Leggendo quattro nomi presenti nello starting lineup dei Bulldogs, Marc Few ha di che dormire sonni tranquilli.

E si che il coach non perde infatti tempo nel decantare le peculiaritĂ  dei suoi ragazzi, partiti a spron battuto nella tornata in corso e intenti a rispettare il ruolo da favoriti che qualunque top 30 da preseason pronosticava loro.

La partenza a razzo verso Jayhawks (sesti) – praticamente impallinati in difesa – ed Auburn conferma le premesse, da asseverare nella prossima doppia sfida settimanale con West Virginia (15) e soprattutto Baylor, forse l’alter ego di Gonzaga nelle odds, Bears però più costanti e continuativi nel ripresentare i vecchi uomini a roster.

Se Joel Ayayi è la garanzia in regia e Corey Kispert il cecchino capitano morale, veterano e anima del gruppo, e sostanzialmente uniche facce note del vecchio torneo fra i titolari, sono però principalmente Jalen Suggs e Drew Timme le future superstar pronte a scavalcare le gerarchie NCAA ed issarsi poi nei quintetti major!

Il destino per di più sembra benevolo per lo stratega e mentore di casa a Washington, dato che l’eleggibilità di Andrew Nembhard gli permette adesso di annettere dalla panca o in futuro da starter mani sapienti in point guard position, creando così più libertà per la combo Ayayi-Suggs, perciò spronati a penetrare a giri maggiori, l’uno con leggerezza e classe sapiente, l’altro più esplosivo e sfacciato.

Il former Gators, le due guardie di movimento e il tamdem di big men dalla mano calda rasentano una perfezione che nei campionati collegiali si vede di rado.

Per questo al sophomore Anton Watson e al veterano Aaron Cook vengono finora concessi compiti esclusivamente difensivi o di contorno nel tabellino, mentre l’unico centro di ruolo, la matricola Oumar Ballo, si fa le ossa in un gruppo dove la staticità non è ammessa e il motto “anybody score” e “move the ball” sono i mantra dell’allenatore da Creswell Oregon, qui garanzia ventennale di approdo all’NCAA Tournament!

Tutto ciò sperando che il Covid, vivo eccome in questi lidi ed ora poco clemente col debuttante Dominick Harris, risparmi un vero e proprio dream team.

Il successo degli Zags viene preventivato a prescindere dalle dolorose dipartite che estromettono dalla rosa attuale ben quattro realizzatori da double figure, fra cui un leader della caratura di Killian Tillie e l’All-American Filip Petrusev, attori protagonisti di un ottimo 31-2 datato 2019/20, visto che la loro assenza promuove ora a tempo pieno un ex sesto uomo coi fiocchi come Timme, già in precedenza big recruiting, 43° prospetto totalitario e secondo ieri dietro soltanto al serbo in percentuale di possessi, al 69% vicino al ferro e 62 dal campo, egli però più efficacie nelle spaziature e prospettive difensive.

Analizzando difatti le vecchie medie, si nota come Gonzaga traesse maggior vantaggio con un lineup privo di Petrusev ma occupato da lui e Kispert (436 possessi) prima e persino al fianco di Watson poi, per 137 possessi. I 208 cm del sophomore texano possono adesso dominare entrambe le fasi, sia a ridosso del rim, nelle recuperate, a concludere vicino e lontano dal pitturato e nella tecnica in post basso, specialità della casa con movimenti laterali più unici che rari: insomma un prospetto da seguire all’infinito!

Se Jalen Suggs è il freshman e preventivabile “nuova sensazione” collegiale, subito prodigo nelle avventure al ferro, inarrestabile one man show offensivo ovviamente da educare a protezione della propria metà campo, è il gemello di Timme, Kispert, l’uomo a cui Few si affida per spiccare il volo ed assaltare il cielo, sfruttando oltre che le invidiabili qualità da attaccante (piazzati da fuori, catch and shoot ad alto coefficiente realizzativo ed ultimamente conclusioni in pull up) pure l’esperienza di chi è a fine ciclo ed ha acquisito una maturità difensiva che si porta appresso un intero gruppo.

Chiudiamo col francese Ayayi, ultimo del Big Fourth in appariscenza, ma presente in ogni step dell’azione, garantendo passaggi, steal e rimbalzi alla stessa stregua, freddezza da close situation, regia veloce in ripartenza e costanza nell’andare a concludere.

Pandemia a parte, sarà quindi difficile per qualunque retroguardia fermare la fame dei Bulldogs, team completo e futuristico se ce ne è uno e favorito primordiale a rubare lo scettro dei Cavaliers, per portare finalmente a casa quel titolo tanto agognato!

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