Questa volta è T.J. Yeldon il game winner per Alabama…

La sfida tra Louisiana State e Alabama si può ormai definire un classico del college football: la rivalità a livello divisionale si riverbera a livello nazionale, dove entrambe hanno dominato in lungo e in largo nell’ultimo anno.

I Crimson Tide giungono alla trasferta in Louisiana in testa alla classifiche BCS grazie a 8 vittorie e nessuna sconfitta, con una striscia di imbattibilità che si estende dalla scorsa stagione, quando furono sconfitti a domicilio in stagione regolare proprio da LSU per 9 a 6, per poi rifarsi con gli interessi nel National Championship, imponendosi sulla compagine allenata da Les Miles con un perentorio 21 a 0.

LSU, da par suo, ha fatto difficoltà a riprendersi dal terribile colpo che ha interrotto il sogno della stagione perfetta proprio all’atto finale, così dopo diverse prestazioni altalenanti, ha dovuto subire il primo K.O. stagionale ad opera della superlativa difesa di Florida.

Una vittoria per LSU avrebbe significato quindi risalire dalla quinta posizione nella classifica BCS e poter gestire il proprio destino all’interno della SEC, mentre per il team di Nick Saban sbancare la Death Valley avrebbe avvicinato il terzo biglietto per il titolo nazionale in quattro anni, oltre a inviare un terribile messaggio di superiorità a tutte le altre rivali.

Il risultato finale di 21 a 17 a favore di Alabama premia la squadra più forte, ma punisce oltre modo i Tigers che hanno affrontato in maniera spregiudicata e coraggiosa il match crocevia della stagione.

Zach Mettenberger finalmente piazza una prestazione formidabile contro una difesa che il coach di South Carolina, Steve Spurrier, – uno che se ne intende – provocatoriamente sostiene potrebbe far penare i reparti offensivi di alcuni team professionistici. Le sue 298 yards lanciate sono il miglior bottino raccolto contro ‘Bama da due anni a questa parte, fugando i dubbi dei nostalgici che rimpiangevano addirittura il tandem Lee – Jefferson della scorsa stagione.

Il Cappellaio Matto, Les Miles, memore dell’inerzia che ha condannato i suoi Tigers nell’ultimo Championship, ha cercato di forzare a proprio favore l’andamento della gara, ma questa volta i suoi trucchi si sono ritorti contro di lui: un fake field goal, un tentativo di ricoprire un onside kick e un quarto tentativo nella metà campo di Crimson Tide si sono rivelate tutte decisioni fallimentari.

I tifosi di Alabama possono festeggiare per l’ottimo risultato conseguito, ma coach Nick Saban non può ritenersi soddisfatto per la gestione del gioco da parte dei suoi giocatori, di solito glaciali come robot nell’evitare inutili patimenti finali: la superiorità dimostrata soprattutto nella parte centrale del match è stata messa duramente a rischio da ingenui turnover che hanno risvegliato l’ardore della squadra di casa, sostenuta dalla maggior parte dei 93.000 spettatori presenti al Tiger Stadium, record di biglietti staccati negli 89 anni di vita dello stadio.

Ad un minuto e mezzo dalla fine della partita, infatti, tutto sembrava perduto per A.J. McCarron e compagni: sotto per 17 a 14, erano 72 le yards da ricoprire dopo l’errore da 44 yards del calcio piazzato di Drew Alleman e i timeout da chiamare ormai esauriti per bloccare il tempo sulle corse di LSU.

Tante, troppe, normalmente, soprattutto per un quarterback che nel secondo tempo di gioco aveva faticato a trovare i propri bersagli, con un terribile 1 su 9 per 0 yards.

Ma proprio quando più serve, la premiata coppia McCarron – Norwood entra in azione: 3 ricezioni consecutive del numero 83 che riportano rabbiosamente l’attacco di ‘Bama nella metacampo offensiva.

Manca solo più il pezzo conclusivo dell’eroica rimonta, quello che verrà ricordato come The Drive per molti anni a venire nel campus di Tuscaloosa: la difesa di LSU collassa disperatamente su McCarron, cercando di chiudere l’emorragia aperta dalle ricezioni di Norwood, ma lascia spazio per lo screen su T.J. Yeldon, scricciolo di campione, che si libera dalla fastidiosa compagnia di due difensori e segna la meta del sorpasso con pochi, inutili secondi sul cronometro.

Titoli di coda con un commosso McCarron, che libera la propria emozione con un pianto liberatorio davanti alle telecamere della CBS dopo l’apnea dell’ultimo drive.

I Crimson Tide si possono considerare ad un passo dal secondo viaggio al BCS Championship se sabato prossimo riusciranno ad ingabbiare il talento selvaggio di Johnny “Football” Manziel, ma si riscoprono meno perfetti di quanto si credesse.

Per Louisiana State, sfumato il sogno massimo della finale nazionale, rimane l’orgoglio per affrontare gli ultimi impegni mancanti, ma si sa che le disfatte subite contro l’arcirivale Alabama sono sempre difficili da digerire.

 

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