di corse importante, può portare a casa qualche buona vittoria. Alle sue spalle Tim Tebow, fenomeno al momento più mediatico che sportivo, avrà qualche chance di giocare giochi specifici magari in endzone, ma pare addirittura essere stato scavalcato da Brady Quinn come backup principale in caso di eventuale infortunio di Orton.

Coach Fox ha sempre preferito basare il suo attacco sui giochi di corsa, non sorprende quindi che i Broncos abbiano aggiunto al proprio backfield un buon colpo di mercato, l’ex Ravens Willis McGahee che se rimarrà sano dovrebbe garantire quelle yard difficili da prendere, sui terzi e corto, che venivano costantemente falliti l’anno scorso. Lui e Knowshown Moreno si alterneranno nel ruolo di running back, con quest’ultimo in netto miglioramento e dal quale ci si aspetta una grossa stagione.

I ricevitori sono uno dei reparti più solidi dei Broncos, con il leader assoluto di yards lo scorso anno, e fresco di Pro Bowl, Brandon Lloyd che è diventato uno dei funamboli della lega, regalando ricezioni da circo (77 ricezioni per 1448 yards). Deve confermare la stagione stellare dell’anno scorso, anche se visto il tipo di attacco completamente differente, probabilmente i suoi numeri sono destinati a calare. Eddie Royal e Erik Decker sono gli altri due ricevitori che daranno una mano ad Orton, in attesa che la prima scelta dell’anno scorso Demaryus Thomas riesca a superare gli infortuni che gli hanno impedito di esprimersi, pur dimostrando a tratti grandissime doti.

Il reparto tight end è stato completamente smantellato e sono arrivati ben quattro nuovi giocaotri, tra cui due rookie, Julius Thomas e Virgil Green. Il titolare sarà Daniel Fells, solido, non spettacolare ma bilanciato, utile sia come bloccatore e reduce dalla sua miglior stagione come ricevitore con 41 ricezioni per i Rams lo scorso anno. Si aggiunge a lui il rookie Julius Thomas, prospetto grezzo che ricalca la strada di Antonio Gates, avendo giocato più a basket che a football durante il college, ma dai mezzi atletici e fisici fuori dal comune. Se sarà supportato da una intelligenza sportiva importante, potrebbe essere lo steal del draft. Aggiunto anche Dante Rosario dai Panthers.

La linea offensiva giovanissima dei Broncos vede il left tackle Ryan Clady già scelto al Pro Bowl in passato, reduce da una stagione sottotono dove ha pagato l’infortunio subito. Ora sembra essere tornato ai livelli migliori, che fanno di lui un fuoriclasse assoluto, quindi dovrebbe garantire buona protezione a Orton nel suo lato cieco. Sull’altro lato giocherò un rookie, Orlando Franklin, dal fisico mastodontico, ottimo run blocker che deve però migliorare tecnica e riflessi contro i blitz, ma che promette anche lui ottime stagioni. Le guardie saranno il veterano Chris Kuper, ottimo giocatore, e il secondo anno Zane Beadles, che ha già giocato, così come il centro JD Walton la sua stagione d’esordio per intero da titolare, accumulando esperienza importante per fare il salto di qualità.

In difesa le grandi novità arrivano prima di tutto dallo schema, si torno dopo solo due anni di 3-4 allo schema preferito da John Fox e Dennis Allen, la 4-3, con Elvis Dumervil e Robert Ayers riportati nel ruolo di defensive end. Per Dumervil l’anno scorso una stagione ai box, ma se sarà in grado di ritornare sui livelli dell’anno precedente, dove ha dominato l’NFL con 17 sack, per la difesa dei Broncos sarà una manna dal cielo. Stupisce come al draft i Broncos abbiano scelto di ignorare il vuoto cosmico al centro della loro linea difensiva, rimediando solo in parte durante la free agency con una trade per Broderick Bunkley, dagli Eagles e rifirmando il free agent Marcus Thomas. Principale acquisizione nel ruolo è stato Ty Warren, in uscita dai Patriots, ma durante il training camp ha subito un grave infortunio e pare difficile vederlo in campo la prossima stagione. Inoltre è stato rifirmato Kevin Vickerson, anche se il ruolo di defensive tackle è ancora un incognita e non sembra essere di grande livello.

Se hanno scelto di non prendere un defensive tackle di spessore al primo turno del draft un motivo c’è, e si chiama Von Miller. Su di lui sono andate le preferenze di Elway, Fox, e Xanders, ed è lui che è stato preso con la seconda scelta assoluta al draft. Selezione che pare, almeno fino a questo momento, dare ragione al front office. Miller è una forza della natura, e sono bastati pochi allenamenti per capire che non si è sbagliato, e ci sarà da divertirsi. La sua natura è mettere pressione al quarterback, può partire come linebacker ma scalare a defensive end nelle situazioni di passaggio, e con lui e Dumervil sul lato opposto, per le linee offensive avversari saranno mal di testa. Il ruolo di middle linebacker viene affidato a Joe Mays, buon placcatore ma forse troppo impulsivo, cosa che lo porta a sbagliare qualche scelta di troppo e trovarsi fuori dalla zona di placcaggio. Difetto che dovrà rimediare in fretta se non vuole rischiare il posto. Nel ruolo di linebacker sul lato debole il veterano DJ Williams, ottima presenza per velocità e capacità di placcaggio.

Le secondarie hanno visto il rinnovo di contratto per Champ Bailey, che quindi dovrebbe chiudere la carriera a Denver. Pur andando avanti con gli anni, e avendo perso forse qualche decimo di velocità pura, è ancora uno dei migliori cornerback della lega. Ottimo placcatore oltre che fantastico sull’uomo, costringerà il quarterback avversario a lanciare dall’altro lato. Andre Goodman sarà l’altro cornerback, con alle loro spalle Cassius Vaughn e Perrish Cox, con il punto di domanda legato al suo arresto e al processo che dovrà sostenere in autunno.

Nuovo contratto con riduzione di stipendio anche per Bryan Dawkins, che così mantiene il suo posto di titolare, nel ruolo di strong safety da utilizzare nel box contro le corse, dato che sul profondo ha dimostrato parecchie lacune l’anno passato, ma sui placcaggi è ancora un’ottima arma. Il ruolo di free safety è affidato dal primo giorno al rookie Rahim Moore, scelto al secondo giro e che sembra avere grande potenziale.

Eddie Royal e Cassius Vaugh si divideranno i ritorni su kick off e punt, giochi che non hanno mai portato grossi risultati ai Broncos, storicamente in difficoltà nell’arrangiare delle buone squadre speciali. Il kicker Matt Prater è reduce da una stagione strepitosa, ha un ottima gamba ma sarà alle prese con una grana fuori dal campo, per un arresto per guida in stato di ubriachezza che potrebbe fargli perdere qualche partita. Il punter sarà ancora Britton Colquitt, fratello minore del punter dei Chiefs, che l’anno scorso non ha mostrato sbavature.

Se John Fox riuscirà a cambiare drasticamente la difesa, e non è impossibile dato il ritorno di Elvis Dumervil, i Broncos potrebbero fare un bel salto di qualità. Non sufficiente a lottare per la leadership della division, ma di certo un passo nella direzione giusta verso un un futuro più roseo.

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