Il runningback di Minnesota Adrian Peterson ha scelto di raggiungere un accordo con il tribunale della contea di Montgomery, in Texas, per evitare il rischio di condanna a due anni di galera e 10.000 dollari di multa previsti in caso fosse stata confermata l’accusa per abuso su minori dopo che, per lo stesso motivo, era stato arrestato nel mese di Settembre, per aver picchiato con un rametto il figlio di quattro anni.

Una vicenda non del tutto chiara, vista anche la particolare situazione famigliare del giocatore, che ha trovato una sua conclusione oggi, con il patteggiamento concordato dallo stesso e dai suoi avvocati con il giudice distrettuale Kelly, che lo ha condannato a 4.000 dollari di multa e 80 ore di servizi sociali.

PetersonPatteggiaPer Peterson, attualmente parcheggiato nella lista dei player sospesi dalla National Football League, attende ora di conoscere il suo futuro, visto che, stando anche alle nuove normative varate dalla lega sulla violenza personale e domestica, per le quali è prevista una sospensione di 8 partite, avrebbe già scontato l’eventuale sanzione, e potrebbe quindi essere immediatamente reintegrato a roster dalla franchigia di Minneapolis.

Team che lo accoglierebbe a braccia aperte, sia per mere questioni sportive, sia per i risvolti umani, in quanto, in più occasioni, sia i membri della dirigenza e dello staff, sia i suoi compagni di squadra, non gli hanno mai fatto mancare il loro supporto, adducendo al fatto che lo conoscevano benissimo, ed avevano imparato ad apprezzarlo per le sue qualità, sia come persona, che come leader dello spogliatoio.

Tra i più attivi, a commentare un suo possibile ritorno, il tight end Kyle Rudolph e il fullback Jerome Felton, che hanno rilasciato dichiarazioni in suo favore, cosa che attualmente ha invece evitato, anche giustamente, di fare il general manager Rick Spielman, che nella conferenza stampa di metà stagione ha evitato di commentare la notizia, spiegando che prima intende aspettare la decisione definitiva da parte della NFL.

Decisione che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, come auspicato dal portavoce della lega Brian McCarthy, che ha confermato ai cronisti come il commissioner Roger Goodell intende procedere, ovvero prendendosi il tempo necessario per consultare ed esaminare le carte del processo prima di emettere la sua sentenza, riguardante il lato meramente sportivo della brutta vicenda in cui è stato coinvolto il runningback.

Lo stesso Peterson, all’uscita dal tribunale, ha velocemente commentato la situazione in cui è stato coinvolto, senza anticipare comunque nulla sul suo prossimo futuro; “Sono contento che sia finita, posso mettermi questo alle spalle, ed io e la mia famiglia saremo finalmente in grado di andare avanti; mi dispiace davvero per questo incidente, e mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni. Amo mio figlio, più di chiunque altro, più di quanto si potrebbe anche immaginare, e sono ansioso di continuare il mio rapporto con il mio bambino.

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