L’epoca Zion è lontana dalle parti di Duke, e con lui la combo assieme a RJ Barrett, sinonimo di classe, potenza e individualità, che a livello collegiale significano semplicemente dominio e favori dei pronostici, come d’altronde una casata così prestigiosa ha sovente mantenuto nella sua lunga dinastia, fatta dello stratosferico primato di 93 W nella March Madness degli ultimi 40 anni.

Oggi si riparte con altri valori – in primis un roster più profondo che qualitativo – obbligatori a questo punto, data la carenza di appeal che sprofonda al limite della top ten nel preseason power ranking la compagine dell’iconico Mike Krzyzewski.

Certo un tal guru in panca annette peculiarità difficili da trovare altrove, e probabilmente pure nella tornata a venire siamo sicuri che Coach K estrarrà dal cilindro nuovi conigli per mantenere i Blue Devils nell’olimpo NCAA.

La pandemia ha interrotto ciò che Justin Robinson, Jack White, Javin DeLaurier e il tris d’assi da Draft (?) Tre Jones, Cassius Stanley e Vernon Carey stavano facendo, con molti di loro al quarto anno di programma fondamentali per i giovani (compito che ad oggi potrebbe ricoprire il grad transfer da Columbia Patrick Tape), e il trio di superstar a dividersi tra grande talento difensivo qui inesploso (Stanley), duttilità e camaleontismo fra action perimetrale e poi interno ma tutto da verificare (Carey) e leadership, difesa e ball handling da NBA, abbinata però ad atletismo e stazza scarne (Jones).

Riprendendo le odds di Dick Vitale, sono almeno i Bulldogs di Gonzaga, Villanova, Baylor, Wisconsin, Kansas, Texas Tech e gli Spartans le squadre un passo avanti ai Blue Devils per lo start di fine novembre; nel rush in ACC invece ancora sopra poniamo Virginia, con North Carolina e Lousville uno step dietro.

Per smentire tale profezia bisognerà anzitutto rimpiazzare il quasi cinquantello di media del trio delle meraviglie poco fa accennato, compito ad oggi tutto sulle spalle di Wendell Moore e Matthew Hurt, realizzatori da doppia cifra attesi al definitivo salto che li faccia ergere finalmente a superstar, dato che il primo è stato trattenuto nella freshman season dagli infortuni e il secondo, prodigioso al tiro, è risultato scostante come pochi sotto il ferro, mentre nel backcourt si sfrutterà la personalità e versatilità difensiva di Joey Baker e Jordan Goldwire quale chioccia per i nuovi.

Da tenere d’occhio ci sono poi Jalen Johnson e Jeremy Roachposizionati per Espn nel top 20 recruit – con quest’ultimo ipotetico erede di Jones e l’altro ala poliedrica da quatto ruoli e prima riserva al fianco delle ali Brakefield (matricola) e Baker (junior), e le guardie Mike Buckmire, lui rientrante, e DJ Stewart, costui dal potenziale offensivo inestimabile.

 

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