Più che in altri sport, nel college basket gli upset sono sempre dietro l’angolo ma da tempo non se ne vedevano così tanti già nelle prime giornate.

All’esordio casalingo vengono infatti sconfitte Florida State, UCF, Louisville, Oklahoma, USC e California e già alla seconda partita stagionale cadono squadre del ranking come Villanova, Oregon, Tennessee e TCU.

FSU viene superata 83-74 da una Stetson che negli ultimi 10 anni non ha mai avuto un record vincente ed ha chiuso la scorsa stagione 11-19.

Gli Hatters prendono il controllo della partita dopo 10′ dando ai Seminoles solo negli ultimi due minuti l’illusione di un recupero che viene però interrotto da un parziale di 6 punti che cancella ogni speranza.

Florida State arriva a questa stagione con molte speranze grazie al transfer Darin Green Jr da UCF ed una classe di freshman tra le prime 5/6 della nazione.

Tra questi troviamo lo spagnolo Baba Miller, proveniente dal Real Madrid e rimasto vittima della puntigliosità della NCAA che gli permetterà di scendere in campo solo a Gennaio perchè, prima di firmare per FSU, era andato a fare provini in altri college che avevano pagato il viaggio a lui ed alla sua famiglia.

UCF perde 98-93 dopo 2OT con UNC Asheville dove spiccano i 40 punti di Drew Pember un 6’10” che dopo il trasferimento da Tennessee si è scoperto realizzatore avendo chiuso lo scorso anno con oltre 15ppg, il 36% da 3pti ed anche presenza difensiva con 3 stoppate di media.

Che pre i Knights sarebbe stato un anno di transizione lo si sapeva visto che fra laureati e trasferimenti hanno perso ben 12 giocatori solo in parte rimpiazzati da nuovi arrivi.

Nonostante questa chiara premessa coach Johnny Dawkins deve fare attenzione perchè viene da 2 stagioni perdenti ed una sola apparizione al Tournament nei suoi 6 anni a Central Florida.

Una piccola grande rivincita UCF se l’è presa visto che nella seconda partita ha superato FSU dove abbiamo detto si è accasato Green Jr, il suo miglior marcatore della scorsa stagione.

Oklahoma riesce a perdere 52-51 con Sam Houston una partita dal basso punteggio nella quale con meno di 10′ da giocare era a +14.

Da quel momento in poi i Sooners sbagliano 6 triple e commettono 4 turnover mentre i Bearkats tirano 8/13 con 4 triple, l’ultima con 4 secondi sul cronometro che suggella la vittoria.

Sulla panchina di OU siede Porter Moser, l’allenatore che forse ricorderete è riuscito a portare Loyola-Chicago alle Final Four nel 2018 e tra le Sweet16 nel 2021 e si trova a dover gestire un cambio generazionale che ha portato a Norman 4 freshman e 4 transfer.

Nel roster di Sam Houston figura Giovanni Emejuru, italiano di passaporto ma britannico di formazione cestistica che ha però esordito nella seconda partita contro una Div.II chiudendo con 16 punti e 7 rimbalzi.

Andy Enfield è arrivato sulla panchina di USC dopo aver portato Florida Gulf Coast alle Sweet16 nel 2013 ma oggi proprio FGCU espugna il Galen Center 74-61 grazie ad un ottima ripresa dove è stata in vantaggio anche di 20 punti nella quale Isaiah Thompson transfer da Purdue realizza i suoi 16 punti mentre Chase Johnston transfer di Stetson ne aggiunge 13 ai 7 del primo tempo.

Con i freshman Vincent Iwuchukwu, Kijani Wright, Tre White e Oziyah Sellers nei primi 100 della ESPN affiancati agli esperti Drew Peterson e Boogie Ellis, inclusi nella preseason All-PAC12, i Trojans possono vedere questo come un’inatteso passo falso.

California inizia la stagione col piede sbagliato perdendo in casa sia all’esordio 71-65 contro UC Davis sia alla seconda giornata 63-54 con Kansas State e Mark Fox deve fare attenzione se vuole mantenere la panchina.

Al quarto anno con i Golden Bears, Fox ha avuto solo stagioni perdenti con un record di 15/43 nella PAC12 e le prospettive non sono particolarmente incoraggianti visto che, a differenza di tante altre squadre, non ha una particolare classe di freshman e l’unico transfer di rilievo è Devin Askew, un ex prospetto 5 stelle reclutato da Kentucky e poi passato da Texas prima di arrivare a California.

Dopo 10 anni da assistente a Kentucky ed altri 2 ai New York Knicks, Kenny Payne sognava di partire meglio con la sua Alma Mater Louisville che si trova 0-2 con due sconfitte casalinghe con la modesta Bellermine e Wright State sebbene entrambe di un punto.

Louisville è reduce da una stagiona travagliata che ha visto coach Chris Mack inizialmente sospeso per le prime 6 partite e poi licenziato a fine Gennaio proseguire con una rivoluzione estiva che ha portato a lasciare il college gli assistenti di Mack ed un totale di 11 giocatori.

La ricostruzione è iniziata dalla panchina dove Payne ha ingaggiato come assistenti due campioni NCAA come Danny Manning proveniente da Maryland e Nolan Smith da Duke.

A rimpolpare il roster sono arrivati alcuni transfer ed un terzetto di freshman promettente, fra i quali Fabio Basili, un ragazzo proveniente dalla Florida figlio di Fabrizio, zambiano nato in Italia, che però ancora non ha esordito per Louisville.

In una sfida tra “Philadelphia Big Five”, Temple interrompe una serie di 7 sconfitte consecutive superando #16Villanova 68-64 al termine di una partita punto a punto grazie ai 14+12 di Jamille Reynolds, ala grande transfer da UCF ed i 21 punti dalla panchina di Khalif Battle un giocatore perseguitato dagli infortuni.

Nei Wildcats si è sentita l’assenza di Justin Moore, un giocatore da quasi 15 punti di media, che si è infortunato al tendine d’Achille e sarà assente a lungo ma anche di Cam Whitmore, il preseason freshman dell’anno della Big East che invece ha un problema alla mano destra.

#21Oregon viene superata da UC Irvine ancor più nettamente di quello che il 69-56 finale può lasciar intendere visto che con 14′ da giocare nella ripresa si trovava sotto di 27 punti.

A quel punto coach Russel Turner ha iniziato ad utilizzare tutte le riserve ed alla fine saranno scesi in in campo ben 15 giocatori, 11 dei quali sono andati a referto.

Con 15 palle perse, 17/52 dal campo e 4/21 da 3pti i Ducks non hanno avuto speranze e l’unico a non sfigurare è stato N’faly Dante, un centro maliano da 6’11” che nelle prime due partite sta viaggiando con 18ppg e 9,5rpg.

Domenica anche #11Tennessee viene sconfitta 78-66 in casa da Colorado al termine di una partita combattuta fin oltre metà ripresa quando i Buffaloes avanti di 5 punti in 150 secondi inanellano un parziale da 9-0 che spacca la partita.

I Vols possono recriminare l’aver perso dopo soli 3 minuti il centro titolare Plavsic che si scaviglia andando a rimbalzo ma il vero problema è stata l’assenza di un leader che potesse guidare la squadra nei momenti difficili con Zakai Ziegler e Santiago Vescovi che tirano rispettivamente 4/12 (2/6 da 3pti) e 2/13 (2/11 da 3pti).

Per i Buffaloes che arrivavano da una sorprendente sconfitta con Grambling se dai titolari arrivano 26 punti e 13 rimbalzi ci pensa la panchina a fare la differenza. Massimo in carriera e prima doppia-doppia da 23+10 per il sesto uomo KJ Simpson, 14+2 dall’ala tedesca Tristan da Silva e 5+10 dalla guardia J’vonne Hadley.

L’ultima squadra del ranking a cadere è #15TCU che perde 64-63 contro Northwestern State vittima delle sue percentualei e del 44% concesso agli avversari.

Gli Horned Frogs non sono riusciti a chiudere una partita che guidavano con 12 punti di vantaggio a 12′ dalla fine ma l’assenza del loro miglior marcatore, Mike Miles Jr che ha problemi a ginocchio e caviglia, non giustifica il 19/27 ai liberi, il 2/21 da 3pti ed il 44% concesso agli avversasi.

Tra i Demons spiccano i 25 punti realizzati da Ja’Monta Black, i 19 aggiunti da Demarcus Sharp ed i 10 rimbalzi di Isaac Haney tutti e tre transfer da Missouri State per seguire coach Corey Gipson che li era assistente allenatore.

Ah, avevamo detto che Florida State aveva sorprendentemente perso all’esordio con Stetson e poi con UCF, beh ha perso anche la terza partita contro Troy creando un grosso problema a coach Leonard Hamilton che dopo le Sweet16 del 2021 e la scorsa stagione chiusa con un mediocre 17-14 deve riscattarsi già nel derby dello Stato contro Florida di Sabato prossimo.

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