Shabazz Napier. Idolo indiscusso. Leader incontrastato della Connecticut campione NCAA 2014.

Cosi verrà ricordato il folletto del Massachusetts, fra qualche anno. Questo torneo, invece, verrà ricordato per gli innumerevoli upset e le sorprese continue che ci hanno accompagnato da metà marzo fino a ieri notte, dove l’epilogo si è dipinto di blu navy e bianco, colori degli Huskies.

Connecticut non partiva con i favori del pronostico, a dire il vero anche nelle partite precedenti erano sfavoriti, ma il lavoro svolto da Ollie e il suo staff tecnico è qualcosa di impressionante.

Nel primo tempo, dove Uconn è arrivata anche sul +15, la difesa messa su da Ollie è stata pazzesca; ha limitato i punti forti di Kentucky come le penetrazioni degli esterni e raddoppiando Randle quando era spalle a canestro.

Qualcuno potrebbe dire “Allora hanno vinto facile”. Eh no, c’è anche un’altra squadra dall’altra parte e quando questa squadra si chiama Kentcuky e viene allenata da Calipari, santone degli One and Done, non può dire che è finita dopo quindici minuti di partita sul +15.

Dotata di un talento imbarazzante, nel senso migliore del termine, Kentucky piazza un mini-parziale di 5-0, firmato tripla di Young e layup di Aaron Harrison, o “Il Texano dagli occhi di Ghiaccio” se preferite, accorciano le distanze a meno 10 punti con quattro minuti alla fine del primo tempo.

Ma… torniamo all’inizio, chi è il leader di questa squadra? La risposta è Shabazz Napier, che risponde a questo mini-parziale con una tripla da distanza siderale.

Napier ha giocato una partita fantastica, alla fine sarà giustamente premiato come MOP, ed è sembrato, in ogni momento, sicuro di vincere la partita amministrandola in maniera incredibile.

Ma torniamo alla tripla. +13 Huskies a cinque minuti scarsi dalla fine del primo tempo, Uconn in controllo, ma se c’è una cosa che abbiamo imparato in questo torneo è che Kentucky vive di parziali e, guarda caso, ne piazzano uno sul finire di tempo per accorciare le distanze sul -4.

Questo parziale rimette in carreggiata i Wildcats che, un po’ per l’emozione un po’ per la bravura degli avversari, non avevano giocato un buon primo tempo.

Alcune considerazioni dopo questo primo tempo: Ollie è un ottimo allenatore, in due anni e al suo primo torneo NCAA è riuscito ad installare una mentalità guerriera ai suoi ed è riuscito a compiere un mezzo miracolo a riportare il titolo a Storrs, Connecticut. Napier, dal canto suo, è un comandante in campo che, se vuole, ti spacca in due la partita.

Detto questo, il secondo tempo inzia con una tripla di Aaron “Cold Blood” Harrison. Pronta la risposta di Ryan Boatright che riporta un possesso pieno fra le due squadre.

L’inerzia della partita sembra aver cambiato mano, nel secondo tempo sembra Kentucky a tenere in mano le redini del gioco, con una zona che forza molte palle perse agli Huskies ma, l’attacco sembra non dare la mazzata finale agli Huskies che rimangono in vantaggio, pur se esiguo.

Ogni volta che Kentcuky si riavvicina Uconn la ricaccia. Mancano dodici minuti al termine della partita e,dopo due liberi di Young, il risultato è sul 41-39 Connecticut.

A quel punto gli Huskies piazzano un parziale di 7-0 che sembra spezzare la partita. Kentucky, in quel momento, stava giocando meglio e questo parziale sembra la fine della partita, ma possesso offensivo di Kentucky e James Young ci mostra tutto l’atletismo e l’orgoglio di questa squadra, piazzando un schiacciata paurosa, in mezzo a tre difensori di Connecticut: è addirittura più forte della stoppata di Brimah che aveva preso il pallone ma Young con tutta la sua forza schiaccia e prende il fallo.

A questo 2+1 si aggiungono altri due liberi del numero 1 in maglia Kentucky, partita fantastica la sua, e due punti di Dakari Johnson. Sette minuti alla fine e Kentucky torna sotto di un punto.

Cosa succede al ritorno dal Timeout? Tirpla di Napier, tripla di Giffey, intervallate da un layup vincente di Randle e punteggio sul +4 Huskies.

Si entra negli ultimi cinque minuti della stagione su questo risultato. Jumper di Boatright, schiacciata di Poythrees e tap-in di Daniels, Young fino in fondo mette il canestro del -4 ad un minuto dal termine. Fallo su Kromah, non un grandissimo tiratore di liberi, e fa 2/2 dalla lunetta.

Dall’altra parte Aaron Harrison dalla sua posizione spara una tripla, ferro, rimbalzo del gemello e nuova tripla sul ferro di Aaron. La leggenda del “Texano dagli occhi di ghiaccio” si infrange sul ferro del AT&T Stadium di Arlington.

Boatright porta la palla nell’altra metà campo, suona la sirena e inizia la festa ad Arlington, al Gampel Pavillion di Storrs e a Storrs, tutti a festeggiare il titolo di Napier&Co.

Grandi meriti di questa vittoria all’allenatore Kevin Ollie, al suo primo torneo riesce nell’impresa di vincere il titolo, cosa accaduta a Steve Fisher nel ’89 con la Michigan di Glen Rice.

Questa versione degli Huskies non era la squadra più forte dell’intera nazione, né per talento né per fisico, ma con cuore, impegno e tantissimo sudore hanno giocato delle partite magnifiche nel torneo e meritatamente vincono il loro quarto titolo.

Per Calipari si chiude la striscia di 11 vittorie filate al torneo, da UConn a UConn. Per la seconda volta nella storia va male al quintetto all-Freshman in una finale, dopo la pesante sconfitta dei Fab Five nel ’92, anche i Wildcats perdono.

UConn è la prima squadra dal 2002 a vincere il torneo senza avere un All-American in squadra. Napier,Giffey e Olander sono il primo terzetto a vincere il titolo al loro primo anno e al loro ultimo.

Coach Ollie si unisce al club degli allenatori neri che vincono un titolo NCAA, insieme a Tubby Smith, John Thompson e Nolan Thompson.

Applausi a tutte e quattro le squadre che hanno fatto parte delle Final Four, un applauso a tutti gli upset di questo torneo, un applauso a tutti i giocatori che sono usciti ma con la testa alta.

Un applauso al College Basketball che ogni anno ci regala emozioni.

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