Nella prima partita del Tournament si è rischiato subito l’upset anche se la vittoria di #9West Virginia contro #8Maryland non sarebbe stata una sorpresa, e la partita è stata combattuta fino al 67-65 finale.

Per i Mountaneers Kedrian Johnson ha finito con 27 punti e Tre Mitchell ne ha aggiunti 13 con buone percentuali ma è stato il 9/32 del resto della squadra a non lasciare chance contro una Maryland che invece ha tirato molto meglio e messo in doppia cifra ben 4 giocatori.

Ma è la seconda partita a far saltare già molti bracket perchè #13Furman, grazie ad una tripla a 2,2 secondi dalla fine, ha sorprendentemente superato #4Virginia al termine di una partita che i Cavaliers hanno lungamente controllato trovandosi sul +12 a 12′ dalla fine. A quel punto però i Paladins mettono a segno un parziale di 16-4 che riporta la partita in pareggio con oltre 5 minuti da giocare.

Sul 66-63 con 19” sul cronometro va in lunetta Kihei Clark, il play di Virginia che in stagione tira con quasi l’80% ai liberi, ma realizza solo il secondo e nell’azione successiva i Cavaliers fanno quello che un allenatore in vantaggio non vorrebbe mai vedere, un fallo che ferma il cronometro, anche se su un tiro ad alta percentuale nel pitturato.

Con i 2 liberi realizzati Furman si porta ad un possesso dalla vittoria ma soprattutto può organizzare la difesa sulla rimessa che raddoppia in un angolo Kihei Clark costringendolo ad un passaggio lungo che viene intercettato e consente a JP Peagues di realizzare la tripla della vittoria.

Coach Tony Bennett dovrà riflettere perchè se è vero che Virginia ha vinto il titolo nel 2019, l’anno prima era stata la prima e finora unica #1 ad essere battuta da una #16, ma nel 2021 come quest’anno è stata superata da una #13.

#7Missouri riesce a battere 76-65 una mai doma #10Utah State grazie alla coppia Dmoi Hodge (23 punti e 4 rubate) e Kobe Brown (19 punti, 8 rimbalzi e 2 rubate) che contribuiscono largamente al 7/14 da 3pti nel secondo tempo che tronca ogni tentativo degli Aggies.

I ragazzi di Ryan Odom possono recriminare per lo 0/11 nelle triple del primo tempo ed alcuni non fischi degli arbitri quando la partita era ancora equilibrata che hanno portato il coach cercare un tecnico per ottenere un po’ di rispetto. Ma non è stato sufficiente.

Entrambe le #1 in campo ieri sbrigano rapidamente le rispettive pratiche già nel primo tempo con #1Kansas che lo chiude sul +13 e #1Alabama sul +20 rispettivamente contro #16Howard e #16Texas A&M Corpus Christi.

Nel 96-68 finale ancora senza il convalescente coach Self tutto il quintetto di KU va in doppia cifra con Gradey Dick che ai suoi 19 punti aggiunge 11 rimbalzi e 5 assist.

I Bison escono comunque a testa alta dallo scontro impari con l’ala Shy Odom che finisce con 15 punti, 8 rimbalzi e 3 assist mentre il play Elijah Hawking a 12 punti aggiunge 2 rimbalzi, 8 assist e 2 rubate ma anche 7 palle perse.

Una volta che i suoi Crimson Tide hanno preso il controllo della partita, coach Nate Oats concede molti minuti alle riserve che segnano 49 punti nel 96-75 finale con Nick Pringle che finisce con una doppia-doppia da 19+15.

Tra gli Islanders ai 16+15 di Isaac Mushila si aggiungono i 20 punti di Trevian Tennyson e i 13 rimbalzi di Delazarus Keys.

Era dal 2018 che una squadra della Mountain West Conference non vinceva una partita al Tournament e stasera #5San Diego State riesce nell’impresa superando 63-57, non senza qualche patema, un coriaceo #12College of Charleston.

Per gli Aztecs l’unico in doppia cifra è Matt Bradley con 17 punti ma il giocatore chiave è stato Jaedon Ledee che, uscito dalla panchina, finisce con 8 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate. I Cougars pagano invece la pessima serata al tiro che finiscono con il 32% dal campo ed un 5/24 da 3pti.

Se Furman ha fatto saltare molti bracket, la sorpresa di #15Princeton che elimina #2Arizona dopo essere stata sotto di 12 punti con 11’50” da giocare nella ripresa ne lascerà veramente pochi integri.

I Tigers non hanno rubato nulla, hanno giocato con l’intelligenza che uno studente di Princeton non può non avere, e la concretezza tipica di una squadra di Ivy League.

Non avendo i centimetri per gestire Oumar Ballo e Azuolas Tubelis, coach Mitch Henderson ha deciso di non usurare i suoi nella difesa del fortino preferendo concedere a loro per togliere agli altri ed il risultato è stato che i due hanno segnato rispettivamente 13 e 22 punti ma il resto della squadra è stata limitata ad un 9/27 dal campo (2/14 dall’arco) e 20 punti complessivi.

Princeton pur tirando anche lei molto male da 3pti (4/25) ha difeso con un’intensità inattesa, basti pensare che ha vinto tutte le sfide numeriche che contano: 39-37 a rimbalzo, 8-5 le palle rubate, 11-13 le palle perse e addirittura 6-1 le stoppate.

Offensivamente i Tigers non hanno dato punti di riferimento facendo girare bene la palla al punto che Tosan Evbuomwan ha finito con 15 punti ma altri 6 giocatori ne hanno segnati almeno 6 ed è stato questo, in una partita a basso punteggio, a fare la differenza.

L’ultimo incontro della serata ha visto #9Arkansas avere la meglio di #8Illinois al termine di una brutta partita caratterizzata dai tanti errori dei Fighting Illini e dallo stile di gioco di coach Musselman che castra il talento dei suoi. Il risultato è che a fare la differenza non è stata una delle 2 probabili prime scelte alte del draft ma Davonte Davis che con 16 punti, 6 rimbalzi e 4 rubate ha fatto prendere il primo vantaggio ai Razorback, poi bravi ad incrementarlo e conservarlo senza correre particolari rischi.

Illinois paga la serata no di Coleman Hawkins con le sue 6 palle perse e di Matthew Mayer il cui tabellino evidenzia 2 punti realizzati (ai liberi), 0/6 dal campo, 0/5 da 3pti, 1 rimbalzo, 0 assist e 3 perse, andando a chiudere la sua carriera collegiale nel peggiore dei modi.

E tutto questo è successo solo nelle prime 8 partite del First Round per cui… stay tuned!

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