Ci siamo! I College Football Playoff sono pronti ad essere disputati e già da più di una settimana e fino al 28 dicembre le 4 contendenti si stanno preparando per l’ultimo step, prima del gran finale del 13 gennaio a New Orleans!

Nelle due semifinali infatti i campioni SEC di LSU sfideranno quelli del Big12 di Oklahoma nel Chick Fil A Peach Bowl di Atlanta, mentre i vincitori della Big Ten Ohio State se la vedranno con gli ACC Champion Clemson Tigers nel PlayStation Fiesta Bowl a Glendale, in Arizona! Fuori gli Oregon Ducks (13), ma vincitori a sorpresa del Pac 12 Conference Championship, per merito del 37-15 su Utah e Memphis (17), trionfatori AAC contro Cincinnati (20) per 29-24.

Il resoconto stagionale sulle magnifiche 4 e gli uomini da seguire

LSU (1): I Tigers sfideranno Oklahoma forti del primo seeding, ottenuto dopo un’esaltante stagione. Le previsioni di un anno fantastico erano nate a gennaio, quando Ed Oregon aveva prelevato come assistente offensivo dai New Orleans Saints una mente genialoide del calibro di Joe Brady, da accoppiare all’OC Steve Ensminger. Il duo, assieme all’Heisman Trophy Winner 2019 Joe Burrow e ad un sostanzioso gruppo di elite receiver, hanno trasformato l’O-Zone di LSU in un moderno e spettacolare attacco pass-heavy! Il 13-0 conclusivo sta a significare che nessuno è perciò riuscito a sopraffare tale settore, protagonista nelle vittorie top su Texas, Auburn, Florida, Alabama ed ultima Georgia! La W sui Longhorns – all’epoca team da vertice – ha dato ai Tigers l’attenzione nazionale, quella sui Gators di un mese avanti li pose come contendenti e lo showdown vinto contro i Crimson Tide ne fece la squadra migliore del paese. Il dominio 37-10 con Georgia e relativo titolo SEC non ha fatto altro che confermare le certezze. Burrow e Ja’Marr Chase rappresentano la combo più letale del NCAAF, ma anche la difesa nelle ultime e decisive uscite ha fornito prove di concretezza e affidabilità, lasciando a Texas A&M e ai Bulldogs la miseria di 17 punti totali.

Ohio State (2): Con la vittoria su Wisconsin nel Big 10 Championship, i Buckeyes si sono guadagnati il secondo spot nel ranking CFP, riconoscimento di prestigio per una stagione iniziata col dubbio Justin Fields e le sue reali abilità di prendere per mano le redini dell’offense ad Ohio State. Grazie a 16 td nelle prime 5 gare da starter, i sospetti sono stati sostituiti da certezze! Assieme al qb si è elevato al massimo pure JK Dobbins, corridore monstre e messosi in mostra anche verso corazzate difensive, ad esempio su Michigan State ai primi di ottobre con 172 rushing yd performate. La retroguardia ha rappresentato altresì un fattore basilare in più di un incontro, su tutti quello con Penn State di novembre, mettendo in risalto un prodigio del calibro di Chase Young, DE regnante in varie occasioni, tipo nei confronti di Wisconsin (13), dove si mise in mostra con 4 sack e nel limitare un funambolo e futura star al draft come Jonathan Taylor a 52 iarde via terra. A fine anno ha battuto il primato in single season per Ohio State sui sck totali (16.5), nonostante due match saltati per sospensione. Le ultime due gare d’elite contro Michigan (finale regular season) e Badgers nel Big Ten Championship, danno ai Buckeyes ancor più sicurezza nei propri mezzi, dopo aver frantumato nel primo caso (52-27) la difesa Wolverines e nell’altro grazie ad un magistrale secondo tempo (27-0 il parziale), che ne ha esaltato ferocia e impenetrabilità!

Clemson (3): Un dominio totale ha caratterizzato l’anno dei defending champion! La ACC non rappresenta d’altronde un ostacolo minimamente difficile per i Tigers, così come il calendario che ha portato i ragazzi di Dabo Swinney ad affrontare team raramente presenti nella Top 25 Ap e schierare le riserve il più delle volte nei garbage time dal secondo tempo in avanti. Lo stesso titolo di Conference è arrivato con uno schiacciante e perentorio 62-17 su Virginia. Clemson probabilmente è il team più completo fra i 4 a giocarsi i CFP, grazie ad una difesa mostruosa ma anche all’attacco che sbaglia poco; purtroppo l’assenza di seri opponenti mette un dubbio sulla reale consistenza psicologica della squadra, pure perché l’unico precedente stagionale di un certo rilievo è stato vinto solamente a seguito di una mancata conversione da due di UNC. Trevor Lawrence, Travis Etienne e Tee Higgins sono comunque tre tra i tanti elementi stellari a roster che potrebbero esplodere nella corsa playoff e siamo sicuri sarà così, trovando pure la giusta dose di concentrazione che una sfida come quella con Ohio State sarà in grado di offrire.

Oklahoma (4): A parte un paio di intoppi i Sooners hanno confermato le previsioni iniziali in Big 12, tornando ai College Football Playoff grazie alla vittoria su Baylor. Dopo aver dominato i primi 5 avversari stagionali ed aver performato una solida prestazione nel Red River Showdown con Texas infatti, l’anno di Oklahoma e le speranze CFP hanno vacillato a seguito della debacle con Kansas State, dove la propria difesa è stata presa a sportellate. Lo step decisivo è arrivato ancora contro i Bears, in una memorabile W 34-31 e caratterizzata dallo sprint per recuperare un iniziale deficit di 28-3 e di 31-10 all’intervallo. Successivamente, battere TCU e la classificata Oklahoma State (21) in double digit, ha portato i Sooners al matchup sempre con Baylor, vinto non più in rimonta ma sempre drammaticamente in OT. Mentre le stelle offensive prendono il nome di CeeDee Lamb in ricezione e Jalen Hurts in regia, il quale ha effettuato numeri simili ai suoi predecessori Baker Mayfield e Kyler Murray, la chiave dell’annata corrente che ha portato Oklahoma fin qui è stata la retroguardia, che racchiudiamo in due nomi, il linebacker Kenneth Murray e il defensive tackle Neville Gallimore.

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