De Sean Jackson corre, e chi lo ferma piĂą?

In cerca di conferme.
Questo era il leit motiv di molti team in questa week numero 14, che a ormai solo tre partite dal termine della regular season, ci introduce nel rettilineo finale; vedremo se le franchigie ora nella griglia dei play off avranno fiato abbastanza per varcare la linea dell’arrivo.

Fiato che i New England Patriots sembrano avere in abbondanza, dimostrando di trovarsi a loro agio in tutte le situazioni atmosferiche proposte, a dispetto degli avversari, i padroni di casa dei Bears, che falliscono uno scontro di vertice che doveva testare la concretezza della squadra del Midwest in chiave finale di stagione.

I Falcons portano a sette la striscia di vittorie consecutive e si consacrano quale squadra da battere nella NFC, sebbene i Saints si riportino ad una sola distanza nella settimana in cui chiudono la porta in faccia a Sam Bradford e ai Rams.

Da monitorare le conseguenze della seconda sconfitta consecutiva dei Jets contro gli inoffensivi Dolphins, dello scontro frontale nella AFC West tra Chargers e Chiefs, i quali sono usciti dal campo senza segnare un punto ma con l’alibi della defezione di Cassel e della sconfitta a Detroit dei Packers, che si dimostrano Rodgers – dipendenti (non una grande notizia questa) e incapaci di sfruttare il passo falso dei rivali divisionali.

Passiamo ora allo scrutinio degli eroi di giornata, elenco da cui facciamo riposare un turno Tom Brady, il quale, in queste ultime settimane, ha spiegato a tutti perché è ancora da ritenerlo la punta di diamante dell’attacco Patriots.
Successivamente si passerà a “sculacciare” coloro che si sono distinti in maniera negativa nello scorso weekend nell’universo NFL.

Si comincia.

TOP 3
CAMERON WAKE
Ci piace premiare il leader, almeno quello statistico, della difesa dei Dolphins, che ha permesso a Miami di riportare in positivo il bilancio delle vittorie.

Nell’autentico “ciapa no” del New Meadowlands Stadium, solo una grande prestazione della difesa di Miami è riuscita a far sì che non andassero in porto tutti i tentativi per perdere il match messi in atto da quel disastro chiamato Chad Henne.

La maturazione personale di questo 28enne da Penn State è stata veramente mirabolante, tanto da superare anche le più rosee aspettative: i 14 sacks messi a segno fino ad adesso lo pongono a capo della speciale classifica, ad un sack e mezzo da quel Clay Matthews III, che da più parti è addittato quale possibile contendente per il premio di MVP dell’anno.

Il numero 91 è stato protagonista nel drive decisivo dell’incontro: nell’ultima occasione di gioco disponibile, sotto di quattro punti, i Jets hanno tentato di orchestrare l’ennesima rimonta della loro stagione, ma questa volta si sono scontrati contro il temibile pass rusher di Miami, che ha stampato due sack ed ha staccato la spina all’attacco di Mark Sanchez, già piuttosto confuso di suo, a dire il vero.

Una vittoria , quella contro i bianco – verdi di NY, che probabilmente servirà soltanto ad indorare la pillola per i tifosi di Miami, quasi sicuramente esclusa per l’ennesima volta dalla corsa per un posto nella wild card; con il senno di poi, chissà per quanto sogneranno ancora l’inopinata sconfitta della scorsa settimana contro i Browns…

DESEAN JACKSON
Ricevitore mortifero a cui i cornerback della Lega stanno ancora cercando di trovare un antidoto.
Giocatore di piccola taglia ma dotato di atletismo e elasticità pazzeschi, qualora abbia la possibilità di sfidare il rispettivo avversario anche in una stretta porzione di campo, è difficile che non ne esca con extra yards o ampi guadagni, utilizzando le sue movenze da “ankle breaker”.

Ne è la dimostrazione il Sunday Night disputato contro i Cowboys, nel quale ha ricevuto 210 yards , 1 TD in sole 4 occasioni, per una media di 52 yards ricevute ogni volta che ha avuta l’ovale fra le mani.

Presuntuoso e guascone al punto giusto (…e forse questo punto alcune volte lo supera anche), adesso come adesso, con Vick e McCoy forma il trio d’attacco più temibile della Lega.

ALEX SMITH
Toh, chi si rivede.
Dopo sei settimane di interregno dell’altro Smith, Troy, la prima scelta di sei stagioni orsono calca nuovamente il terreno del Candlestick Park nell’importante sfida divisionale contro i Seahawks e guida i suoi 49ers alla vittoria con 3 TD lanciati, 255 yards guadagnate e, udite udite, nessun errore.

L’ex Utes dovrà farsi carico di una offense più pass oriented, dal momento che mancherà per il resto della stagione l’arma via terra più letale, cioè Frank Gore: da questo punto di vista, incorraggianti risultati sono arrivati dalla più che discreta sintonia dimostrata domenica con Brian Westbrook, Josh Morgan e Vernon Davis.

Ora nell’imprevedibile NFC West, i 49ers si trovano un solo passo indietro ai Seahawks, appena affrontati e sconfitti, e ai Saint Louis Rams, costretti alla resa dai Saints. Nelle ultime tre partite la bistrattata San Francisco affronterà due avversarie divisionali, tra queste lo scontro diretto contro i Rams, e il “nuovo” Alex Smith potrebbe risultare determinante per l’approdo dei suoi ai playoff come mai lo è stato in passato.

MENZIONI D’ONORE
RASHAD JENNINGS
Nuova scoperta in casa Jaguars, questo runningback da Liberty college che si sta ritagliando uno spazio importante nel backfield vicino al piccolo grande uomo Maurice Jones-Drew.
Solo 5 corse, ma 109 yards e, soprattutto, 1 TD nell’importante scontro contro i Raiders, che tiene viva la speranza di raggiungere la postseason.

JOSH WILSON
L’eroe di giornata in casa Ravens è questo cornerback ex Seahawks che toglie le castagne dal fuoco contro gli indomiti e sfortunati Texans. L’intercetto con successivo ritorno in TD permette al team del Maryland di tenere la scia della capolista Pittsburgh nella AFC Central.

WORST 3
SANTONIO HOLMES
Santonio non fa piĂą i miracoli.
Contenuto bene dalla secondaria di Miami e servito in maniera pessima da Sanchez, droppa una facile ricezione in end zone che avrebbe scritto una diversa conclusione sulla partita e allungato la serie di giocate decisive del numero 10.
Due sconfitte consecutive: è arrivato il momento per i Jets di ricompattarsi, perché il rischio di mandare tutto in fumo è ora più vicino.

JAY CUTLER
Nello scontro al vertice contro i Patriots, è sembrato l’unico non a suo agio nella tormenta di Chicago.
Probabilmente era difficile fare meglio in quelle condizioni atmosferiche, ma la prestazione del dirimpettaio Brady ci dice una cosa diversa.

GRAHAM GANO
Incolpevole sullo snap sbagliato che avrebbe dovuto portare al pareggio ai suoi Redskins, si macchia invece di due grossolani errori dalle 34 e dalle 24 yards.
Raddrizza la mira, Graham.

DAMNATIO MEMORIAE
KANSAS CITY CHIEFS
Si sapeva che il match divisionale contro i Chargers sarebbe stato tutto in salita, dopo l’appendicectomia subita dal QB titolare Matt Cassel. La sola presenza del back up Croyle non può comunque spiegare lo 0 finale sul tabellino, men che meno per un team che utilizza il gioco di passaggio in maniera intelligente, ma contenuta e, per lo più, come valvola di sfogo per i giochi di corsa.

KYLE ORTON
Si fa seppellire dall’incolore difesa dei Cardinals, il gioco di passaggio ad ampio respiro a cui ci aveva abituato ad inizio stagione è solo un ricordo. La stagione dei Broncos è finita da un pezzo, ora Orton deve dimostrare di poter ancora condurre i Broncos nel futuro prossimo, qualunque sia la scelta della dirigenza riguardo la conduzione tecnica.

2 thoughts on “Top and Worst – Week #14

  1. Io fra i migliori metterei pure la coppia Schaub-Johnson, che se non fosse per la sfortuna, l’avrebbero portata a casa contro i Ravens… La rimonta da 28-13 a 28 pari è stata tutta merito loro e in parte anche di Coby Jones…

  2. e pierre garcon??se nn fosse stato per lui avremmo detto quasi addio ai playoff

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