Conference_USALa Conference Usa è stata tra i  raggruppamenti che hanno vissuto il maggior numero di modifiche, molte università se ne sono andate rendendo la conference più debole, ed i nuovi arrivi avranno il compito di tenere alto il livello del gioco, soprattutto offensivo, che da queste parti spesso è pirotecnico.

Da qui si sono staccate Houston, che ha vinto parecchio di recente, Memphis, Southern Methodist e Central Florida, le quali si sono aggregate alla vecchia Big East oggi conosciuta come American Athletic Conference, mentre le novitĂ  sono quattro ex-appartenenti alla Sun Belt come Florida Atlantic, Florida International, Middle Tennessee e North Texas, e per finire due reduci dalla chiusura della Wac, Louisiana Tech, che con l’attacco esplosivo in suo possesso sembra essere capitata nel posto giusto, e la giovane University of Texas San Antonio, che comincia il suo terzo anno di vita. Le squadre saranno racchiuse in due division di sette atenei ciascuna, mantenendo intatta la formula della finale di conference.

TULSA GOLDEN HURRICANE (West Division)

Per tutte le stagioni in cui Todd Graham è stato capo allenatore, Tulsa è stata ricordata come una delle università più potenti sul gioco aereo, e le yards fioccavano copiosamente. Negli ultimi due anni, ovvero dal momento in cui gli è subentrato l’attuale head coach Bill Blakenship, che qui aveva giocato quarterback alla fine degli anni settanta, è arrivata una sostanziale modifica all’apparato offensivo, con la squadra ad orientarsi maggiormente verso un potente gioco di corse che permettesse di tenere alto il numero complessivo di yards prodotte ma gestendo il cronometro in modo migliore, facendo restare l’attacco avversario a bordo campo il più a lungo possibile.

Alla fine del campionato le yards su corsa sono state 245 per gara, statistica utile ad entrare nella top ten della nazione, e le yards totali sono state più di 450 ad apparizione, ma soprattutto sono arrivate 11 vittorie di cui 7, a fronte di una sola sconfitta, pervenute all’interno della conference, che sono valse un posto in finale contro Central Florida ed un successo che non arrivava dal 2005. La squadra è stata introdotta nella Top 25 per la seconda volta nel giro di tre anni, si è qualificata per un Bowl in sette delle ultime otto annate (vittoria nel Liberty Bowl contro Iowa State per 31-17) ed ha vinto almeno 10 partite in quattro delle ultime sei regular season.

Trey Watts

Trey Watts

L’attacco ritrova ben otto titolari, tra cui tutti gli uomini più importanti dell’anno scorso. Su tutti c’è la coppia di running back formata Ja’Terian Douglas e Trey Watts, capace di infrangere il muro delle 2.000 yards in combinata con Watts a chiudere con il premio di Mvp del Liberty Bowl, e quindi il quarterback Cody Green, un senior che ha terminato l’anno con 2.592 yards, 17 passaggi da touchdown ed 11 intercetti.

Rientrano anche i due bersagli principali per i suoi lanci, Keyarris Garrett ha preso 67 palloni per 845 yards segnando 9 mete, mentre Jordan James ha collezionato 41 prese per 568 yards, ed il terzetto dello schieramento base dell’attacco viene completato da Thomas Roberson, dando al quarterback varie opzioni per muovere le catene. La linea offensiva ha giocato benissimo concedendo solo 9 sack in tutto il 2012 e rendendosi contemporaneamente protagonista del già citato ottimo risultato sulle corse, e ritrova il gioco fisico della guardia sinistra Jake Alexander, il migliore del pacchetto.

L’aggressione ad ogni down sta alla base della filosofia difensiva del coordinatore Brent Guy, il cui reparto viene da una stagione con ben 53 sack messi a segno. Sono tuttavia solo due i giocatori della vecchia formazione titolare a rientrare in campo, ovvero il linebacker esterno Shawn Jackson ed il safety Marco Nelson, ragion per cui sarà necessario ricostruire da zero una linea difensiva che aveva registrato 33 dei 53 sack citati poco fa, e si fa piuttosto affidamento ad un gruppo di linebacker che, seppure entrati in campo da riserve, ha accumulato una discreta esperienza. La pass rush sarà tuttavia fondamentale in una conference come questa, molto predisposta al gioco aereo delle spread offense, per cui dal fronte dovranno arrivare sostanziosi aiuti per permettere alle secondarie di restare con i relativi ricevitori.

Tulsa è all’ultima stagione di permanenza nella West Division della Conference Usa, alla quale seguirà il trasferimento nella vecchia Big East, oggi conosciuta come American Athletic Conference. Blakenship vuole senza dubbio chiudere in bellezza bissando il titolo già ottenuto l’anno scorso, e non dovrebbe avere alcun problema a vincere una division che è alla portata della squadra nonostante le perdite sostenute in difesa, le cui lacune di esperienza possono essere nascoste dalla grande efficienza di un attacco stellare.

MARSHALL THUNDERING HERD (East Division)

Quella di Marshall è una delle realtà offensive più concrete di tutta la Conference Usa, l’attacco della squadra di coach Doc Holliday si è difatti classificato al primo posto di tutta la nazione per yards raccolte su passaggio con 365 di media a gara, segnando nel contempo 40.9 punti ad apparizione.

Rakeem Cato

Rakeem Cato

Il reparto poggia sulle sagge decisioni del quarterback Rakeem Cato, che esordì nel 2011 da true freshman giocando sprazzi di gara fino a guadagnarsi il posto nelle sessioni primaverili successive, ed il suo 2012 l’ha visto chiudere con il titolo di giocatore dell’anno per la conference grazie a cifre di tutto rispetto, come i 406 completi su 584 passaggi tentati, 4201 yards, 37 passaggi vincenti e soli 11 intercetti.

I suoi miglioramenti dagli esordi sono stati notevoli e possono tranquillamente proseguire con la maggior esperienza acquisita, confermando l’efficacia della connessione con il forte wide receiver Tommy Shuler, reduce da un’annata di grande rilevanza con 110 palloni catturati – quarto miglior risultato individuale della nazione – per 1.138 yards e 6 mete, al quale si affianca il talento in fase di ricezione del tight end Gator Hoskins, un senior dalle mani sicure.

Vista la strapotenza del gioco aereo le corse hanno fatto tutto sommato bene per il limitato compito che dovevano sostenere, ed hanno trovato quali protagonisti una coppia di freshmen come Kevin Grooms e Steward Butler, giocatori leggerissimi e velocissimi che, aggiunti al terzo running back Remi Watson, piĂą possente, hanno sommato piĂą di 1.600 yards di guadagni rendendo lecito il pensiero che anche in questa stagione non ci sarĂ  uno starter fisso, e le caratteristiche dei tre verranno utilizzate a seconda della difesa da affrontare. La linea offensiva schiera un futuribile prospetto come il tackle sinistro Jordan Jeffries ed un giocatore affidabile come il centro Chris Jasperse, arrivato al ruolo titolare senza usufruire di una borsa di studio.

L’attacco esplosivo è stato mal bilanciato da una difesa che ha concesso veramente troppo, anche se i Thundering Herd hanno persino vinto due delle sei partite in trasferta nelle quali hanno concesso 49.7 punti di media, un segno che qualche volta, il reparto offensivo riesce a sopperire alle gravi lacune che sussistono dall’altra parte del campo.

Uno dei problemi principali da affrontare per il nuovo defensive coordinator Chuck Heater è la rifondazione della linea difensiva, che ha contribuito a concedere 200 yards su corsa di media, così come devono aumentare sensibilmente intercetti e sack. Il reparto dietro ritrova il cornerback Darryl Roberts dopo aver saltato tutto il 2012 per infortunio, ed il safety D.J. Hunter, che ha spesso giocato da linebacker lasciando il suo vecchio posto a Stefan Houston, un true freshman proveniente dal Maryland che non dovrebbe avere problemi ad incidere positivamente.

Gli special teams possiedono un kicker di alta efficienza come Justin Haig, chiamato in causa solo 16 volte con 13 calci mandati a segno, ed autore di un bel 100% negli extra point tentati, 60. Ciò che ha sortito effetti particolarmente positivi è stato il 4/4 con cui Haig ha centrato i pali da oltre le 40 yards.

La Conference Usa si è indebolita dopo alcune defezioni in direzione della AAC, e questa è un’ottima coincidenza con il ritorno in campo di molti dei fattori positivi che hanno permesso a Marshall di giocarsela offensivamente contro chiunque. Cato è un quarterback che sa padroneggiare il sistema in cui gioca e lo farà sicuramente girare ancora al massimo, le armi offensive sono presenti sia per il gioco aereo che nel backfield, sono molteplici ed intercambiabili, l’unico vero motivo di preoccupazione è una difesa a cui serve davvero poco per migliorare visti i disastri commessi nel 2012, ma i Thundering Herd partono ugualmente favoriti per vincere la loro division, la East, facendo particolare attenzione a quella parte di calendario che li opporrà a Tulsa ed East Carolina, la prima che potrebbe essere ritrovata nella finale di conference, la seconda a rappresentare l’avversario divisionale più consistente, ed obbligatorio da battere all’ultima di regular season qualora i giochi non fossero ancora decisi.

EAST CAROLINA PIRATES (East Division)

Nella Conference Usa basta saper difendere appena decentemente, ma l’attacco deve assolutamente essere in grado di macinare punti e yards, altrimenti non si va da nessuna parte. L’head coach Ruffin McNeill comincia il suo quarto anno al timone dei Pirates con un record di 19-19 ed un sensibile miglioramento di risultati tra il 2011 ed il 2012, con la logica conseguenza che il prossimo traguardo vorrebbe essere quello del titolo divisionale.

Shane Carden

Shane Carden

L’attacco coordinato da Lincoln Riley sarà ancora una volta votato ad una spread offense dotata di parecchie armi, e sarà gestita dall’esperto quarterback al terzo anno Shane Carden, che si è fatto le ossa durante la scorsa stagione facendo suo il ruolo di starter nella terza settimana di gioco, concludendo l’anno con 3.116 yards, terza miglior produzione aerea d’ateneo ogni epoca, 23 passaggi vincenti e 10 intercetti.

La batteria di ricevitori è di alto livello e propone un giocatore di grosso calibro come Justin Hardy, reduce da una stagione fatta di 88 ricezioni per 1.105 yards ed 11 mete, ma non sono certo da meno ragazzi come il senior Justin Jones, dotato di un fisico straordinario (6’8’’ per 258 libbre) che ha già attirato le antenne degli scout Nfl, oppure come Danny Webster, autore di 5 touchdown, e Jabril Soloman, pericoloso sul profondo come dimostrano le ben 24 yards di media a ricezione con cui ha concluso il campionato passato. East Carolina possiede un gioco di corse migliorabile pur schierando un running back da 1.000 yards come Vintavious Cooper, che ha ricevuto una sospensione in primavera ed è nel frattempo rientrato a roster, ma in caso di problemi i Pirates si sono assicurati le prestazioni di Terrell Lane, uno dei migliori nel suo ruolo nel campionato di junior college approdato proprio quest’anno a Greenville.

Dopo aver concesso 430 yards a partita delle quali 275 di media su passaggio, 107mo risultato della nazione, l’obbiettivo primario del nuovo defensive coordinator Rick Smith è senza dubbio quello di migliorare l’efficienza delle secondarie, che rappresentano il punto debole di una difesa altrimenti molto consistente sul fronte. L’impostazione di base, una 3-4, è stata mantenuta dalla gestione precedente, la linea vedrà il rientro dell’energico end Lee Pegues, ma il settore più consistente è quello dei linebacker, che vede il buonissimo Derrell Johnson riprendersi la posizione più pericolosa di outside che gli ha fruttato 7 sack nel 2012, e Jeremy Grove, che andrà ad occupare uno dei due ruoli di inside. Si conta parecchio sul tempestivo rientro da infortunio del safety Damon Magazu, che non ha partecipato alle sessioni primaverili facendo poca familiarità con il nuovo staff, ma che è stato il giocatore più efficiente della tanto criticata secondaria.

East Carolina, a patto che migliori gli aspetti difensivi carenti, è in lizza per  vincere la East Division grazie ad un attacco molto potente che può contare su una ancora maggiore esperienza da parte del suo conduttore, Shane Carden. Il calendario extra conference è assai difficile e prevede la classica sfida contro North Carolina, quella proibitiva contro Virginia Tech per poi ammorbidirsi e lasciare spazio a gare dove il reparto offensivo potrebbe prendere i giri che gli servono per chiudere in bellezza, fattore necessario se considerato che nelle ultime quattro gare i Pirates affronteranno Tulsa e Marshall, dove anche una sola vittoria su due può fare tutta la differenza del mondo. I Thundering Herd sono la squadra da battere in division, ma East Carolina può comodamente ottenere la settima qualificazione ad un Bowl degli ultimi otto anni.

LE ALTRE SQUADRE

East Division

MIDDLE TENNESSEE BLUE RAIDERS

La squadra viene da un’ottima stagione pervenuta grazie anche ai notevoli miglioramenti difensivi, anche se l’8-4 con cui i Blue Raiders hanno chiuso il loro ultimo anno nella Sun Belt non è servito ad ottenere un invito ad un Bowl. SarĂ  questo dente avvelenato a rappresentare la principale motivazione per fare anche meglio, contando sull’esperienza del quarterback Logan Kilgore, sul talento del running back Jordan Parker e su una difesa molto consistente, che deve migliorare sensibilmente la pass rush. Nonostante il cambio di conference, c’è possibilitĂ  di vincere ancora molto, ed insidiare le migliori squadre della East.

UAB BLAZERS

I Blazers hanno navigato nella parte bassa della division accumulando solamente due vittorie nella conference e chiudendo a quota 3-9, pur avendo messo a segno una sorprendente vittoria contro Marshall. Coach Garrick McGee comincia il suo secondo anno alla guida della squadra ed ha ottenuto, nel suo primo anno, dei buonissimi miglioramenti offensivi in un reparto che ritroverĂ  sei dei suoi vecchi titolari. L’attacco è efficiente nei passaggi ed ha sfiorato i 30 punti a gara, la difesa ne ha concessi 37.5 e per fare un passo avanti sarĂ  fondamentale arrivare all’importante mese di novembre con l’amalgama necessaria.

SOUTHERN MISSISSIPI GOLDEN EAGLES

SarĂ  impossibile fare peggio dello scorso anno, quando gli Eagles hanno concluso uno sportivamente tragico campionato a quota 0-12. Sembrano lontanissimi i successi ottenuti da Larry Fedora – oggi a North Carolina – un grande innovatore offensivo che aveva reso questa squadra pirotecnica. Il nuovo head coach Todd Monken succede ad Ellis Johnson con il compito di ristabilire un reparto offensivo che segnava a volontĂ  e caduto a produrre neanche 20 punti a gara, aggiustando nel contempo una difesa che ha elargito yards e punti come piovesse.

FLORIDA ATLANTIC OWLS

Secondo anno per coach Carl Pelini su questa sideline, con progressi notevoli rispetto al 3-9 del 2012 attesi al varco. L’ex coordinatore difensivo di Nebraska, dove ha lavorato con il fratello Bo, potrĂ  usufruire di ragazzi che ha reclutato personalmente e sviluppare meglio le sue idee, ma sia l’attacco che la difesa stanno cercando dei leader in grado di trascinare gli altri. La difesa è la specialitĂ  dell’head coach, ma c’è pure da sistemare un attacco che non ha un quarterback di talento.

FLORIDA INTERNATIONAL PANTHERS

La offseason dei Panthers si è svolta in maniera sorprendente: la dirigenza ha difatti deciso di licenziare Mario Cristobal, ovvero colui che aveva dato risalto al programma, per sostituirlo con Ron Turner, ex coordinatore dei Chicago Bears ma soprattutto head coach ad Illinois e San Jose State che ha un record di carriera di 42-61. La difesa ha perso tutto il reparto linebacker ed il playmaker del reparto, l’attuale safety dei Jaguars Jonathan Cyprien, l’attacco va rifondato dopo aver lasciato andare per fine eleggibilitĂ  otto titolari, e con tutto il lavoro da svolgere per migliorare non sarĂ  certo facile l’esordio in Conference Usa.

West Division

RICE OWLS

Strana annata quella degli Owls, che sono partiti 1-5 prima di rovesciare esattamente a specchio, con una chiusura a quota 6-6 ed una vittoria all’Armed Forces Bowl contro Air Force. Secondo coach David Bailiff serve solo una maggiore continuitĂ  per ottenere risultati superiori, e la squadra sembra matura abbastanza a livello di esperienza per aver imparato la lezione. L’attacco possiede due buoni quarterback in Taylor McHargue e Driphus Jackson, il quale ha sostituto McHargue per qualche gara durante il recupero di questi da infortunio, la difesa ritrova dieci titolari ma deve giocare decisamente meglio, e concedere molti meno dei 30 punti ha gara che ha elargito nel 2012. Se tutto va a posto, gli Owls sono i primi rivali di Tulsa.

LOUISIANA TECH BULLDOGS

Il miglior attacco della nazione ha cambiato conference e head coach, e si prepara ad una stagione che potrebbe essere di transizione così come potrebbe far rivelare i Bulldogs come una minaccia divisionale concreta. L’attacco ha segnato 51 punti a gara nella sua ultima annata di permanenza nella Wac, aggiungendovi 577 yards di media ed una quasi vittoria contro Texas A&M, in una partita pazzesca persa per 57-59. Tanto buono è l’attacco quanto pessima è la difesa, una delle prime cose da sistemare per Skip Holtz, coach diventato famoso per aver condotto il programma di South Florida nei suoi primi anni di vita per poi esserne allontanato dopo aver tradito le aspettative nella Big East negli ultimi due anni. C’è molto talento, ad ogni modo, ed un Bowl è alla portata della squadra.

UTEP MINERS

I Miners hanno cominciato la preparazione alla nuova stagione sotto le direttive di un head coach esordiente, Sean Kugler, che è stato l’allenatore della linea offensiva dei Pittsburgh Steelers ed ha una vastissima esperienza da assistente. La nuova assunzione ha portato grossi cambiamenti da ambo i lati del campo, l’attacco passerĂ  da un sistema single back ad un allineamento base piĂą tradizionale che vede la presenza del fullback, e la difesa cercherĂ  di sfruttare maggiormente le grandi qualitĂ  del fronte.  Il quarterback sarĂ  Jameill Showers, che avrebbe dovuto giocare titolare a Texas A&M prima dell’avvento di un certo Johnny Manziel, ma la grande star della squadra è il safety Richard Spencer, che rientra da un infortunio e cercherĂ  di contribuire al miglioramento delle tre vittorie del 2012, risultato tipico di un’universitĂ  che recentemente è stata tutt’altro che competitiva.

TULANE GREEN WAVE

Conosciuto come programma che fatica sempre a racimolare grande talento a causa della grande attrazione offerta dalle potenze con cui condivide il territorio, Tulane viene da una stagione di 2-10 nella quale l’unica cosa buona fatta vedere è stato il gioco aereo, in quanto le corse hanno prodotto la miseria di 39 yards a partita e la difesa ha concesso 38 punti ad uscita, classificandosi male anche tra le categorie di yards concesse. In lizza per il ruolo di quarterback c’è anche Nick Montana, il figlio del grande Joe, in arrivo dal junior college, ma non ci si attendono grossi progressi complessivi ed i Green Wave sembrano destinati a rimanere nelle parti basse della West.

NORTH TEXAS MEAN GREEN

Altra squadra in arrivo dalla Sun Belt, North Texas festeggia il suo centenario con l’aspettativa di migliorare il 4-8 del 2012, convinzione che Dan McCarney, head coach al 14mo anno a Denton, Texas, si porta appresso senza remore. L’attacco fa affidamento al solido quarterback Derek Thompson e su un trio di running back molto produttivo, la difesa propone invece un back seven molto convincente e deve migliorare nel fronte. Il calendario non è affatto male, magari non vi saranno grossi progressi nel numero di vittorie, ma il gioco espresso potrebbe cambiare  consistenza.

UTSA ROADRUNNERS

L’universitĂ  con sede a San Antonio è stata una grande sorpresa nel 2012: sotto la guida dell’esperto Larry Coker, che tra le altre cose condusse i Miami Hurricanes ad un titolo nazionale, i Roadrunners, attivi da soli due anni, hanno registrato il primo bilancio vincente della loro brevissima esistenza concludendo l’anno a quota 8-4, pur considerando che le avversarie della Wac affrontate non erano irresistibili e molte altre extra conference erano di rango inferiore. Il primo anno in Conference Usa sarĂ  di impatto presumibilmente durissimo ed il calendario sarĂ  ben piĂą difficile, non ci saranno piĂą squadre Fbs durante il cammino (furono ben quattro l’anno passato) e l’attacco che ha generato 31 punti a gara potrebbe non riuscire a muovere il pallone con la stessa facilitĂ  di prima.

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