ncaami76Era Michigan vs Syracuse, attacco vs difesa, zona vs uomo.

Coach Boeheim aveva vinto tutte le tre semifinali a cui aveva partecipato, Coach Beilein non era mai riuscito ad approdare alle Final Four e, ovviamente, neanche ad una finalissima valida per il titolo nazionale.

Poteva essere una grande sfida… è stata una bella partita. Wolverines e Orangemen sono sempre state vicine nel punteggio e, quando anche negli ultimi minuti la forbice tra le due squadre si è allargata, e il match sembrava nelle mani di Michigan, Syracuse con orgoglio è riuscita a tornare a contatto.

Poi una forzatura di Triche sul potenziale possesso del pareggio, ha mandato in frantumi i sogni di rimonta degli Orange. Michigan ha vinto 61-56, e si giocherà con Louisville il titolo NCAA.

Era il confronto tra due ottimi play, Burke vs Carter-Williams, ma entrambi hanno giocato una partita sottotono. Burke ha chiuso con 7 punti, 1/8 al tiro, 5 rimbalzi e 4 assist; troppo spesso innamorato del suo palleggio, ha rallentato talvolta l’attacco alla zona degli Orange, tuttavia ha mostrato, come sempre, lampi di talento, come la tripla da 8 metri sul finire del primo tempo.

Carter-Williams non è stato il leader di cui Syracuse aveva bisogno, non riuscendo mai ad entrare in partita. 2 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e 5 palle perse il suo tabellino personale.

Un’altra sfida nella sfida era quella tra Stauskas e Southerland, due dei migliori tiratori della nazione. Anche questo “duello” ha messo in mostra due giocatori sottotono e mai in ritmo. Il freshman di Michigan, dopo il 6/6 da tre contro Florida, non è riuscito a trovare la via del canestro (0/5 dal campo). Southerland ha giocato 27 minuti di pallacanestro pessima, 0/7 al tiro.

Nell’ultimo minuto di partita, il senior da NY, ha provato a riscattarsi infilando una tripla ed inchiodando una schiacciata nel traffico; 5 punti in fila per portare i suoi a -2. Si fosse svegliato prima forse staremo parlando di un’altra finalista.

Era lo scontro tra due guardie esperte, Triche vs Hardaway Jr. Nessuno dei due ha brillato, ma sono stati comunque fondamentali per il destino delle proprie squadre.

Il senior di Syracuse ha chiuso con 11pt e 8 ast. Verrà ricordato per la sbagliata scelta di buttarsi in area a 19” dalla fine cercando il canestro del pareggio; verrà ricordato perchè, per sfortuna sua e degli Orangemen, non ha guadagnato nient’altro che uno sfondamento.

In fondo però proprio Triche, con 4 punti nell’ultimo minuto, insieme a Southerland aveva riportato i suoi ad un possesso dalla potenziale vittoria. Hardaway Jr ha tirato piuttosto male, 4/16 e 3/10 da tre, ma la sua presenza sul perimetro è sempre stata una minaccia per la zona di Syracuse ed, alla fine, è stato il miglior realizzatore dei Wolverines con 13 punti.

La chiave della partita, quindi, della vittoria di Michigan, è stato il confronto sotto i tabelloni. Fair ha fatto di tutto per tenere i suoi in partita; ha creato molti problemi alla difesa di coach Beilein, ha segnato 22 punti, ma in difesa non è riuscito ad essere un fattore, non è riuscito a contenere Robinson III e ancor meno limitare McGary.

Proprio i due lunghi dei Wolverines sono stati fondamentali per la vittoria. Robinson III ha segnato 10 punti, tirando 5/7 dal campo, ma soprattutto ha conquistato 5 rimbalzi offensivi (6 totali), garantendo ai suoi numerose chance di secondo possesso. McGary è stato invece l’MVP della partita.

Ha chiuso il primo tempo in media per realizzare una tripla doppia; a fine partita il referto dice: 10 punti, 4/8 al tiro, 12 rimbalzi, 5 in attacco, 6 assist e 2 stoppate. Ma, quello che non dicono le statistiche, è il peso che il freshman ha avuto per la sua squadra.

In attacco era sempre al posto giusto per bucare la zona avversaria, una volta col tiro, una volta con l’assist; nella propria metà campo è stato un fattore sotto i tabelloni, difendendo e conquistando tutti i rimbalzi disponibili; talvolta ha guidato la transizione in prima persona, mostrando ottime doti di palleggio per uno della sua stazza.

Sempre sotto controllo, sempre facendo le cose giuste. Non a caso gli Orangemen sono tornati in partita, dopo essere stati anche a -12, quando McGary è andato in panchina per problemi di falli.

L’ultimo fattore decisivo della vittoria di Michigan è stato l’apporto che ha dato la panchina dei Wolverines: Lavert (8pt), ha segnato due triple nei primi minuti di partita e poi il jumper del +10 a 13′ dalla fine; Albrecht (6pt) ha piazzato due triple, da distanza siderale, in due minuti, forzando l’allungo dei suoi sul finale del primo tempo; Horford (4pt), ha giocato solo 4 minuti, ma è stato lui a subire lo sfondamento di Triche nell’ultima azione della partita.

Michigan ha vinto con merito, soffrendo nel finale, ma riuscendo, per gran parte dei 40′, ad imporre il proprio gioco, il proprio ritmo, ed usando tutte le armi a disposizione per far male agli Orangemen.

Ora i Wolverines se la vedranno conto i Cardinals di Louisville. I ragazzi di Pitino partono favoriti per tutto quello che hanno messo in mostra nell’ultimo mese e mezzo. Sembrano una squadra in missione, ma contro Wichita State hanno faticato, forse più del previsto, per conquistare l’accesso alla finale.

Michigan ha tanto talento, forse anche più di quello che hanno i Cardinals. Ha vinto contro Syracuse nonostante Burke, miglior giocatore dei Wolverines e vincitore del premio di miglior giocatore dell’anno, non abbia vissuto la sua miglior giornata.

Si sfideranno le due squadre migliori della nazione, arrivate a questo appuntamento nella migliore condizione possibile. Sarà uno spettacolo: l’ultimo atto della March Madness.

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