1-Baylor Bears (23-1)

I Bears hanno provato di essere un formidabile team difensivo eccellente nel guard play: Jared Butler, MaCio Teague, Davion Mitchell e Mark Vital sono gli asfissianti marcatori da sei recuperate a partita! L’offense è la parte maggiormente attaccabile e sovente soggetta a pause ma anche qui la capacità di vincere e performare lo score quando il punteggio è in equilibrio dimostra gli attributi dei ragazzi di Scott Drew, tra i favoriti perciò verso la sicura leadership in Big 12 e una solida cavalcata da post stagione, per giungere e dirottarsi poi alle Final Four!

2-Kansas Jayhawks (22-3)

Pochi possono vantare la combo inside/outside formata da Devon Dotson e Udoka Azubuike, probabilmente la più forte point guard e il miglior big man da post basso della Big 12, se non di tutta la nazione! Kansas è una delle franchigie in difesa maggiormente impenetrabile, abilissima a proteggere sia rim che lane in modo pulito senza commettere fallo. Il famigerato salto di qualità arriverà quando la produzione da fuori – in particolare dei due assi – diverrà costante; l’ancora di salvataggio da questo punto di vista prende il nome di Ochai Agbaji, i cui mezzi tecnici lo potrebbero ergere a star-caliber player, se la sua progressione continuasse nell’ultimo mese della stagione!

3-Gonzaga Bulldogs (26-1)

Il miracolo di Mark Few continua a gonfie vele: Gonzaga ha solo una sconfitta, segna a volontà (89 pts per game) ed ha una combinazione straordinaria di outstanding prospect in Killian Tillie e Filip Petrusev! Ryan Woolridge è inoltre una delle guardie più sottovalutate d’America mentre Corey Kispert è uno dei migliori tiratori open wide del paese. L’unico grande limite viene rappresentato da una scarsa fisicità difensiva, che in situazioni clutch potrebbe costringere gli uomini di punta a subìre fischi importanti e decisivi.

4-Louisville Cardinals (21-5)

I Cards rappresentano forse la compagine più completa tra tutte quelle oggi in lizza per il gran finale, e con marzo alle porte è questa una caratteristica da prendere seriamente in considerazione. David Johnson è oramai una certezza e il suo dinamismo è adesso una forza acclarata. Coaching staff, lane protection, fisicità sotto canestro e guardie d’elite danno a Louisville enorme sicurezza per il futuro prossimo, senza ovviamente dimenticare una super star assoluta del calibro di Jordan Nwora, tra i primi 10 ACC in punti, rimbalzi e percentuale field goal.

5-Duke Blue Devils (22-3)

Tre Jones è ormai divenuto “Tre Stones” dopo la grandiosa performance a North Carolina nel secondo tempo e per l’azione che ha portato il match all’overtime, arrivando così ad essere il primo in questa storica rivalità a superare Michael Jordan (1983) per punti (28), assist (5) e rimbalzi (5). Duke è tutto tranne che perfetta agli occhi di critici ed analisti ma le possibilità di raggiungere Atlanta sono lo stesso alte. Uno dei motivi per essere positivi è quello di riavere sano Wendell Moore Jr, in aggiunta al quale schierare contemporaneamente in lineup altri quattro super atleti dalla mano calda.

6-San Diego State Aztecs (26-0)

E’ senza dubbio questa la miglior squadra a San Diego dai tempi di Kawhi Leonard. Gli Aztecs sono imbattuti e al top specialmente perché difendono benissimo e se possibile attaccano quasi meglio da più spot sul parquet. Matt Mitchell e Yanni Wetzell sono lunghi dalla mano calda (35 e 40%) fuori dall’arco, al pari dei piccoli Schakel e Feagin, mentre Malachi Flynn è l’asso inarrestabile, capace di presenziare il campo a 360 °! Grazie a loro San Diego può battere chiunque.

7-Dayton Flyers (23-2)

Obi Toppin è il best in business della nazione e futura NBA lottery pick! Incontenibile è il suo modo di correre e penetrare, nonché immarcabile attorno alla foul line. Basterebbe questo ad innalzare il valore attuale dei Flyers ma Dayton non è solo Toppin! Anthony Grant infatti affianca alla star sophomore da Brooklyn due point guard come Jalen Crutcher e Rodney Chapman ed ha aiutato la maturità di tre stelle complementari del calibro di Ibi Watson, Ryan Mikesell e Trey Landers. Il suo team guida oggi il paese nelle percentuali dal campo.

8-Florida State Seminoles (21-4)

I Seminoles possono vantare una vasta gamma di difensori lunghi, atletici e dalla massa possente, che grazie al lavoro di Leonard Hamilton riescono generosamente a sfruttare tutte queste caratteristiche per asfissiare la fine corsa dell’offensive zone avversaria. Le speranze da Final Four passano proprio dalla mentalità in retroguardia, fiore all’occhiello di Florida State e seconda a nessuno, alla quale affiancare pure le capacità nelle due fasi di guardie vincenti del calibro di Devin Vassell e Trent Forrest.

9-Seton Hall Pirates (18-7)

L’alter ego di Obi Toppin ha le sembianze di Myles Powell! Non se ne esce: sono questi due i nomi da prendere in esame quando si parla di miglior giocatore NCAA. Il senior da Trenton è l’arma principale del game plan offensivo a tinte Pirates, e la sua presenza sul parquet libera molte possibilità per gli altri talenti in rosa, in primis Sandro Mamukelashvili al rientro dall’infortunio e perentorio terzo violino dopo Powell e Quincy McKnight. A loro si affida Seton Hall per raggiungere la prima Final Four dai tempi di PJ Carlesimo.

10-Maryland Terrapins (21-4)

I Terps sono in costante progressione! Al pari di Kansas anche Maryland può affidarsi ad una combo sulla carta letale, formata da Jalen Smith come interno – capace pure di uscire a marcare un 3 – ed Anthony Cowan Jr, esterno e tra i più vincenti e produttivi della storia Terrapins. La difesa di squadra è migliorata e più grintosa e gli unici dubbi che lasciano il team dietro agli altri sono relativi alla giustezza delle scelte al tiro. Aaron Wiggins, Eric Ayala e Darryl Morsell sono infatti tutti shooter migliori rispetto a ciò che le loro statistiche stanno a rappresentare. Passa da questo obbligatorio perfezionamento il finale di stagione da queste parti.

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