La Ncaa, oltre ad essere teatro di grandi storie, è fucina di grandi prospetti che si sgrezzano su questi campi e che si fanno notare dagli scout NBA.

Dato che la stagione è appena iniziata e ci sono molti giocatori da conoscere ancora, oggi parleremo dei migliori prospetti in ottica NBA.

635833139721845650-USATSI-8930774Sicuramente il primo giocatore da tenere sott’occhio è Ben Simmons, l’australiano di LSU.

Simmons è un’ala piccola di 208 centimetri che in pratica sa fare tutto. In attacco deve avere molta palla in mano, sa arrivare a canestro con continuità, sa punire gli aiuti e i raddoppi grazie ad ottime doti di passatore.

Ha un atletismo fuori dal comune, il quale gli permette di essere spettacolare in campo aperto, ma anche di essere un pericoloso stoppatore in aiuto. É un difensore medio sulla palla, ma in aiuto può essere pericoloso in situazione di aiuto e, grazie alla lunghezza delle sue braccia, anche un ottimo ladro di palloni.

Dovrà sicuramente migliorare il gioco off the ball, soprattutto il tiro dove per ora le percentuali sono molto basse. É il candidato numero uno per la prima scelta assoluta.

klab67yColui che potrebbe insidiare la prima scelta a Simmons, è Skal Labissiere, centro Haitiano di Kentucky.

Labissiere è un settepiedi, con un istinto da stoppatore innato. Infatti al Nike Hoops Summit, vetrina in cui si mettono in mostra i miglior talenti del mondo, ha smazzato sei stoppate e una quantità indefinita di intimidazione.

Labissiere si va ad aggiungere alla nutritissima storia di centri stoppatori di Kentucky sotto Calipari: Davis, Noel, Towns e Cauley Stein sono un’ottima compagnia. L’Haitiano è un centro mobile, perfetto per l’odierna NBA. Infatti ha una mobilità di piedi che gli permette anche di cambiare sui pick&roll e ha un range di tiro che va da sotto al canestro fino ai 4/5 metri.

Anche se Coach K ha perso i tre freshman che lo hanno portato al titolo, quest’anno ne ha reclutati altri e sono potenzialmente delle star.

Il primo è Brandon Ingram. Ala piccola devastante offensivamente dove può sfoggiare moltissimi movimenti e continuità al tiro senza precendenti.

Molto simile per caratteristiche ad un vecchio prospetto di Coach K, Jabari Parker. In due partite, seppur contro avversari di livello non altissimo, ha mostrato una pulizia e una continuità al tiro quasi imbarazzante.

E’ molto giovane, classe ’97, quindi ha grandi margini di miglioramento. In primis dovrà lavorare sul fisico, molto poco sviluppato. Comunque il talento c’è ed è molto, potrebbe essere una top 5 pick.

Rimanendo a Duke, Grayson Allen, dopo una stagione da panchinaro, è pronto a schiacciare avversari. Nella scorsa Final Four è stata la nota più lieta dei Blue Devils. Giocatore two-way con un atletismo incredibile, già in queste due partite ha regalato highlights di schiacciate incredibili. Ha una voglia di vincere pazzesca, sarà lui il trascinatore designato di Duke.

Sempre da Kentucky, sempre Freshman, il canadese Jamal Murray è il mio darkhorse per la prima scelta assoluta. Ha dominato l’Hoops Summit segnando trenta punti e sei assist ed ha già esperienza grazie ai giochi panamericani giocati quest’estate con il Canada.

É un 6’5” (195cm) con un buonissimo tiro da fuori. Sa penetrare molto bene e sa scegliere quando andare fino in fondo o quando scaricare. Questa capacità rischia di essere fondamentale per il sistema in cui andrà a giocare, la Dribble drive motion il cui credo è il penetra e scarica. É un ottimo giocatore che potrebbe prendersi subito le responsabilità di go-to-guy.

Dopo aver parlato di freshman arrivano un’po giocatori che hanno già dell’esperienza a livello NCAA.

Il primo da analizzare è Kris Dunn energico play di Providence. Poteva essere una lottery pick già lo scorso anno, ma sorprendentemente ha deciso di giocare un ultimo anno al college, cercando magari di vincere il premio del miglior giocatore dell’anno.

Giocatore molto agile e scattante, sa trovare benissimo i compagni. Ottimo ladro di palloni e buonissimo difensore. Ha fatto faville già all’esordio stagionale contro i cervelloni Harvard giocando una partita sensazionale dove ha riempito tutto il tabellino. Top ten pick a mani basse.

Caris LeVert sarà l’ago della bilancia della stagione di Michigan. Ala molto atletica, difensore molto mobile, tiene molto bene le penetrazioni. Affidabile tiratore dall’arco. Bisogna vedere come reagisce dall’infortunio al piede che lo ha tenuto fuori per metà stagione. Da migliorare è sicuramente il fisico molto leggero e le conclusioni vicino al ferro.

Anche Jakob Poetl poteva essere una lottery pick lo scorso anno, ma ha preferito continuare la sua crescita giocando a Utah un altro anno come leader indiscusso della squadra.

Il settepiedi austriaco ha una mano molto morbida e movimenti in post ben consolidati. Lo scorso anno è stato una piacevole sorpresa e ha dato una grossa mano a Wright. Ora sarà il pericolo numero uno per le difese della Pac 12. Oltre ad aver tirato col 60% lo scorso anno, è un grande difensore sia in single coverage che in aiuto. Potrebbe essere il miglior centro della nazione, Sabonis permettendo.

Ecco il lituano di Gonzaga è uno dei giocatori più belli da veder giocare in NCAA. Lettore di gioco impressionante, sa premiare i tagli dei compagni e pescare giocatori fuori dall’arco, Wiltjer ringrazia in tutti i casi. A rimbalzo sa andarci molto bene ed ha una mano morbida nel tiro. Gioca nella migliore frontline della nazione, Wiltjer e Karnowski gli altri componenti, lottery pick se si dichiara.

Tornando a parlare di freshman, c’è sicuramente Jaylen Brown di California da analizzare. Si gioca con Ingram la palma del migliore ala piccola del prossimo draft. Fisicamente è molto sviluppato e sa usare bene il corpo in difesa. Molto atletico, può esser un highlight-man. Manca ancora di costanza nel tiro da fuori, ma se lo può costruire con calma dato che California ha gia il tiro dafuori assicurato da Bird e Matthews.

Per chiudere il pezzo parliamo dei due giocatori in cui i tifosi di Maryland ripongono le loro speranze: Melo Trimble e Diamond Stone.

Il primo è un play molto compatto, sa essere pericoloso sia in penetrazioni che dalla distanza, gioca molto bene il pick and roll e con Diamond Stone potrebbe trovarsi molto bene dato che anche il centro è un ottimo giocatore p&r.

Stone è un ottimo difensore, sa andare molto su e questa caratteristica lo aiuta molto anche a rimbalzo. Deve migliorare sicuramente il piazzato da quattro metri.

Insomma la stagione NCAA è iniziata e ci sono molti giocatori da vedere. La caccia alla numero 1 del prossimo draft è iniziata.

One thought on “I principali prospetti della nuova stagione NCAA

  1. E’ difficile valutare i freshman, le incognite sono sempre moltissime. Labissiere in questo senso è la maggior delusione dell’annata 2016; Ingram, e soprattutto SImmons, sono i veri candidati alla prima scelta. Due giocatori diversi: uno, Simmons, in grado potenzialmente di essere già dominante con un mio grande dubbio legato al tiro da 3, così utilizzato oggi in NBA ma da lui mai sfruttato; l’altro, Ingram, più completo nel suo arsenale offensivo, ma con statistiche di minor impatto per gli scout (anche se davvero complete). Ad ogni modo si tratta certamente dei due pick di maggiore interesse per le peggiori franchigie NBA di questa stagione.
    Quest’anno inoltre sono in NCAA ben 2 giocatori italiani titolari nei propri team (i playmaker Federico Mussini e Ryan Arcidiacono) e due giovani in rampa di lancio come Nicola Akele e Pierfrancesco Oliva. Arcidiacono potrebbe (se mantenesse la media di 12p+3r+4a+1,5s) aspirare ad una chiamata al prossimo draft, ma se non dovesse succedere dovrebbe essere assolutamente portato in serie A. Mussini è invece al primo anno negli USA (dopo l’ottima stagione 2014/2015 a Reggio Emilia) e, dopo un buon inizio, sta forse un po’ calando il proprio rendimento, pur garantendo comunque medie interessanti (12p+2r+2a): l’esperienza americana lo sta facendo sicuramente migliorare e l’età (è un classe 1996) gioca sicuramente dalla sua. Inoltre ha un tiro da 3 punti (e la capacità di ritagliarsi spazi per la conclusione) davvero notevoli per un giocatore così giovane. Oliva è un esempio di all-around che, qualora migliorasse la statistica dei punti realizzati, potrebbe rivelarsi una vera sorpresa; giocatore intrigante per il potenziale. Da ultimo Akele, da poco sbarcato in NCAA, deve potersi ritagliare il proprio spazio, ma anche nel suo caso età e classe ne supporteranno certo la maturazione in un ottimo giocatore.
    A livello puramente “nazionale”, qualora questi elementi non dovessero trovare collocazione futura in NBA, essi rappresenterebbero comunque nuove frecce per i club e la nazionale italiana. (Oltre a dimostrare già da ora che l’interesse dei giovani italiani verso questo sport c’è e deve essere valorizzata anche all’interno dei confini nazionali).

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