Andy Dalton e Tank Carder, MVP del Rose Bowl 2011.


Se davvero vale qualcosa il detto che ciò che succede il primo giorno dell’anno poi si ripete per tutti i restanti 364 giorni, allora prepariamoci ad un’altra stagione imbattuta di Texas Christian, che ha concluso il 2010 senza nemmeno perdere una partita, conquistando anche l’ultima vittoria stagionale, quella più importante, più bella, e quella che ha permesso ad una delle più splendenti stelle che ha vestito la divisa degli Horned Frogs di salutare con un trofeo, forse il più glorioso della carriera, l’università che tanto gli ha dato in questi ultimi quattro anni, sia come atleta che come uomo.

Andy Dalton, ventitreenne da Katy, Texas, non ci sarà infatti, con il suo numero 14 dietro la schiena, quando i ragazzi di coach Gary Patterson si ritroveranno per le prime sedute primaverili, quando magari lui sarà impegnato nelle tappe di un altro passo fondamentale della sua carriera da giocatore di football, ovvero quelle che dovrebbero portarlo verso il professionismo e quella NFL per cui bisogn, giocoforza, passare dal Draft.

Un Draft in cui dovrà lottare con tanti rivali, alcuni decisamente più blasonati e pubblicizzati, ma davanti ai quali si presenterà davanti come fresco vincitore di una partita tra quelle più dense di storia della NCAA, il Rose Bowl, vinto nella sera di Pasadena da una squadra che in quattro anni di carriera universitaria ha guidato per ben 4 volte ad un Bowl, fallendo in una sola occasione, dodici mesi fa nel Fiesta Bowl perso contro Boise State, nella sfida testa a testa con Kellen Moore.

Una sfida che per certi versi ha ripetuto sul campo californiano, dove di fronte si è trovato un altro talento arrivato al suo ultimo palcoscenico collegiale, Scott Tolzien, che in Wisconsin non ha certo toccato gli alti del collega texano, ma che comunque è stato capace di portare i Badgers alla vittoria nel Champs Bowl edizione 2009, disputando una carriera universitaria di tutto rispetto.

Un rispetto che ovviamente non gli è servito a molto nella partita che ha segnato il suo capolinea ma che ha comunque iniziato con il piglio giusto, permettendo ai suoi di smuovere per primi il box score guidandoli alla segnatura nel primo drive offensivo del match, conclusosi con un field goal trasformato da Philip Welch, 30 yards, al termine di un possesso in cui era risultata fondamentale la corsa lunga di Montee Ball, 40 yds, che aveva aperto in due la difesa di TCU a pochi secondi dal kickoff d’apertura.

Horned Frogs che però non si sono affatti persi d’animo per lo svantaggio e al termine della loro prima serie sono riusciti addirittura a mettere la freccia, andando avanti al termine di un grandissimo drive orchestrato da Dalton, che dopo aver alternato dei buoni completi ad un paio di corse interessanti, decide di incidere sul match scramblando, prima, per 30 yards e lanciando, poi, direttamente in endzone il compagno di reparto Bart Johnson, che brucia i difensori avversari facendosi trovare al posto giusto per ricevere il pass da 23 yards messo in aria dal proprio quarterback.

Superati da una bella invenzione del numero 14 di TCU i Badgers non perdono tempo per riorganizzarsi e appena riprendono il possesso dell’ovale decidono di rispondere per le rime, con Tolzien che questa volta sale in cattedra e dopo un paio di corse di Ball completa tre passaggi in rapida successione, 14, 16 e 28 yards, quest’ultimo bellissimo, lanciato quasi alla cieca sotto pressione, portando i compagni a ridosso dell’endzone texana, che viene raggiunta nel gioco immediatamente successivo da John Clay, che sfonda centralmente permettendo a Wisconsin di segnare la prima meta della partita.

Una partita infuocata, e piena di emozioni nel primo periodo che sta per volgere al termine; emozioni che non sono ancora destinate a finire, visto che nei 3 minuti rimanenti Texas Christian trova il tempo per riportarsi in vantaggio grazie ad un altro bel drive messo in piedi da Dalton, che prima piazza una bomba sul profondo, 44 yards, per Josh Boyce, e poi raggiunge l’area di meta avversaria con tre corse personali, chiudendo con una portata da 4 yards che permette agli Horned Frogs di chiudere davanti il first quarter.

Ad un primo periodo così scoppiettante fa da contraltare il resto della partita che regala pochissime emozioni, quasi come se la paura di sbagliare e giocarsi le probabilità di chiudere la carriera collegiale con un successo importante attanagliasse i principali protagonisti della partita, tanto che i fenomenali pump fake con cui Dalton aveva mandato a vuoto diverse volte i difensori dei Badgers nei primi quindici si trasformano nel primo three&out del match, e la sicurezza che aveva accompagnato i lunghi drive di Wisconsin si traduce in un field goal sbagliato, 41 yards, in apertura di secondo quarto da quello stesso Welch che aveva acceso la miccia all’inizio del match.

Tra un passaggio incompleto e il tempo che scorre inesorabile quando Bret Bielema, ottavo uomo ad affrontare il Rose Bowl sia come giocatore, nel 1990 con gli Iowa Hawkeyes, che come coach, decide di far correre la palla ai suoi ragazzi, sfruttando l’ottimo gioco di corse prodotto da Ball e Clay, si arriva così ad un passo dall’halftime, che vede proprio i Badgers accorciare le distanze grazie ad un nuovo field goal di Welch, che questa volta non sbaglia trasformando dalle 37 yards e portando i compagni ad un solo punto da TCU, 13 a 14.

Un divario che però è destinato ad aumentare nuovamente al rientro in campo, e dopo che le rispettive bande musicali hanno dato spettacolo sul terreno di Pasadina, tocca ancora a Dalton salire in cattedra ed imprimere l’accelerata decisiva agli Horned Frogs, riordinando le idee e guidandoli ancora una volta verso la terra promessa, raggiunta al termine di altro drive orchestrato alla grande ed impreziosito da una ricezione di Wesley, che rompe diversi placcaggi conquistando 33 yards fondamentali.

Dal suo guadagno Texas Christian riesce infatti a penetrare nella porzione di campo dei Badgers, e con altri due giochi, una ricezione di Young ed una corsa di Tucker, si portano di nuovo a ridosso dell’endzone avversaria, perforata questa in questa occasione da Luke Shivers, che con una portata da 1 yard segna il terzo touchdown della partita per i Frogs, regalandogli un vantaggio di 8 punti destinato a durare a lungo.

Sebbene manchi ancora tantissimo al termine, l’intero ultimo quarto e buona parte del terzo, la partita prende una piega simile a quella del secondo periodo, con Wisconsin che continua a mantenere il possesso della palla e attaccare a testa bassa senza raccoglierne i frutti, e TCU che amministra il prezioso gap conquistato, limitandosi ad evitare quegli errori che in una partita secca rischiano di pesare davvero troppo.

Così facendo passano i minuti e si vedono sempre più spesso in campo i rispettivi punter, il Badger Brad Nortman, che tra l’altro si era reso protagonista di un trick play fondamentale, una corsa da 11 yards, all’inzio del drive che aveva permesso a Wisconsin di riportarsi sotto prima dell’intervallo, e l’Horned Frog Aaron Kelson, che mostra di avere una discreta gamba costringendo gli avversari a partire da posizioni piuttosto scomode, sempre a ridosso della propria endzone, fino alla fine del match.

Nonostante questo, prima della fine, Bielema riesce a riportare sotto i propri ragazzi, e a rimetterli in carreggiata guidandoli ad un passo da una rimonta insperata grazie ad una serie di corse potenti di Clay, che più di una volta investe i malcapitati difensori di Texas Christian abbattendoli con il fisico da torello che si ritrova e conquistando preziosissimi primi down; di down in down il numero 32 di Wisconsin si avvicina alla linea che delimita l’endzone avversaria, che viene superata dal compagno di reparto Ball con una corsa da 4 yards che porta i Badgers a soli due punti dagli Horned Frogs.

A due minuti dalla fine, una partita che sembrava essere saldamente nelle mani dei texani rischia quindi di essere incredibilmente riaperta; ad impedirlo ci pensa però Tank Carder, che corona una prestazione pazzesca, da uomo ovunque della difesa di TCU con 6 placcaggi, 3.0 tackles for loss e 1.0 sack all’attivo, stoppando il lancio di Tolzien diretto verso il TE Jacob Petersen, che attendeva liberissimo in endzone, grazie da un perfetto blocco portato da un lineman dei Badgers, il passaggio che avrebbe permesso a Wisconsin di realizzare quei 2 punti necessari ad impattare il risultato e giocarsi il tutto per tutto nell’ultimo drive.

Due punti che invece non sono arrivati, e che per la seconda volta nella storia della NCAA sono diventati il divario minimo con cui un team si è aggiudicato l’ambitissimo Rose Bowl; correva infatti il 1966 quando UCLA mantenne in California il trofeo strappandolo a Michigan State al termine di una partita vinta per 14 a 12, uno dei risultati combinati peggiori di sempre nell’epopea della sfida che ogni anno viene disputata a Pasadena.

Una sfida che proietta di diritto nella sua lunga storia il match tra TCU e Wisconsin, che grazie ai 24 punti combinati realizzati dalle due squadre nel primo quarto diventa quello più pirotecnico di sempre, visto che mai nessuno, dal 1902 ad oggi, era riuscito a segnare così tanto nel quarto d’apertura. Un quarto che alla fine è stato anche quello che ha segnato più di tutti la sfida che ha visto affrontarsi la numero 3 e la numero 5 del ranking, due squadre toste, solide, per certi versi simili, come dimostra il box score di una partita equilibrata, una delle poche viste in questi Bowl che chiudono la stagione 2010, dove spesso e volentieri si è notato un divario impressionante tra le compagini in gara.

Un match che ha consacrato due stelle, quella di Andy Dalton e del compagno di squadra Tank Carder, rispettivamente MVP Offensivo e MVP Difensivo del Rose Bowl, e che ha confermato la crescita di un programma di football ormai da annoverare, con pieno diritto, tra i migliori della nazione, quello di Texas Christian, primo college non AQ a vincere 4 Bowl in cinque stagioni; un’università che il prossimo anno disputerà la sua ultima stagione all’interno della Mountain West Conference, prima di approdare, nel 2012, alla più blasonata Big East.

3 thoughts on “Rose rosse per Te…xas Christian.

  1. Pazzesca la partita di Tank Carder, la rottura del gioco sulla conversione da due decisiva è stata la ciliegina sulla torta. Andy Dalton è ancora migliore che ad inizio stagione, vediamo che ne esce in ottica draft.

  2. Quoto… un Tank Carder semplicemente mostruoso. TCU nonostante sia un piccolo college ha dimostrato ancora una volta ri avere un ottimo sistema di recruiting.

  3. Ah… dimenticavo… chissa cos’averbbero combinato i miei Broncos contro una squadra come i Badgers, non saprei… e non si saprà mai.

    P.S. Peccato che TCU se ne vada dalla MWC mi sarebbe piaciuto vederla in schedule con Boise State.

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