La AFC North ci ha spesso regalato lotte parziali, giocate da due squadre invece che dalla totalità della division. Anche in questa stagione, il posto da prima della classe verrà probabilmente conteso da Baltimore e Pittsburgh, con la seconda favorita sulla prima, poiché ha mantenuto una solidità ed una continuità a livello di Roster, che a lungo andare nel corso della stagione potrebbe regalare i suoi frutti. I Ravens, optando scelte diverse che l’han portata ad un cambiamento radicale, rischiano di pagare caro quello che potrebbe essere un roster privo di alcuni elementi chiave. Ci appaiono dunque ora un gradino sotto gli Steelers.

Cleveland e Cincinnati si giocano sulla carta il terzo e quarto posto in division e riteniamo che i Browns abbiamo qualche chance in più per avere la meglio sui diretti rivali. I Bengals sono una delle squadre più in ricostruzione della NFL; difficile che l’ultimo draft possa dare frutti già dal primo anno. Cleveland, pur non avendo una gioco spumeggiante e ancora prematuramente competitiva, mantiene alcuni punti fermi che possono permettergli di vincere una piccola manciata di partite, sperando nella crescita quasi immediata del QB Colt McCoy.

Pittsburgh Steelers

Gli Steelers sono una delle squadre che ha cambiato di meno nel passaggio 2010-2011. Del resto, avendo raggiunto il SB nell’ultima stagione, pur perdendolo, come dargli torto. Il gruppo di ragazzi guidati da Mike Tomlin è lo stesso, solido, consolidato, duro a morire, insieme di giocatori degli ultimi anni, capace di raggiungere livelli vicini alla perfezione in difesa e di avere delle movenze offensive comunque all’altezza, capitanate dal QB Ben Roethlisberger.

Big Ben quest’anno potrà fare la fortuna degli Steelers sin dalla Week 1, privilegio di cui non poteva beneficiare la scorsa stagione perché squalificato per le prime quattro partite. Il QB degli Steelers ha dalla sua due armi offensive pazzesche, quali sono l’ormai consolidato Hines Ward e (soprattutto) Mike Wallace, che entra nella sua terza stagione professionistica da WR1 in assoluto, avendo appunto scavalcato lo stesso Ward, qualcosa che di certo non si vede tutti i giorni. Wallace ha chiuso il 2010 con 1.257 yards e 10TD, ma già dagli anni precedenti, c’era chi prometteva che le sue qualità l’avrebbero portato ad essere determinante in breve tempo.

Francamente, riteniamo il resto del parco ricevitori degli Steelers ancora almeno un paio di gradini sotto i due appena nominati, ma Ward ha compiuto 35 anni, dunque non è difficile ipotizzare che la sua produzione offensiva possa calare col passare del tempo a beneficio di qualche WR più giovane.

Dai Jets, Pittsburgh ha voluto portare un ricevitore di possesso qual è Jerrico Cotchery che potrà dare una mano specie nelle situazioni offensive meno esplosive. Se pur in precarie condizioni fisiche, l’attacco degli Steelers potrà contare anche su Emmanuel Sanders, che ha dimostrato buone qualità nella sua stagione da Rookie, così come su Antonio Brown, per il quale ha avuto parole di elogio lo stesso QB Roethlisberger durante le interviste di off-season.

Una mano ulteriore arriverà dal TE Heath Miller, che ha sempre giocato a livelli molto alti ed ha rappresentato in ogni stagione un’ottima valvola di sicurezza.

Garanzie di successo arrivano anche dal Running Game. Da ormai un paio d’anni, Rashard Mendenhall è una presenza assoluta come Leading-Running Back; nella scorsa stagione, ha anche raddoppiato i TD rispetto a quelli segnati l’anno prima, arrivando a 13. Insieme a lui, specie nei terzi Down, ma anche nelle situazioni da Goal-Line, Isaac Redman godrà di ottima libertà e probabilmente di un utilizzo maggiore rispetto a quello degli anni precedenti, vista l’ottima impressione che ha destato all’ultimo camp. David Johson chiude il giro dei RB, in qualità di FB.

Big Ben avrebbe desiderato godere di maggior protezione durante tutta la scorsa stagione e forse si sarebbe aspettato qualche mossa in più in off-season per migliorare il reparto della linea offensiva. C’è però da considerare che all’inizio della stagione 2010, gli Steelers han dovuto fare i conti con infortuni nel ruolo che hanno evidentemente condizionato il reparto.

Il RT Willie Colon, rientra di diritto nella sua posizione quest’anno, dopo aver saltato tutta la scorsa stagione; lo stesso destino (ridimensionato, poiché aveva giocato comunque 7 partite) era toccato a Max Starks come LT che infatti non è stato ri-firmato per il prossimo 2011. Spazio dunque nel ruolo a Jonathan Scott, con un occhio vigile su Marcus Gilbert, arrivato da Florida con una seconda scelta.

In linea generale migliore la situazione delle Guardie, con Chris Kemoeatu intoccabile sul lato sinistro pur avendo saltato due settimane di camp per infortunio, e Ramon Foster, che si appresta a diventare titolare per la prima volta nella linea degli Steelers, su quello destro. Tra tutti, si inserisce obbligatoriamente Maurkice Pouncey, che ha dimostrato sin dalla sua stagione Rookie lo scorso anno, di poter giocare partente in un ruolo difficile come quello del centro.

Dall’attacco ci spostiamo alla difesa. Potremmo limitarci a definirla con un solo aggettivo, ma qualunque usassimo, forse non renderebbe giustizia ad un reparto che riesce a mescolare insieme cattiveria, agonismo, solidità e qualunque altro termine richiami l’essere squadra in ogni senso. La difesa degli Steelers si è piazzata prima in NFL per yards concesse contro le corse (2° in Total Defense); prima per punti concessi e prima per Sack messi a segno. I numeri rendono decisa giustizia alle nostre parole.

Anche difensivamente, non sono state apportate modifiche di rilievo. Gli Steelers conservano il loro vincente modello 3-4, che vanta in linea Aaron SmithCasey HamptonBrett Keisel, a cui dovremmo aggiungere anche il nome di Ziggy Hood, che ha rimpiazzato più volte Smith negli ultimi tempi per infortunio, mantenendo comunque alti i livelli di gioco. Dal Draft, con la prima scelta, Pittsburgh ha voluto scegliere Cameron Heyward, forse non il miglior giocatore disponibile del ruolo, ma la classica personalità che potrebbe diventare da Steelers in breve tempo, dunque solido e continuo.

Nominare la linea degli Steelers senza andare oltre, verso i LB, non avrebbe senso, poiché è bene leggere nella sua totalità il front-7 diretto da Dick LeBeau. Partendo dagli esterni, gli Steelers vantano due Pass Rusher eccezionali quali sono James Harrison, ormai da parecchi considerato come miglior elemento della difesa e Lamar Woodley. Il duo di OLB ha messo su qualcosa come 20.5 Sack insieme, assicurando dunque una costante pressione ai QB avversari.

Tale pressione è evidentemente possibile perché non ci sono evidenti problemi in copertura o a difendere contro il Running Game. In questo senso, Lawrence Timmons e James Farrior la fanno da padrone e sono il giusto compromesso tra esplosività e dinamismo (il primo) ed esperienza (il secondo).

Tra le secondarie, c’era l’imperativo categorico di ri-firmare Ike Taylor, FA in questo 2011, obiettivo che è stato portato a termine. Taylor sta avendo qualche problema di salute al Camp, ma dovrebbe esser pronto ai massimi livelli per la Regular Season. Stesso ruolo, lato opposto, Bryant McFadden, secondo anno per lui negli Steelers. Forse ha faticato un po’ di più rispetto al collega ma difficilmente troverà qualcuno, almeno quest’anno, in grado di rubargli completamente il posto. William Gay fungerà, come spesso accade, da Nickel.

Sarà interessante vedere se riuscirà a trovare un po’ di spazio anche Curtis Brown, il CB draftato da Texas al terzo giro del Draft, che sicuramente al College ha detto la sua con i Longhorns.

Reparto ancor più consolidato quello delle Safety, dove spicca il dinamismo di Troy Polamalu, insieme all’aggressività di Ryan Clark. L’unica preoccupazione per questo reparto sono le condizioni fisiche di Polamalu che l’han tenuto lontano dal campo per parecchie settimane un paio d’anni fa ed anche lo scorso anno non gli hanno consentito di giocare al 100%.

Shaun Suisham sta diventando sempre di più una conferma per gli Steelers dopo il taglio di Jeff Reed ed anche per questo 2011, il Kicker sarà lui. Nel 2010 ha chiuso con un ottimo record di 14/15. Se qualcuno si aspettava un semplice rimpiazzo temporaneo (forse come gli stessi Steelers), prima di una corposa firma, si sbagliava di grosso. Daniel Sepulveda si appresta ad entrare nella quarta stagione da professionista come Punter, ma lo scorso anno ha avuto alcuni problemi al ginocchio che gli han fatto perdere una manciata di gare. Ruolo di KR/PR affidato al giovane WR Antonio Brown.

Gli Steelers partono da favoriti per la conquista della AFC North. Hanno cambiato poco o nulla e mantengono perciò la squadra che li ha condotti al SB lo scorso anno. La difesa avrà un anno in più sulle spalle, ma riteniamo possa ancor fare ampiamente la differenza, attestandosi come una delle migliori dell’intera NFL, se non la prima in assoluto. Se è vero che squadra che (con)vince non si cambia, ci sono i presupposti per un’altra, dominante, più che positiva annata.

Baltimore Ravens

La tattica adoperata dai Ravens nell’off-season ancora in corso, è quantomeno discutibile. A Baltimore si è adoperato un vero e proprio smantellamento che ha portato al taglio, o alla non ri-firma di almeno una decina di elementi comunque impegnati attivamente nel roster dei Ravens fino all’ultimo anno.

Tra tutti, spiccano i nomi di Derrick Mason, di Todd Heap, di Dawan Landry, di Le’Ron McClain, punti fermi di cui i Ravens potrebbero sentire la seria mancanza durante la stagione, anche perché la partenza di tali nomi, non ha portato un’adeguata contropartita, almeno sulla carta. Il discorso che deve esser fatto prima di tutto è dunque un discorso di tipo quantitativo piuttosto che qualitativo e riteniamo che la perdita di un così elevato numero di giocatori, a prescindere poi dal valore in senso stretto, sia comunque dannosa, specie per una squadra che raggiungere i playoff da 3 anni consecutivi e sembra aver bisogno solo di qualche aggiustamento per per poter andare ancora più avanti.

I giochi offensivi dei Ravens saranno guidati per il 4°anno consecutivo da Joe Flacco, che ha visto crescere i suoi numeri in maniera esponenziale e che quindi dovrebbe avere aspettative più che elevate anche per questa quarta stagione. Flacco sembra venire a mancare sempre nei momenti più decisivi, quindi durante le sfide dei playoff. Il mondo dei tifosi dei Ravens si chiede se questi problemi possano essere risolti con il passare del tempo o se invece Flacco ha già raggiunto i suoi limiti.

Il parco ricevitori che Flacco avrà a disposizione, vanta come primo nome quell’Anquan Boldin arrivato lo scorso anno dai Cardinals via trade, sottotono rispetto alle aspettative, specie nella seconda parte del 2010. Lee Evans, costato quest’anno un 4°giro ai Ravens, arriva di fatto a rimpiazzare Mason, portando esperienza e buone mani, impressionando sinora nella pre-season.

I Ravens hanno voluto fornire a Flacco ulteriori armi offensive a cui potersi appoggiare: per questo, con il 2° ed il 4° giro del Draft sono arrivati i WR Rookie Torrey Smith e Tandon Doss: se il primo ha un’ottima velocità e verrà dunque sfruttato per tracce profonde, il secondo possiede mani migliori ed è perciò presumibile nel suo caso un impiego come ricevitore di possesso. Si è scatenata un’amichevole guerriglia interna anche per il posto da TE titolare, che con la partenza di Heap è rimasto vacante: Ed Dickson e Dennis Pitta, entrambi uscenti dal draft dello scorso anno, si giocheranno l’ambito spot, ma il primo è in forte vantaggio sul secondo.

In materia di Running Game, i Ravens hanno ormai trovato da due anni il loro nome definitivo: Ray Rice. Con la partenza di Willis McGahee, andato ai Broncos, a Rice verrà richiesto un maggior impiego anche in situazioni da Goal-Line, uno dei punti deboli del RB dei Ravens, ruolo che appunto di solito era rivestito da McGahee. Rice ha firmato soltanto 12TD in 3 anni di professionismo, dunque un upgrade sotto questa caratteristica appare necessario.

Il veterano Ricky Williams è stato ingaggiato per sopperire alla mancanza di McGahee. Lo stesso destino è toccato al FB Vontae Davis, ex Texans, che arriva a Baltimore con l’intento di rimpiazzare McClain. Davis sicuramente darà una consistente mano per il Running Game, avendo ottime doti da bloccatore, ma toglierà un’arma in più in fase di corsa pura.

Anche in linea offensiva, i Ravens hanno riportato alcune perdite, prima fra tutti quella del T Jared Gaither, in rotta verso i Chiefs, ma anche della Guardia/Centro Chris Chester, accasatosi con i Redskins.

Michael Oher conferma la sua presenza come LT, mentre il suo corrispettivo sarà con ogni probabilità Oniel Cousins, che, forse a stagione in corso, potrà ingaggiare un piccolo duello di posizione con Jah Reid, arrivato dal draft di quest’anno. Pur con qualche acciacco fisico, il ruolo di Centro spetta a Matt Birk, che lo scorso anno ha dimostrato di essere una solida scelta per il ruolo, nonostante i 35 anni; alla sua sinistra troviamo l’intoccabile Ben Grubbs, mentre alla sua destra si attesta Marshall Yanda, uno dei (pochi) FA, che i Ravens han preferito tenere e non lasciare libero di testare il mercato.

Più debole sul lato destro, la linea dei Ravens secondo noi faticherà soprattutto in fase di protezione del QB e questo potrebbe rendere la vita di Joe Flacco un inferno, visto che la sua caratteristica peggiore è forse proprio quella di non avere una rapida prontezza nella decisione di lancio.

Come detto per gli Steelers, anche la difesa dei Ravens ci ha abituato, storicamente, ad essere una di quelle difese ostiche e dure a morire. Col passare del tempo, questa accezione è stata smentita parzialmente dal campo, specie perché Baltimore ha avuto diversi problemi tra le secondarie, pur conservando un Front-7 ancora degno di nota.

C’è da sottolineare inoltre, che i Ravens hanno cambiato Defensive Coach, passando da Greg Mattison a Chuc Pagano (l’ex Coach delle secondarie). Tale cambiamento dovrebbe portare i suoi frutti specie per quel che riguarda la fase di blitz, che effettivamente è stata ridotta all’osso da quando Rex Ryan è diventato l’Head Coach dei Jets.

La 3-4 dei Ravens perde in linea il nome di Kelly Gregg, veterano che vantava una lunga esperienza per il ruolo e che sicuramente garantiva stabilità al reparto. Dalle stelle alle stalle, sarà con ogni probabilità il Sophomore Terrence Cody a fare le sue veci in qualità di NT, sfruttando la sua stazza. Haloti Ngata e Cory Redding, che lo scorso anno ha dimostrato di poter giocare titolare, completano il reparto. Nello specifico, si attende ancora la firma, probabilmente esosa e duratura, che Ngata dovrà apporre sul suo potenziale nuovo contratto. Considerato un top-5 DL della NFL, i Ravens vogliono tenersi stretto il giocatore draftato 5 anni fa.

I Linebackers sono forse l’unico ruolo dove i Ravens non han toccato nulla, né in entrata né in uscita. Terrell Suggs, lo scorso anno ha risposto a chi lo vedeva sulla via del declino e con i suoi 11.0 Sack ha contribuito ad un gioco dei Ravens che mancava da tempo e, sfruttando anche il nuovo Coach Pagano, potrebbe continuare su questa linea.

Ray Lewis si appresta a vivere le sue ultime stagioni di football, ma ancora riesce a dire la sua: lo scorso anno ha chiuso il 2010 con 139 Tackle totali. Al suo fianco, dovrebbe essere Jameel McClain ad avere la meglio sul diretto rivale Dannell Ellerbe, o alla peggio, i due potrebbero alternarsi almeno per le prime fasi della stagione. L’altro spot di OLB, opposto a quello di Suggs, è ancora per Jarrett Johnson, forse l’anello meno esplosivo del reparto, ma comunque capace di garantire una sufficiente stabilità.

Ci piace spendere due righe per Sergio Kindle, la prima scelta dei Ravens dello scorso anno che è stata tenuta lontano dai campi fino ad oggi, visto un grave infortunio al cranio. I più pessimisti parlavano di carriera a rischio, ma Kindle ha ripreso ad allenarsi e verrà gradualmente inserito nella squadra. Se dovesse tornare ai livelli collegiali, potrebbe davvero dire la sua.

Difendere contro i passaggi è stato il taboo degli ultimi anni della difesa dei Ravens. Per questo, con la 26°scelta assoluta del draft, Baltimore è andata a scegliere un CB, Jimmy Smith da Colorado, che nonostante qualche problema comportamentale al College, dovrebbe avere una sufficiente qualità per essere inserito in tempi brevi nel lineup titolare. Smith dovrà riuscire a spodestare Domonique Foxworth, reduce da una stagione che non gli ha visto mettere piede in campo causa infortunio, ma che comunque lo vede attualmente il leggero vantaggio sul Rookie.

Sul lato opposto, Chris Carr (anche’egli ri-firmato dai Ravens non con pochi dubbi) dovrebbe avere lo spot assicurato, visti i progressi fatti nelle ultime due stagioni, che han convinto tifosi e dirigenza. Anche Lardarius Webb, che due anni prima aveva impressionato, poi i giudizi su di lui si sono ridimensionati, andrà a lottare per un ruolo non marginale in questo 2011.

Tra le Safety, pesa senz’altro l’assenza di Landry, che ha firmato con i Jaguars. Il suo posto dovrebbe essere preso da un forse ancora acerbo Tom Zbikowski, ma anche il nuovo arrivo da Houston Bernard Pollard, più utile come colpitore che a livello di copertura, potrebbe avere ampie chance. Appare invece più difficile togliere il posto ad Ed Reed, leader per intercetti lo scorso anno in NFL (8) e forse l’unico, tra le secondarie, ad aver la capacità di cambiare il ritmo alla partita con una sola giocata.

Billy Cundiff sarà almeno ancora per quest’anno il Kicker dei Ravens, dopo aver convinto un po’ tutto l’ambiente della franchigia del Maryland. Posto sicuro anche per Sam Koch, Punter che cresce con il tempo ed ha ottime capacità di calciare il pallone “Inside the Twenty”. Lardarius Webb dovrebbe invece guidare i ritorni.

Prima della off-season, i Ravens vantavano forse una squadra superiore a quella degli Steelers nella sua totalità. Con le scelte adoperate, non li riteniamo più i favoriti naturali per la conquista della division, pur potendo contare su un calendario tra i più facili, sulla carta, della NFL. Crediamo che i Ravens possano pagar cara la scelta di lasciare andar via un numero troppo elevato di giocatori, specie quei punti fissi che servirebbero maggiormente nei momenti delicati della stagione.

Cleveland Browns

Ciò che balza subito all’occhio con questi Cleveland Browns, è la mancanza di un vero e proprio Coach Offensivo, o se preferite la presenza di un Coach che rivesta due ruoli. Pat Shurmur è stato scelto come successore da Mike Holgrem dopo il fallimento di Eric Mangini (5-11 nelle ultime due stagioni) e sarà lui stesso che guiderà la franchigia sotto il profilo offensivo. Due ruoli fondamentali per una persona sola, inusuale nel football come un po’ in tutto il sistema americano.

La prima grana da risolvere per Shurmur sarà riuscire a fare di Colt McCoy un QB su cui contare. L’ex Longhorns, che tanto piace allo stesso Shurmur, ha secondo noi le carte in regola per poter diventare un giocatore solido nel suo ruolo, ma è chiaro che la squadra che possiede a sua disposizione non è così pronta per aiutarlo nella crescita. I Browns dovrebbero installare un sistema offensivo West Coast, in cui McCoy può inserirsi alla grande e anzi, potrebbe avere il compito piuttosto facilitato. Se qualcosa dovesse andar storto, Seneca Wallace è il legittimo numero 2 della lista.

Cleveland non vanta una stagione vincente dal 2007, quando comunque non era riuscita a raggiungere i playoff e per dirla tutta, anche nella stagione appena passata ci sembra abbia raccolto un pelo meno di quello che effettivamente ha seminato. Non fortunata sotto questo profilo, ma più fortunata e si, più brava e coraggiosa, nell’ aver pescato Peyton Hillis da Denver in cambio di Brady Quinn all’inizio del 2010. Hillis costituisce l’indiscussa arma in più dei Browns, perché oltre ad avere una stazza più che considerevole (185cm x 115Kg), sa essere anche veloce ed atletico. La sua produzione dello scorso anno, 11TD distribuiti su 1.117 yards corse più 61 ricezioni all’attivo, ne fanno un giocatore completo, su cui si può costruire un solido futuro.

Bisogna tentare di non scordarsi di Montario Hardesty, su cui Cleveland riponeva parecchia fiducia (giustificata dagli ottimi numeri del college), ma che, come ricorderete, si è rotto il Legamento Crociato Anteriore nella Pre-Season dello scorso anno, infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per tutta la stagione. Inutile sottolineare che la strada che per lui poteva essere spianata verso un posto da titolare, appare ora più difficile, ma con le dovute precauzioni ed una condizione fisica finalmente migliorata, Hillis-Hardesty potrebbe diventare una coppia in grado di condividere le portate con continuità.

Nel parco RB bisognerebbe anche aggiungere Owen Marecic, FB draftato quest’anno da Stanford, che verrà utilizzato da subito come bloccatore (anche perché la concorrenza non è che sia agguerrita, proprio non c’è…), ma si mormora che all’occorrenza possa essere utilizzato anche in fase di ricezione.

L’altro parco, quello ricevitori, tendiamo a considerando un tantino disordinato. Chi probabilmente avrà, per il secondo anno consecutivo, un’ottima chance per ottenere il maggior numero di Chatches, sarà Benjamin Watson, che con le sue 68 ricezioni ha piazzato numeri da WR puro la scorsa stagione. I “veri” ricevitori per la prossima stagione, ci sembrano invece nomi che hanno avuto poca fortuna negli scorsi anni, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, e quindi difficilmente riusciranno ad avere un impatto vincente, anche magari contando su un QB superiore come McCoy. Parliamo soprattuo di Brian Robiskie e Mohamed Massaquoi. Specie quest’ultimo dovrà guadagnarsi un sicuro spot da titolare, visti i problemi che ha riportato alla caviglia che l’hanno tenuto lontano da tutto il Training Camp.

Il jolly del reparto potrebbe essere il tutto-fare Josh Cribbs, che sfruttando le sue doti atletiche riesce sempre a contribuire sia in ricezione che in situazioni di corsa. L’occhio di riguardo qui va a Greg Little, arrivato col secondo giro del draft. Si tratta di un talentuoso WR che però paga a caro prezzo il non aver giocato l’ultima stagione al College, squalificato dalla NCAA. Il suo inserimento potrebbe essere dunque più lento rispetto a quello di un Rookie generico, ma le buoni mani che possiede unite ad una completezza generale di atletismo e corsa, potrebbero ripagare a pieno.

La linea offensiva dei Browns parte da un solido punto fermo ormai per il quinto anno consecutivo: quel Joe Thomas che non ha mai saltato una gara ed ognuna l’ha giocata da partente. Lo spot di LT è una garanzia e lo sarà per gli anni a venire. Dal lato opposto invece, Tony Pashos desta qualche problema in più non tanto per qualità in senso stretto, che può vantare anche grazie all’esperienza, quando ad una condizione di salute precaria che l’aveva portato a saltare un corposo numero di partite un paio d’anni prima. Dovrebbe comunque rivestire il ruolo di titolare.

Tra i Tackle, le due guardie sono rispettivamente partendo da destra, Shawn Lauvao, che sostituisce Floyd Womack, firmato dai Cardinals; e Eric Steinbach per cui potrebbe valere lo stesso discorso di Thomas, sicura garanzia e stabilità in linea. Lauvao vanta una sola partenza da titolare nel suo primo anno in NFL, il 2010, ma ha impressionato in positivo Shurmur che ha deciso quindi di dargli questa enorme chance. Chiude i giochi il Centro Alex Mack.

La difesa dei Browns entra in un anno in cui subisce una netta mutazione e passa dalla sua consueta 3-4 alla 4-3. Benchè possa portare uno stravolgimento a livello globale, Cleveland si è assicurata dei giocatori, soprattutto sfruttando il draft, adatti proprio a questo tipo di schema. Complice di tutto è anche il nuovo DC Dick Jauron, che ha messo fortemente lo zampino sulle prime due scelte del Draft.

Le scelte di cui parliamo appartengono entrambe alla linea difensiva e vanno a costituire sia un valore numerico (visto che passando alle 4-3 servono ovviamente 4 giocatori in linea) che di qualità in senso più stretto. Dopo aver fatto una Trade-Down imponente con i Falcons (appurato che il CB Patrick Peterson era già off-the board), Cleveland si assicura la presenza del bestione Phil Taylor (193cm per 151Kg) che insieme al già presente Ahtyba Rubin, formerà una coppia di DT davvero niente male.

Come DE, i Browns affideranno uno spot alla loro seconda scelta Jabaal Sheard, che verrà immediatamente inserito nel ruolo, lui che al College con Pittsburgh giocava da Pass Rusher e contribuirà dunque alla completezza del reparto difensivo di Cleveland. L’altro spot dovrebbe essere di Jayme Mitchell ed è una notizia che desta un po’ di stupore, poiché Mitchell non è mai stato utilizzato da Coach Mangini nella scorsa stagione e, più in generale, non è mai partito titolare neanche quando giocava ai Vikings gli anni precedenti. I Browns invece hanno voluto ri-firmarlo. Più veritiero ritenere che possa ritagliarsi dello spazio anche Marcus Bernard, 7.5 Sack per lui lo scorso anno pur non essendo il titolare.

Il Front-7 ha portato necessariamente qualche cambiamento visto il passaggio alla 4-3, non tanto a livello di nomi, quanto di posizione. Il posto di MLB spetterà a D’Qwell Jackson, contrariamente a quello che si credeva fino a meno di un mese fa, quando lo spot doveva essere occupato da Scott Fujita, che invece giocherà sullo Strong Side. Jackson si è ripreso da un infortunio al petto che l’ha tenuto lontano dal campo per tutto il 2010 ed ha le qualità per giocare nel mezzo. Il lato debole sarà per Chris Gocong, dallo scorso anno presenza fissa dei Browns.

Chiudiamo il discorso difensivo di Cleveland parlando delle secondarie, dov”è giustamente intoccabile il secondo-anno Joe Haden, che ha impressionato nella stagione da Rookie, con 6 intercetti ed un ottimo senso della posizione. Sheldon Brown chiude il capitolo CB nell’altro spot.

Per le Safety, Cleveland deve fare i conti con la perdita di Abram Elam, che ha trovato casa a Dallas, ed il suo posto dovrebbe essere rimpiazzato da Usama Young, che finora non ha avuto una brillante carriera con i Saints. Si aspetta comunque una battaglia interna con il ben più esperto Mike Adams per stabilire chi possa dare maggior continuità al ruolo. Inamovibile invece T.J.Ward tra le SS, che oltre a far contenti i tifosi di Cleveland, avendo dimostrato un agonismo ed una cattiveria, speriamo solo sportiva (123 Tackle nel suo anno da Rookie), farà felici anche tutti i Fanta Player che vantano la sua presenza.

Per gli Special Team, Phil Dawson è l’indiscusso Kicker n.1 dei Browns ormai dal 1999. Non c’è ragione per cercare altrove, ancora. Come detto, Johsua Cribbs funge davvero da jolly e le sue abilità fisiche gli consentiranno di essere impiegato sui ritorni sia da Kickoff che da Punt. Qualche problema per il ruolo di Punter, dove il titolare designato Reggie Hodges ha finito in anticipo la sua stagione per un problema al Tendine d’Achille. Al suo posto, Richmond McGee, ex-Bears mai impiegato come titolare.

I Browns vantano una difesa con molti elementi giovani in grado pian piano di venir fuori e fare la differenza. Hanno inoltre un Running Game che se in salute, può essere variegato e potente come non molti altri nella NFL. Peccano in un reparto WR disordinato e in un ruolo di QB ancora tutto da dimostrare, anche se le aspettative verso McCoy sono molto elevate. Non è ancora l’anno buono per andare avanti, ma con la giusta dose di fortuna si può cominciare a costruire qualcosa.

Cincinnati Bengals

I Cincinnati Bengals sono una delle squadre più “in ricostruzione” dell’intera NFL e dovranno fare i conti con una situazione offensiva precaria ed insolita, che va a modificare per ampi tratti quelli che erano i giocatori titolari dello scorso anno. Prima di adoperare qualunque discorso a livello di roster, va ricordato che il presidente Mike Brown ha deciso di confermare la fiducia a Coach Marvin Lewis per altri due anni, pur avendo chiuso il 2010 con il pensate record passivo di 4-12.

La principale tegola di queta off-season è stata di sicuro quella della minaccia di ritiro di Carson Palmer; qualunque sarà il suo destino in futuro, sarà lontano da Cincinnati, che infatti non conterà su di lui per il 53-man roster. Palmer lascia i Bengals dopo 8 anni, in una carriera che l’ha visto sempre più in declino, fino ad arrivare a lanciare 20 intercetti nell’ultima stagione.

L’attacco di Cincinnati cambia faccia anche sotto il profilo dei WR: se lo scorso anno, il ruolo era coperto da una delle coppie pià esplosive della NFL, e parliamo di Ochocinco-Owens, quest’anno i Bengals non potranno contare su nessuno dei due, con Ochocinco che si è accasato ai Patriots e un Owens che ancora non ha firmato per nessuna squadra e mantiene perciò la sua condizione di Free Agent.

A destabilizzare ulteriormente il sistema, la firma di un nuovo OC qual è Jay Gruden, sposterà nettamente l’asse offensivo verso una West Coast Offense, in realtà forse capace di migliorare i numeri offensivi dello scorso anno, ma presumibilmente non di facile realizzazione sin da subito.

A fronte di tali perdite e stravolgimenti, è evidente come i Bengals abbiano voluto rimediare almeno in ottica futura, affidandosi al draft e andando soprattutto a pescare materiale offensivo. Potendo contare su una quarta scelta assoluta, sembrava scontato chiamare il nome di A.J.Green,il miglior ricevitore disponibile al draft (e uno dei migliori prospetti in assoluto), che da subito verrà inserito nel lineup titolare, un po’ per suoi meriti vista l’immensa classe del giocatore; un po’ per Dept Chart, che non appare così affollata come fatto intuire in precedenza.

Le combinazioni con Green saranno guidate da un altro Rookie, il QB Andy Dalton, seconda scelta dei Bengals al draft, che beneficiando della quasi rinuncia di Palmer si inserisce subito come potenziale titolare. Dalton deve sicuramente imparare a giocare in un sistema pro-offense, visto che ha provato specialmente la Shotgun Formation al College, ma è un QB dalla mentalità vincente (42-8 con TCU in carriera) ed ha una lunga esperienza tra i più giovani.

Alle sue spalle, i Bengals si sono comunque assicurati le prestazioni sportive di Bruce Grandkowski, anch’egli inserito nel cerchio dei possibili titolari, specie se l’inserimento di Dalton dovesse risultare più lungo del previsto.

Chiunque lancerà la palla, oltre al Rookie Green, avrà a disposizione una corposa manciata di ricevitori e dovrà usarli nel migliori modo possibile per allargare il gioco su linee orizzontali. Il naturale WR2, opposto dunque a Green, almeno per quel che ci dicono i primi allenamenti dei Bengals, dovrebbe essere Jerome Simpson, una seconda scelta del 2008 che ha sempre trovato traffico per inserirsi a pieno nel sistema offensivo di Cincinnati. Potrebbe essere l’anno della sua verità, anche se la situazione precaria dei QB non lo aiuta.

Discorso un tantino diverso per Jordan Shipley che entra nel suo secondo anno tra i professionisti, avendo però già dimostrato le sue ampie qualità nella stagione da Rookie con ben 52 ricezioni, il maggior numero tra i WR Rookie della AFC. Cincinnati dovrebbero utilizzarlo prevalentemente nello slot e potrebbe diventare un’arma letale. Andre Caldwell chiude il cerchio in qualità di WR4, anche un WR4 può ampiamente dire la sua. Piccolo occhio di riguardo anche per Ryan Whalen, arrivato quest’anno dal draft: il suo inserimento sarà piuttosto lento, ma ha avuto modo di imparare il lavoro da Jim Harbaugh al College in quel di Stanford.

“Last but non least”il TE Jermaine Gresham, che è stata forse una delle scelte più azzeccate dallo staff dei Bengals degli ultimi anni. Cincinnati dovrà utilizzarlo come “Man to go”, specie in fase di ricezione considerando le ottime mani, ma potrò sfruttare la sua completezza sotto tutti i punti di vista. Non è azzardato sostenere che possa diventare uno dei migliori TE della lega nel giro di pochi anni.

Se regna un po’ di incertezza sui ruoli che abbiamo finora descritto, sicuramente il posto da Leading Running Back spetta, e di diritto, a Cedric Benson, negli ultimi due anni andato sempre oltre le 1.000 yards corse e con una crescita anche a livello di ricezioni che è aumentata in maniera regolare con il passare del tempo. Benson era un Free Agent all’inizio del mercato e sin da subito la sua firma è stata una priorità per i Bengals, anche se non è arrivato un contratto multi-anno, ma solo il prolungamento per la stagione successiva.

Riteniamo buona parte del successo o meno dell’attacco dei Bengals, passi da Benson (e dalla sua relativa linea offensiva a disposizione), visto che la situazione QB-WR tenderebbe quantomeno ad essere in fase di assestamento. Brian Leonard e Bernard Scott i RB di supporto, con il primo che dovrebbe riuscire a dare una maggiore e consistente mano sui terzi down.

In linea offensiva, i Bengals hanno le idee chiare oramai da qualche anno e dunque non c’è spazio per cambiamenti o stravolgimenti vari. A partire dal lato sinistro, la presenza ormai consolidata di Andrew Whitworth è una sicura garanzia: lo scorso anno ha concesso solo 1.5 Sack dal suo lato. La LG Nate Livings si è guadagnato il posto da titolare proprio nell’ultimo anno, cosa che invece il Centro Kyle Cook ha fatto da due.

Presenza certa e stabile anche per la RG, con il 34-enne Bobbie Williams a farla da padrone, mentre qualche problema in più per il lato destro dove il Tackle Andre Smith, la 6°scelta assoluta nel 2009, ha faticato non poco in questi due anni, ma finalmente può vedere realizzato il suo sogno di essere il primo in Depth Chart. Certo è, che tra tutti gli uomini di linea, Smith è colui che garantisce meno stabilità e dovrà sudare per mantenere il posto.

I Bengals, di fatto, hanno apportato qualche novità sulla linea soltanto con il draft, da dove è arrivato la Guardia Clint Boling, che per ora dovrà imparare il mestiere, specie perché al College ha giocato per buona percentuale nel ruolo di Tackle e non di Guardia.

Qualche problema in meno, nonostante il brutto record negativo, Cincinnati l’ha mostrato in difesa, la 15° assoluta in NFL per yards concesse e comunque capace di mettere su un interessante numero di 16 intercetti. Mike Zimmer ha usato la sua buona mente difensiva per mettere su un a 4-3 Defense temibile e ordinata, pur non eccellendo in materia di pressione e di Sack, stats dove i Bengals si sono piazzati 27esimi.

Scorrendo la linea difensiva dei Bengals, possiamo ritrovare da subito una diatriba per il posto di DE. Di fronte ad una maggiore stabilità ed esperienza di Robert Geathers, si oppone l’esplosività del Sophomore Carlo Dunlap, arrivato dal draft lo scorso anno, e già capace di metter su 9.5 Sacks nella prima stagione, guidando di fatto i Bengals nella statistica. Geathers può garantire una migliore copertura sia contro i passaggi che contro le corse, ma Dunlap è un più naturale Pass Rusher. Considerando che nello stesso ruolo ma sul lato opposto, il partente è Michael Johnson, non è propriamente un Pass Rusher, riteniamo che l’utilizzo di Dunlap potrebbe consegnare a Cincinnati una maggiore dinamicità difensiva.

C’è da ricordare che i Bengals hanno rilasciato, subito dopo il Lockout, il DE Antwan Odom, capace di garantire un ottima presenza da Pass Rusher, ma portato all’infortunio.

Nel cuore della linea ci saranno invece il NT Domata Peko e il DT Geno Atkins che diventa di fatto titolare al suo secondo anno tra i pro dopo il taglio del veterano Tank Johnson.

Cambiamenti più consistenti hanno invece coinvolto il reparto dei LB, dove la non-conferma di Dhani Jones aveva di fatto lasciato un enorme buco nello spot di MLB, che però i Bengals hanno voluto affidare a Rey Maualuga.

Il resto della Depth Chart è praticamente completato in un batter d’occhio, visto che è proprio in questo reparto che a Cincinnati si son mossi con più attività: da Oakland è arrivato il LB Thomas Howard, che andrà a riempire lo spot di WLB, almeno finchè Keith Rivers, l’indiscusso titolare, non si riprenderà dall’infortunio (ma per lui si parla di PUP List, quindi almeno prime 6 partite fuori); da San Francisco è arrivato invece il LB Manny Lawson che avrà un maggior lavoro da fare in qualità di SLB, ma che, soprattutto nell’ultima stagione ha dimostrato di saper reggere una pressione simile.

Le secondarie sono il reparto dove i Bengals hanno fatto meno fatica lo scorso anno, ma in questa stagione partiranno scolorite da una perdita pesante, quella del CB Jonathan Joseph che si è accasato con i Texans ed ha smantellato un duo di CB che, insieme a Leon Hall, formava una delle migliori accoppiate della NFL. I Bengals sono dovuti quindi correre ai riparti firmando Nate Clements dai Niners, dunque un degno rimpiazzo, che oltre alla qualità può portare esperienza.

Anche tra le Safety ci saranno assenze in più rispetto allo scorso anno, visto che Roy Williams non sembra intenzionato a ri-firmare con la squadra dell’Ohio. Il duo dovrebbe perciò attestarsi su Chris Crocker e Reggie Nelson. Potrebbe pesare anche il mancato Tag su Chinedum Ndukwe che sta cercando un’altra squadra forse solo come Backup, ma che poteva, magari con un prezzo modico, allungare la Depth Chart dei Bengals.

Ruolo di Kicker affidato a Mike Nugent per il secondo anno consecutivo, anche se nell’ultima stagione ha dovuto fare i conti con un infortunio che l’ha tenuto in campo come K titolare solo per 9 partite. Il Punter Kevin Huber ha il posto assicurato, dopo aver firmato due anni fa un’estensione di contratto che l’avrebbe legato ai Bengals per i 4 anni successivi.

Bernard Scott e Jordan Shipley si divideranno le portate per quel che riguarda il ruolo di PK/KR.

L’aver perso una coppia d’eccezione come quella formata da Owens/Ochocinco, unita alla perdita di Carson Palmer, che se pur in fase di declino giocava in un sistema a lui familiare e consolidato, non gioverà nell’immediato ai Cincinnati Bengals, da cui ci aspettiamo una stagione più che di transizione, in attesa della più o meno rapida esplosione di qualche Rookie.

3 thoughts on “AFC North 2011: Preview

  1. Steelers facile su tutti.
    Ahimè, i miei Bengals, fanalini di coda…nella speranza però che buoni tigrotti crescano bene (Dalton, Green, Dunlap, Maualuga)…

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