pacers-2013-14Indiana Pacers @ San Antonio Spurs 111–100

La schiacciasassi Indiana non si ferma più, e nella sua corsa senza ostacoli fa un sol boccone anche degli splendidi Spurs ammirati in questo inizio di stagione. San Antonio parte alla grande, con Duncan che supera quota 24mila punti in carriera e un vantaggio che tocca anche il +13 in apertura di secondo quarto; i Pacers però si scuotono dal torpore iniziale e piazzano un break che permette loro di andare addirittura in vantaggio all’intervallo, ispirati dalle giocate di George e West. Indiana mortifica gli Spurs nel terzo quarto, chiuso con parziale di 35-17: grazie a sette giocatori in doppia cifra e a un Paul George stellare (28 punti, 6 assist e 4 rimbalzi) i Pacers asfaltano i texani, regalandosi un quarto periodo di garbage time e interrompendo una striscia di undici sconfitte in fila sotto l’Alamo. Nota a margine, 9 punti (4/7 al tiro) in 19 minuti per il nostro Belinelli.

Denver Nuggets @ Philadelphia 76ers 103–92

Alla quarta partita in cinque giorni, i Nuggets battono fatica e avversari e vanno a vincere al cospetto dei Sixers. Chi pregustava una sfida tra Lawson e Carter-Williams resta deluso: il play di Denver resta in panchina per un problema muscolare, mentre il rookie di Phila non è della partita a causa di un’infezione batterica al ginocchio destro che lo ha costretto al ricovero in ospedale. Gli ospiti sembrano accusare le fatiche del doppio back to back nella prima parte di gara, con i padroni di casa avanti grazie all’ancora ottimo Wroten (20 punti e 5 assist); un Nate Robinson da 20 punti guida però la rimonta delle Pepite, conclusa dalle tre triple di Jordan Hamilton che, nel quarto periodo, indirizzano la vittoria verso il Colorado.

Los Angeles Clippers @ Cleveland Cavaliers 82–88

Cleveland torna al successo, in casa contro i Clippers, in una partita riumasta in equilibrio dall’inizio alla fine. Chris Paul è in cattedra a dispensare pallacanestro come al solito (chiuderà con 13 punti, 15 assist e 7 rimbalzi, in una serata comunque negativa al tiro) e guida gli angeleni che comandano al termine del terzo quarto. Il buzzer beater di Jack, da centrocampo sulla sirena di fine quarto, cambia però l’inerzia della partita: Irving non è brillantissimo (7 perse) ma chiude comunque con 20 punti dimenticando la virgola dell’ultima partita, Thompson va in doppia doppia con 20 punti e 13 rimbalzi e Bynum continua il suo percorso sulla via del ritorno al giocatore pre-infortuni e chiude con 18 punti e 6 rimbalzi.

Detroit Pistons @ Chicago Bulls 92-75

I Pistons pareggiano i conti, portando il loro record a quota 10 vinte e altrettante perse, espugnando lo United Center. L’infermeria dei Bulls recita il solito bollettino di guerra, con coach Thibodeau costretto a fare a meno anche di Deng che accusa un problema ad un polpaccio; malgrado ciò la partita resta in perfetta parità, con i padroni di casa che trovano un ottimo Gibson da 21 punti e 10 rimbalzi che permette loro di impattare all’intervallo a quota 47. Gli ospiti però danno la spallata decisiva tra terzo e quarto periodo: Jennings prende fuoco e martella la retina di casa con 33 punti che scavano il solco e permettono ai Pistons di imporsi a Chicago per la prima volta dal febbraio 2006.

Golden State Warriors @ Memphis Grizzlies 108–82

Vittoria senza storia per Golden State, che interrompe la striscia di nove sconfitte consecutive in quel di Memphis e batte nettamente i Grizzlies. Gli ospiti partono subito forte, guidati da un Thompson da 16 punti nel solo primo quarto (saranno 30 a fine gara); Memphis però riesce a rimanere a contatto e a chiudere il primo tempo sotto di sei punti. Nel terzo quarto, però, gli Warriors deflagrano: Curry (22 punti, 15 assist) raggiunge sul palco il suo splash brother e mortifica la difesa di casa anche grazie alla doppia doppia di Lee (23 punti e 11 rimbalzi) mettendo a segno il break decisivo che, di fatto, chiude la contesa. Bel successo per i californiani, mentre Memphis continua a palesare problemi tra le mura amiche (4 vinte e 7 perse il record casalingo dei Grizzlies).

Miami Heat @ Minnesota Timberwolves 103–82

Gli Heat si lasciano alle spalle la disfatta subìta a Chicago e vincono agevolmente sul parquet dei T’Wolves. I padroni di casa, privi di Love assente per un luto in famiglia, partono bene, chiudendo avanti il primo quarto grazie ai 12 punti (su 19 totali) di Kevin Martin; da lì in poi sarà monologo Heat, con i Lupi che vengono sbranati dai contropiede alla velocità della luce di James e compagni. LeBron chiude con 21 punti, 14 rimbalzi e 8 assist, il rientrante Wade ne aggiunge 19 e gli Heat si impongono senza problemi a Minneapolis.

Brooklyn Nets @ Milwaukee Bucks 90–82

I Nets prendono fiato e tirano un sospiro di sollievo, battendo i Bucks nel derby tra due delle peggiori squadre della lega (record alla mano) e provando a iniziare una convalescenza dopo un inizio di stagione che più disgraziato non si può. All’intervallo i padroni di casa sono avanti si un punticino, ma gli ospiti organizzano una ripresa più che sufficiente che consente loro di portare a casa la vittoria: Lopez domina in area e chiude con 32 punti e 7 rimbalzi, vanificando i 22 punti di O.J. Mayo. Brooklyn vince e si porta a sei vinte e quattordici perse, con la speranza di invertire il trend; i Buck srestano invece inchiodati in fondo alla lega, con quattro vittorie su venti partite giocate.

Sacramento Kings @ Utah Jazz 112–102 (OT)

Serve un supplementare ai Kings per portare a casa la vittoria in trasferta nel derby dei poveri della Western Conference: le due squadre, pecore nere dell’Ovest nonché le uniche ad aver sostanzialmente già perso il treno dopo una ventina di partite, danno vita a una partita combattuta, risolta solo all’extra time. Jazz avanti di tre lunghezze all’intervallo, per un equilibrio che non si spezza e regna sovrano per tutta la partita; Sacramento sembra poter allungare a inizio quarto periodo, Utah però rimonta e prova il contro-break con tre minuti da giocare, grazie a un Hayward da 22 punti e un ottimo Trey Burke (19 punti, 10 rimbalzi e 7 assist), che segna i due liberi del +3 a una manciato di secondi dal termine. Sacramento però non ci sta, e pareggia i conti grazie a una tripla di McLemore (15 punti e 9 rimbalzi per lui) con tre secondi sul cronometro; l’ultimo tentativo, ancora di Burke, finisce sul ferro, e il match va così all’overtime. Al supplementare non c’è storia: Cousins domina (28 punti, 7 rimbalzi, 2 stoppate) e Thomas (26 punti e 8 assist dalla panchina) mette il sigillo in contropiede solitario da rubata del suo numero 15, permettendo ai Kings di interrompere la striscia di nove sconfitte consecutive.

625x527-10Dallas Mavericks @ Portland Trail Blazers 108–106

La notte Nba si chiude con una gustosa ciliegina, con i Mavericks che si impongono in trasferta contro gli attuali padroni dell’Ovest al termine di una splendida partita decisa proprio allo scadere. Primo tempo che vede gli ospiti avanti di due soli punti, ripresa che mantiene le promesse e regala grande spettacolo: Dallas prova più volte l’allungo, ma i Blazers trovano sempre la risposta giusta per tenersi a contatto e non far scappare i texani. Il momento decisivo sembra arrivare a 45 secondi dal termine, quando un sontuoso Nowitzki (28 punti, 7 rimbalzi e 6 assist e un duello stravinto contro LaMarcus Aldridge) segna un canestro dei suoi per il +6 Mavs. Finita? Assolutamente no: Batum segna una tripla rapida, Dallas fallisce la palla della vittoria ,Mo Williams grazia i Mavs dopo essere stato dimenticato tutto solo coi piedi oltre l’arco. Ellis cerca il fallo e i liberi per chiudere i conti, ma perde palla dando l’ennesima opportunità ai padroni di casa: la rimessa non è delle più lineari, il pallone finisce in mano a Lillard (top scorer con 32 punti) che con un incredibile double clutch segna la tripla del pareggio con un secondo e nove decimi sul cronometro. Non sarà l’ultima emozione: Monta Ellis (22 punti) riceve da Calderon, gira sul blocco di Blair e lascia partire il tiro che vale la tredicesima vittoria stagionale dei Mavericks.

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