Sacramento Kings @ Los Angeles Clippers 101-117

Vittoria casalinga per i Clippers, che si assicurano il terzo posto in classifica a Ovest grazie a una bella prova di squadra. I Kings provano a mantenere l’equilibrio nel primo tempo, giocandosi anche la carta dell’hack-a-Jordan che dà i risultati sperati (3/11 dalla lunetta per DeAndre, che sbaglia anche una schiacciata in solitario nei primi secondi della partita); Los Angeles però fa ben presto valere la sua superiorità, con un secondo quarto solido che permette ai padroni di casa di andare al riposo avanti di 9 punti. Il vantaggio degli uomini di coach Rivers scollina oltre la doppia cifra grazie a una tripla di Griffin (che chiude con 27 punti e 9 rimbalzi), ma gli ospiti si aggrappano a un Cousins da 32 punti e 12 rimbalzi, e col buzzer beater in corsa segnato da McLemore si riportano sul -6. Nel finale però L.A. fa valere la legge del più forte: Griffin ruba e va schiacciare, e Crawford chiude con la tripla una gara nella quale Paul e Jordan flirtano con la tripla doppia.

Philadelphia 76ers @ Charlotte Bobcats 105-111

Vittoria storica per i Bobcats, che col successo stagionale numero 42 si assicurano la seconda stagione nella storia della franchigia con almeno il 50% di vittorie. L’avversario doveva essere poco più che uno sparring partner, ma i Sixers si sono rivelati un osso ben più duro del previsto. Al Jefferson parte subito fortissimo, caricato dalla premiazione come miglior giocatore della Eastern Conference nel mese di marzo, e i suoi 14 punti nel primo quarto permettono a Charlotte di mettersi subito avanti. Philadelphia incassa e riparte, trascinata da un ottimo Maichael Carter-Williams che, nelle ultime partite, sta rafforzato la sua candidatura al premio di rookie dell’anno: MCW porta avanti i suoi, rubando palla e andando a schiacciare due dei suoi 23 punti totali (conditi da 8 assist e 7 rimbalzi). Tocca ancora a Jefferson caricarsi i suoi sulle spalle: 29 punti e 12 rimbalzi per Big Al, e un terzo periodo ben giocato che permette ai Bobcats di provare l’allungo decisivo. Phila ci prova fino all’ultimo, portandosi a -4 a novanta secondi dal termine; ci pensa Henderson a chiudere i conti, col layup che sigilla il successo dei padroni di casa.

Milwaukee Bucks @ Washington Wizards 91-104

La squadra della capitale rispetta i pronostici, battendo in casa i Bucks e facendo un passo avanti forse decisivo nella corsa al sesto posto della Eastern Conference. In avvio di gara da registrare il bellissimo gesto del management degli Wizards, che mettono sotto contratto per un giorno una bambina malata di cancro: la piccola Amaris viene presentata insieme ai giocatori di casa, e il ricavato del “giorno di paga” verrà devoluto ad un’associazione per la ricerca. Venendo alla partita, i Bucks si rivelano un avversario tosto per più di metà gara: Ariza dall’arco prova a spingere subito avanti i padroni di casa, ma Milwaukee gioca con leggerezza e resta a contatto con i 20 punti di Middelton e Sessions (oltre agli 8 e 8 rimbalzi di Antetokunmpo). Washington si affida allora a Beal, che tiene avanti la squadra con una ottima serata al tiro. Washington riesce a prendere il largo a cavallo di terzo e quarto periodo: Wall si fa prendere la targa e chiude con 15 punti e 8 assist, Beal completa l’opera con 26 punti e una partita da protagonista assoluto, dando ai suoi un successo che può valere il sesto posto (oltre alla prima stagione vincente dal 2008 a questa parte).

Miami Heat @ Atlanta Hawks 85-98

La so presissima della notte arriva dalla Philips Arena, dove i padroni di casa degli Atlanta Hawks fanno lo scherzetto ai Miami Heat e ottengono il successo decisivo per centrare l’ottavo posto a Est. Dwyane Wade torna dopo nove partite di stop per un infortunio al bicipite femorale, e d è lui una delle storie del primo tempo: Flash chiude la prima frazione con un perfetto 7/7 dal campo, in un primo tempo terminato in parità a quota 49 nel quale Miami scappa anche sul +7 prima di essere raggiunta dai padroni di casa. Se i primi 24 minuti si sono rivelati un math pari, la ripresa è il palcoscenico degli Hawks: i padroni di casa dominano nella seconda parte di gara, con Teague, che imperversa con i suoi 25 punti che confermano le croniche difficoltà difensive nel limitare i playmaker avversari, fiancheggiato da un sontuoso Lou Williams, che con 18 dei suoi 23 punti realizzati nel quarto periodo vanifica il 27 punti di James e i 24 di Wade e dà agli Hawks la vittoria che li qualifica alla postseason. Miami, invece, si rimette nei guai: i Pacers tornano avanti, e la corsa per il primo posto a Est è sempre più incerta.

Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers 111-99

Partita da ultimo giorno di scuola alla Quicken Loans Arena, dove i Celtics asfaltano i padroni di casa con un successo platonico ma che mette in mostra la dignità e la voglia di lottare dei giovani biaancoverdi. La partita è un no contest praticamente fin dalle prime battute: i Cavaliers sono ormai in rottura prolungata e, dopo aver perso contro i Bucks scendono in campo con un atteggiamento imbarazzante che permette ai Celtics di passeggiare nonostante una reazione ridotta ad appena otto elementi. Grandi protagonisti i due rookie, Olynyk e Pressey: il canadese chiude con 25 punti e 11 rimbalzi, entrambi massimi stagionali, mentre l’ex Missouri smazza 13 assist che mettono in ritmo tutto l’attacco dei Celtics. Gli ospiti toccano anche il +33 prima di mollare gli ormeggi e di consentire ai Cavs di ridurre il distacco entro proporzioni meno imbarazzanti

New Orleans Pelicans @ Houston Rockets 104-111

I Rockets fanno un passo avanti importante nella corsa al quarto posto a Ovest, grazie a una strepitosa rimonta nel quarto periodo che consente loro di battere i Pelicans. Houston ritrova Beverley, che torna in quinteto dopo l’infortunio al menisco, e parte bene mettendosi subito in controllo. I padroni di casa si fanno però sorprendere dagli ospiti, che malgrado un roster decimato giocano uno splendido secondo quarto che permette loro di scappare oltre la doppia cifra di vantaggio. New Orleans si mantiene avanti anche nella ripresa, con Austin Rivers grande protagonista (20 punti, 10 rimbalzi e 6 assist) e Babbitt autore di un career high da 24 punti che sembra poter spingere i suoi al successo. I Rockets, però riescono a cnetrare una clamorosa rimonta: Beverley gioca con la sua consueta energie e imbuca una tripla dall’angolo che si impenna sul ferro e si infila nel canestro, poi Harden mette il punto esclamativo sulla sua serata da 33 punti e 13 assist volando in mezzo alla difesa e depositando il layup del sorpasso. Lin sigilla la vittoria con il floater del +3 e la rubata che mette al sicuro i suoi, che conservano una gara di vantaggio su Blazers.

Phoenix Suns @ Dallas Mavericks 98-101

Il sale della serata arriva nella coda, con lo scontro diretto che vale i playoff della Western Conference. Phoenix vuol fare il colpaccio in trasferta, e nel primo tempo le idee dei Suns diventano un pensiero stupendo a portata di mano: Nowitzki non trova il canestro, mentre gli uomini di coach Hornacek sono trascinati da un meraviglioso Bledsoe, che con i suoi 29 punti propizia il parziale di 15-2 col quale i Suns chiudono il primo tempo avanti 57-46. Dallas prova a scuotersi in avvio di ripresa: Ellis si prende la squadra sulle spalle, Dirk ritrova il fondo della retina dall’arco e i Mavs tornano a -2. Marion avvicina ancora i suoi col buzzer beater al tramonto del terzo quarto, Dragic si inventa un movimento da fenomeno ma il layup viene cancellato da una stoppa tona di Wright, che manda la contesa al quarto periodo. Il sorpasso dei texani si materializza intorno alla metà del quarto: la coppia Ellis-Nowitzki straripa, e combina per l’azione che libera il tedesco per layup mancino che vale il sorpasso. L’ex Bucks sceglie la partita più importante della stagione per dimostrare la sua crescita esponenziale, rendendosi protagonista di tutte le giocate decisive nel finale di gara e chiudendo con 37 punti (massimo stagionale); Ellis però non riesce a chiudere la pratica dalla lunetta, dando ai Suns la chance di rimettersi in gioco. Bledsoe brucia la difesa e presgusta il layup del pareggio, ma ancora una volta è Wright ad oscurare la vallata, con la terza e decisiva stoppata della sua partita. L’ultima opportunità capita in mano a Morris, ma la sua tripla non è fortunata: trionfa Dallas, che centra la qualificazione ai playoff e condanna i Suns ad una sorta di spareggio da giocare contro Memphis.

Utah Jazz @ Denver Nuggets 94-101

Partita all’insegna del “divertiamoci” al Pepsi Center, coi padroni di casa che si accendono dopo un primo tempo sonnacchioso e vincono grazie a una ripresa tambureggiante. Denver segna solo 34 punti nei primi 24 minuti di gioco, minimo stagionale; Utah invece parte bene col il duo Kanter-Hayward che trascina gli ospiti in doppia cifra di vantaggio. Nella ripresa si accendono i padroni di casa. Mozgov applica la sua personalissima legge del contrappasso, posterizzando il malcapitato Gobert con una schiacciata roboante, mentre Faried prende il brevetto di volo e si esibisce in frequenti escursioni sopra il ferro. Nel quarto periodo arriva il Fournier time: il francesino prima si inventa un circus shot, cadendo a terra con le spalle a canestro, prima di andare a mettere il punto esclamativo con la tripla che vale il suo 23esimo punto e il successo dei Nuggets.

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