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– CHRISTIAN McCAFFREY (RB, STANFORD CARDINAL)

“Corre, salta, vola e mai una storta” cantavano i Gem Boy e mai definizione è stata più azzeccata per il sophomore dei Cardinal, che lancia, corre, riceve e ritorna, il tutto con risultati fantastici per sé e per la sua squadra. I Cardinal, infatti, grazie alla sua performance sconfiggono USC 41-22 conquistando il titolo Pac12 e McCaffrey mette lo zampino in 3 delle 4 segnature offensive dei suoi: prima lancia un TD pass su trick play per il QB Kevin Hogan, che poi gli rende il favore con un passaggio da 28 yards, ed infine corre per 10 yards per il TD che fissa il punteggio. Le cifre di McCaffrey sono impressionanti: 1 TD pass, 207 yards e 1 TD corsi in 32 portate, 105 yards e 1 TD ricevuti in 4 ricezioni, 120 yards in ritorni di calcio e 31 yards in due ritorni di punt. Queste cifre gli hanno permesso di superare anche un record storico di Barry Sanders, datato 1988, relativo alle all purpose yards (corse, ricezioni e ritorni) in una stagione, che il RB di Oklahoma State aveva settato a 3250. On male per il principale indiziato all’Heisman Trophy. Questa prestazione non è bastata a Stanford per garantirsi l’accesso ai playoff però l’ultimo palcoscenico della stagione sarà comunque importante, trattandosi del Fiesta Bowl contro Iowa.

– HOUSTON COUGARS

Arriva il primo titolo di AAC per i Cougars dal loro ingresso nella Conference nel 2013 ed arriva con una stagione di grande livello, che dice al momento 12 vittorie a fronte di una sola sconfitta. L’ultima vittoria è arrivata nel Championship della conference sconfiggendo Temple per 23-14: i Cougars sono sempre stati in vantaggio, complice una partenza da 17-0 ed hanno contenuto il ritorno degli Owls nella seconda parte di gara. In assenza del RB Kenneth Farrow la palma di miglior giocatore offensivo va al QB Greg ward Jr., ma non per la prestazione sul passing game (11/21 per 88 yards) bensì per le sue corse (17 per 148 yards e 2 TD) che gli avversari non hanno potuto fermare. Questa vittoria concede inoltre a Houston un palcoscenico importante come il Peach Bowl del 29 dicembre, contro un’avversaria di spessore come Florida State.

– GEORGIA STATE PANTHERS

Numero di vittorie dei Panthers nelle stagioni 2011-2014: 5. Numero di vittorie dei Panthers nel 2015: 6. Già questo dato è indicativo della ottima stagione dell’università di Atlanta, che ha messo pure la classica ciliegina sulla torta sconfiggendo nella sfida statale Georgia Southern (che pure aveva ancora remote possibilità di conquistare la Sun Belt), 34-7, dopo che a loro volta gli Eagles (che in questa sfida erano dati per favoriti di 21 punti dai bookmaker) li avevano battuti, 69-31, nella scorsa stagione. Protagonisti della giornata sono stati la S Tarris Batiste con due intercetti, il QB Nick Arbuckle con 3 TD pass e il RB Kyler Neal con 2 TD corsi. A coronamento della miglior stagione di sempre di Georgia State arriva anche l’invito a un Bowl: non si tratta di un Bowl molto importante, il Cure Bowl contro una buona San José State (che ben si è difesa in Mountain West in stagione), ma è già un inizio.

WORST

– ALABAMA CRIMSON TIDE

Molti analisti, me compreso (ok, non sono proprio un analista, però…), si attendevano tutt’altra prestazione da Alabama, creduta capace di poter massacrare Florida nel Championship della SEC. Vedere quindi i Crimson Tide andare sotto nel punteggio ed arrivare ad un margine di sicurezza solamente a fine terzo quarto ha sorpreso, anche se ci sono le solite prestazioni monstre: il RB Derrick Henry ha di nuovo sfiorato le 200 yards (189 e 1 TD) e la difesa ha concesso in totale 180 yards, 165 su passaggio e solamente 15 su corsa. Il comitato per i playoff ha riservato ai Crimson Tide, dopo questa vittoria, gli Spartans di Michigan State che sono simili ai Gators per molti versi, dal front 7 difensivo efficace (cosa che i Tide hanno patito molto) e un attacco che può colpire in diversi modi. Alabama parte sicuramente favorita, ma gli avversari non sono da sottovalutare.

– NICK MULLENS (QB, SOUTHERN MISS GOLDEN EAGLES)

Il Championship della Conference USA era equilibrato, poi Nick Mullens ha iniziato a lanciare intercetti. È un modo un po’ brutale e anche leggermente esagerato per definire la partita, però sintetizza come siano stati i turnover la chiave della sconfitta di Southern Miss contro Western Kentucky, terminata 45-28 per questi ultimi, capaci appunto di un solo turnover a fronte dei quattro degli avversari. Mullens ha lanciato il primo intercetto nel secondo quarto, ed è stato un pick six di Kalan Reed, che ha dato il primo strappo alla partita: 21-7. Southern Miss aveva ripreso la partita sul 21-21, ma gli altri due intercetti nel secondo quarto hanno chiuso la partita. Gli Hilltoppers vincono la conference ma i Golden Eagles hanno ancora una possibilità per mettersi in luce: l’Heart of Dallas Bowl, contro un’avversaria importante come Washington.

– IOWA HAWKEYES

Il sogno di un titolo di Big Ten (ultimo nel 2004). Il sogno di diventare campioni nazionali (1958). Il sogno di una stagione da imbattuti (1922). Tutto questo è andato in fumo per Iowa nel Championship di Indianapolis, vinto da Michigan State 16-13. In una partita in cui 17 dei 19 punti sono stati realizzati dai kicker e con un margine così ristretto tra i due team, avere tre turnover a carico può fare molta differenza ed effettivamente i due fumble (simpaticamente nel primo e nell’ultimo drive della partita) e l’intercetto di C.J. Beathard hanno spianato la strada agli Spartans, che vincono quindi la Conference e accedono ai playoff. C’è ancora, però, una ghiotta occasione per gli Hawkeyes: sono stati infatti invitati al prestigioso Rose Bowl, dove però l’avversario l’insidiosissima Stanford, campione della PAC12.

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