setcur65Nessun brivido, poco equilibrio, ma due belle partite nelle Sweet 16 del Midwest regional che alla fine proporrà come ultima sfida per l’accesso alle Final Four il match tra le prime due teste di serie: Louisville e Duke.

I Cardinals hanno avuto la meglio di Oregon, che si è presentata concentrata, combattiva e preparata ad affrontare la squadra di coach Rick Pitino. La gara è stata anomala rispetto alle altre disputate quest’anno dalle due formazioni.

Oregon ha provato ad imitare lo stile di gioco di Louisville e quest’ultima alla fine non ha vinto grazie alla sua difesa asfissiante, ma grazie al suo attacco. Il dato è per certi versi preoccupante per Duke, perché finora il luogo comune accostato ai Cardinals era che vincevano grazie alla difesa, mentre in attacco non erano una squadra di livello. In realtà la fase offensiva di Louisville è stata spesso sottovalutata in stagione e lo hanno dimostrato proprio nell’ultimo match.

I Ducks sono stati in partita grazie all’apporto costante sui due lati del campo di Kazemi e grazie alla giornata ispirata di Artis, mentre Dotson, Loyd e Emory non sono mai riusciti a incidere sulla gara.

Protagonista assoluto della partita è stato Russ Smith (“Senza di lui non avremmo vinto”, ha detto il suo coach), la guardia di Louisville, con i suoi 31 punti (career high). Al di là delle marcature, Smith non ha mai avuto difficoltà a battere la difesa di Oregon, generando anche buoni tiri per i compagni.

La forza della squadra di Pitino resta comunque il collettivo e la sfida con Oregon non ha fatto eccezione. Il play titolare e anima della squadra, Peyton Siva, ha giocato solo i primi 5 minuti del primo tempo e il resto l’ha passato in panchina con 2 falli.

Al suo posto è entrato Kevin Ware, che ha portato punti ed energia e non solo: nel momento decisivo del secondo tempo (Oregon si era riavvicinata a -6) ha segnato il canestro che ha riportato a +8 Louisville.

“Sono una squadra piena di giocatori di talento”, ha detto a fine partita il coach dei Ducks, Dana Altman, “e quando prendono ritmo è difficile arginarli“.

Loyd invece si è rammaricato per l’inizio del match: “Non siamo stati pronti, ci hanno schiacciato. Avessimo giocato come nel secondo tempo sarebbe stata una gara differente”.

Pitino ha criticato la difesa dei suoi. “Oggi abbiamo vinto con l’attacco ed è stata una grande gara. La nostra difesa che è stata grande per tutto la stagione non ha reso come al solito, anche perché la loro velocità ci ha spiazzato”

Nell’altra partita Duke ha vinto contro Michigan State. Un match che era già terminato a 5 minuti dalla fine e i cui ultimi 3 minuti sono stati una processione ai tiri liberi che ha premiato la precisione dei Blue Devils.

Nel complesso anche Duke ha dato una grande manifestazione di forza, riuscendo ad avere la meglio dal punto di vista fisico di una squadra che aveva fatto finora della durezza e dell’esplosività il suo marchio di fabbrica. Nix e Payne invece sono stati tenuti complessivamente a 6-20 dal campo.

Il freshman Gary Harris si è speso con abnegazione in difesa contro Seth Curry, ma ha pagato lo sforzo in attacco (solo 6 punti). Alla fine la fase offensiva di Michigan State è stato lasciata quasi interamente sulle spalle di Keith Appling. Che ha giocato una buona partita ma non poteva certo vincere da solo.

Seth Curry dal canto suo è stato praticamente immarcabile a testimonianza che quando può riposare tra un match e l’altro sfodera prestazioni magistrali. Alla fine 29 punti con 6-9 da tre. Curry da solo ha segnato più punti da fuori area (22) che l’intera Michigan State (15).

“Offensivamente stasera Seth è stato semplicemente di un altro livello rispetto chiunque altro fosse sul campo”, ha commentato coach Krzyzewski a fine gara.

“Sono una buona squadra e hanno giocato bene, non c’è da discutere”, ha invece dettol’allenatore degli Spartans Tom Izzo. “Noi abbiamo giocato una partita davvero brutta per i nostri standard, ma questa sera ha vinto la squadra migliore”

In effetti Michigan State è sembrata lontana parente di quella che ha sconfitto Memphis ed è comprensibile che Izzo abbia qualche rammarico. Spesso in ritardo sulle palle vaganti, gli Spartans non hanno mai mostrato quei guizzi difensivi cui hanno abituato i loro tifosi.

Viceversa coack K ha preparato la partita in maniera precisa, con raddoppi sistematici sui lunghi degli Spartans, in primis Nix. E così alla fine Ryan Kelly è stato più utile alla causa in difesa che non in attacco.

Adesso la gara per l’accesso alle Final Four vedrà affrontarsi Louisville e Duke in quello che si annuncia come un match stellare.

Pitino e Krzyzewski non si affrontano in una finale di regional dal lontano 1992 quando Christian Laettner segnó all’ultimo secondo il tiro della vittoria contro Kentucky (allora allenata da Pitino). Una partita che entrò negli annali del college basket. E chissà che anche questa volta la gara non sia di quelle destinate a fare la storia.

Da www.ncaabasket.net (Twitter: @NcaaBasketNet)

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