Da brividi o, per meglio dire, da sogno l’Italia che oggi pomeriggio ha battuto il Canada al Chase Field di Phoenix.

Trainati dalla fiducia e dall’entusiasmo dopo la vittoria al cardiopalma contro il Messico, gli azzurri sono scesi in campo contro la nazionale canadese consci del fatto che, oltre ad averli sconfitti durante l’ultima edizione del Classic, una vittoria avrebbe significato un bel passo in avanti ai fini di un eventuale qualificazione.

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Piazza e Grilli si consultano nel dugout

E così è stato. Nulla è sicuro e ci sarà ancora da combattere nell’ultima partita del girone contro i padroni di casa degli Stati Uniti per pensare di volare a Miami per la seconda fase a gironi del torneo, ma la soddisfazione è doppia.

Doppia perché prima di tutto la nazionale italiana non era neppur considerata capace di vincere anche una sola partita del torneo, secondo perché il campo ha confermato che il roster della nazionale e soprattutto il lineup è assolutamente di tutto rispetto.

Partenti della gara Maestri per l’Italia e Hill per il Canada.

La gara inizia subito bene e il primo inning è ottimo. Maestri tiene il monte alla grande e l’attacco segna subito grazie a Nick Punto, abile a sfruttare le battute di DeNorfia e Rizzo.

Al secondo però il Canada pareggia subito grazie a due doppi con due out.

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Festeggiamenti finali

 

Si sente nell’aria che l’Italia non starà certo a guardare e infatti al terzo inning, dopo aver quasi sprecato i due uomini messi in base con zero out, gli azzurri sono riusciti a capitalizzare la situazione al meglio grazie alla valida di Liddi e al fuoricampo di Colabello.

Il vantaggio dell’Italia è poi amministrato in maniera eccelsa grazie al bullpen fino al settimo, quando il Canada riesce a riaprire la partita, recuperando fino al 6 a 4.

L’Italia si risveglia e all’ottavo dilaga, le valide si sprecano e gli azzurri riescono addirittura a metter fine alla partita prima del termine grazie alla regola della “manifesta”, portandosi in vantaggio di ben dieci punti.

Punteggio finale 14 a 4, risultato storico che porta l’Italia nell’Olimpo del baseball mondiale e che porta la consapevolezza di poter competere con i grandi del baseball.

 

 

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