Ci sono voluti 27 anni, e 4 finali perse, ma New York ha finalmente potuto festeggiare il primo titolo WNBA nella più classica delle “Ring Ceremony” che si è tenuta al Barclays Center lo scorso 17 maggio.

Barclays ovviamente tutto esaurito da settimane e gente di tutte le età (ho visto mamme allattare il proprio figlio in tribuna e nonne con la corona della statua della libertà in testa) che già a 2 ore dalla palla a due, riempivano gli shop presenti all’interno.

Ho avuto la malaugurata idea di provare ad acquistare qualcosa nel pre-partita, ma l’attesa infinita, mi ha scoraggiato quasi subito. Torniamo però alla festa.

Devo essere sincero: negli ultimi anni, grazie a Playitusa.com e al team di EME (coloro che si occupano delle relazioni con i Media e dell’organizzazione di eventi per NBA), ho potuto assistere a diversi eventi in giro per il mondo, ma l’emozione vissuta sabato a Brooklyn posso metterla nella mia personalissima TOP5, perchè l’energia super-positiva era davvero tangibile. Un entusiasmo e una partecipazione che raramente ho sentito durante altre partite.

Si spengono le luci e si accendono i 17 mila e più braccialetti al polso di ciascun spettatore. Come nei concerti dei Coldplay, per farvi capire. E inizia lo show. Prima un toccante video che ha ripercorso la stagione 2024

Poi tutta la squadra, anche chi non fa più parte del team e non giocava nella stessa giornata, riunita dietro lo stendardo per issarlo sul soffitto. Devo dire che ho ancora i brividi adesso mentre scrivo.

Il boato, la gioia di tutti: giocatrici, staff, familiari al seguito (Breanna Stewart con i suoi 2 figli al seguito), pubblico…insomma, TUTTI con il naso all’in sù a seguire il primo, agognato, “banner” avvicinarsi al soffitto. Oddio, non è che sul tetto ci sia ‘sto gran traffico: 4 titoli divisionali vinto dagli allora New Jersey Nets, qualche maglia ritirata…

Ma ecco il primo titolo. Quello delle Liberty 2024.

I braccialetti si colorano di bianco-rosso-blu sintomo dell’inno nazionale imminente.

Suona la sirena, ah…si, perchè c’è una partita da giocare. Vero! Quella contro le Las Vegas Aces di nientepopodimenoche A’ja Wilson, una delle più forti (se non la più forte IMHO) giocatrici della WNBA.

Devo dire che la lega è stata molto “furba” da mettere nella week1 parecchie partite di cartello: oltre a New York – Las Vegas (peraltro, repeat della finale del 2023 vinta dalle Aces), c’è stata una “tranquillissima” Chicago Sky contro le Indiana Fever di Caitlin Clark protagonista sin da subito di un “tenero” incontro ravvicinato con la sua “bestie” Angela Reese..

Ecco, son partite belle cariche tutte e due e credo che sarà uno dei leit-motif della stagione. Anche Minnesota Lynx (le sconfitte della finale 2024) contro le Los Angeles Sparks.

Tip-off, let’s play. La partita si lascia guardare, nonostante sia la prima partita “vera” dell’anno. Va a fiammate: inizio equilibrato, poi New York scappa nel secondo quarto.

Rimane davanti fino a metà terzo quando inizia la rimonta delle Aces guidate da una A’ja Wilson da 31 punti totali, mica poco. Dall’altra parte, oltre alla “solita” Breanna Stewart da 25 punti, ci si aspetta Ionescu…invece è la nuova arrivata Natasha “Tasha” Cloud (dalle Phoenix Mercury) a tenere alto il ritmo nonostante i 4 falli a suo carico sin dall’inizio del 4° quarto.

92 a 78 il punteggio finale per le Liberty che festeggiano anche la loro prima vittoria di questo 2025 in cui puntano dritte verso il “repeat”, cosa riuscita recentemente alle avversarie di turno, ovvero le Aces nelle annate 2022 e 2023.

In conferenza stampa si presentano Breanna Stewart, coach Sandy Brondello e la vera mattatrice del post partita, ovvero Natasha “Tasha” Cloud, un autentico vulcano di battute. Piccolo aneddoto che mi riguarda a proposito: sblocco il telefono per registrare la conferenza stampa ma inavvertitamente A TUTTO VOLUME mi parte un video di facebook con una musica piuttosto triste.

“Tasha” non perde l’occasione, mi guarda e, sorridendo, mi dice “C’mon man, Put on something more fun. We won!. Boato tra i giornalisti che TUTTI si sono girati verso il sottoscritto che ha risposto “Ok, let me see” e tra le risate generali, per fortuna, si è andato avanti.

Conferenza stampa che è durata molto più del solito. Quasi tutti i giornalisti hanno fatto la loro domanda, io ho evitato di espormi nuovamente, avevo già attirato troppe attenzioni.

Chiudo dicendo che quest’anno è l’anno “O la va o la spacca” per la WNBA. Ci sono tutti i presupposti(la scorsa stagione con il “Caitlin Clark’s effect”) per decollare definitivamente verso una lega copiosamente seguita nei palazzetti e anche al di fuori dei confini USA. Staremo a vedere.

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