Manca un mese all’inizio del campionato Ncaa ed ecco un articolo riassuntivo per capire i principali temi da tenere d’occhio in questa fase di pre-season.

La stagione si aprirà ufficialmente l’11 novembre e ci saranno subito partite da non perdere: Indiana contro Kansas e Arizona (dove l’anno prossimo giocherà il fenomeno DeAndre Ayton) contro Michigan State del grande Tom Izzo, appena entrato nella Hall of Fame, coach di cui in questo articolo vi sveliamo tutti i segreti.

Il primo week end farà il suo esordio anche Duke, indubbiamente la favorita numero 1 di quest’anno, ma nell’opening contro Grand Canyon coach Mike Krzyzewski non potrà contare su Harry Giles, che si è infortunato per la terza volta al ginocchio e dovrà saltare le prime partite della stagione. Giles è considerato uno dei migliori freshman della nazione (come potete leggere qui) e nonostante il grande talento a disposizione dei Blue Devils, la sua assenza potrebbe avere un impatto sotto canestro (che impatto avrà l’assenza di Giles).

L’infortunio dell’ala grande di Duke è di sicuro il importante della pre-season del college basketball, ma non è l’unico: dopo un discreto anno da freshman a Saint Joseph’s, purtroppo anche l’italiano Piefrancesco Oliva dovrà saltare tutta la stagione da sophomore dopo essersi rotto il crociato anteriore. Un vero peccato per l’ala classe 1996 che quest’anno avrebbe quasi sicuramente avuto un ruolo maggiore nel roster degli Hawks (l’infortunio di Oliva e l’impatto su Saint Joseph’s).

Oliva è uno dei ragazzi italiani che nel 2015 hanno deciso di andare a giocare in Division I ma il fenomeno dei giocatori tricolore negli Usa sta crescendo e altri quattro atleti si sono aggiunti quest’anno. Uno dei nomi più famosi è quello di Giovanni De Nicolao, fratello minore di Andrea, playmaker della Grissin Bon Reggio Emilia. De Nicolao giocherà con i Roadrunners di UTSA, la più grande università di San Antonio, e in questa intervista spiega quali sono gli obiettivi della sua prima stagione americana.

Tornando alle università favorite e detto che Duke è stabilmente in testa a tutti i ranking, attenzione però a Kansas che vincerà molto probabilmente per la 13/a volta consecutiva la Big 12 e potrà senz’altro dire la sua anche a marzo, grazie a un roster molto interessante (Jayhawks, i padroni della Big 12) mentre tra le big in cerca di riscatto, la prossima sarà una stagione decisiva per Steve Alford a UCLA. Il coach, fortemente contestato l’anno scorso, è ormai diventato un “caso” nella Ncaa e rischia davvero di saltare se non riporterà in alto i Bruins. Gli allenatori in crescita o quelli a rischio sono comunque tanti, a partire da Chris Beard e dalla sua pazza estate.

Pensando all’inizio della stagione, fra le 351 squadre della Division I, è importante non dimenticare le cosiddette mid-major che sono spesso le sorprese inaspettate della March Madness: tra le università medio-piccole una ha davvero una storia da Cenerentola e cioè l’università francescana di Saint Bonaventure dove ha giocato il grande Bill Lanier, l’uomo con i piedi più lunghi nella storia del basket.

Spesso le cosiddette mid major schierano talenti assolutamente di tutto rispetto (i 5 migliori giocatori delle mid-major), anche se è inevitabile che siano i grandi talenti delle università più famose a dividersi le principali attenzioni dei tifosi. L’anno scorso il titolo di player of the year è andato a Buddy Hield, mentre quest’anno in molti puntano su Grayson Allen, ma non solo su di lui (chi sarà l’erede di Buddy Hield).

Per finire e per farvi venire un po’ l’acquolina in bocca in attesa della nuova stagione, vi lasciamo con una carrellata di notizie curiose, assurde e che rendono perfettamente l’idea del perché il mondo del college basketball sia assolutamente diverso da tutti gli altri contesti cestistici mondiali. Da chi ha finito un’amichevole in tre (espulsioni e proteste, follia Ncaa) a chi ha deciso di lasciare il basket per fare il pompiere (offese, pompieri e dollari sperperati ), da chi ha scelto di giocare con una chiesa sotto i piedi, fino allo stravagante sondaggio sul coach migliore con cui bere una birra (la birra di Bob e…). È il mondo del college basketball, non ci si annoia mai.

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