625x527-25New Orleans Pelicans @ Indiana Pacers 82–99

I Pacers padroni di casa rispettano il pronostico, battendo i Pelicans in una partita più complicata di quanto possa sembrare dal punteggio finale. Gli ospiti, infatti, si rendono protagonisti di un sontuoso primo tempo (con un Eric Gordon da 21 punti e 6 assist), chiuso con un vantaggio di cinque punti e che li ha visti a più riprese oltre la doppia cifra di scarto. Indiana, però, riesce ad accorciare in chiusura di tempo, per poi dilagare nella ripresa: New Orleans accusa le fatiche del back to back, e i Pacers chiudono a chiave la loro difesa concedendo la miseria di 33 punti agli avversari. Padroni di casa trascinati dal solito George, che chiude da top scorer con 24 punti all’attivo (arricchiti da 10 rimbalzi e 5 assist); ottima la prova di Stephenson (che scrive 19 punti, 6 rimbalzi e 4 assist), mentre Granger continua a mostrare segnali di ripresa, andando ancora in doppia cifra dalla panchina (13 punti per lui).

Miami Heat @ Orlando Magic 110–94

Gli Heat si aggiudicano senza troppi problemi il derby della Florida, grazie a una grande prestazione di squadra che porta in dote un tabellino molto ben bilanciato. I Magic provano a non recitare il ruolo della vittima sacrificale, e se la giocano soprattutto in un primo tempo chiuso con soli due punti di svantaggio e nel quale spiccano le triple di Nelson (sarà lui il top scorer dei suoi con 21 punti) e a un Harris sulla via del pieno recupero (come testimoniato dai 17 punti e 10 rimbalzi messi a referto). Il secondo tempo però regala degli Heat davvero spettacolari, che allungano inesorabilmente grazie a un 54% al tiro e alla regia di LeBron, non preciso alla conclusione ma comunque capace di aggiungere 8 rimbalzi e altrettanti assist ai 15 punti segnati. Bosh e Wade chiudono entrambi a quota 20 punti, col numero 1 che si rende protagonista di un perfetto 9 su 9 dal campo, Lewis aggiunge 18 punti e Beasley ne mette 13 dalla panchina; Miami risponde così a Indiana e si mantiene a un’incollatura dai Pacers.

Cleveland Cavaliers @ Brooklyn Nets 82–89

Vittoria e sorpasso per i Nets, che provano a risalire dal baratro di questo inizio di stagione scavalcando i Cavs nella graduatoria della Eastern Conference. Brooklyn prova a ipotecare il successo con un primo tempo autoritario, chiuso in doppia cifra di vantaggio grazie a un Paul Pierce d’antan (17 punti e 5 assist per l’ex Celtics); Cleveland non molla, e malgrado l’assenza di Irving trova le energie per una rimonta lampo ad inizio ripresa, con una tripla di Dellavedova che sancisce il sorpasso dei Cavs. Brooklyn però ha dalla sua un Deron Williams da 21 punti e 6 assist, e riesce a portare a casa il match anche grazie all’impatto dalla panchina del rientrante Blatche (13 punti e 5 rimbalzi per lui). Agli ospiti non bastano i 26 punti di Waiters; Brooklyn prova a sorridere e ad alzare la testa verso la zona playoff, distante adesso solo due partite.

625x527-26Atlanta Hawks @ Chicago Bulls 84–91

I Bulls si prendono la vittoria allo United Center, al termine di una partita non bella e spigolosa contro gli Atlanta Hawks. La notizia del primo tempo è il classico ordine del giorno della partite dei Falchi: Kyle Korver segna le sue due triple nei primi 24 minuti, portando a 103 il conto di partite consecutive con almeno un tiro da tre a bersaglio. Chicago chiude comunque avanti, grazie a una tripla da oltre la metà campo di Deng che chiude la prima frazione. Il match resta in equilibrio anche durante tutto il secondo tempo: Millsap e Teague, con 16 punti a testa, respingono i tentativi di fuga operati da uno scatenato Dunleavy, autore di 20 punti dalla panchina, ma nel finale i Bulls trovano l’allungo buono che consente loro di vincere la partita e di consolidare il loro spot in zona playoff. Le doppie doppie di Deng e Gibson e la partita tutta sostanza di Noah (12 punti, 12 rimbalzi e 5 stoppate) trascinano la squadra di coach Thibodeau, mentre Atlanta inizia ad accusare l’assenza di Horford e continua a scivolare vero quota 50% di vittorie.

625x527-27Oklahoma City Thunder @ Minnesota Timberwolves 115–111

I Thunder battono i T’Wolves in trasferta, evitando la terza sconfitta di fila in una partita che, come da tradizione negli ultimi anni, regala un fantastico spettacolo. Sono i padroni di casa a partire meglio, con un primo tempo solido che permette loro di andare al riposo con una preziosa dote di 6 punti di margine. Il vantaggio dei Timberwolves scollina addirittura in doppia cifra, nel corso di uno spettacolare terzo periodo giocato dagli uomini di coach Adelman, con Love nei consueti panni del trascinatore (30 punti e 14 rimbalzi) affiancato da un Pekovic magistrale (31 punti e 11 rimbalzi) e dai 13 punti, 10 assist e 5 rubate di Rubio. Il quarto periodo, però, è terra dell’altro Kevin: Durant segna qualcosa come 23 punti negli ultimi dodici minuti, siglando un massimo stagionale di 48 punti (accompagnati, tanto per gradire, da 7 rimbalzi e altrettanti assist) e riportando avanti i suoi. Love segna il canestro del pari a poco meno di 30 secondi dal termine; ma è ancora Durant, con un tiro dei suoi, a dare il +2 ai Thunder con pochi secondi sul cronometro. I T’Wolves si affidano ancora al loro numero 42, che subisce fallo da Ibaka mentre tira dall’arco: tre liberi per Love, che però incredibilmente fallisce tutti e tre i tentativi dalla lunetta e macchia una gara fin qui ai limiti della perfezione, condannando i suoi alla sconfitta.

Los Angeles Clippers @ San Antonio Spurs 92–116

Dopo la sconfitta subìta nella notte del career high di Belinelli, la corazzata Spurs si rimette in moto e lo fa in grande stile, sotterrando i Clippers al termine di una partita che ha visto i texani dominare dall’inizio alla fine. Match che va praticamente in archivio già nel primo tempo, chiuso i padroni di casa con 35 punti di vantaggio sulle ali dei 22 punti segnati da Splitter. I Clippers, orfani di Chris Paul, si affidano a Jamaal Crawford per tentare un improbabile rimonta a cavallo tra terzo e quarto periodo: i 24 punti e 7 assist del numero 11 sembrano accendere una tenue speranza per gli ospiti, prontamente cancellata da un gioco da tre punti del solito, monumentale Duncan (doppia doppia da 19 punti e 11 rimbalzi) che di fatto scrive la parola fine sulla partita. Partenza in quintetto per Belinelli, che chiude con 5 punti, 2 rimbalzi e 7 assist in 25 minuti di utilizzo).

625x527-30Milwaukee Bucks @ Phoenix Suns 100–116

I Suns continuano a volare, approfittando della visita in Arizona dell’armata Brancaleone di Milwaukee per aggiungere un altro mattoncino alla loro sorprendente stagione. Phoenix in completo controllo delle operazioni e che sembra poter chiudere la contesa a proprio piacimento, portandosi nei dintorni di quota 20 punti di margine sia nel secondo che nel terzo quarto. Milwuakee, però, è pronta ad approfittare dell’unico passaggio a vuoto dei padroni di casa, riaprendo inaspettatamente il match grazie ai 25 punti e 8 rimbalzi di Knight e dai 20 e 16 dalla panchina segnati rispettivamente da Mayo e Butler. I Suns mettono le cose a posto in un quarto periodo che si trasforma in un dunk contest personale di Gerald Green: l’high flyer mette a referto 24 punti e 5 rubate, meritandosi più di una chiamata ai piani alti della Top Ten della notte e restituendo ai suoi la necessaria tranquillità per chiudere in scioltezza e portare a casa il successo.

625x527-31Philadelphia 76ers @ Portland Trail Blazers 101–99

Il sale nella coda della notte Nba arriva dal penultimo match in programma, con lo sgambetto dei Sixers che battono in trasferta i lanciatissimi Trail Blazers. Philadelphia parte alla grande, con Carter-Williams che segue a rimbalzo e inchioda i punti del 20-4; i Blazers sistemano le cose nel secondo periodo, rimontando gradualmente e arrivando all’intervallo sotto di appena due lunghezze. Portland sembra poter prendere il controllo nel quarto periodo, grazie a uno spettacolare Aldridge da 29 punti, 14 rimbalzi e 5 stoppate, ma i Sixers restano a contatto e la partita diventa un duello punto a punto. Thaddeus Young tocca sotto misura per due dei suoi 30 punti totali, Turner (23 punti per lui) segna i due liberi del +4 prima che Lillard si butti in area a tutta velocità per il canestro del -2; una rimessa scellerata di Allen regala il pallone ai Blazers, che si affidano a Mr.Clutch Lillard per la soluzione finale. Il play batte Carter-Williams, che lo costringe però ad un layup complicato che non viene accolto dal ferro per la gioia finale dei Sixers.

Charlotte Bobcats @ Sacramento Kings 113–103

I Bobcats tornano a vincere dopo cinque sconfitte di fila, battendo i Kings a Sacramento e mantenendo il settimo posto nella classifica della Eastern Conference. Gli ospiti partono forte e sembrano poterla chiudere già nel primo tempo, giocato in maniera autoritaria e chiuso in vantaggio di 13 punti; Sacramento però non ci sta, e grazie alla doppia doppia di Gay (17 punti e 10 rimbalzi) e al solito Cousins (26 punti, 11 rimbalzi e 4 rubate) si rimette in carreggiata. Nel quarto periodo, Isaiah Thomas segna il layup del -3, ma Charlotte vuole la vittoria e la porta a casa con un ottimo finale di gara: Walker ruba e segna in contropiede due dei suoi 30 punti totali, mentre Jefferson (27 punti, massimo stagionale, conditi da 9 rimbalzi) chiude i conti con un gran movimento in post.

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