“Per una settimana, almeno, non sentiremo più parlare della Southeastern Conference”, ha commentato così, coach Paul Johnson, la vittoria appena ottenuta dai suoi Yellow Jackets nell’Orange Bowl di Miami, pochi minuti prima della mezzanotte americana, quando i fuochi d’artificio che celebravano il team di Atlanta si sono mischiati con quelli che salutavano l’arrivo del 2015 in terra statunitense, con ben sei ore di ritardo rispetto a noi.

Un lasso di tempo, nel quale, mentre nelle piazze italiane proseguivano i festeggiamenti del nuovo anno, al Sun Life Stadium andava in scena un match avvincente tra Georgia Tech e Mississippi State, numero 1 della nazione per diverso tempo durante la regular season; una sfida combattuta, sopratutto nei primi due quarti, e ricca di emozioni che non ha risparmiato colpi di scena e giocate di altissimo livello.

A rompere il ghiaccio, dopo un inizio da dimenticare dei Bulldogs, intercettati nel primo drive offensivo della partita, i Jackets, che con quattro corse, due di Charles Perkins, una di Deon Hill, ed un’altra, decisiva, di Synjyn Days, raggiungono l’endzone, coprendo, con l’ultima portata da 3 yards, le 36 su cui Chris Milton aveva pizzicato il quarterback avversario.

ThomasOrangeBowlPochi minuti più tardi, bis per i ragazzi di coach Johnson, che per l’occasione decidono di colpire per via aerea, volando sul 14-0 grazie alla ricezione di Darren Waller, che completa la presa su un passaggio, da 41 yds, del compagno di squadra Justin Thomas, 7 su 12 per 125 yards a fine match.

Il vantaggio di Georgia Tech non è però destinato a durare, complice anche un errore dello stesso numero 5, che nel tentativo di spedire il pallone sulla sideline per evitare guai peggiori, si fa intercettare dalla difesa di Mississippi State, e più precisamente da Beniquez Brown, bravo ad avventarsi sull’ovale e mantenere i piedi in campo con un controllo del corpo degno di un wide receiver.

L’intuizione del linebacker permette ai Bulldogs, che nel frattempo si erano rifatti sotto con un field goal, da 32 yds, di Evan Sobiesk ed una run, da 5 yards, di Dak Prescott, di accorciare ulteriormente il divario che li separa dai Yellow Jackets, portandolo ad un solo punto grazie ad un nuovo piazzato del kicker, a segno da 30 yds di distanza.

La rimonta del team allenato da Dan Mullen non coglie comunque impreparata l’università di Atlanta, che allontana nuovamente gli avversari con il primo touchdown su corsa, da 13 yards, della serata di Thomas, sempre più deciso a lasciare un segno indelebile sulla sfida.

Stessa idea che frulla nella testa del suo collega di Mississippi State, pronto a controbattere nonostante i ventinove secondi che separano il suo attacco dall’intervallo; con 2 pass completati ed una portata da 10 yds di Josh Robinson la metà campo dei Jackets è raggiunta, ma per coprire le restanti 42 yards serve un miracolo, e non gli resta altro che affidarsi al più classico degli Hail Mary.

Solitamente, in situazioni del genere, il cosidetto passaggio dell’Ave Maria è destinato a cadere nel vuoto, spinto verso il manto verde dalle mani dei difensori, ma a cambiare le carte in tavola ci pensa Fred Ross, che invece di gettarsi nel mucchio, cercando magari inutilmente di raggiungere l’ovale, decide di attenderla in disparte, ed una volta che la defense pensa di aver messo a segno la deviazione decisiva, tendere al massimo le dita, e fermarne la sua corsa a terra, è un gioco da ragazzi; presa completata, divario nuovamente ridotto, 20 a 21 sul tabellone ed ogni discorso sull’esito della sfida rimandato al secondo tempo.

Synjyn DaysPeccato però, che dopo l’halftime, per i Bulldogs l’inerzia della partita cambi completamente, e la rincorsa che gli aveva permesso di rientrare in gioco nel secondo quarto sia destinata ad esaurirsi, o comunque sbattere contro il muro eretto dalla difesa di Georgia Tech, che nel terzo periodo chiude tutti gli spazi e argina la spinta offensiva di Prescott e compagni.

A mettere le cose in chiaro fin da subito ci pensa nuovamente Days, che non consente nemmeno ai duellanti di riscaldare i motori e colpisce a freddo, al primo pallone toccato nei secondi trenta, portandolo direttamente in endzone al termine di una dirompente volata da 69 yards,

La corsa vincente del senior si abbatte come un uragano sulla defense di Mississippi State, costretta a piegarsi, poco più tardi, ad un altra run, da 32 yds, diretta in area di meta, questa volta con protagonista Justin Thomas, che regala il bis nel drive immediatamente successivo, sfruttando il fumble forzato dal compagno di squadra Jamal Golden e recuperato da Roderick Rook-Chungong.

A subirlo il suo collega Prescott, che prima di riscattarsi all’inizio del quarto finale, quando serve, con un lancio da 7 yards, a Da’Runnya Wilson, il pallone che rinnova il box score dei Bulldogs, consegna l’ovale all’attacco avversario, favorendo la serie che conduce Georgia Tech, in seguito alla corsa vincente, da 15 yds, del proprio QB, su un tranquillo più 22.

Divario che reggerà per buona parte del periodo finale, dopo che a ripristinarlo ci penserà ancora Days, che sigilla un’ottima prestazione, 21 portate per 171 yards, realizzando il terzo touchdown personale su corsa, da 5 yds, a poco meno di dodici minuti dal termine del match, dopo che Devon Bell aveva tentato un inutile onside kick.

JohnsonShowerAzione che Mississippi State prova a replicare, sempre senza successo, anche nel finale, quando il coaching staff decide di giocarsi il tutto per tutto successivametne al TD pass, da 12 yards, con cui il numero 15 li aveva riportati nuovamente sotto, consentendo a Wilson di mettere a segno la sua seconda segnatura del match.

Fallito l’ulteriore tentativo di recuperare l’ovale in seguito ad un touchdown, ai Bulldogs non resta che alzare bandiera bianca, e concedere l’onore delle armi a dei Yellow Jackets in gran spolvero, trascinati da una triple option che non ha mai funizionato così bene in un Bowl.

A distanza di cinque anni dalla sconfitta subita con Iowa nel 2009, e dopo la quinta finale persa, il Music City Bowl contro Ole Miss, nel corso della sua carriera con Georgia Tech, la scorsa stagione, Paul Johnson può così mettere in bacheca il tanto sospirato Orange Bowl, conquistato al termine di un match vinto, con un netto 49 a 34, su Mississippi State; di rimando, mentre l’avversario Thomas festeggia con il titolo di MVP della partita, Prescott può consolarsi con il nuovo record personale di passing yards, 453, miglior prestazione di sempre, per un QB, nella sfida giocata sotto il sole di Miami.

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