lill574Questa volta era davvero scontato, Damian Lillard è stato nominato Rookie of the Year per la stagione 2012/13. Il talento da Weber State ha sbaragliato la concorrenza con un’annata straordinaria. Risvegliando l’entusiasmo di un ambiente, come quello di Portland, che ha vissuto anni difficili.

Il nativo di Oakland è stato protagonista di una stagione da incorniciare: primo rookie per punti per gara (19.0), assist per gara (6.5) e minuti per gara (38.6). Lillard ha fatto intravedere doti che lo assimilano più ad un veterano che ad una matricola: grande tranquillità, capacità di leggere i momenti della partita e intelligenza nella scelta delle soluzioni.

Un record di 38 punti contro i Lakers e di 12 assist contro Orlando; 7 doppie doppie ed una tripla doppia sfiorata contro Sacramento (17 punti, 11 assist e 8 rimbalzi). E’ stato anche fondamentale per i suoi Blazers, che hanno vissuto una stagione che sembra avviarli verso una rinascita: Portland, con lui in campo, ha segnato 105 punti su 100 possessi; senza di lui sul parquet, 93.5.

In più è stato rookie del mese della Western Conference nei mesi di Novembre, Dicembre, Gennaio, Marzo e Aprile; ed ha battuto il record che era di Stephen Curry (uno che di strada ne ha fatta) per triple segnate nella prima stagione Nba, 185.

Il playmaker dei Blazers è anche entrato in una ristrettissima cerchia di giocatori che nella loro prima stagione hanno collezionato almeno 1500 punti e 500 assist; a fargli compagnia solo due nomi: Oscar Robertson ed Allen Iverson, non proprio due sconosciuti.

Era dalla stagione 2006/07 che il riconoscimento non veniva assegnato ad un giocatore con la casacca dei Portland Trail Blazers, l’ultimo era stato Brandon Roy, che nel Draft 2006 era stato scelto alla numero 6, proprio come Lillard nel Draft 2012.

La città di Portland sembra aver trovato il nome su cui puntare per il futuro della franchigia.

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