San Diego 27 at Cincinnati 10

Non si fermano più i Chargers di Philip Rivers, 128 yards e 1 TD pass, che infilano la quinta vittoria consecutiva e proseguono il loro cammino nei playoffs NFL eliminando dalla corsa verso il Super Bowl i Cincinnati Bengals, in saldo negativo con la postseason addirittura dal 1990, incatenati da una maledizione che dopo aver colpito il coach Marvin Lewis, 0-5 finora nei match ad eliminazione diretta, sembra aver attecchito anche Andy Dalton, out in tutte le sue tre apparizioni da quando è professionista.

Il prodotto da Texas Christian University, primo quarterback a guidare la franchigia dell’Ohio a tre apparizioni in postseason nelle prime tre stagioni della carriera, dopo aver determinato parecchie vittorie della sua squadra, non ultima quella decisiva per eliminare dalla corsa i campioni in carica di Baltimore la scorsa settimana, è stato la causa principale della sconfitta subita, nella quale hanno pesantemente influito i suoi 3 turnovers, 2 intercetti e 1 fumble.

RiversE dire che, nel primo tempo, nonostante il gioco faticasse a decollare da entrambe le parti, proprio il numero 14 era stato il più convincente sul terreno di gioco, sfruttando nel migliore dei modi le qualità di Cincinnati e le armi a sua disposizione; uno sforzo che però non ha prodotto i risultati sperati, e dopo lo svantaggio iniziale dovuto alla meta su corsa di Danny Woodhead, i Bengals hanno ribaltato il parziale rispondendo con un touchdown, ricezione da 4 yds di Jermaine Gresham, e un field goal, da 46 yards di Mike Nugent, alla segnatura ospite.

Rimonta che invece di fornire le motivazioni ideali per far pendere le sorti del match in loro favore, ha sortito l’effetto contrario sui padroni di casa, parsi in netta difficoltà nei secondi trenta minuti di gioco e subito costretti ad inseguire dopo il nuovo vantaggio Chargers, firmato da Ladarius Green, che con una presa, da 4 yds, in endzone conclude un drive molto lungo dei calfiorniani, molto attenti a controllare il cronometro e stringere le maglie difensive nella seconda parte del match.

A farne le spese, ovviamente, i Bengals, fermati prima da un fumble di Dalton, nella serie immediatamente successiva, e poi da un intercetto di Shareece Wright, che poco più tardi mette le mani su un’ovale lanciata dal QB avversario spingendo ancora più lontano Cinci, distanziata grazie all’abilità di San Diego nello sfruttare entrambe le occasioni per mettere ulteriori punti sul tabellone, aumentando il divario grazie ai due calci trasformati da Nick Novak, a segno da 25 e 23 yards.

Le due segnature consecutive della franchigia allenata da Mike McCoy, arrivate oltretutto su due errori dell’attacco di Cincinnati, mettono ancora più pressione sulla offense di casa, e nel tentativo di cercare una nuova, disperata, comeback, il quarterback si produce in nuovo turnover, regalando l’ovale a Melvin Ingram, pronto a interrompere un passaggio diretto a Tyler Eifert nella propria metacampo; azione che di fatto pone fine alla partita, o meglio, anticipa di poco la sua fine naturale, sancita qualche gioco più tardi da una volata in endzone di Ronnie Brown, ex runner di Miami che fissa il risultato sul 27 a 10 finale con una corsa da 58 yds, e permette ai Chargers di avanzare, per il rematch contro i Denver Broncos.

 

San Francisco 23 at Green Bay 20

Nel gelo del Lambeau Field la spuntano ancora una volta i Niners, che dopo aver avuto ragione dei Packers nel Divisional dello scorso anno li estromettono nuovamente dalla postseason battendoli con un field goal da 33 yards di Phil Dawson a tempo scaduto, al termine di un drive che ha avuto come grandissimo protagonista il quarterback Colin Kaepernick, decisivo nel fornire una posizione di campo migliore al suo special team quando è sfuggito ad un tentativo di sack avversario su un terzo down, coprendo le 8 yards che lo distanziavano dalla linea del first con una corsa da 11 che ha condotto i calfiorniani ad un passo dalla redzone di Green Bay a poco più di un minuto dalla fine del match.

KaepernickAzione determinante e decisiva che ha permesso ai californiani di giocare in maniera ancora più conservativa gli ultimi cinque giochi della partita, affidando l’ovale a quattro portate centrali di Frank Gore, 20 per 66 yds a fine partita, prima di consegnarla nei piedi del kicker veterano, ancora una volta dimostratosi uno dei più affidabili nella storia della National Football League centrando i pali su un piazzato ricco di tensione, calciato con tutto lo stadio praticamente contro, che coltivava la sottile speranza di un suo errore.

Errore che non c’è stato e che ha di fatto reso vana l’ultima rincorsa orchestrata da Aaron Rodgers, costretto ad inseguire con i suoi Packers per l’intera durata della sfida, segnata da drive lunghissimi e dal doppio vantaggio iniziale propriziato dal kicker dei 49ers, a segno in 2 occasioni nel primo quarto, da 22 e 25 yards di distanza, mentre Green Bay faticava a trovare quelle trame offensive che l’hanno resa celebre nelle ultime stagioni.

Dopo svariati tentativi il quarterback dei padroni di casa riesce comunque a rimettere in carreggiata i suoi confezionando un TD pass da 5 yards per Jordy Nelson, con il quale anticipa di poco un nuovo avanzamento ospite firmato dal già citato Gore, abile a superare la linea dell’endzone avversaria dopo una corsa da 10 yards, sviluppata sul lato sinistro della linea offensiva, e riportare avanti San Francisco a pochi minuti dall’intervallo, in un quarto iniziato in maniera pessima, con l’intercetto lanciato da Kaepernick, fattosi pizzicare da Trent Williams in apertura.

Prima dell’halfitme segna ancora Green Bay, su field goal trasformato da Mason Crosby, 34 yards, che per diciotto minuti rimane l’ultima segnatura della partita, prima che proprio i padroni di casa decidano di mettere altri punti sul tabellone con una corsa centrale del fullback John Kuhn, 1 yds, al quale risponde nel drive immediatamente successivo Vernon Davis, che riceve dentro l’are di meta un bel pallone messo in aria dal quarterback con il numero 7, capace di servirlo con una spirale perfetta che gli cade tra le mani appena superati i paletti arancioni.

Uno splendido passaggio al quale non sa replicare Rodgers, poco aiutato dai suoi ricevitori e probabilmente ancora condizionato dal periodo di inattività nel momento cruciale della regular season NFL, che non riesce a trovare quegli sblocchi che solitamente gli permettono di incidere sul match come pochi altri suoi colleghi e si costringe ad accontentarsi di un pareggio, 20 a 20, a pochissimi minuti dal termine, confidando nel lavoro dei suoi compagni del reparto difensivo.

Speranza che, purtroppo per lui, si rivela vana, e dopo il secondo FG della serata piazzato da Crosby, che centra i pali da 24 yds, la palla i Niners non la mollano più, consumando i cinque minuti rimasti sul cronometro senza colpo ferire, per la vittoria numero 13 della stagione che li condurrà in Carolina domenica prossima, pronti per una nuova sfida contro i Panthers di Cam Newton.

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