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TEXAS TECH – TCU

107 punti, 1357 yards di produzione offensiva totale, 14 TD: queste le principali cifre della sfida tra Red Raiders e gli Horned Frogs, risoltasi nell’ultimo minuto di gara a favore di questi ultimi, ed in maniera molto fortunosa, 55-52 il punteggio. TCU mantiene dunque la sua imbattibilità e la sua posizione nel ranking, ma l’onore delle armi va senza dubbio ai Red Raiders, capaci di ribattere segnatura su segnatura ai più quotati avversari grazie al QB Patrick Mahomes, 392 yards e 2 TD pass, al RB DeAndre Washington, 188 yards e 4 TD in 22 portate, e al WR Jakeem Grant, 8 ricezioni per 122 yards e 1 TD. Dall’altra parte è stata rimarchevole la prova del solito QB Trevone Boykin, 485 yards per 4 TD, tre dei quali per il WR Josh Doctson. I Red Raiders dimostrano, quindi, che le tre vittorie ottenute in apertura di stagione non erano estemporanee mentre TCU conferma il suo attacco iper produttivo, ma per competere ai piani più alti dovrà dare una sistemata alla sua difesa

MICHIGAN WOLVERINES

Lentamente la mano di Jim Harbaugh, arrivato in pompa magna nella passata offseason, inizia a vedersi ed i Wolverines demoliscono 31-0 i lanciati Cougars di BYU, entrando anche nel ranking per la prima volta da qualche stagione. Più dell’attacco (che pure ha prodotto ottime cose e che ha messo in luce l’individualità di De’Veon Smith, junior RB dell’Ohio) a mettersi in luce è stata la difesa, capace di portare a ripetizione pressione sul QB Tanner Mangum, limitandolo a sole 55 yards in 12 passaggi completati, e di bloccare anche le corse concedendo sole altre 50 yards in questo settore. Il QB Jake Rudock ha fatto il suo compito, uscendo anche con continuità dal backfield, ma pare ancora limitato ad un ruolo di game-manager poco incline al rischio: la prossima sfida contro una deludentissima Maryland è un soffice inizio di Conference, ma le successive sfide a Northwestern (#16) e Michigan State (#2) saranno più esemplificative su quella che sarà la stagione dei Wolverines.

BRETT RYPIEN (QB, BOISE STATE)

Dopo Will Grier (Florida), Josh Rosen (UCLA) e Tanner Mangum (BYU), un altro freshman QB sta iniziando a far parlare di sé: dopo l’infortunio del titolare Ryan Finley, i Broncos hanno deciso di affidarsi a Brett Rypien, che già aveva fatto il suo contro Idaho State (8/9 per 126 yards) e che ha ripagato la fiducia di coach Harsin con una ottima prestazione contro Virginia, chiudendo con 24/35 per 321 yards e 3 TD, seppur contro una squadra che è apparsa molto limitata in ogni azione sia offensiva che difensiva. I Broncos si presentano così all’esordio in Mountain West contro la abbordabile Hawaii con qualche apparente certezza in più: l’inopinata sconfitta contro BYU ha rovinato la ricerca di una perfect season ma al momento non si vede un avversario plausibile che si possa giocare la Conference.

WORST

LE ARIZONA

Menzione a pari merito per Arizona ed Arizona State, le due università sportivamente più importanti dello stato, pesantemente ridimensionate da due sconfitte ottenute contro le due squadre di Los Angeles, rispettivamente UCLA ed USC. Arizona perde 56-30 contro i Bruins, passando si in vantaggio per 7-0 ma subendo un parziale di 42-7 subito dopo pur producendo qualcosa come 353 yards su corsa ma senza che nessuno dei 3 QB utilizzati capisse veramente qualcosa di quello che succedeva in campo. I Sun Devils, invece, soccombono 42-14 con i Trojans dopo un primo tempo chiuso in svantaggio per 35-0: interessante notare come la produzione offensiva sia stata praticamente uguale (455 yards a 454 per USC) ma che a causa di ben 4 turnover, un intercetto e 3 fumble, i Trojans abbiano preso un abbrivio che poi sono riusciti a mantenere. Le due sconfitte sono poi doppiamente pesanti, perché vengono contro due avversarie della Pac 12 South, quindi la strada per la finale di Conference è assolutamente in salita.

OREGON DUCKS

Altro giro, altra corsa in Pac 12: a finire tra le delusioni di giornata sono i Ducks, che perdono, o meglio sono umiliati da Utah, con un perentorio 62 (sessantadue) – 20 e subiscono la seconda sconfitta stagionale, dopo quella contro Michigan State. Dopo essere rimasta a contatto quasi fino a primo tempo (il TD di Bralon Addison aveva portato Oregon a soli 7 punti dagli Utes, 13-20), la squadra di casa ha subito un parziale di 42 punti consecutivi, con Utah che si è divertita con il RB Devontae Booker a lanciare TD ed il QB Travis Wilson a correre per 100 yards e 1 TD. I Ducks devono per forza di cose migliorare la loro situazione, a cominciare dal ruolo di QB: dopo pochi drive un poco performante Vernon Adams è stato tolto, non si sa se per l’infortunio o per la prestazione deludente, ed è stato sostituito da Jeff Lockie. Si deve fare chiarezza sui ruoli, altrimenti l’eredità di Marcus Mariota sarà troppo grande per essere raccolta.

GEORGIA TECH YELLOW JACKETS  

Dopo la sconfitta contro Notre Dame, i Yellow Jackets avevano bisogno di una vittoria per rimanere a galla nel ranking e nei discorsi playoff, ma sono stati subito impegnati a sorpresa in una difficile sfida con Duke rimanendone sconfitti 34-20. I Blue Devils sono stati molto bravi ad approfittare di un inizio lento degli avversari e sono arrivati al 19-3 a fine primo quarto, per poi controllare un Justin Thomas poco produttivo sulle corse (2.4 yards di media a portata) e che ha dovuto giocare sui passaggi per recuperare lo svantaggio, con risultati molto altalenanti (6/21, 143 yards, 1 TD e 1 intercetto). I Jackets, come detto, abbandonano le deboli possibilità di playoff ma non di successo in ACC: la Conference quest’anno non sembra avere quel padrone che Florida State è stato nelle ultime stagioni ed in particolare la Coastal division non esprime ancora un candidato chiaro alla sfida per il titolo. C’è ancora speranza per tutti, dunque.

 

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