Minnesota 26 at Green Bay 26

Flynn vs. VikingsNel freddo del Lambeau Field, dopo 75 minuti di football, overtime compreso, nessuno esce vincitore nella sfida tra Vikings e Packers, che terminano in parità un match ricco di emozioni seppur privo di uno dei suoi attori fondamentali, Aaron Rodgers, da sempre protagonista di questa rivalità nelle ultime stagioni; una mancanza che Green Bay ha sentito più di tutti, costretta ad alternare sul terreno di gioco Scott Tolzien, alla prima da starter in NFL, e il figliol prodigo Matt Flynn, tornato in Wisconsin dopo uno sfortunato girovagare nella lega.

Il primo, che dei Packers è anche tifoso, non ha mai del tutto convinto coach McCarthy, cancellando quanto di buono fatto ad inizio partita, corsa da 6 yards in endzone, con la fatica mostrata nel guidare l’attacco dopo che Minnesota ha serrato le fila e si è messa a giocare un buon football, trascinata dalle corse di un ritrovato Adrian Peterson, autore di un’ottima prestazione, 146 yds, e di 1 touchdown che regala agli ospiti un vantaggio importante a fine primo tempo, ottenuto anche grazie ai 2 field goal trasformati da Blair Walsh, 36 e 47 yds.

Il discorso non cambia nel terzo periodo, con Minnesota che continua a tenere il comando delle operazioni e trova un’ulteriore segnatura, con Christian Ponder, 233 yards, che serve Rhett Ellison, 12 yds, prima che ancora Walsh realizzi altri 3 punti su calcio in apertura dell’ultimo quarto, quando mancano circa quattordici minuti al termine della partita; da quel momento, con Flynn in campo, i Packers cambiano marcia e recuperano 16 punti senza colpo ferire ai Vikes, messi a dura prova dalle corse di Eddie Lacy, 110 yard e 1 TD, James Starks, 37 yds, e dalle ricezioni di James Jones, 80 yds.

Su questi tre giocatori si muove principalmente l’attacco dei padroni di casa, che avanzano pericolosamente con la offense e chiudono gli spazi in difesa, costringendo gli ospiti a continui three&out e andando a segno, in rapida successione, con il già citato Lacy, 3 yds, Jarrett Boykin, ricezione da 6 yds, e Mason Crosby, che a 46 secondi dalla fine trasforma da 27 yards prolungando il match all’overtime; supplementare nel quale va nuovamente a segno, 20 yds, prima di essere raggiunto dal calcio del collega Walsh, 35 yards, arrivato al termine di un buon drive sviluppatosi nel segno di Toby Gerhart, che ha chiuso con 91 yds in 10 portate.

Pittsburgh 27 at Cleveland 11

Rientrano in gioco gli Steelers, che restano il lizza per un posto ai playoffs grazie alla quinta vittoria stagionale ottenuta sui rivali Browns, usciti definitivamente dal match dopo il brutto infortunio subito dal loro starting quarterback Jason Campbell, che fino a quel momento, il terzo quarto, non aveva inciso ma era comunque riuscito a tenere i padroni di casa in partita.

Dal momento del suo abbandono, a causa di una concussion subita durante un sack di William Gay, Pittsburgh ha avuto vita ben più facile, aumentando il vantaggio, con un TD pass ricevuto da Emmanuel Sanders, e mantenendo costantemente il controllo del cronometro; situazione resa possibile dal buon primo tempo giocato dagli ospiti, andati a segno con Shaun Suisham, su field goal da 47 e 32 yards, e con Antonio Brown, su pass di Ben Roethlisberger, 217 yds e 2 TD, da 41 yds, che hanno permesso agli uomini di Mike Tomlin di andare all’intervallo con un rassicurante +14.

Divario venutosi a creare dopo che nel primo quarto Cleveland aveva risposto con il solo calcio trasformato da Billy Cundiff, 49 yds, alle segnature degli Steelers, che hanno messo la parola fine al match ad inizio ultimo periodo, quando ancora Gay ha intercettato il nuovo entrato Brandon Weeden, riportando l’ovale in endzone dopo una corsa da 21 yds; il backup QB, prima scelta del Draft 2012, subissato dai fischi del FirstEnergy Stadium, si è parzialmente riscattato con il TD pass finale, 1 yds, che ha coronato la grandissima prestazione di Josh Gordon, 237 yards e 1 TD in 14 ricezioni per quella che, da oggi, è la miglior prova di sempre per un WR dei Browns.

Tampa Bay 24 at Detroit 21

Detroit sbaglia parecchio, Tampa quasi nulla, ed alla fine il team allenato da Greg Schiano conquista la terza vittoria della stagione, dopo una partenza 0-8 che aveva creato diversi malumori nell’ambiente e intorno alla franchigia della Florida, che paradossalmente ha ricominciato a giocare quando ormai non aveva davvero più nulla da perdere; merito, anche, del giovane quarterback che ha raccolto l’eredità di Josh Freeman, Mike Glennon, autore di un’altra buona partita, chiusa con 247 yards e 2 touchdown pass.

In vantaggio già verso la fine del primo quarto con un field goal trasformato da Rian Lindell, 38 yds, i Bucs hanno poi risposto in due occasioni ai padroni di casa, prima con una ricezione di Tiquan Underwood, 7 yds, e poi con l’intercetto ritornato in endzone, 48 yards, da Leonard Johnson, che dopo aver pizzicato Matthew Stafford, ha regalato un nuovo vantaggio ai suoi, costretti ad inseguire dopo i 2 TD pass lanciati dal numero 9, e ricevuti da Nate Burleson, 5 yds, e Joseph Fauria, 10 yards.

A questi si è poi aggiunto Brandon Pettigrew, che nel terzo quarto ha riportato avanti i Lions con una ricezione da 18 yards, prima che Tampa ritrovasse il vantaggio decisivo, e definitivo, con la seconda segnatura di giornata di Underwood, che con una volata da 85 yds ha chiuso di fatto un incontro segnato dai tanti errori di Stafford, 4 intercetti, e del team allenato da coach Schwartz, che ha subito anche un fumble, dimostratosi poi sanguinoso, con Kris Durham.

New York Jets 3 at Baltimore 19

Un solo touchdown ha deciso una sfida dominata dalle difese, che hanno costretto entrambe le squadre ad accontentarsi ripetutamente dei field goal anziché cercare, rischiando, di raggiungere l’agognata linea di meta; situazione che si è prorogata per l’intera durata di un match poco avvincente, nel quale hanno trovato pochissimo spazio i big play e moltissimo i tatticismi difensivi dei due head coach, impegnati a mescolare le carte per mettere in difficoltà il rispettivo avversario.

In campo, oltre ai vari titolari, anche Josh Cribbs e Tyrod Taylor, utilizzati da Ryan e Harbaugh in molteplici schieramenti per cercare di bucare dei reparti difensivi attenti e poco propensi ad errori; l’unico, degno di nota, è arrivato proprio nell’azione che ha messo la parola fine al match, completata da Jacoby Jones dopo una bomba da 66 yards sganciata da Joe Flacco, che con il TD pass realizzato a cinque secondi dalla fine del terzo quarto ha riscattato l’intercetto lanciato in precedenza.

Un riscatto che è invece mancato a Geno Smith, che chiude ancora in negativo lanciando per 127 yards e 2 intercetti senza incidere su una partita che vede i suoi Jets andare a segno solo sul calcio trasformato da Nick Folk, 27 yards, in apertura; dopo gli unici 3 punti realizzati dagli ospiti, dominio assoluto dei Ravens, che prima gestiscono con i 3 field goal trasformati da Justin Tucker, 26,32, e 53 yards, e poi chiudono il conto con la ricezione in profondità del numero 12, che aggiorna il computo delle azioni più lunghe del match superando di 6 yards il big play, presa da 60 yds, con il quale, in precedenza, Torrey Smith, aveva favorito una delle segnature del proprio kicker.

Jacksonville 13 at Houston 6

Sagra di field goal anche in Texas, dove dopo il touchdown iniziale di Maurice Jones-Drew, 1 yard, nel primo drive della partita degli ospiti, le due rivali divisionali non trovano più la strada dell’endzone e si limitano a centrare i pali con i rispettivi kicker, unici in grado di finalizzare un pessimo lavoro in redzone offense dei rispettivi attacchi.

Avanti di 7 punti i Jaguars allungano con Josh Scobee, su calcio da 30 yds, nel corso del secondo quarto, prima che Houston tenti una timida reazione accorciando con Randy Bullock da 49 yards; sempre il kicker dei Texans avvicina ulteriormente i suoi nel terzo periodo, mettendo a segno un FG da 20, al quale risponde il collega e avversario nell’ultimo tempo di gioco, con una bomba da 53 che decide il match fissando il risultato finale sul 13 a 6 in favore del team allenato da Gus Bradley, giunto alla seconda vittoria stagionale.

Per Jacksonville discreta prova di Chad Henne, che completa per 239 senza incorrere in alcun errore, sfruttando l’ottimo stato di forma di Cecil Shorts III, 71 yards, e Ace Sanders, target preferito all’inizio della sfida che totalizza 61 yds a fine partita; nei Texans continua a faticare Case Keenum, 169 yards e 1 intercetto, mentre si comporta piuttosto bene il runningback Dennis Johnson, 74 yds, scelto per portar palla al posto di un deludente, e acciaccato, Ben Tate. Ottime le difese, guidate dai soliti J.J. Watt, 9 tackle, 1.0 sacks, 5 quarterback hits, e Paul Posluszny, che chiude con 14 placcaggi e 1 pass defended.

San Diego 41 at Kansas City 38

Match ricco di emozioni tra Chargers e Chiefs, con i primi che la spuntano all’ultimo respiro infliggendo ai rivali divisionali la prima sconfitta stagionale, arrivata al termine di una partita combattutissima che ha certamente deliziato i tanti tifosi presenti sugli spalti dell’Arrowhead Stadium, dove hanno iniziato con il piede giusto gli ospiti con il field goal da 30 yds messo a segno da Nick Novak.

Sempre nel primo quarto la risposta dei padroni di casa con Donnie Avery, che riceve un pass da 32 yards di Alex Smith, che anticipa il vantaggio Kansas City firmato da Jamaal Charles, su corsa da 7 yds verso la fine del secondo quarto, pochi minuti prima che Danny Woodhead accorci nuovamente le distanze su ricezione da 11 yards.

Nel secondo tempo una partita avvincente ma fin li piuttosto tranquilla, esplode letteralmente, e nel terzo quarto Chiefs e Chargers si sfidano a colpi di touchdown, con il già citato Charles, corsa da 1 yd, e Anthony Fasano, presa d 4 yards, che rispondono alle run vincenti di Ryan Mathews, uscito poi per un infortunio al bicipite femorale, e Woodhead, questa volta capace di superare la linea di meta con una portata da 3 yds.

La battaglia continua nell’ultimo periodo, con Novak che raddoppia le sue segnature centrando i pali da 30 yards di distanza, seguito a ruota dal collega Ryan Succop, a segno dalle 25; ai due kicker risponde Lardarius Green con una bella ricezione da 60 yards che riporta avanti i Chargers, prima del nuovo sorpasso Chiefs firmato da Dawayne Bowe, che ad un minuto e ventiquattro secondi dal termine pare decidere il match in favore dei ragazzi di Andy Reid con una presa da 5 yards in endzone, su passaggio di un buon Smith, 294 yds, 3 TD e 1 INT.

Nel minuto, circa, rimanente, invece di arrendersi alla disfatta, San Diego reagisce in maniera impressionante, ribaltando il campo velocemente e concludendo un drive ottimamente condotto da Philip Rivers, 392 yards e 3 touchdowns contro una delle migliori difese della lega, con un passaggio di quest’ultimo per Seyi Ajirotutu, per 26 yards che a 24 secondi dal termine mandano in paradiso i Bolts e all’inferno Kansas City.

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