Baylor affonda Gonzaga e per la prima volta nella sua più che centenaria storia porta a Waco il titolo nazionale. Le immagini del John Eddie Williams Field festante dopo che il maxi schermo inquadra Scott Drew impazzito di gioia fanno il giro del mondo: la bolla di Indianapolis decreta i Bears campioni 2021, 37° college a fregiarsi di tale onore!

L’86-70 conclusivo significa regno incontrastato sin dallo start, dove strappi decisivi manderanno Butler e soci avanti 9-0, 23-8 e 35-16, mentre il plurimo tentativo di riavvicinamento dei rivali (47-37 all’halftime e 58-49 con 15 da giocare) verrĂ  prontamente sventato con ulteriori streak, fino al 75-59 ad 8′ dal termine!

Un duello memorabile di simil spessore era stato ipotizzato e augurato da molti appassionati di college basket, noi in primis, che avevamo paragonato fra loro le due superpotenze quali papabili front runner in tempi non sospetti.

I Bulldogs terminano comunque un’annata epocale – 31/1 di record – e sono il terzo team di sempre a perdere il grande ballo da imbattuti, al pari di OSU (1960) e l’Indiana State di Larry Bird del 1978. Nonostante l’epilogo, Mark Few può essere orgoglioso dei suoi!

Il Most Outstanding Player Butler (22 pts), Teague (19) e Mitchell (15) si sono dimostrati indomiti come da previsioni, ma il ruolo di quarto incomodo va certamente ad Adam Flagler (13): un quartetto di guardie che difficilmente si ammirerà nuovamente in futuro e che ha devastato le ambizioni dei rivali con una carismatica ed energica protezione del proprio parquet, realizzazioni da tre punti e assist pittoreschi nell’altro.

I Bears hanno viaggiato a vele spiegate rasentando la perfezione nel tabellone conclusivo, collezionando pochissime palle perse (mai in doppia cifra durante 5 round) e generando poi quella small killer defense che ha reso celebri i ragazzi di Drew.

Detto questo l’alone di infallibilità per Gonzaga non è stato scalfito, e il 32-0 nel mirino col quale si sarebbe pareggiato il primato di Indiana del 1976, trionfando come National Championship Winner da insuperati, parlava chiaro, data l’abilità a sopperire ai rigidi cambi difensivi performando il 60% realizzativo, usufruendo – fra i tanti fenomeni in loco – di una combo front/back court di rara efficacia.

Se Timme difatti ripropone il dominio del miglior Tim Duncan d’annata, l’estro e verve di Suggs nel lato offensivo e la top-defense su quello opposto non hanno addirittura paragoni col passato! Il plotone di Mark Few, per di più, può mandare a segno molti giocatori diversi, su tutti capitan Kispert, two way da 17 punti di media nel win or go home.

La vittoria di lunedì notte sta tutta nell’energia maggiore di Baylor rispetto a Gonzaga, e i 24 tiri presi sui primi 36 della partita hanno consentito allunghi determinanti, asfissiando a rimbalzo (38 a 22 di cui 16 a 5 offensivi) i rivali, decidendo la contesa con la precisione dall’arco (10-23 43.5%), limitando altresì gli avversari ad uno scialbo 5-17 (29.4), medie che nel basket moderno aprono pochi portoni!

Il lascito delle due scuole alla pallacanestro mondiale sono presunte star che faranno parlare senz’altro di sé: Corey Kispert (First Team All-American), Joel Ayayi e la già accennata coppia Timme-Suggs per Gonzaga oltre al Big Fourth da backourt dei novelli campioni nazionali!

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