And here it is! The 37-year wait is over! American Pharoah is finally the one! American Pharoah has won the Triple Crown!

Con queste parole, il cronista americano Larry Collmus ha annunciato la vittoria di American Pharoah al Belmont Stakes. Nonostante sia trascorsa quasi una settimana, l’emozione per la Triple Crown non è ancora scemata: dopo 37 lunghi anni, un cavallo è finalmente riuscito a vincere Kentucky Derby, Preakness Stakes e Belmont Stakes, un’impresa che molti ritenevano impossibile.

Eppure soltanto dodici mesi fa, gli animi erano completamente diversi: California Chrome era giunto soltanto quarto al Belmont Stakes, diventando l’ennesimo cavallo a deludere nel Test of Champion dopo aver vinto le prime due prove.

Tale era lo sconforto che alcuni osservatori avevano addirittura proposto alcuni cambiamenti alle regole: ad esempio, si era pensato di posticipare Preakness Stakes e Belmont Stakes di qualche settimana, in modo tale da permettere ai cavalli un periodo di riposo più lungo; inoltre, si era anche ipotizzato di vietare la partecipazione al Belmont Stakes a chi non avesse disputato le altre due corse, così da evitare che qualche cavallo arrivasse all’appuntamento newyorchese più fresco e riposato.

Il trionfo di American Pharoah ha spazzato via ogni discussione a riguardo: quelle proposte probabilmente avrebbero aumentato il numero di triplette, ma allo stesso tempo ne avrebbero diluito il valore; la Triple Crown deve rimanere un’impresa speciale! In questo breve articolo, andremo a conoscere meglio il cavallo che ha fatto sognare gli sportivi americani.

Nato in Kentucky nel 2012, American Pharoah è di proprietà dell’imprenditore di origini egiziane Ahmed Zayat. Figlio di Pioneerof the Nile (secondo al Kentucky Derby del 2009), è anche imparentato con altri famosi cavalli quali Empire Maker (vincitore di Florida Derby, Woodward Memorial Stakes e, soprattutto, Belmont Stakes nel 2003) e Unbridled (vincitore del Kentucky Derby nel 1990). Il suo trainer è Bob Baffert, che fino al 2014 aveva vinto tre Kentucky Derby, cinque Preakness Stakes e un Belmont Stakes; altri cavalli allenati da Baffert (Silver Charms – 1997; Real Quiet – 1998; War Emblem – 2002) erano stati in lizza per la Triple Crown, ma tutti e tre furono sconfitti nel Belmont Stakes.

American Pharoah ha disputato la sua prima corsa della sua carriera il 9 agosto 2014 a Del Mar (San Diego); nonostante le grandi aspettative, chiuse soltanto quinto, molto distaccato dal vincitore. La delusione fu prontamente riscattata nelle due corse seguenti, tenutesi rispettivamente il 9 settembre a Del Mar e il 27 settembre al Santa Anita Park (Los Angeles): in entrambe le occasioni, American Pharoah (montato da Victor Espinoza) prese la testa all’inizio della corsa per poi mantenerla fino al termine, distanziando nettamente i suoi avversari. American Pharoah avrebbe dovuto partecipare alla Breeders’ Cup Juvenile, prevista al Santa Anita Park il 1° novembre; purtroppo, un leggero infortunio convinse Baffert e Zayat a rimuoverlo dalla lista di partenza; ciononostante, American Pharoah ricevette ugualmente il premio come American Champion Two-Year-Old Male Horse.

Per il 2015, ovviamente, c’erano grandi aspettative. Per qualificarsi al Kentucky Derby, American Pharoah ha partecipato a due corse prestigiose quali il Rebel Stakes (14 marzo) e l’Arkansas Derby (11 aprile), vincendole con estrema facilità; grazie a queste performance, American Pharoah è stato scelto come primo favorito (5-2 per la morning line) per il Kentucky Derby in programma il 2 maggio.

Pur rispettando i pronostici e vincendo la prima tappa della Triple Crown, American Pharoah non ha però suscitato particolari entusiasmi: il vantaggio sui primi inseguitori (Firing Line e Dortmund) è stato di una misera lunghezza, mentre il tempo finale (2:03,02) appena discreto; memori delle precedenti delusioni, molti osservatori ritenevano la Triple Crown nient’altro che un sogno.

La vittoria di American Pharoah al Kentucky Derby

La vittoria di American Pharoah al Kentucky Derby

Ben diversa è stata la prestazione al Pimlico Race Course di Baltimore due settimane dopo: su un terreno reso fangoso da un violento temporale, American Pharoah ha offerto un’impressionante dimostrazione di forza; dopo aver preso la testa nelle fasi iniziali ed essersi difeso dagli attacchi avversari, ha accelerato sul rettilineo finale, distanziando Tale of Verve di oltre sette lunghezze.

Tuttavia, neanche il successo nel Preakness Stakes aveva convinto tutti gli osservatori, che nutrivano ancora molto scetticismo riguardo alla possibile Triple Crown: le difficoltà del Belmont Stakes erano ben note, mentre le cocenti delusioni del passato erano ancora molto forti.

La vittoria di American Pharoah al Preakness Stakes

La vittoria di American Pharoah al Preakness Stakes

Invece il 6 giugno 2015, ogni dubbio è stato finalmente sciolto! Montato sapientemente da Victor Espinoza, American Pharoah ha sbarazzato la concorrenza anche a New York: nonostante un piccolo problema in partenza, American Pharoah ha preso subito la testa della corsa, senza mai farsi riprendere; sul rettilineo finale, ha distanziato Frosted di oltre cinque lunghezze, diventando il 12esimo cavallo in grado di completare la Triple Crown. Il tempo finale (2:26,65) è il sesto più veloce di sempre, il secondo considerando i vincitori della Triple Crown; soltanto, il leggendario Secreteriat (1973) ha saputo fare meglio. La gioia per il successo è stata enorme, coinvolgendo non solo gli spettatori del Belmont Park, ma anche gli appassionati a casa.

Il trionfo di American Pharoah

Il trionfo di American Pharoah

E’ chiaro che tutti vorrebbero rivedere American Pharoah in pista il più presto possibile per sfidare i migliori cavalli della nazione (quindi non solo con quelli di 3 anni): in estate, sono previsti diversi appuntamenti prestigiosi, tra cui possiamo ricordare il Travers Stakes a Saratoga (New York) il 29 agosto. Il 31 ottobre, American Pharoah dovrebbe partecipare alla Breeders’ Cup Classic, che con un montepremi di cinque milioni di dollari, è la più ricca corsa in America (la quarta nel mondo); nel 2015, questo evento si disputerà in Kentucky, quindi American Pharoah “giocherebbe in casa”.

Tuttavia, le possibilità che American Pharoah continui a correre nel 2016 sono nulle: Ahmed Zayat ha già deciso che al termine del 2015, il suo cavallo si ritirerà ed inizierà una carriera come stallone, altrettanto redditizia e sicuramente meno rischiosa. Secondo alcune indiscrezioni, Zayat avrebbe ceduto i breeding rights (diritti di riproduzione) di American Pharoah alla Coolmore Stud per una cifra superiore ai 25 milioni di dollari; si ipotizza che il tasso di monta (prezzo per accoppiare lo stallone con una cavalla) potrebbe superare i 75.000 dollari.

Ovviamente, sono già iniziati i paragoni tra American Pharoah e i leggendari cavalli del passato. Alcuni osservatori hanno voluto smorzare gli entusiasmi, presentando una serie di ragioni per cui American Pharoah sia un gradino inferiore rispetto a Seattle Slew oppure Affirmed, per non parlare di Secreteriat.

Forse in questi 37 anni di attesa, ci sono stati cavalli egualmente veloci o addirittura migliori rispetto ad American Pharoah, il quale però è stato l’unico a completare la Triple Crown; per questo motivo, avrà per sempre un posto nella storia dello sport USA. E se American Pharoah dovesse confermarsi anche nelle corse estive e autunnali, nessuno potrà toglierli un posto tra i migliori cavalli di sempre.

Il fantino Victor Espinoza a sinistra,  il proprietario Ahmed Zayat al centro con il trofeo del Belmont Stakes; il trainer Bob Baffert a destra con il trofeo della Triple Crown

Il fantino Victor Espinoza a sinistra,  il proprietario Ahmed Zayat al centro con il trofeo del Belmont Stakes; il trainer Bob Baffert a destra con il trofeo della Triple Crown

 

Note e curiosità:

  • Victor Espinoza (nativo di Tulacingo, Messico) è il primo fantino latino-americano a vincere la Triple Crown. Inoltre, a 43 anni, è anche il più vecchio in assoluto.
  • American Pharoah apparirà sulle prossime copertine di Sports Illustrated e Vogue.
  • A Bob Baffert (originario dell’Arizona, ma tifoso dei Dodgers) è stato concesso l’onore del primo lancio nella partita di MLB tra Los Angeles Dodgers e Arizona Diamondbacks del 9 giugno.

Arizona Diamondbacks vs Los Angeles Dodgers

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