l20130409-065217.jpgAlle 3 meno un minuto la CBS ha già trasmesso le opinioni di 10 coach del passato, 10 del presente. Ci fossero anche quelli del futuro, Dickens sarebbe contento. Kevin Ware ha fatto il suo ingresso in stampelle in campo e ormai uno spettatore medio conosce a memoria i punti di forza di Louisville e quelli di Michigan. E’ ora di giocare.

Si parte correndo. 7 punti in fila di Trey Burke, che sembra molto più in partita rispetto alla semifinale, per Louisville risponde presente invece Wayne Blackshear che ne segna subito 5 e si lascia alle spalle la scialba prestazione da 0 punti contro Wichita State.

Michigan non sbaglia un tiro, anche se sono dai 7 o 8 metri. Spike Albrecht dopo pochi minuti ha già 3-3 dalla lunga distanza e Louisville riesce a stare in scia, ma i Wolverines accelerano.

Burke commette presto il secondo fallo, ma Albrecht è ispirato come nessuno sul campo e Michigan allunga a 9 punti di vantaggio. I Cardinals sono già riusciti a recuperare qualche pallone ma non a trarne vantaggio. Dopo 12 minuti Michigan sta tirando 5-8 da tre punti, 10-16 dal campo e ha preso 13 rimbalzi contro i 7 di Louisville.

Quando mancano 5 minuti alla fine del primo tempo Michigan è avanti di 12 punti, ne ha segnati 33, 17 dei quali sono di Albrecht (alcuni anche causati da una difesa rivedibile di Henderson) che già a 11 era al suo career high. Anche Smith ora è in panchina con 2 falli, e sembra che gli dei del basket stiano scegliendo i Wolverines.

Di là però c’è Luke Hancock che, non pago della prestazione della semifinale, mette 4 triple in fila che riportano Louisville a -1. Su una recuperata i Cardinals passano addirittura in vantaggio, ma dalla lunetta Glenn Robinson III riporta in vantaggio Michigan e il primo tempo si conclude sul +1 per i Wolverines 38-37.

Finora partita stupenda. Eccezionale.

Il secondo tempo si apre con una tripla di Blackshear che porta in vantaggio Louisville. Ma Burke è tornato in campo e si sente e grazie a lui i Wolverines allungano ancora e si portano a +4. I Cardinals faticano a contenere l’attacco di Michigan che sembra in grande fiducia e in più Hancock è finito in panchina con 3 falli.

Louisville non ci sta. Ed esce dal secondo time out con energie rinnovate. Protagonista di questa fase del match è Chane Behanan che sotto canestro fa valere la sua rapidità unita alla sua verticalità. Russ Smith si iscrive alla partita con una tripla, ma Burke risponde ancora dagli 8 metri (3-3 dalla lunga distanza per il fenomeno di Michigan). Le due squadre sono ancora incollate.

Peyton Siva è indemoniato e corre da una parte all’altra del campo. Louisville ora conduce ma sempre di poco e ha problemi di falli perché gli esterni ne hanno tutti 3. Michigan trova un paio di canestri di talento con Tim hardaway Jr, ma è Burke che regge il peso dell’attacco dei Wolverines. Quando mancano 8 minuti grazie a un 2+1 il miglior giocatore della stagione riporta Michigan sotto di 2 punti.

A Michigan però ora esce qualche tiro che nel primo tempo entrava, mentre Louisville non toglie il piede dall’acceleratore e si porta a +7 con poco più di 4 minuti sul cronometro. Beilein è costretto a chiamare time out. Gorgui Dieng si è completamente lasciato alle spalle la pessima prova contro Wichita State e segna canestri importantissimi sia dalla media distanza sia in post basso e sotto i tabelloni è una presenza. Chi scava il solco decisivo è ancora una volta hancock che con la sua quinta tripla (su 5 tentativi) porta i Cards a +10.

Il finale è al cardiopalma. Trey Burke sta giocando da solo contro la difesa di Louisville, che a 1:20 è ancora sopra di 4 punti. La pressione di Michigan ha causato una brutta palla persa di Smith, non alla sua migliore gara. I Cardinals riescono in ogni caso a portare il match negli ultimi secondi in vantaggio. Hancock sul fallo sistematico fa 2-2 dalla lunetta. Ha segnato 22 punti dopo i 20 della semifinale.

Mancano 14 secondi e Louisville è in vantaggio di 4 punti. Siva dalla lunetta fa 2-2 e sull’errore di Burke ancora una volta da 8 metri si chiude la partita.

I Cardinals vincono il terzo titolo Ncaa della loro storia e coach Rick Pitino festeggia il prossimo ingresso nella Hall of Fame diventando il primo allenatore a vincere un titolo con due squadre diverse (Kentucky e appunto Louisville). Alla fine il premio di MOP (most outstanding player) della Final Four va giustamente a Hancock che con il suo 8-10 complessivo da 3 punti (nelle due gare) ha trascinato Louisville al titolo.

Una partita eccezionale. Votata all’unanimità come una delle più belle finali degli ultimi anni. Combattuta, spettacolare, giocata correndo ma anche difendendo. Un match che sarà ricordato a lungo e che fa già venire tanta nostalgia, pensando a tutto il tempo che manca all’inizio di una nuova stagione.

Da www.ncaabasket.net (Twitter: @ncaabasketnet)

 

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.