MAC_logo-300x300La Mid-American Conference si presenta ai nastri di partenza del nuovo campionato con le stesse protagoniste di un anno fa, alcune delle quali hanno perso pezzi molto importanti – uno su tutti, la superstar di Northern Illinois Jordan Lynch – ma capaci di riportare in campo l’esperienza necessaria per fare nuovamente bene. Bowling Green, fresca della vittoria del titolo di lega proprio contro gli Huskies, riparte da favorita nonostante un nuovo head coach, seguita da Ohio, ancora Northern Illinois e Ball State, con quest’ultima impegnata a vincere gli scontri decisivi per poter finalmente mettere le mani su una finale di conference.

BOWLING GREEN FALCONS (East Division)

L’edizione 2013 dei Falcons ha toccato la vetta massima cui avrebbe potuto ambire all’interno del quinquennale ciclo di coach Dave Clawson, culminato con la vittoria della Mac dopo vent’anni di astinenza. L’intento per questo nuovo campionato è senza dubbio quello di ripetersi, anche se il processo andrà affrontato senza l’allenatore capo, trasferitosi nella Acc, a Wake Forest, ma con un successore che pare degno di lui, Dino Babers, che manterrà sicuramente l’esplosività già in dote all’attacco avendo studiato per anni i metodi offensivi di Art Briles, per il quale ha lavorato a Baylor, ed avendo istantaneamente migliorato le cifre del suo ultimo luogo d’incarico, Eastern Illinois. E non a caso, si parla già di Dino-Mite Offense

Matt Johnson

Matt Johnson

L’ottimo operato di Babers sia nei riguardi di Robert Griffin III che di Jimmy Garoppolo può portare a pensare di ottenere discreti risultati pure dal quarterback Matt Johnson, già migliorato durante la scorsa stagione a livello di velocità di esecuzione, che viene da un’annata produttiva composta dal 64% abbondante di completi, 3.467 yards, 25 passaggi da touchdown e soli 7 intercetti, oltre ad una finale di conference dominata contro Jordan Lynch di Northern Illinois. Quest’anno gli verrà chiesto di arrivare a chiamare 90 giochi a gara, il che significa un aumento considerevole dei ritmi offensivi, uno degli obiettivi primari della spread offense di Babers, battezzata per l’occasione “Falcons Fast”.

A dare man forte al gioco aereo vi sarà un rientro importantissimo per il backfield, quello del running back Travis Greene, a suo agio quando si tratta di muoversi nello spazio e quindi perfetto per agire all’interno di una spread, la cui disposizione base tende costantemente ad allargare la difesa. Greene si porta appresso una media di oltre 5 yards per portata ed ha concluso la scorsa annata con 1.594 yards ed 11 mete, garantendo un buon bilanciamento offensivo che ha portato 193 yards di media per i giochi di corsa e 266 per i passaggi, lasciando una certa imprevedibilità alle chiamate. Lo schieramento principale è ovviamente a quattro ricevitori, rientrano ai loro posti i due elementi più veloci del lotto, Ryan Burbrink ed il playmaker Ronnie Moore, ambedue posizionati nello slot con qualche chiamata saltuaria su corsa, in particolare Moore, un sophomore, ha esordito con 547 yards e 7 mete prendendo solamente 28 palloni, un segno tangibile della sua pericolosità. Il pacchetto titolare vedrà spazio pure per Gehrig Dieter, adatto allo schema in quanto trasferitosi da Smu, ed Heath Jackson, giunto al suo ultimo anno al college.

La linea offensiva avrà un compito molto importante, quello della tenuta atletica. Essendo in forte aumento i giochi da eseguire ci sarà meno spazio per riprendere fiato tra uno snap e l’altro, quindi sarà necessaria una concentrazione molto alta ma pure una condizione fisica eccellente. Magari ci vorrà qualche partita per inserirsi nelle nuove tempistiche, ma vi sono sicurezze date dal ritorno dei due tackles, Jacob Bennett a sinistra e Logan Dietz a destra, e della pubblicizzata guardia Alex Huettel, l’elemento più forte della trincea.

Il nuovo coordinatore difensivo sarà Kim McCloud, il quale ha seguito Babers da Eastern Illinois ed a cui piace applicare uno schema fatto di velocità ed aggressività, dove si arriva spesso al quarterback e nel quale il creare turnovers sta in cima alla lista delle priorità. Qui troverà un reparto che ha svolto ottimamente il suo lavoro durante la cavalcata vincente dello scorso campionato, nel quale ha concesso 15.9 punti a partita, il quinto miglior risultato della nazione. La necessità di portare pressione sarà sulle spalle di una linea praticamente nuova, che ritrova il solo Bryan Thomas quale defensive tackle d’impatto in grado di uscire occasionalmente ai lati e partire da end, una comodità non da poco che potrà consentire allo staff di ruotare i nuovi arrivi in attesa di contributi consistenti.

Si punta poco sul fisico e molto sulla velocità, la linea è leggera ma assolutamente scattante, così come leggero è il peso medio dei linebackers, i quali, con la sola eccezione del consistente D.J. Lynch, non superano le 229 libbre. Al fianco di Lynch rientra un altro playmaker importante come Gabe Martin, sistematosi da un infortunio al ginocchio e strutturato da safety, garantendo maggiore velocità proprio come richiesto dalla mobilità che esige lo schema. Le secondarie vedono il ritorno di un solo titolare dello scorso anno, il free safety Ryland Ward, e per gestire il ricambio generazionale è stata presa una classe di ben sette defensive backs da sviluppare, tra cui il promettente corner Nilijah Ballew, che aveva fermato per Louisville prima di ripensarci e venire qui, dove può avere spazio da subito.

Gli special teams sono molto consistenti, a partire dal kicker Tyler Tate, che si è dimostrato affidabile concludendo l’anno con 18/22 ottenendo diversi records d’ateneo. Il redshirt freshman Joe Davidson sarà il nuovo punter, mentre Ronnie Moore e Ryan Burbrink sono due ottimi ritornatori di calci.

Per Bowling Green la prospettiva di un’altra stagione vincente è sicuramente un qualcosa di concreto e tangibile. L’attacco possiede i pezzi per dominare ancora e Johnson può ancora migliorare sotto la tutela di coach Babers, ed anche se la difesa ha perso qualche elemento di troppo il reparto offensivo ha le carte in regola per restare in campo a lungo, e segnare tantissimo. Per oliare il nuovo sistema vi sono un paio di partite abbordabili per cominciare prima di affrontare due sfide targate Big Ten, poi si apre il cammino di conference, ed un titolo divisionale è ampiamente nelle possibilità di questa squadra.

OHIO BOBCATS (East Division)

La stagione dei Bobcats è stata altalenante, esattamente come accadde nel 2012, e la squadra ha fatto seguire ad un inizio di campionato entusiasmante un finale non degno della consistenza precedentemente mostrata. Nella prima parte del cammino sono arrivate vittorie di prestigio contro Marshall, forza prominente della Conference Usa, e North Texas, mentre il calendario interno alla raggruppamento Mac ha sortito passi falsi contro tutte le squadre più forti, tra cui Bowling Green, che ha addirittura lasciato all’asciutto gli avversari con un netto 49-0. Proprio i Falcons sono la concorrente da raggiungere in vetta ai pronostici per la East Division, ma serve una maggiore continuità ed una buona dose di pazienza per permettere ad un attacco formato da tanti volti nuovi di prendere forma, e poi tentare l’assalto al primato, dato che difesa e special teams sono ancora tra le maggiori qualità di squadra.

Il reparto offensivo deve sostituire il quarterback Tyler Tettleton, il running back Beau Blakenship ed il wide receiver Donte Foster. Il ruolo di quarterback verrà rivestito da colui che da due anni è il backup, Derrius Vick, un giocatore in grado di essere pericoloso negli schemi in option grazie alle ottime gambe, il quale dovrà dimostrare di saper restare in campo a lungo dopo aver effettuato apparizioni sporadiche, in situazioni tattiche particolari o in partite già abbondantemente concluse, battendo la concorrenza di J.D. Sprague e del nuovo arrivato Joey Duckworth, true freshman reduce da un’annata high school fermata da un infortunio al ginocchio.

Aria di ricostruzione, perlomeno parziale, per la linea offensiva, che ha perso un paio di elementi dopo le rispettive lauree ma che deve rialzarsi dopo un 2013 complessivamente deludente. Tanti giocatori hanno preso parte ad una rotazione proprio a causa dell’inconsistenza generale di alcune prestazioni, gli unici ad avere il posto fisso sono il centro Lucas Powell e la guardia sinistra Mike Lucas, che rappresentano una coppia interna abbastanza solida, mentre per il resto c’è ancora molta competizione aperta con molte riserve dello scorso anno pronte a prendersi spazio, e true freshmen in abbondanza.

L’unico ricevitore degno di nota che riprenderà la sua abituale posizione sarà il senior Chase Cochran, autore di 37 ricezioni per 689 yards, il quale rischia di essere l’unica opzione credibile per il quarterback, e lo sviluppo dei giovani dietro a lui sarà fondamentale per dare una dimensione ulteriore ad un reparto che non può permettersi di fissarsi sul singolo protagonista. Questo perchè lo schieramento di base prevede tre ricevitori contemporaneamente in campo più un tight end, e qui saranno molti i ragazzi che dovranno fare il classico passo avanti per mostrarsi pronti a contribuire. Landon Smith e Sebastian Smith sono i due più accreditati a ricoprire le rimanenti posizioni titolari, mentre Troy Mangen verrà utilizzato da tight end pur non usufruendo di molta esperienza, il che lascia molti punti di domanda cui rispondere.

Da'zmond Patterson

Daz’mond Patterson

Daz’mond Patterson è ragione d’ottimismo per il backfield, non si guardino difatti alle sole 211 yards registrate un anno fa, perché il suo utilizzo è oscillato tra il ruolo di running back e quello di wide receiver, oltre al fatto di avere altri due giocatori davanti nell’ordine di preferenza della depth chart. Ora, da junior, il palcoscenico può diventare suo per la maggior parte delle chiamate, aggiungendo una forte componente atletica alle possibilità del reparto date le sue doti di scatto e velocità, con tanto di big play pronto da estrarre dal cilindro. Il senior Tim Edmond avrà sicuramente le sue occasioni da sfruttare, specialmente nelle situazioni di corto yardaggio, in quanto di tutto il lotto è quello più massiccio a livello fisico.

Il reparto difensivo è carico di talento in quasi tutti i settori, ritrova otto dei vecchi titolari e presenta tutte le credenziali per poter migliorare i 27.5 punti a gara elargiti nel 2013. Il fronte è molto forte ed ha acquisito preziosa esperienza, i due ends sono solamente al secondo anno di college e sono già molto forti, Tarrel Basham viene da un’annata fatta di 7.5 sacks e 32 placcaggi totali, e Kurt Laseak ha lavorato molto bene dall’altro lato dello schieramento. Nel mezzo si posizionano i seniors Cameron McLeod e Antwan Crutcher, che assieme hanno sommato oltre 10 placcaggi dietro alla linea di scrimmage, ed ognuno possiede un backup di qualità in grado di far rifiatare.

Le secondarie sono un altro punto di forza della difesa, con Devin Bass a rappresentare uno dei migliori corners di tutta la Mac. L’intenzione è quella di essere ancora più veloci rispetto al passato, quindi ben vengano le qualità offerte dai safety Thad Ingol, 3 intercetti, e Josh Kristoff, con Nathan Carpenter pronto ad assumersi il ruolo saltuario di quinto defensive back, utile per contrastare i produttivi attacchi della conference. Rientrano pure i due linebackers più importanti dell’anno scorso, Ben Russell e Jovon Johnson, rispettivamente proprietari delle posizioni middle e strong side.

Il kicker Josiah Yazdani è stato una sicurezza totale dopo essersi preso il posto da titolare a metà stagione, infilando 14 calci su 15, mentre il nuovo punter sarà Mitch Bonnstetter, un transfer dal junior college. Il rapidissimo Daz’mond Patterson sarà utilissimo anche per gestire i ritorni di kickoff, e coach Frank Solich punta molto su un team di copertura adeguato, che permetta ottime posizioni di campo visti gli iniziali adattamenti che dovrà sopportare l’attacco.

Quest’ultima considerazione sta alla base dello svolgimento della stagione dei Bobcats, prima il reparto offensivo comincerà a girare come si deve, prima arriveranno risultati positivi. La difesa sarà importante come non mai, specialmente nelle gare punto a punto, per mantenere in equilibrio il risultato grazie alla grande pressione che può mettere ed ai possibili turnovers che può provocare. Si deciderà tutto nella seconda parte del calendario, dove Ohio incrocerà le armi con Northern Illinois, Buffalo e soprattutto Bowling Green, in un momento dove la squadra dovrebbe essere rodata e nel quale, negli altri anni, il livello delle prestazioni è calato drasticamente. Se vi sarà la continuità richiesta, i Bobcats avranno sicuramente un ruolo di primo piano nella corsa alla vetta divisionale.

NORTHERN ILLINOIS HUSKIES (West Division)

Non sarà facile affrontare i cambiamenti per gli Huskies, in particolar modo dopo la laurea di Jordan Lynch, l’anima di tutta la squadra. Il quarterback ha riscritto le pagine di storia dell’ateneo, portandolo due stagioni fa ad una qualificazione per uno storico Orange Bowl, e chiudendo il 2013 con 2.892 yards su passaggio, 1.920 su corsa, e ben 47 segnature totali, concorrendo per l’Heisman Trophy. Fortunatamente Rod Carey, head coach al suo secondo anno nell’Illinois, ritrova gran parte dei protagonisti offensivi al loro posto, ed anche se la difesa non ha un playmaker vero e proprio, vi sono i presupposti per primeggiare nuovamente nella West Division.

La missione principale è trovare il successore di Lynch, che avrà un ruolo molto scomodo e dovrà rispettare delle aspettative molto alte. Nessuna delle tre alternative provate in primavera si è realmente distinta dalle altre, con la conseguenza che una decisione vera e propria sarà presa a ridosso della partenza del campionato: il miglior candidato sembrerebbe essere Matt McIntosh, quello che più da vicino ricorda le qualità del suo predecessore. McIntosh, rispetto al backup Drew Hare, è colui che potrebbe comportare il minor numero di modifiche al sistema offensivo in quanto è un buon passatore, seppure migliorabile, ed un discreto runner, il che non guasta certo per le numerose chiamate di corsa che dovrebbero toccargli.

Cameron Stingily

Cameron Stingily

Il backfield aiuterà certamente chiunque si schiererà vicino al centro, in quanto il settore è profondo e molto produttivo. Cameron Stingily ritorna quale starter dopo un’annata ottima, nella quale, nonostante la presenza di Lynch, ha fornito una validissima alternativa correndo per 1.119 yards e 9 mete sfruttando una struttura fisica terrificante per chiunque lo debba placcare, 6’1 per 244 libbre, permettendo allo staff di impostare le corse quale opzione primaria e di sicura efficacia, mantenendo la gestione del cronometro e permettendo al futuro quarterback di crescere senza troppa pressione addosso. Akeem Daniels, dopo aver saltato parecchie partite per la rottura del piede, sarà un concorrente più che valido e si ritaglierà di certo un congruo numero di portate.

Versatilità è la parola chiave anche per la batteria di wide receivers, come dimostrano le qualità che Tommylee Lewis può portare all’attacco. Giocatore a dir poco minuto, 5’7 per 155 libbre, Lewis è letteralmente un fulmine che ha racimolato ben 86 ricezioni per 715 yards e 3 mete, segno che Lynch non aveva certo timori nel cercarlo, contribuendo nel contempo con 356 yards su corsa ed una media di oltre 20 yards per ritorno di calcio. Al rientro è atteso anche l’altro senior, Da’Ron Brown, anch’egli molto veloce e più dotato fisicamente rispetto al collega, e capace di raccogliere 9 passaggi da touchdown con oltre 16 yards di media per presa.

La linea offensiva possiede un elemento molto atletico come il tackle sinistro Tyler Loos, forse il miglior giocatore di tutta la squadra, che ha avuto problemi di discontinuità a causa dei numerosi infortuni patiti negli ultimi due anni. L’ancora della trincea è sicuramente il centro Andrew Ness, che ha sempre giocato da titolare sin dall’annata da freshman e che ora possiede altri due anni di eleggibilità per mostrare le sue qualità, aggiungendovi una versatilità che può vederlo posizionarsi praticamente ovunque.

La difesa ha generato 72 placcaggi dietro alla linea di scrimmage e 34 sacks totali, la preoccupazione primaria è sicuramente la fine dell’eleggibilità di tutti e quattro i componenti. Si punta forte su uno degli specialisti dello scorso campionato, il defensive end Jason Meehan, il quale si è distinto con i suoi movimenti rapidi ed il fisico asciutto per accumulare 6.5 sacks in un ruolo da riserva. Si attendono grossi contributi pure dall’altro end, Perez Ford, mentre i due nuovi tackles Mario Jones e Donovan Gordon aumentano il tonnellaggio nel mezzo rispetto al passato, e saranno chiamati a contribuire dopo annate promettenti da backups.

I linebackers sono il punto vitale della difesa, dotati del talento necessario per confermarsi tra i migliori della Conference. Jamaal Bass sarà ancora il punto fermo nella posizione di outside, viene da un campionato fatto di 87 placcaggi con 1.5 sacks, è un ragazzo dotato del cuore necessario per compensare le misure da safety, velocissimo nel muoversi e puntuale nel placcare, azione nella quale ha mostrato un’ottima tecnica. L’altro pilastro si chiama Boomer Mays e sta nel mezzo, dove la linea dovrà cercare di canalizzare i portatori di palla e far fruttare la sua fisicità contro di essi.

Le secondarie hanno perso il safety Jimmie Ward, oggi in Nfl, la cui eredità andrà a Dechane Durante, l’elemento dal quale ci si attende di più dopo un 2013 molto consistente, fatto da 55 placcaggi, 3 intercetti 5 passaggi battuti a terra, il tutto ottenuto grazie ad un buonissimo tempismo e ad una statura, 6’2, davvero ideale se rapportata alla sua mobilità. Accanto a lui ci sarà Marlon Moore, che rivestirà un ruolo nuovo dopo essere stato un corner, posizione che di conseguenza passerà nelle mani di Paris Logan ed Anthony Brooks, i quali dovranno aiutare il reparto a migliorare le oltre 250 yards di media concesse su passaggio.

Dopo aver salutato il prolifico kicker Mathew Sims, il punter Tyler Wedel è pronto per assumere un doppio ruolo all’interno degli special teams.

La sconfitta nella finale della Mac contro Bowling Green si fa ancora sentire, e nonostante l’assenza di Lynch gli Huskies intendono ripetere quello stesso percorso, modificandone l’esito. Gli impegni extra-conference prevedono, tra gli altri, Northwestern, Unlv ed Arkansas, sarà quindi difficile ripetere un numero di vittorie in doppia cifra, ma non impossibile accumularne una quota sufficiente per vincere la West, pur tenendo conto che quest’anno il nemico numero uno Ball State andrà affrontato in trasferta.

BALL STATE CARDINALS (West Division)

La migliore notizia che i Cardinals potessero ricevere dalla loro offseason è stata sicuramente quella della permanenza di coach Pete Lembo, il quale è stato molto ricercato in giro per la Ncaa solo per rimanere in carica nella sua attuale posizione. Questo perché la sua rinnovata presenza aiuterà ulteriormente il processo di crescita del programma di football, che arriva da un ottimo 10-3 e da un 7-1 interno alla conference, buono per il secondo posto della West. L’intenzione è ovviamente quella di riportare in campo una squadra competitiva per approdare alla finale del raggruppamento, vendicando la sconfitta fatale contro Northern Illinois e partendo da un dato significativo per l’attacco, i 501 punti segnati nel 2013, record ogni epoca per l’università.

Jahwan Edwards

Jahwan Edwards

Moltissime garanzie verranno da un backfield fenomenale e profondo, condotto in primis da Jahwan Edwards, forse il running back più completo dell’intera conference, reduce da una stagione da 1.110 yards e 14 mete, nella quale ha confermato tutto il suo grande talento grazie al quale ha avuto successo trovando con istinto le corsie giuste dove passare, mostrato ottime doti di visione del campo e senso per lo sviluppo dell’azione, velocità e potenza. La sua bravura sarà coadiuvata da un valido elemento come Horactio Banks, 595 yards e pronto per guadagnarsi anche maggiori spazi, in una rotazione chiusa dal sophomore Teddy Williamson, che ha contribuito con 225 yards.

La sostituzione più delicata è senza dubbio quella che tocca al ruolo di quarterback, dove è terminata l’eleggibilità del giocatore più importante del reparto, Keith Wenning. La primavera ha portato competizione ma non ha stabilito chi ne sia venuto fuori meglio, forse un lieve vantaggio può essere assegnato al redshirt freshman Jack Milas, che per braccio e doti atletiche è paragonabile al suo predecessore, ma pecca di esperienza diretta sul campo, fattore su cui possono invece contare Ozzie Mann, il backup dello scorso anno, ed il junior Kyle Kamman, giunto in questo programma senza usufruire di una borsa di studio.

Il gioco aereo ha perso tre pezzi rispetto ad un anno fa ma ritrova il suo miglior giocatore, Jordan Williams, un junior costruito in maniera ottimale a livello fisico, 6’2 per 224 libbre, che ha ricevuto 72 palloni per 1.050 yards eseguendo tutte le giocate più importanti del reparto. Una mano dovrebbe arrivare dai progressi di KeVonn Mabon, il quale avrà maggiore spazio per dimostrare di poter fare la differenza, e dalla presenza del tight end Sam Brunner, per la prima volta starter. Ci sarà sicuramente occasione di vedere in azione alcuni volti nuovi, come quelli dei true freshmen Jordan Hogue e Devin Reece, due ricevitori che all’ultimo anno di high school hanno sfondato la barriera delle 1.000 yards e segnato touchdowns in doppia cifra. Il fronte vede in corso d’opera alcuni spostamenti rispetto al 2013, con Steven Bell ad assumere la posizione di tackle sinistro, qui definita come quick tackle, e Drake Miller a sostituirlo dal lato opposto, chiamato strong tackle.

Per un quarterback inesperto, è sempre importante poter contare su una difesa in grado di limitare gli attacchi avversari, concedendogli il tempo di ambientarsi ed imparare. Questo sarà il principale compito attribuito ad un reparto che ha concesso 24.7 punti a gara, statistica più che sufficiente dati gli exploit offensivi. Il settore su cui si punta maggiormente è il back seven, la parte più esperta ed efficiente del gruppo, tra i linebackers rientrano figure fondamentali come Ben Ingle, che ha costruito giocate su giocate dalla weakside, ed il middle Zack Ryan, che ha contribuito con 92 placcaggi, dei quali 8 effettuati dietro la linea di scrimmage, mentre Aaron Taylor dovrebbe figurare solo in situazioni particolari in quanto lo staff lo vorrebbe alternargli un quinto defensive back, data l’impostazione spiccatamente aerea degli attacchi della Mac.

Le secondarie presentano un cospicuo numero di veterani come i due safety, Brian Jones e De’Shaun Hurley, due dei punti di forza del pacchetto dietro, mentre la parola esperienza è proprio ciò che manca al punto debole della difesa, ovvero il fronte, che ritrova solamente Nick Miles ed i suoi 42 placcaggi con 5 sacks a contorno, ma il suo ruolo non è quello di pass rusher specializzato. Per quello si cercano risposte dal junior Michael Ayers, più agile e scattante, che dovrà sostituire l’ottimo Jonathan Newsome, che si è laureato.

Scott Secor sarà ancora una volta il kicker ed offre parecchia stabilità, discorso che coinvolge pure il punter Kyle Schmidt, con il quale forma forse il miglior tandem della conference. Le prestazioni primaverili hanno portato ottimismo nelle azioni di copertura dei calci, uno dei punti deboli della squadra, con diversi giovani in cerca di mettersi in mostra a dare un aiuto.

Si va verso l’apertura delle ostilità e Ball State deve ancora risolvere alcuni aspetti fondamentali riguardanti la competizione in ruoli chiave un po’ dappertutto nel roster, ma c’è fiducia nelle possibilità di ripetere le buonissime prestazioni viste un anno fa da attacco e difesa. Ci vorrà del tempo per far inserire il nuovo quarterback, chiunque esso sia, e per trovare una risposta nel ruolo di defensive end, ma la macchina perfezionata da Lembo non dovrebbe avere difficoltà a funzionare come si deve, mano a mano che la stagione proseguirà. La concorrenza non è straordinaria e nella division dei Cardinals campeggiano alcuni tra i peggiori teams della nazione, gli impegni con conference maggiori sono limitati ad Iowa, poi si fa sul serio con Toledo, Akron, Northern Illinois e Bowling Green, tutte partite che determineranno la posizione finale dei Cards nella West Division.

LE ALTRE SQUADRE

MAC EAST

BUFFALO BULLS

I Bulls ritornano per contendere alle favorite una delle due piazze di rilievo della division, contando su un attacco di buonissime potenzialità produttive e su una difesa che si è coesa sempre più, gara dopo gara. Il reparto offensivo ritrova la maggior parte di una linea molto forte, il gioco di corse ha perso un protagonista come Brandon Oliver ma può trovare dei sostituti ideali, uno su tutti Anthone Taylor, mentre il quarterback Joe Licata è chiamato a progredire ancora, e migliorare il 58% di completi con cui ha chiuso il 2013. La difesa si fa forza attraverso l’intrigante batteria di linebackers, il trio formato da Lee Skinner, Jake Stockman e Adam Ridden è nettamente il più forte della conference. La squadra è bene attrezzata ma non sembra competitiva per vincere il raggruppamento, di sicuro può dire la sua in molte partite e non sarà avversaria facile per chiunque vorrà vincere la East, nella quale un anno fa è arrivato il piazzamento al secondo posto in quello che è stato il quarto anno di Jeff Quinn su questa sideline.

AKRON ZIPS

I progressi dei Zips sotto le direttive di coach Terry Bowden non si sono fatti attendere molto, per la prima volta dal 2005 la squadra ha ottenuto 5 vittorie cancellando due annate consecutive chiuse a quota 1-11. Si riparte da quattro successi nelle ultime cinque partite per continuare quello stesso percorso, usufruendo di un buon gruppo offensivo che non possiede l’elemento in grado di fare la differenza e deve trovare necessariamente modo di limitare i palloni persi, mentre la difesa è attrezzata per tenere vicino il risultato, un reparto cresciuto in maniera ottimale in questo triennio. C’è sicuramente il materiale per tentare di eguagliare il bilancio dello scorso anno, per puntare più in alto servono big plays dall’attacco, ma non è detto che arrivino.

KENT STATE GOLDEN FLASHES

Sarà ancora una volta un’annata dura per i Golden Flashes, che non sono riusciti a qualificarsi per un Bowl nel 2013 e sembrano essere un passo indietro rispetto alle migliori rappresentanti della conference. La squadra di coach Paul Haynes ritorna dopo un campionato chiuso a 4-8 e che ha visto una striscia consecutiva di sconfitte arrivata a cinque, si vorrebbe invece costruire sulle due vittorie che hanno chiuso la regular season, ma impegni impervi contro Ohio State, Virginia e Northern Illinois nella prima parte del cammino non sono certo ciò che ci voleva. L’attacco ha nel gioco di corse il suo chiaro punto forte grazie alla fisicità di Trayion Durham, sperando resti in salute per tutto l’anno, ma si deve necessariamente segnare di più. La 4-2-5 proposta dalla difesa ha raccolto ottime statistiche contro i passaggi ma non è risultata bilanciata, andando sotto pesantemente contro le corse, ed ancora una volta sembra che l’unico traguardo raggiungibile sia quanto già ottenuto un anno fa.

MIAMI REDHAWKS

A seguito dello 0-12 dell’anno scorso è arrivato un nuovo head coach, Chuck Martin, ex-Notre Dame, il quale è stato seguito da qualche ragazzo interessante, su tutti il senior al quinto anno Andrew Hendrix, un quarterback capace di giocare in option che a South Bend non aveva trovato spazio. I numeri offensivi, pessimi nel 2013, dovrebbero migliorare grazie ad una miscela tra spread e sistema pro, mentre la difesa deve correggere il tiro sul 75% con cui ha generosamente concesso agli avversari di convertire i quarti downs alla mano, nonché aumentare i soli 14 sacks prodotti. Fortunatamente il calendario mette a disposizione quelle due o tre avversarie battibili, quindi i miglioramenti non dovrebbero farsi attendere più di tanto.

UMASS MINUTEMEN

Coach Mark Whipple ritorna sul luogo del delitto dopo che il programma ha affrontato le prime due stagioni in Fbs chiudendo con 2-22. Whipple aveva allenato UMass in precedenza vincendo il titolo nazionale della Division I-AA nel 1998, e siccome egli sarà pure l’offensive coordinator si prospetta un radicale cambio dalla spread offense del biennio scorso, in favore di una pro-style. Il nuovo quarterback sarà Joel Frohnapfel, che si è trasferito da Marshall e potrà giocare subito, sperando che il suo contributo serva a migliorare le sole 156 yards media su passaggio raccolte da un attacco asfittico. La difesa ha concesso 33 punti a gara e ben oltre 400 yards di media, e schiererà una 3-4 impostata dal nuovo defensive coordinator Tom Masella. La squadra ha poca esperienza con soli 7 seniors al rientro, e ci sono problemi da risolvere un pò dappertutto, quindi un paio di vittorie sono tutto ciò che attualmente si possa mettere in preventivo.

MAC WEST

TOLEDO ROCKETS

I Rockets saranno sicuramente capaci di dire la loro all’interno di una division dove possono mettere in mostra un gioco di corse efficiente come pochi, il quale un anno fa ha prodotto 240 yards di media, quattordicesimo miglior risultato della nazione, risultato sicuramente avvicinabile se considerato il ritorno in blocco della linea offensiva che aprì quei varchi. La difesa è forte nel front seven, dove rientra tanta esperienza, ma è suscettibile nelle secondarie, motivo per cui sono stati concessi 28 punti a partita, una statistica che deve migliorare per competere con le favorite. Nonostante il 7-5 del 2013 la squadra di coach Matt Campbell non si è qualificata per un Bowl ed ha tutta l’intenzione di tornarvici, per riuscirvi deve sicuramente sciogliere al più presto il nodo-quarterback, con il transfer da Alabama Philip Ely favorito per dirigere la spread offense. Toledo è lì, ai margini dell’eccellenza della Mac, in attesa di far fruttare le sue potenzialità, soprattutto offensive, contro avversarie come Ball State, Northern Illinois e Bowling Green, ovvero le partite che serve vincere per arrivare in alto.

CENTRAL MICHIGAN CHIPPEWAS

I Chippewas sono legati ad una figura di loro stessi abbastanza scomoda, quella di squadra perennemente in grado di vincere le partite facili ma che puntualmente perde tutti i confronti che contano, assestandosi su bilanci in pareggio che non sanno né di carne né di pesce. L’attacco propone un wide receiver da Nfl come Titus Davis, grande playmaker, ed un running back affidabile in Saylor Lavalli, ma deve scegliere tra due quarterbacks entrambi scesi in campo nel 2013 senza soddisfare particolarmente. La difesa ha la sua anima nel linebacker Justin Cherocci, un’autentica macchina da tackles che guiderà un reparto forte soprattutto nelle secondarie, e dove la gioventù abbonda, ma che propone l’esperienza necessaria per misurarsi con le grandi. Il compito di coach Dan Enos, a Mount Pleasant da quattro stagioni, sarà certamente quello di dare maggiore continuità ai risultati, infastiditi da tante piccole strisce di sconfitte che alla fine dell’anno pesano sempre.

WESTERN MICHIGAN BRONCOS

Il programma è in completa ristrutturazione, in quanto dopo varie donazioni ha raccolto i fondi necessari per sistemare campi di allenamento e sala pesi, da sempre un’attrattiva molto forte per i recruits. Coach P.J. Fleck riparte dopo un’annata d’esordio composta dalla sola vittoria contro UMass, dovendo gestire una squadra molto acerba in molti ruoli sia offensivi che difensivi, il che ha portato a raccogliere statistiche non esattamente esaltanti da ambo i lati del campo. L’attacco ha nel wide receiver Corey Davis l’unico giocatore in grado di fare la differenza, la difesa è stata eccellente contro il gioco aereo, il quarto della nazione per yards concesse, ma contro essa ha corso chiunque, accumulando una media di 250 yards per gara. La buona notizia è che contro Idaho e Murray State si può provare a portarne a casa un paio.

EASTERN MICHIGAN EAGLES

L’uomo nuovo del campus è l’head coach Chris Creighton, uomo proveniente dalle leghe minori dove ha collezionato un record di 139-46 in 17 anni di attività, che si spera possa apportare quei miglioramenti necessari a progredire dalle due misere vittorie messe assieme con fatica un anno fa. La missione non è facile, attacco e difesa sono tra i peggiori della nazione e le aree di lavoro riguardano praticamente tutto il roster, Creighton è conosciuto per ottenere molto senza usufruire di tante risorse, esattamente la situazione che ha trovato qui, ma ci vorrà sicuramente tempo per togliere l’identità perdente che da anni questo programma si porta appresso.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.