Spettacolare è l’aggettivo esatto per apostrofare il torneo dei Crimson Tide, unici contendenti del pre start ad aver mantenuto la leadership tecnico/tattica per tutto l’immacolato cammino, valevole del 10-0 attuale, vetta nel ranking nazionale, vittoria di girone, la SEC West, e favori dei pronostici per alzare il trofeo l’11 gennaio a Miami!

Soprattutto il Covid non ne ha intasato il percorso, come fatto bensì con OSU, “ripescata” dal comitato nonostante la carenza di gare minime per proseguire la corsa, e con Clemson, rallentata dal virus nel suo uomo di punta Trevor Lawrence. Gli stessi Gators, prossimi avversari domenicali e nettamente sfavoriti nel Conference Championship del Mercedes Benz Stadium ad Atlanta, vedono definita la loro stagione sottotono e discontinua, a parte il prodigioso Kyle Trask!

Qui invece, con la sapiente guida di Nick Saban, si arriva alla fine sempre a testa alta, cosa che sarebbe avvenuta anche lo scorso campionato, se il buon Tua non si fosse arreso a un’anca sbilenca: il doppio trionfo (2015/2017) e le 4 partecipazioni su 6 per il titolo CFP lo stanno a rappresentare!

Adesso, al pari di ieri, ciò che avviene in ogni snap, quando il qb – oggi tale Michael McCorkle Jones, per tutti Mac – batte le mani e sta per ricevere l’ovale, è uno spettacolo per gli occhi in creatività e originalità, con costanti playaction, hand-off e tagli dei receiver verso l’esterno, varianti utili a generare diversivi per le corse centrali, lanci outwide e liberare prato per big play in ricezione, evitando avventure negli scramble. Il coach, così facendo, permette ogni anno a giovani portenti in entrambe le fasi di ergersi a livelli estremi, regnare le stats e invadere successivamente i giri primari dei draft, sfruttando un OC come Steve Sarkisian, specializzato nella crescita dei quarterback, e appunto gameplan versatili nel fornire poliedriche variazioni sul tema, con le quali effettuare facili selezioni ed evitare – nel caso dei registi – scomodi intercetti; anche per i linebacker facciamo la stessa osservazione, grazie alla presenza di Pete Golding quale coordinatore difensivo.

Jones dunque eccelle nel passing efficiency rating (204.0!!) al 76% di realizzazione, 3321 yards e ben 27 touchdown! Oltre al successore di Tagovailoa, completano il tris d’assi della tornata 2020 DeVonta Smith e Najee Harris, primi fruitori del meraviglioso playbook che assiduamente concede indipendenza a prospetti già di loro stracolmi di talento, col ricevitore valvola di sfogo sul profondo e ritornatore doc, erede di Amari Cooper e Chris Doering nella SEC, avendoli superati con 38 segnature da wr, e il senior running back potente ma pure alto e leggiadro nel percorrere tracce e abbinato benissimo a Brian Robinson Jr, complementare endzone rusher!

Menzione d’onore per Alex Leatherwood, jolly in linea a nostro avviso già pronto per l’NFL e meritevole di top ten pick persino nella campagna corrente, e i secondi violini John Metchie III e Jaylen Waddle, sophomore e junior da ben 1300 yard combinate ma offuscati dall’inarrestabile Smith, miglior giocatore FBS alla week 15 in iardaggio (1305) e mete (15), e unitario in tandem con Harris nella storia della franchigia a siglare minimo 3 rushing e receiving TD durante la medesima partita!

La più lunga striscia attiva (23 incontri) per 28+ punti, 538 yd totali per game, di cui 348 in passaggio e 190 via ground, esplicano il dominio di un attacco preparato per arrivare a fine corsa!

La retroguardia si ratifica quale reparto superstar, ferocie sia nel recupero palla che in pass rush e run stop mode, addirittura migliore rispetto al meraviglioso 2019, con 16.8 punti incassati anziché 18.6, 227.1 iarde di media al lancio e 113 su terra.

Grandiosa la stagione di Christian Harris, numero 1 del pacchetto e ora pericolosamente ai box per problemi alla spalla. Semifinalista del Butkus Award, il sophomore è la sensazione annuale e futura stella di un comparto d’assi, al pari dei colleghi di settore Will Anderson Jr, Christopher Allen (9 sack in coppia) e Dylan Moses, dell’ora upperclassman Patrick Surtain II, plausibile All American in secondaria, assieme a Malachi Moore, Daniel Wright e Jordan Battle, LaBryan Ray (DE), sebbene un po’ a giri ridotti e soprattutto Christian Barmore, mastodontico lineman al secondo anno ed edge rusher coi fiocchi!

Non resta ai Tide che completare l’opera, portando a termine un’annata fantastica e vincere il titolo nazionale da dream team.

Buckeyes e Tigers restano a nostro avviso gli unici ostacoli di tenore massimo, visto che Alabama non ha finora sofferto e assaporato il gusto di uno showdown d’elite nemmeno nelle umilianti W sulle classificate Texas A&M (13), Georgia (3) ed Auburn (22).

La battaglia contro Florida potrebbe perciò avere il compito di rafforzare la fiducia prima dell’ultimo ballo e involarsi poi verso la gloria infinita, l’ennesima con Saban in sideline!

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