Non ci sono state grandi sorprese nel terzo turno del West Regional. Anche North Dakota  St (#12), la vera Cenerentola di questo seed, saluta il Torneo (63-44), dopo una partita difficile contro una super determinata San Diego State (#4).

NDSU si é vista portare via la sua arma principale, un attacco che, fino ad ora, aveva funzionato come un orologio svizzero: le percentuali di tiro rappresentano perfettamente le difficoltá dei ragazzi di coach Phillips, che hanno chiuso con il 31.9% dal campo, molto al di sotto di quel  50.9% che li aveva resi la squadra con la milgior percentuale di tiro della nazione.

Ed emblematico di questo, é stata la partita del suo miglior realizzatore, Taylor Braun che, dopo aver fatto a pezzi Oklahoma, ha chiuso con sette miseri punti e 2/14 dal campo. É chiaro che, con cifre di questo tipo dal proprio miglior relizzatore, era difficile pensare di mettere a segno un altro upset.

Grandi meriti per aver bloccato lo spumeggiante attacco di NDSU (che ha chiuso a quarantaquattro punti segnati, minimo in stagione) va ad una San Diego State efficace e concentrata che, con la sua difesa, ha stritolato gli avversari.

Una volta in attacco, poi, agli Aztecs é bastato in pratica il solo Thames (30 punti, 9/19 dal campo e 5 assist), in una serata di grazia assoluta nella quale ha incantato tutti, incluso il coach avversario “Quel ragazzo ha fatto un paio di cose che, diciamo, da noi nessuno puó fare neanche in allenamento”.

L’ altra partita del sabato sera é stata quella tra Wisconsin (#2) e Oregon (#7), un gara molto bella che vedeva scontrarsi due squadre con stili completamente diversi. Alla fine l’hanno avuta vinta (85-77) i Badgers che, davanti ad un Bradley Center praticamente tutto vestito di rosso, sono riusciti alla fine ad imporre il loro ritmo.

Non hanno faticato poco a farlo, peró, visto che Oregon, nel primo tempo,  era riuscita a correre come poche altre square possono fare: il ritmo veloce dei Dusck ha messo in seria difficoltá Wisconsin che, a metá partita, era sotto di dodici. Il problema per i Ducks é che, nel secondo tempo, non sono riusciti a manternere quel ritmo (come dimostrano i venti punti in contropie del primo tempo, e gli zero del secondo), con Wisconsin che é riuscita a riportare la gara sui binari a lei piú congeniali.

Attaccare il canestro, difendere forte e rallentare il ritmo, queste sono state le ricette dei Badgers per recuperare il distacco e riportare la partita punto a punto fino ai minuti finali: alla fine é stata una tripla di Ben Brust a un minuto dalla fine a dare il vantaggio decisivo a Wisconsin e a diventare l’highlight della gara.

Oregon ha anche avuto il tiro del possibile pareggio sullo scadere con Joseph Young, magnifico fino a quel momento (29 alla fine): il suo tiro peró non é entrato, e Wisconsin ha cosi conquistato la sua prima qualificazione alle Sweet Sixteen dal 2012.

Il sabato, invece, ha visto scendere in campo la testa di serie del seed Arizona (#1), che aveva faticato non poco a passare il primo turno. Forse i ragazzi di coach Miller, con la prima vittoria, si sono tolti un po di pressione di dosso, forse la serata era giusta o forse ancora hanno capito che al Torneo bisogna dare il massimo ad ogni partita o si va a casa: sta di fatto che i Wildcats hanno giocato una gara al alimite della perfezione, mandando un messaggio forte e chiaro al resto del Torneo  NCAA e a tuttti gli scettici.

Gonzaga (#8) non ha potuto fare niente contro Arizona (84-61), annichilita dalla pressione dei Wildcats: alla fine ha chiuso con ventuno palle perse (con 15 recuperi Wildcats), che hanno fruttato agli avversari ben trentuno punti. Arizona non ha dato neanche una speranza agli Zags e, guidata da Gordon, Hollis-Jefferson e Johnson (rispettivamente 18, 18 e 17 punti), é subito andata avanti di piú di venti punti nel primo tempo, senza piú voltarsi indietro.

Anche l’altra partita del sabato non é stata molto combattuta, anzi. Baylor (#6), guidata da Isiah Austin e Brady Heslip (diciassette punti a testa) ma, soprattutto, da una difesa che non ha concesso assolutamente nulla agli avversari, ha distrutto (85-55) Creighton (#3), che lascia quindi il Torneo con la coda tra le gambe.

Baylor non solo ha bloccato tutto l’attacco di Creighton, ma in particolare é riuscita ad eliminare il temutissimo McDermott, impresa riuscita a pochissimi: nel primo tempo, quando Baylor ha fatto la differenza, chudendo di fatto la partita (i Bears all’intervallo erano giá sopra di venti), la stella di Cregithon era riuscito a prendersi solo tre tiri (uno segnato), commetendo due falli.

Ha chiuso con quindici punti (contro i ventisette di media in stagione) ed in generale la frustrazione di chiudere la sua magnifica carriera NCAA in questo modo “É la nostra peggior partita della stagione, e fa ancora piú male perché é l’ultima. É difficile andare via in questo modo, ma questo risultato non cambia tutti i bei ricordi di questa esperienza”.

Per rivedere McDermott, quindi, dovremo attendere il prossimo anno, e la stagione NBA. Per rivedere Baylor ( e Wisconsin, Arizona e San Diego State) invece, basta aspettare una settimana,con le Sweet Sixteen.

 

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