Chip Kelly resterà ad Oregon nonostante le sirene provenienti dalla Nfl.

Continua il nostro viaggio all’interno del mondo del College Football e dei protagonisti della stagione appena conclusa.

Chase Minniefield, Virginia Cavaliers

Altro buon prospetto nella posizione di cornerback, probabilmente un gradino sotto l’elite nella posizione. Parte con un buon credito, fosse già solo per l’università di origine, negli ultimi anni punto di riferimento per i prospetti in questa posizione.

Kellen Moore, Boise State Broncos

Kellen, oh Kellen. Che dolore dover assistere al tuo meraviglioso talento sempre e solo nelle finali prima di Capodanno e mai nei bowl di riferimento. Il suo record vittorie nei quattro splendidi anni in Idaho dice 50 (cinquanta) vittorie e solo 3 sconfitte. E’ cresciuto ed ha fatto crescere il sistema di coach Petersen che ora è invidiato e studiato in tutto il college football (e non solo). I cosiddetti esperti lo proiettano al quinto giro del draft, molti di questi spaventati dall’altezza non eccelsa e dalla scarsa mobilità fuori dalla tasca (diciamo che Michael Vick è un’altra cosa…). Se Dio vuole le caratteristiche sopra menzionate non sono le sole cose che determinano l’identikit del buon quarterback, per cui c’è la speranza che qualche head coach conceda una possibilità a questo giocatore dalla classe cristallina.

North Carolina Tar Heels

E’ veramente incomprensibile come questo programma non riesca ad esplodere, salvo poi infarcire di diversi elementi il draft di aprile. La deludente stagione 2011 culminata con la piallata subita contro Missouri nel bowl di fine anno è parzialmente giustificata dall’avvicendamento alla guida della squadra poco prima del kick off d’inizio della stagione, quando il board ha allontanato Butch Davis a causa di manovre non proprio limpide a cui l’università ha preferito darci un taglio; il futuro si chiama Larry Fedora, dopo l’incolore (ed incolpevole) interim di Everett Whiters. E intanto le previsioni danno almeno 2 o 3 Tar Heels tra primo e secondo giro del prossimo draft.

Notre Dame Fighting Irish

I Fighting Irish versione Brian Kelly stentano a convincere e un motivo ci sarà pure. Dopo aver signorilmente panchinato il titolare Dayne Crist dopo una partita, lo scettro è passato a Tommy Rees – aria insopportabile da primo della classe – che non ha realmente mai convinto. Anche Brian Kelly non è che sia un mostro di simpatia, quando si fa immortalare da tutte le tv a bordocampo a riprendere in maniera plateale i suoi giocatori dopo errori da loro commessi, manco lo avessero fatto apposta per scatenare le ire del loro coach. Ora che forse anche Rees ha fallito la sua occasione, vedremo se la prossima vittima di coach Kelly sarà il sophomore Hendrix o il top recruit Gunner Kiel, che ha sorprendentemente ritirato il suo impegno per LSU per rimanere nella terra natia dell’Indiana.

Ohio State Buckeyes

Quer pasticciaccio brutto de Columbus. La cacciata estiva di Jim Tressel ha dato il via ad una serie di sconvolgimenti che hanno segnato la stagione dei Buckeyes fino alla conclusione del Gator Bowl. A questo proposito mi sembra giusto evidenziare l’infelice scelta da parte del board dell’università di prendere le parti di coach Tressel fino a negare l’evidenza, salvo poi affidare l’interim coaching a Luke Fickell quando tutto era ormai perso, il quale si è trovato a gestire un roster ben differente dalle attese. L’esperimento Bauserman come QB titolare è parso ridicolo fin da subito, siccome il ragazzo sembrava progettare il suo anno da senior quale riserva conclamata del fuggitivo Terrelle Pryor, piuttosto che come protagonista davanti agli oltre centocinquemila dell’Ohio Football Stadium. Ma poiché anche le peggiori tenebre nascondono un raggio di sole, ecco che l’assunzione di Urban Mayer – head coach alle “vacanze forzate” che non ha saputo dire di no alla sua alma mater – ha già diffuso un elettrizzato ottimismo, in attesa della pronuncia della NCAA su possibili sanzioni che minerebbero il programma ai suoi inizi.

Oklahoma Sooners

Bob Stoops, tutto bene? Stagione piuttosto deludente per i Boomer Sooner, cominciata malissimo con la prematura morte del LB Austin Box, risollevatasi con il primo posto in griglia nel ranking prestagionale, che però OU non è riuscita a mantenere e il cui culmine è rappresentato dalla caduta del fortino casalingo contro Texas Tech dopo anni di imbattibilità. Persino Landry Jones mi è sembrato piuttosto confuso a fine stagione, ben farà a ritornare a Norman per l’ultima stagione di eleggibilità.

Oregon Ducks

Si va verso la fine di un ciclo per la squadra di Chip Kelly, l’uomo che ha plasmato il team più divertente del panorama collegiale americano. Darron Thomas e LaMichael James (non scommettete contro l’ex finalista dell’Heisman, che viene miopemente considerato  soltanto un third down runner al piano di sopra…) salutano dopo essersi infilati la rosa in bocca nel BCS bowl giocato a Pasadena. Ad Eugene ritorneranno comunque Kenyon Barner e il folletto De’Anthony Thomas (che al Rose Bowl ha già cominciato a diffondere il proprio biglietto da visita per la prossima campagna per l’Heisman…). Occhio anche al probabile QB starter Michael Bennett, positivo quest’anno quando è stato chiamato a sostituire Thomas.

Joe Paterno, Penn State Nittany Lions

La prima stesura riguardava sopratutto i fatti piuttosto noti che lo avevano costretto all’addio dalla sua vita che si chiamava Penn State. Ora non è più importante. RIP all’allenatore più vincente della storia del College Football e che mi piace ricordare portato in trionfo sulle spalle dei suoi ragazzi, dopo uno dei tanti, innumerevoli trionfi vissuti con la sua squadra che lui considerava alla stregua di una famiglia.

Keith Price, Washington Huskies

Gli Huskies dovevano affondare senza Jack Locker, già. Ma coach Sarkisian serbava un’altra freccia nel suo arco, e che freccia. Keith Price ha impressionato per la fiducia in sé,  dando la sensazione di essere immediatamente sulla stessa pagina dei suoi ricevitori e componendo una magnifica combo con il RB Chris Polk. Lo shootout contro Baylor nell’Alamo Bowl non ha fatto altro che esaltare la precisione e la forza del suo braccio. Marchio di qualità Shorty: il prossimo dovrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione.

Trent Richardson, Alabama Crimson Tide

L’anno scorso, piuttosto deludente per i canoni di eccellenza che ‘Bama persegue ogni anno, il duo Ingram – Richardoson aveva fatto intuire che il sostituto del vincitore dell’Heisman, proiettato verso il primo giro del draft 2011, non era poi tanto inferiore al predecessore. A Richardson è bastata questa stagione per riconfermare ciò che di buono si diceva su di lui, consolidando una posizione altissima tra le scelte 2012. Una statistica per tutte: quasi il 50% delle yards corse dal RB neo campione NCAA sono giunte dopo il primo contatto (787 su 1583), dato che convincerà sulla bontà del ragazzo, già padre di due bimbi, che il merito dei grandi numeri accumulati  non sono solo da ascrivere ad una solidissima linea offensiva.

Nick Saban, Alabama Crimson Tide

Voce a parte (meritata) per l’artefice dell’ennesimo trionfo di ‘Bama nel College Football. E’ un’equazione matematica: nel college, se sulla sideline hai Nick Saban dalla tua parte, vinci. Punto. Terrificante prova di superiorità nell’ultimo atto della stagione, quando lui e il suo coaching staff hanno surclassato Les Miles, dimostrando di aver imparato da tutte le occasioni non convertite nel primo scontro perso contro LSU. Non mi è simpaticissimo, ma è geniale.

Mohammed Sanu, Rutgers Scarlet Knights

Bel ricevitore, però avrebbe fatto bene a ritornare per l’anno da senior nel New Jersey.

SEC

Scrivi SEC, leggi conference più dominante degli ultimi 5 anni. Oltre alla striscia di vittorie aperta nel BCS Championship, quest’anno la Southeastern Conference si è superata occupando entrambi i posti assegnati a coloro che si devono sfidare per il titolo. Scommettiamo che non è ancora finita?

Ryan Tannehill, Texas A&M Aggies

Sopravvalutato. Nonostante gli scout NFL stravedano per lui, non mi è mai capitato di vederlo in azione e nello stesso tempo convincermi del suo talento. Quarterback sicuramente impavido, ma con lui il turnover è sempre dietro l’angolo. Ha riportato in vita persino i tramortiti Northwestern Wildcats nel bowl di fine stagione, vittoria che ha definito il picco di un 2011 piuttosto avaro di soddisfazioni per gli Aggies.

Sammy Watkins, Clemson Tigers

Il nuovo che avanza: il miglior freshman dell’anno, premio da condividere con il guizzante De’Anthony Thomas di Oregon. E’ stato il segreto di Pulcinella della gioiosa macchina da guerra costruita da Dabo Swinney, la quale non poteva proprio privarsi del talento del primo anno se non con il rischio di perdere quel pizzico di spregiudicatezza che solo il numero 2 sa esprimere sul campo. La fantasia al potere, dicevamo: sia da ricevitore che da runningback aggiunto, Watkins non ha trovato nessuna difesa che sia stata realmente capace di neutralizzarlo. Le sue spiccate doti da playmaker lo consacreranno – ancora di più – faro dell’attacco dei Tigers nella prossima stagione.

Russell Wilson, Wisconsin Badgers

Discreta rivincita per l’ex Wolfpack di North Carolina State. I Badgers hanno evidentemente beneficiato dal suo “acquisto” estivo e per metà stagione sono stati una seria pretendente per il National Championship. Il titolo della Big 10 è stato poi macchiato dalla sconfitta nel Rose Bowl contro Oregon. Ora Wilson si trova davanti ad un bivio: tentare il draft NFL o procedere con la sua parallela carriera nel mondo del baseball?

Brad Wing, LSU Tigers

Sorprendente l’interesse mediatico che ha riscosso questo punter. Forse perché è australiano, forse perché milita in una delle squadre maggiormente esposte a livello nazionale o forse ancora per la spavalderia dimostrata nel match contro Florida, quando vanificò un suo fake punt riportato in meta con un’eccessiva esultanza – punita dagli arbitri – prima di varcare la linea di meta. Comunque sia, personalità invidiabile per un redshirt freshman.

 

One thought on “NCAA Football 2011 Encyclopedia: seconda parte

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