Seed #1 in arrivo per coach Calipari. Nonostante Barkley...

  • Siamo ormai alle battute conclusive di questa stagione di College Basketball e lo scoccare del mese di marzo ce ne fa rendere tristemente conto, nonostante la gloriosa sensazione che da ora in poi le cose si fanno veramente serie, a cominciare dai Tornei di Conference che segneranno le definitive promozioni e bocciature per arrivare all’esame finale, quel Ncaa Tournament che non permette passi falsi.
    E se ancora niente è deciso tra le ultime possibili invitate, in cima ai ranking si lotta per avere i 4 seed numero 1 che permettono un posto pregiato sul tabellone definitivo.
    Solo due sono le squadre che al momento sembrano, anzi sono, certe di far parte della parte altissima delle divisioni. Syracuse e Kentucky, entrambe con 1 sola sconfitta all’attivo, si combatteranno la #1 overall, con grande attenzione ai risultati nei giorni antecedenti alla Selection Sunday, con la squadra di Calipari avvantaggiata dalla strscia di 20 W consecutive dopo il miracolo di Watford all’Assembly Hall di Bloomington.
    Per gli altri due posti in palio lo scontro è tra 6 squadre: Duke, Kansas, Michigan State, North Carolina, Ohio State e Missouri.
    Al momento le favorite sembrano essere Kansas e Duke, ma questi ultimi devono ottenere la vittoria della loro Conference per mantenere tale posizione e per far valere al massimo le vittorie negli scontri diretti sia con i Jayhawks che con Michigan State.
    Di contro però la stessa cosa devono fare gli Spartans viste le due sconfitte iniziali contro Blue Devils e UNC che li avevano fatti partire con l’handicap già da metà novembre.
    North Carolina e Ohio State allora possono sentirsi quasi escluse? Assolutamente no, nonostante i Buckeyes nell’ultimo periodo abbiano raccimolato qualche sconfitta di troppo contro squadre del ranking (Michigan State appunto, Michigan e Wisconsin). La squadra di Matta può ancora convincere con il titolo della Big Ten, e la stessa cosa possono fare i Tar Heels nella ACC ed i Missouri Tigers nella Big12 escludendo a questo punto i Jayhawks.
    Ovviamente coloro che resteranno a bocca asciutta da questa corsa si dovranno accontentare della seconda linea, quella che dei seed #2.
    Insomma non solo bubble watch, ma anche le guerre per partire in alto sono da seguire.
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  • Rimanendo su due delle squadre appena menzionate, chiediamo a gran voce che ci siano altre due partite tra Kansas e Missouri.
    Sabato scorso la sfida tra le due è stato uno spettacolo per gli occhi di ogni appassionato di palla a spicchi contenendo tutto quello che si può chiedere ad una partita di College basketball: rivalità, talento, lavoro dei coach, pathos, tensione, spettacolo… tutto.
    I Jayhawks hanno vinto 87-86 all’overtime dopo aver recuperato 19 punti negli ultimi 15 minuti, grazie alla gran rimonta orchestrata a regola d’arte da Bill Self e chiusa da Thomas Robinson con gioco da 3 punti e stoppata negli ultimi due possessi del tempo regolamentare.
    Un bel sollievo che si sia vista proprio nel weekend dell’All Star Game Nba, dove la bella pallacanestro viene un pò dimenticata.
    Ora però vogliamo che si rincontrino nella finale della Big12 e durante il Torneo NCAA.
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  • Bubble Watch, l’abbiamo chiamato, cerchiamo di rispondere con qualche flash.
    Mississippi State dopo che Renardo Sidney ha dichiarato di voler concludere l’avventura con i Bulldogs dopo questa stagione, ha subito 4 L consecutive che l’ha messa in forte dubbio per Marzo. E Moultrie dichiarando che la squadra non ha le capacità per risollevarsi non dovrebbe aver fatto meglio. Starkville terra di furbi.
    Le flebili speranze di Miami (FL) dovrebbero essere state spezzate stanotte da North Carolina State, anch’essa quasi fuori dai giochi. Anche quest’anno c’è il rischio che a rapprsentare la ACC siano solo 4 squadre, poche per una big conference.
    I 4 bid che invece potrebbero essere presi dalla Mountain West, soprattutto dopo la vittoria di Colorado State contro UNLV, già dentro da parecchie settimane.
    Torna a sperare Texas dopo aver vinto le ultime due gare contro Oklahoma e Texas Tech, squadre non irresistibili, ma che gli permettono di avere un record positivo nella Big 12 e di giocarsi il tutto per tutto a casa di Kansas e nel torneo di Conference. Ecco, quello è un pò più irresistibile.
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  • Merita un capitolo a parte Alabama.
    Partiti come una delle squadre più interessanti tra quelle in secondo piano, i Crimson Tide si sono persi nel momento in cui hanno iniziato ad affrontare le altre squadre della SEC, trovando difficoltà non solo in campo ma anche fuori.
    Tra i ragazzi di Anthony Grant infatti iniziava a mancare una certa sintonia, ed in particolare a non permetterla erano i tre migliori giocatori a disposizione, ovvero il senior JaMychal Green, il junior Tony Mitchell ed il sopho Travis Releford.
    Grant non ha battuto ciglio ed alla prima occasione ha sospeso i 3 ragazzi mettendo a repentaglio l corsa per la March Madness. La risposta è stata ottima ed ora viaggiano a quota 4 vittorie consecutive, rimettendosi pienamente in carreggiata, con Green e Releford tornati a testa bassa e Mitchell escluso per non aver fatto quel passo indietro chiesto.
    Tanto di cappello al coraggio di coach Grant, qualunque sia il risultato finale.
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  • E’ stata una settimana all’insegna delle uscite degli allenatori.
    Buzz Williams di Marquette per festeggiare la vittorie in rimonta a casa di West Virginia (con Darius Johnson-Odom, Vander Blue e Junior Cadoughan sospesi per un tempo dal loro allenatore) si è messo a ballare sulle note di Country Roads, inno dei Mountaineers, facendo imbufalire i tifosi gialloverdi. Per la cronaca, il coach al termine si è scusato per il suo comportamento poco professionale.
    Bo Ryan di Wisconsin invece si è dilettato in uno strano balletto negli spogliatoi, dopo l’importantissima vittoria dei Badgers a domicilio di Ohio State. E non è la prima volta che Ryan ci mostra le sue qualità di ballerino.
    Di diverso genere l’episodio riguardante Pat Knight, figlio del grande Bobby. Dopo la partita persa dalla sua Lamar contro la Stephen F. Austin, prima ha mandato via il senior Mike James dalla conferenza stampa e poi si è sfogato contro i suoi giocatori per il modo in cui si comportano in campo e fuori. Knight è stato criticato da molti, ma fatemi dire che personalmente ho apprezzato quest’uscita, i giocatori a questo punto sono ragazzi ma questo non vuol dire che devono essere protetti fino allo stremo.
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  • Brividi per Kentucky.
    Charles Barkley ha pronosticato la loro vittoria a fine anno.
    E sappiamo tutti che tipo di oracolo è…
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  • Mostriamo un pò di amore per Will Barton come All-American.
    Il ragazzo sta mostrando grandi cose a Memphis, trascinando quasi da solo una squadra con tanti problemi caratteriali (a proposito di allenatori, Josh Pastner farà tesoro di questa esperienza in futuro, ma ora sta un pò boccheggiando) in cima alla C-USA, che non sarà una Conference d’elite ma che non si può certo sottovalutare.
    Per la guardia secondo anno, in squadra con il fratello Antonio, parlano le cifre che recitano 18.3 punti, 8.1 rimbalzi (ripeto, guardia) e quasi 3 assist di media con più del 50% dal campo e 10 doppie doppie.
    La presenza in un terzo quintetto All-American non mi stupirebbe per niente, anzi mi farebbe assai felice.
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  • Nel torneo della Big East, che parte il 6 marzo, date un occhio a chi si incrocierà con St.John’s.
    I Johnnies, o Fresh Five come li chiamano ora per sottolineare il roster di soli esordienti, hanno iniziato a carburare e nelle ultime partite hanno giocato uno scherzo inaspettato a Notre Dame, forse la squadra più in forma.
    Nella partita seguente ne hanno preso 20 a domicilio di Pittsburgh a dimostrazione della loro inesperienza, ma nella partita singola non vorrei mai trovarmeli davanti.
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  • Consigli sulle partite da vedere nel weekend in arrivo.
    Da non perdere in nessun modo possibile la seconda parte della sfida tra North Carolina e Duke (notte tra sabato e domenica, 1:00), stavolta al Cameron Indoor, tempio dei Blue Devils quest’anno violato per la prima volta dopo 45 partite. Tre settimane fa i Tar Hells sono stati battuti in casa, che sia il momento di una sonora vendetta in vista del torneo ACC?
    Sempre sabato altre sfide da segnalare sono quelle tra Louisville e Syracuse (ore 22), Georgetown e Marquette (ore 20) e l’assalto di Texas alla Phog Allen Fieldhouse di Kansas (ore 3).
    Domenica invece spicca lo sfidone della Big Ten tra Michigan State e Ohio State (ore 20) e quello della SEC tra Florida e Kentucky (ore 18) con i Gators che cercheranno di togliere agli Wildcats l’imbattibilità nella Conference.
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  • Solitamente chi pulisce i tabelloni in ambito cestistico sono i rimbalzisti, ma in un college di Div III di Chicago chi lo fa è sì un componente della squadra, ma che non ha nei rimbalzi il proprio punto di forza.
    Derek Raridon infatti è il custode della palestra, che non è un soprannome come quello di Brian Cardinal, ma proprio il lavoro (part-time) del ragazzo in questione, che ha ereditato il posto dal padre Todd, allenatore della sua squadra, il North Central College.
    Ovviamente Derek (secondo realizzatore della squadra) studia anche in quella scuola, anche se è da quando aveva 16 anni -ora ne ha 21- che fa parte del “maintenance department” del campus, ed anche sulla parola campius ci vorrebbero le virgolette.
    Storie d’oltreoceano, ecco l’ennesima.
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    (pubblicato da Draftology)

     

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