L’ultima notte dell’anno che va lentamente a tramontare sarà il teatro della  prima sfida dei play off di questa stagione di college football. Il Bowl rappresentante la sfida sarà il Peach Bowl con il Georgia Dome di Atlanta, ormai giunto alle ultime corse prima di essere demolito per lasciare spazio al nuovo Mercedes Benz Stadium, scelto come sede per la sfida i cui protagonisti saranno i Crimson Tide di Alabama contro i Washington Huskies.

La prima squadra del ranking sfiderà la quarta nella quarantanovesima edizione del Chick-fil-A Peach Bowl in una partita dove ai nastri di partenza gli scommettitori danno Alabama in vantaggio di ben quattordici punti. Cifra testimone di quanto la stagione dominante dei Tide sia passata sotto gli occhi di tutti concludendo l’annata da imbattuta, con prestazioni spesso archiviate già nel terzo quarto e sintomo del fatto che tutti si aspettano di trovarsi i ragazzi del head coach Nick Saban ancora in finale per difendere il titolo conquistato lo scorso Gennaio contro Clemson.

Di Nick Saban ormai si conoscono tutte le doti e la sua esperienza ad Alabama sta letteralmente scrivendo pezzi di storia di cui difficilmente ci si dimenticherà: la vittoria contro LSU ha consegnato a Saban la W numero duecento nella sua carriera da head coach, 118 quelle ottenute da quando arrivò a Tuscaloosa nel 2007. Ma ciò che più importa è la stagione in corso rischia di essere quella più dominante mai espressa da una squadra allentata da Saban .

Il pazzesco lavoro fatto nei recruiting nei anni trascorsi sta dando a pieno i suoi frutti , il gruppo attuale sembra essere quello più talentuoso passato mai nelle mani di Saban e del suo staff; lo confermano i numeri, i risultati e la personale sensazione di dominio come mai si era sentita a Tuscaloosa. Per questo i Crimson Tide sono i favoriti per la vittoria finale senza però dimenticare che nella partita secca diversi fattori possono ribaltarsi e consegnare un risultato diverso da quanto pronosticato.

Perché nei numeri Alabama avrà di fronte un avversario da non sottovalutare come gli Huskies del head coach Chris Petersen, giunto alla terza stagione sulla sideline di Washington dopo otto anni alla guida di Boise State. I segnali di un lavoro positivo si erano visti già nei anni trascorsi se si pensa al Draft 2015 dove ben tre atleti difensivi (Danny Shelton, Kevin Johnson e Shaq Thompson) sono stati selezionati nel primo giro, indizi di un futuro che dopo due annate concluse a otto e sette vittorie non poteva che migliorare.

La stagione del college di Seattle si è chiusa con un record di dodici vittorie e una sola sconfitta nella sfida contro USC, avversario affrontato e distrutto dai Tide nella partita d’esordio stagionale. La vittoria contro Colorado ha consegnato il titolo della Pac 12 e la quarta seed sconfiggendo la concorrenza di Michigan e di Penn State. Una grande soddisfazione per il programma e per tutti  i giocatori che sicuramente non vorranno fermarsi ora perché come ha ribadito lo stesso Petersen, essere underdog può essere sinonimo di vantaggio.

Perché Alabama è così favorita? Innanzitutto l’esperienza è dalla parte dei cremiesi con diversi giocatori ora titolari già trovatosi a ricoprire un ruolo importante nelle passate stagioni, infatti Saban e i suoi coordinatori, Lane Kiffin per l’attacco e Jeremy Pruitt a capo della difesa, possono contare su pezzi importanti per gestire e agevolare i più inesperti nel loro lavoro in campo.

Il senior tight end O.J. Howard dopo i commenti di chi lo riteneva spesso discontinuo, ha risposto in modo positivo mettendo il suo fisico a servizio della squadra chiudendo l’annata con 445 yards, 2 touchdown e un sontuoso lavoro nel aiutare la linea in fase di bloccaggio. Si è rilevato importante wide out ArDarius Stewart con la stagione della conferma segnata da oltre 800 yards e ben 8 touchdown. Il tutto insieme a una linea offensiva che pur perdendo il centro Ryan Kelly si è confermata tra le più toste da incontrare concedendo solo sedici sacks agli avversari.

Ma la punta di diamante dell’attacco dei Tide è il quarterback true freshaman Jalen Hurts, mandato in campo da Saban fin dalla week uno, rispondendo con prestazioni notevoli portando la dimensione da dual threat che ha reso ancora più impegnativo il lavoro da fare per le difese avversarie. 2,592 yards lanciate, 841 corse, 34 touchdown totali di cui 12 guadagnati con l’utilizzo delle proprie gambe. Tutti dati che hanno portato i Tide a segnare la media di 41 punti a partita con un’efficienza in red zone del 89%

Hurts è il match up chiave per la vittoria dei Tide o la speranza per Washington nel caso il ragazzo di Channelview in Texas dovesse avere difficoltà. Da lui passa molto del successo di Alabama perché Stewart, Howard e Calvin Ridley se ben assistiti sono un terzetto molto pericoloso e la batteria di running back guidata da Bo Scarbrough è solida seppure non così ricca di talento come nelle annate passate.

Ma il marchio di fabbrica di Alabama si è ancora confermata essere la difesa:  12 punti concessi di media a partita, il miglior dato in assoluto, uniti a continuità nel gioco che pochi altri sono capaci di replicare distruggendo continuamente la manovra avversaria.  Il reparto si appoggia sul nome del lineman Jonathan Allen, tornato al college dopo aver rinunciato a una sicura chiamata nel primo giro del Draft, mostrando al mondo una potenza e delle movenze di rusher interno che lo hanno condotta a chiudere con 56 placcaggi, 13 per perdita e 8.5 sacks. In NFL lo stanno aspettando a braccia aperte, ma prima c’è un altro trofeo da sollevare.

Dietro alla linea Reuben Foster ha preso in mano la guida della difesa  nel suo anno da senior chiudendo con 94 placcaggi e 4 sacks mostrando una velocità di movimento impressionante divenendo un ottimo elemento nei blitz e nel lavoro sideline to sideline contro le corse.  Ryan Anderson e Tim Williams hanno combinato per 17 sacks facendo un lavoro ottimo nel portare pressione al quarterback avversario creando così diverse occasioni per le secondarie di intercettare 14 palloni. La coppia di cornerback Minkah Fitzpatrick and Marlon Humphrey è stata l’incubo per diversi avversari e promettono di essere un avversario scomodo pur contro un attacco come quello di Washington.

Washington è reduce da un’annata dove attacco e difesa hanno ben lavorato insieme per costruire questo risultato e se si vuole sperare di vincere questa partita, o almeno di giocarsela, l’alchimia non dovrà rompersi bilanciando l’uso delle corse a quello dei passaggi per evitare di scontarsi contro il muro della linea difensiva o essere vittima dei fetcher che saranno sulle tracce del quarterback Jake Browing.

Il sophomore quarterback originario di Folsom in California è uno dei mattatori del miglior attacco della Nazione: gli Huskies segnano tanto (44 punti per partita, terzi assoluti), hanno una efficienza in red zone del 95 % e una media di 210 yards corse a giornata. Questo ultimo dato dovrà affrontare la miglior run defense del paese interno che in media ha concesso 63 yards alle corse avversaria e sovraccaricare di responsabilità il passing game potrebbe essere rischioso in quanto Alabama sa bene come arrivare a mettere le mani addosso al quarterback.

Jake Browing ha lanciato per 3,280 yards, quasi 10 yards a lancio, 42 touchdown e solo 7 intercetti: limitare i turnovers sarà il primo obiettivo per cercare di tenere a lungo la difesa di Bama sul campo pur considerando la profondità del reparto. Il lavoro principale dovrà farlo la linea offensiva per proteggere il suo quarterback dandogli il tempo di lanciare in quanto Browing non è un quarterback capace di correre ed essere efficace allo stesso modo quindi il game plan dovrà prevedere una varietà di gioco molto veloci da sviluppare.

John Ross è stato il target principale di Browing con 1,122 yards e 17 touchdown, seguito dal junior Dante Pettis i cui score personali sono stati 14. Chico McClatcher e Darrell Daniels sono altri importanti componenti del passing game degli Huskies seppure le principali attenzioni saranno sul sophomore running back Myles Gaskin, runner veloce e potente da 1,339 yards e 10 touchdown; a lui ci si appella per provare a gestire il cronometro e fare giocate importanti contro un avversario come mai è stato affrontato.

Ma se c’è curiosità riguardo come Petersen intenderà affrontare la difesa dei Tide, ancora più curiosità c’è attorno al lavoro che spetterà al reparto difensivo di Washington:  il turnover ratio di +32 con 19 intercetti realizzati è il dato su cui si può costruire la partita contando sulla solidità nel contenere le corse (124 yards di media subite a giornate) perché Alabama ha un gioco pro style che necessita spesso di tempo per vedere i suoi frutti e se i palloni dovessero mancare il compito potrebbe complicarsi.

I 17 punti di media subiti fanno capire come la difesa Huskies abbia i mezzi per stare in campo contro il gioco fisico di Alabama pur avendo perso due stelle della difesa come Joe Mathis e Azeem Victor. Il ruhser di punta ora è Psalm Wooching a quota sei sacks ma la forza del reparto saranno le secondarie capitanate dalla junior safety Budda Baker: colpitore eccezionale, ottimo atleta e con il fiuto per il big play tanto da chiudere con 65 placcaggi, 2 sacks e 2 intercetti. Attorno a lui ruota forse la miglior secondaria della Nazione dove il freshman Taylor Rapp ha ricevuto riconoscimenti importanti.

Alabama rimane favorita perché il livello di gioco espresso dalla squadra di Saban è qualcosa contro cui Washington non si è mai confrontata e l’attacco dei Tide ha dimostrato di aver compiuto passi importanti sotto la guida di Lane Kiffin. Se la difesa è la migliore che Saban abbia mai avuto un motivo ci sarà, come confermano i dieci touchdown concessi in tutta la stagione oltre all’eccepibile lavoro fatto nelle altri fasi del gioco. E contro tutto questo Washington dovrà riuscire a ribaltare diversi fattori cercando di controllare il pallone il più a lungo possibile.

Ma nelle partite secche il risultato non è mai scontato perché Chris Petersen da underdog ha dimostrato di poter fare bene specie con diverso tempo a disposizione per preparare la partita: a Boise State ha inflitto gravi danni a squadre come Oklahoma al Fiesta Bowl del 2007, Oregon e Virginia Tech. Certo, l’avversario di fronte è di un altro livello ma mai dare per battuta una squadra che assapora una certa aria dopo tanto tempo.

Il bello dei play off è proprio questo, si può sempre sperare che la pressione, la preparazione alla partita porti il risultato a essere messo in discussione. La convinzione è che la superiorità di Alabama nel controllo del campo sia superiore a Washington negli aspetti che possono determinare l’esito della partita, ma la confidenza nei mezzi dei ragazzi con la maglia purple è tanta e la storia recente ci insegna che nulla deve essere dato per scontato.

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