“The shattered dreams production presents” la AAC (citazione di Goldustiana memoria). Questo riferimento ai sogni infranti sintetizza bene quanto è stata la conference nel 2015: quattro squadre che si sono comportate molto bene, che sono entrate nel ranking, ma che in un modo o nell’altro hanno mancato un passo quando era più necessario. Si va da Houston, che rimpiangerà per tempo la sconfitta nella (molto abbordabile) partita contro Connecticut e la relativa perdita di perfect season e possibilità di playoff, a Navy, che non ha saputo mettere a frutto contro contro i più forti quanto di ottimo fatto nelle altre partite, a Temple, che dopo una partenza 7-0 ha un po’ perso la bussola, a Memphis, anch’essa partita 8-0 ma spentasi sul più bello con 4 sconfitte nelle ultime 5 partite. La stagione corrente potrebbe mantenere quasi interamente il canovaccio della scorsa stagione, con un cambio: i Midshipmen perdono tantissimi giocatori e non paiono essere competitivi ai massimi livelli, ma al loro posto risale forte South Florida, cresciuta col passare delle partite ed abbastanza talentuosa ed esperta per dare l’assalto al titolo di conference.

CONTENDERS

– HOUSTON COUGARS (Previsione record: 10-2)

I campioni in carica hanno stupito nella scorsa stagione (chiusa al #8 del ranking dopo la vittoria contro Florida State nel Peach Bowl) e vestono ancora il ruolo di favoriti in questa stagione, anche se devono fare i conti con qualche perdita importante e probabilmente non raggiungeranno i picchi della scorsa annata. La filosofia di coach Tom Herman, eccelso nella sua prima stagione da Head Coach, parte sempre da un solido gioco su corse (scuola Urban Meyer) ed ha suo massimo esponente il QB Greg Ward Jr., giocatore da 38 TD nel 2015, quasi equamente divisi tra corse e passaggi; al suo fianco, però, avrà facce nuove in quanto i 4 migliori RB se ne sono andati: il posto toccherà quindi a Duke Catalon, appena trasferitosi da Texas. Anche la linea offensiva perde i 4 elementi più esperti, ma un paio hanno avuto importanti infortuni nel 2015 e quindi ritornano sei giocatori che nella scorsa annata hanno avuto esperienze più o meno estese da starter. La difesa dei Cougars ha mostrato due facce diametralmente opposte, ottava della nazione contro le corse ma 116esima contro i passaggi, ed anche nel 2016, riportando quasi tutti gli interpreti del front seven dovrebbe mantenere queste caratteristiche: la pass rush è stata tenuta alta dal LB Elandon Roberts, partito, e dai rientranti Cameron Malveaux (DE) e Steven Taylor (LB), ed anche in questa stagione saranno loro gli elementi da tenere maggiormente d’occhio, mentre c’è grande hype su Ed Oliver, DT recruit 5 stelle, uno dei 10 migliori freshman della nazione. Una secondaria come dicevamo ballerina perde per di più 4 dei 5 giocatori più produttivi e dovrà reinventarsi in fretta dietro al CB Brandon Wilson. L’esordio dei Cougars in questa stagione è subito di impatto, con una sfida casalinga contro Oklahoma che promette scintille tra due degli attacchi più brillanti della nazione. Chiaramente i reparti da rifondare potrebbero patire l’inesperienza contro i Sooners, ma avranno la possibilità di rifarsi anche grazie ad un calendario che non offre né South Florida né Temple e che fino alla penultima partita, con la sfida a Louisville, è molto soffice. Non assisteremo probabilmente ad una stagione come la scorsa, ma i Cougars sono ancora i favoriti della AAC.

– TEMPLE OWLS (Previsione record: 9-3)

Dal 1991 al 2008 gli Owls non hanno archiviato nemmeno una stagione positiva, salvo poi prenderne 4 da lì in poi: il 2015 è stato l’apice di questa ascesa, con un record di 10-4 ed una apparizione nel ranking, fatto che non accadeva dal 1979 (l’unica altra stagione in cui l’università di Philadelphia aveva chiuso in doppia cifra di vittorie). Come già detto nell’intro a Temple è mancata un po’ di fortuna nella ultima parte di stagione, ma le avversarie (compresa Toledo nel Boca Raton Bowl) erano anche più complicate. Marchio di fabbrica degli ultimi ani è stata la difesa e nulla fa pensare che le cose cambieranno in stagione, nonostante alcune perdite importanti: il DC Phil Snow offre una difesa asfissiante e molto aggressiva che, per esempio, ha portato 11 giocatori a finire la stagione con 3 o più TFL. Pur con la partenza di 3 dei 4 migliori DL e di Tyler Matakevich, il front seven offre ancora solidi giocatori, come i DE Haason Reddick e Praise Martin-Oguike, ed una serie di ottimi freshman (Temple sta reclutando in maniera ottima per la AAC) che potrebbero ricevere playing time fin da subito: il DL Karamo Dioubate ed il LB William Kwenkeu sono i più indicati in tal senso. Anche le secondarie avranno qualche problema di profondità ma la coppia Nate Chandler / Nate L. Smith può fare anche qui da chioccia ad un gruppo di giovani con tanto potenziale. Dal lato offensivo si cerca la solidità e questa è passata finora attraverso le corse: il RB Jahad Thomas ha messo su un 2015 di alto livello nonostante la linea offensiva troppo tenera e la mancanza di alternative nel ruolo, ma con una OL che perde tanti pezzi potrebbe faticare e far giungere maggiori responsabilità al QB P.J. Walker, che sotto le cure dell’OC Glenn Thomas potrebbe ancora salire di colpi. Gli Owls per questa stagione hanno scelto un calendario facile, con tre squadre su 4 off conference estremamente abbordabili: a ciò si aggiunge che non affronteranno né Houston né Navy e che la sfida contro South Florida è in casa. Se si cerca la possibilità di un’altra ottima stagione, questo è l’anno giusto.

– SOUTH FLORIDA BULLS (Previsione record: 9-3)

Una delle belle sorprese del 2015, i Bulls avevano iniziato male la scorsa stagione, con un record di 1-3 (preventivabile o quasi contro Florida State, Maryland e Memphis) salvo poi iniziare una bella corsa di 7 vittorie e 2 sconfitte, contro la dominante Navy e Western Kentucky nel Miami Beach Bowl. Per questo 2016 dalle parti di Tampa le ambizioni sono alte e passano tramite un attacco che nella scorsa stagione è stato prominente e sarà ancora guidato dal QB Quinton Flowers, prototipo del dual threat QB che tanto si trova nel mondo collegiale, ottimo sulle corse ma più falloso nella gestione del gioco su passaggi: per lui l’obbligo, nella stagione da junior, di essere più produttivo anche in questo settore per un ulteriore step. Il RB Marlon Mack sarà il suo principale compagno nel backfield, ed è una ottima compagnia, un RB da quasi 1500 yards totali ma da soli 9 TD in stagione.  I problemi offensivi potrebbero arrivare da una linea offensiva che ha all’attivo solamente due giocatori con esperienza e un gruppo di WR molto profondo ma che non ha espresso grandi numeri ad eccezione di Rodney Adams: interessante sarà l’inserimento di Marquez Valdes-Scantling, transfer da NC State. La difesa 4-2-5 della scorsa stagione manterrà il suo posto, sebbene il DC che l’ha instaurata, Tom Allen, se ne sia andato: il suo successore è infatti il suo ex LB coach Raymond Woodie. Il fronte difensivo a 4, così importante per le fortune dei Bulls in quanto la sua aggressività deve essere dirompente, perde 4 degli elementi più esperti ma il ritorno di alcuni giocatori importanti come Derrick Calloway (fermo nel 2015) possono rendere il lavoro dei LB come Auggie Sanchez molto più facile. Discorso diverso per la secondaria, che riporta 12 dei 13 giocatori che hanno visto azione nel 2015 e che vedrà il CB Deatrick Nichols come principale controllore dei WR avversari. L’inizio stagione non è nuovamente facile in quanto, a parte Towson alla week 1, ci sono la fuori portata Florida State, e tre squadre difficili da mordere come Northern Illinois, Syracuse e Cincinnati (in trasferta): da lì in poi la schedule dei Bulls sarà in discesa (esclusa la sfida a Temple) ma con un inizio da 1-4 (non impossibile) potrebbe essere troppo tardi.

– MEMPHIS TIGERS (Previsione record: 8-4)

Ho pensato molto se inserire o meno i Tigers nel novero dei favoriti o se invece potessero aspirare solo al ruolo da outsider, ma alla fine ho optato per la prima opzione: nonostante alcune perdite notevoli, Memphis mantiene buona profondità in tanti reparti ed ha puntato su un nuovo HC di spessore: proviamo quindi a dar loro moderata fiducia. Si diceva dell’HC, da trovare dopo che Justin Fuente ha capitalizzato il buon lavoro fatto nelle scorse annate con un impiego a Virginia Tech: è stato scelto Mike Norvell, ex OC di Arizona State, che è subito riuscito a prendere in squadra quello che sarà probabilmente il sostituto del QB Paxton Lynch, stella della squadra nelle scorse stagioni: è arrivato infatti Riley Ferguson, JUCO transfer, uno dei tre migliori QB di questa categoria, già ex Tennessee. Sarà lui a “dirigere” un gruppo di WR e RB che non ha espresso una chiara stella nel 2015 ma si basa su solidi elementi che possono nuovamente ben figurare. Anche la difesa vanta un nuovo DC, Chris Ball, anche lui ex Arizona State, che però non avrà i problemi delle sue controparti offensive: pur con tutti i problemi del 2015, in particolare contro i passaggi, la difesa dei Tigers ritorna quasi nella sua interezza ed aggiunge tanti ottimi recruit, i quali possono farsi le ossa in vista del sintomatico rebuilding dell’anno prossimo. Compito di Ball sarà aumentare la pressione sui portatori di palla avversari e con tutta questa esperienza a roster le cose potrebbero diventare più facili: gli occhi saranno ancora puntati sugli elementi più performanti del 2015, come il DE Christian Johnson ed il LB Shareef White. Il backfield mantiene le stesse premesse: tanti ritorni e tanta esperienza per migliorare una situazione, quella contro il passing game, che tanti dolori ha dato nella scorsa stagione, in particolare contro le squadre più performanti. Menzione, infine, per il duo K-P più performante della AAC, formato da Jake Elliott e Spencer Smith. Il calendario della off conference rimane lo stesso del 2015, ma questa volta è improbabile che Ole Miss si lasci ingannare; in più, le sfide con le altre tre contender sono tutte in casa. Forse Memphis è un passo indietro rispetto alle altre tre, ma la porta è tutt’altro che chiusa.

PRETENDERS

– NAVY MIDSHIPMEN (Previsione record: 7-5)

Dopo 121 anni di storia i Midshipmen hanno per la prima volta scelto di accorparsi ad una conference, la AAC. Risultati? 11-2, vittoria del Military Bowl e ingresso nei ranking per la seconda volta dal 1980. Contestualizzando al numero di partite, la stagione di Navy (.846 di vittorie) è la migliore dal 1957. Ken Niumatalolo ha trovato una delle migliori espressioni della triple option ed una difesa capace di adattarsi a tutti gli attacchi, ma è probabile una flessione nel 2016, in quanto l’attacco è totalmente da rifondare. Totalmente. Se ne sono andati infatti il QB dei record Keenan Reynolds, 4 dei migliori 5 RB e tutta la linea offensiva per un totale di 58 partenze su 65 nel 2015. Si deve quindi costruire dai pochi giocatori che hanno una minima esperienza di gioco, come il QB Tago Smith ed i RB Dishan Romine e Toneo Gulley. Difficilmente si vedrà qualche variazione sul tema dei passaggi, nonostante il ritorno del top WR (600 yards ricevute in questo sistema sono tante) Jamir Tillman. Anche la linea difensiva prosegue su questo andazzo, perdendo 3 dei 5 giocatori più produttivi, così come le secondarie; il reparto più esperto sarà quindi quello dei LB, composto dal trio Daniel Gonzales / Micah Thomas / D.J. Palmore. Per rimpiazzare le perdite in difesa si potrebbe anche richiedere immediatamente l’aiuto dei freshman, alcuni anche molto alti nei ranking pre-stagionali come il NG Joe Goff, il LB Jake Schwarzer e il DB Elijah Jones. Fortuna vuole che Navy affronti tutte le squadre più forti (Notre Dame, Houston, Memphis) in casa ma è probabile che ci sia troppa differenza di talento con gli avversari. Per il resto le sfide con Army ed Air Force sono le classiche tappe del Commander in Chief trophy. È probabile che i Midshipen non entusiasmino in questa stagione, ma tutto ha la sua utilità, compreso il creare esperienza per un 2017 migliore.

– CINCINNATI BEARCATS (Previsione record: 7-5)

I Bearcats sono una delle squadre più performanti del panorama Mid-Major ed in particolare nell’ultimo decennio le buone stagioni ed i Bowl si sono sprecati. L’attacco sui passaggi è storicamente il punto di forza della squadra e anche nel 2015 così è stato, con i QB Gunner Kiel e Hayden Moore che hanno superato le 4500 yards lanciate. La sfortuna però ci ha visto molto bene con i Bearcats, privandoli di Kiel (senza dubbio il più talentuoso dei 2) per diverse partite a favore di Moore, il quale si è dimostrato molto propenso agli intercetti. Kiel però ha avuto diversi problemi fisici in offseason e, almeno in partenza, sarà il terzo QB nella depth chart dietro a Moore e al redshirt freshman Ross Trail. Quale che sia il QB, comunque, avrà una discreta gatta da pelare: i 6 WR più produttivi hanno finito la loro eleggibilità; il team ha però lavorato bene e tra recruit e transfer è arrivato un discreto numero di ricevitori, tra cui Jamil Kamara da Virginia e Avery Peterson da LSU. Anche la difesa nel 2015 ha avuto il suo buon numero di sfortune, con una serie infinita di infortuni tra le secondarie, che hanno avuto anche bisogno dell’aiuto di qualche WR adattato: al netto degli infortuni, però, questo 2016 potrebbe risollevare molto le sorti della difesa Bearcats, in quanto si è creata una quantità di esperienza e di profondità che farebbe invidia a molte squadre; chiaramente ciò si deve tradurre in giocate però elementi come i due Wilson (il DE Mark ed il LB Erik) sono elementi che garantiscono produzione di qualità. Fermo restando che i Bearcats se la possono giocare quasi con tutti all’interno della conference, il fatto di affrontare tutte e 4 le contender non gioca certo a loro favore, e se si aggiungono le sfide a BYU e Purdue (in trasferta, ma se la possono giocare abbondantemente) non è certo un calendario facile.

– CONNECTICUT HUSKIES (Previsione record: 6-6)

Dalla partenza di Randy Edsall nel 2010 gli Huskies hanno iniziato una spirale negativa di brutte prestazioni e conseguenti record negativi: con l’arrivo di Bob Diaco, però, le prestazioni hanno iniziato a migliorare e dopo un 2014 da 2-10 con una squadra giovanissima è arrivato un record di 6-6 e la partecipazione al St. Petersburg Bowl, pur perso. È probabile che il ricordo principale del 2015 sia la sconfitta 9-6 contro Missouri, ma questa è senza dubbio la sintesi di quegli Huskies, 16esimi nella nazione per punti subiti ma 118esimi per punti segnati. Per questo 2016 le cose dovrebbero migliorare perché tutti i reparti si presentano praticamente intatti, a partire dall’attacco, che vedrà ancora al timone il QB Bryant Shirreffs, classico dual threat collegiale dall’ottimo upside ma che poco accompagnamento ha avuto dal running game, con il solo Arkeel Newsome a dare contributo sostanziale anche mostrando buone abilità fuori dal backfield. Il gioco su passaggi sarà ancora poco utilizzato però grazie ad una OL di grande peso Shirreffs avrà la possibilità di trovare qualche target, tra cui sembra ergersi il WR Noel Thomas. Anche la difesa, così performante nel 2015, in particolare sui passaggi, vedrà tantissimi ritorni tra gli uomini di punta: tra essi sono da tenere d’occhio il DT Folorunso Fatukasi, il DE Luke Carrezola, il LB Junior Joseph ed i CB Jhavon Williams e Jamar Summers. Bobby Puyol sarà ancora il K principale ed è una sicurezza, in quanto ha trovato stabilità e punti da tutte le distanze finora.  A condizione di un minimo miglioramento offensivo il record pronosticato è in pareggio, però attenzione: il calendario degli Huskies è by far il più difficile della AAC, sia per le sfide off conference (Virginia, Syracuse, Boston College) che per le partite interne, che li vedono affrontare tutte le squadre più forti della conference ad esclusione di Memphis, ed il record potrebbe risentirne nonostante le discrete premesse prestagionali.

– TULSA GOLDEN HURRICANES (Previsione record: 6-6)

Se si prende la filosofia di Connecticut e la si stravolge totalmente si ottiene Tulsa, squadra dal grande attacco, 22esimo della nazione per punti segnati, ma dalla difesa totalmente inesistente, 118esima della nazione per punti subiti. Compito di Philip Montgomery (ex OC di Baylor, quindi si capisce la filosofia) sarà migliorare la fase difensiva, e se riuscirà almeno in parte in questo allora i Golden Hurricanes potranno togliersi belle soddisfazioni. QB titolare sarà ancora Dane Evans, fine passatore da più di 4000 yards poco mobile, il quale avrà al suo fianco due coppie di giocatori che possono fare danni alle difese avversarie: i RB principali saranno D’Angelo Brewer ed il giovane ma molto intrigante Ramadi Warren, mentre i top WR dovrebbero essere Joshua Atkinson e Justin Hobbs. I problemi principali potrebbero giungere dalla linea offensiva, già porosa di suo nel 2015, la quale perde in un solo colpo le due guardie: ciò però potrebbe essere quantomeno mitigato dal ritorno di Blake Belcher, uno degli OL più performanti per Tulsa nel 2014 ma fermo per tutta la scorsa stagione per infortunio alla prima partita. La difesa, reduce da un’annata così fallimentare, non può che migliorare e senza dubbio lo farà (anche perché peggio a volte pare veramente complicato): gli starter che hanno abbandonato la scuola sono molto pochi e ci sono sei talenti che si sono fatti notare lo scorso anno e che potrebbero guidare il miglioramento, come il DE Jeremy Smith, i LB Matt Linscott e Trent Martin ed il CB Kerwin Thomas. Il calendario off-conference darà il tono alla stagione di Tulsa: vittorie con San Jose State e Fresno State potrebbero dare il via ad una bella cavalcata, complice anche il non dover affrontare né South Florida né Temple ma tutte le squadre più abbordabili. I miglioramenti sono ad un passo.

THE OTHERS

– EAST CAROLINA PIRATES (Previsione record: 5-7)

Con sorpresa di molti i Pirates hanno licenziato in offseason l’HC Ruffin McNeill, da sei stagioni a Greensville, a favore di Scottie Montgomery, 38 enne ex OC di Duke e WR coach ai Pittsburgh Steelers. A questi si chiede un rilancio del programma in una conference molto competitiva (McNeill non aveva fatto male, tutt’altro, n.d.r.), anche se per il momento la squadra non ha il potenziale per competere ai massimi livelli. La situazione QB è molto liscia, anche perché c’è un solo pretendente al trono, Philip Nelson, che nel 2015 ha ottenuto discreti risultati seppur con una bassa percentuale di completi, 50,5%. Al suo fianco il reparto RB è da rifondare e probabilmente vedrà in opera Anthony Scott, mentre i ricevitori danno più sicurezze e vedono Isaiah Jones come target principale. Anche la difesa parte da buoni presupposti, sebbene a volte sia mancata aggressività a favore della prevenzione dei big plays: molto ci si aspetta in questo 2016 dal DT Demetri McGill e dalla S Travon Simmons. Il calendario off-conference è molto difficile (N.C. State, South Carolina e Virginia Tech) e porterà ai Pirates un record negativo in partenza; a seguire quest’anno si evitano due pesi massimi (Houston e Memphis) e il record dovrebbe riprendersi, pur non arrivando al pareggio.

– TULANE GREEN WAVE (Previsione record: 4-8)

L’onda verde nelle ultime due stagioni è parsa piuttosto una calma piatta, ma in questa offseason si è trasformata in uno tsunami: con una mossa shock, Tulane ha infatti ingaggiato l’ex HC di Georgia Southern Willie Fritz: questi avrà davanti a sé un compito arduo nonostante abbia sempre ottenuto enormi risultati in tutte le tappe della sua carriera, in quanto parte in una conference oltremodo competitiva e con una squadra che ha davvero poco talento. Fritz, però, ha già mostrato la sua mano nel recruiting, portando a casa diversi giovani di livello. A livello offensivo, anche a causa di evidenti mancanze di talento, molto si chiederà al RB Dontrell Hilliard e al reparto corse, in quanto il QB titolare Glen Cuiellette non ha mai giocato uno snap al college ed i WR sono un gruppo di junior nessuno dei quali ha ricevuto più di 300 yards nel 2015. La difesa vede qualche ritorno in più, ed in particolare avrà giovamento da alcuni elementi che hanno qualità, come il DT Tanzel Smart ed il LB Nico Marley. Se la Green Wave batterà Louisiana Lafayette alla week 4 il record sarà 2-2 con buone chance di andare in positivo già la settimana dopo: raggiungere le W della scorsa stagione dopo 5 partite sarebbe già un bel traguardo, che potrebbe migliorare con una possibile vittoria contro una tra SMU e UCF.

– UCF KNIGHTS (Previsione record: 3-9)

Peggio di così non si può fare, peggio di uno 0-12 non si può andare. E quindi si cercano miglioramenti per la UCF non più di George O’Leary, il coach del Fiesta Bowl 2013 licenziato dopo 8 partite della scorsa stagione, ma di Scott Frost, ex OC di Oregon al primo impiego da capo allenatore. Frost metterà in campo un attacco molto veloce, così come insegnatogli dai suoi maestri, ha reclutato molto bene per la AAC ma si dovrà scontrare con la realtà di un roster che non è certo quello dei Ducks: il QB Justin Holman ha un ottimo fisico e un buon braccio ma ha completato appena il 50% dei passaggi nel 2015 ed i RB ritornano in blocco ma non ce n’è uno (Holman escluso) che abbia una media per portata superiore a 3,6 yards. Dall’altra parte i WR e la OL sono di una giovinezza estrema e dopo un anno di esperienza possono produrre bene: in tal senso attenzione va fatta al WR 4 stelle Dredrick Snelson. La difesa deve rifondare la DL (il DT Jamiyus Pittman è l’unico a ritornare del fronte 2015) ma vanta esperienza tra i LB e nelle secondarie, dove il maggior talento è il CB Shaquill Griffin. South Carolina State dovrebbe essere abbastanza facile da mordere, ma lo scorso anno gli Knights hanno perso contro la rappresentante FCS, Furman, che era molto simile.

– SMU MUSTANGS (Previsione record: 2-10)

Il compito di Chad Morris nel 2015 nel migliorare il record di 1-11 non era difficile, ed infatti l’ex OC di Clemson ha chiuso la stagione con due vittorie: la sua impronta si è vista in maniera decisissima, forgiando un attacco veloce e produttivo che per 6 volte ha superato i 30 punti segnati. Il problema è che la difesa, pur giovane in molti ruoli, ha puntualmente vanificato ogni sforzo dell’attacco, concedendo per 10 volte più di 30 punti, 8 volte più di 40, 5 volte più di 50 e 2 volte più di 60. Per quanto riguarda l’attacco, molto passerà per il braccio e le gambe di Matt Davis, dual threat QB alla sua stagione da senior, che ha mostrato di gradire molto l’attacco di Morris e potrebbe essere alle porte di una breakout season. Molto si chiede, però, alla maturazione di molti compagni di reparto: il RB Xavier Jones ed il WR Courtland Sutton entrano infatti nella loro stagione da sophomore con molte aspettative. A parte una DL da rifondare alle basi (e potrebbe essere un bene), la difesa riporta molti titolari, guidati dalla S Darrion Richardson e già solo questo potrebbe portare dei miglioramenti. Il problema è però che la AAC è di anno in anno sempre più competitiva e piena di HC giovani ed affamati, come Morris ma con più talento a disposizione: difficile, dunque, anche per un calendario assai complicato, trovare possibilità di miglioramento al record del 2015 se non di (forse) 1 vittoria.

ALL CONFERENCE TEAM

QB – Greg WARD JR. (Houston)

RB – Marlon MACK (South Florida)

RB – Jahad THOMAS (Temple)

WR – Joshua ATKINSON (Tulsa)

WR – Isaiah JONES (East Carolina)

TE – Alec BLOOM (Connecticut)

LT – Dion DAWKINS (Temple)

LG – J.T. BOYD (East Carolina)

C – Deyshawn BOND (Cincinnati)

RG – Dominique THREATT (South Florida)

RT – Evan BROWN (SMU)

 

DE – Haason REDDICK (Temple)

DT – Folorunso FATUKASI (Connecticut)

DT – Tanzel SMART (Tulane)

DE – Cameron MALVEAUX (Houston)

LB – Steven TAYLOR (Houston)

LB – Auggie SANCHEZ (South Florida)

LB – Matt LINSCOTT (Tulsa)

CB – Deatrick NICHOLS (South Florida)

CB – Jamar SUMMERS (Connecticut)

S – Zach EDWARDS (Cincinnati)

S – Jarrod FRANKLIN (Tulane)

 

K – Jake ELLIOTT (Memphis)

P – Sam GERACI (Cincinnati)

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