“Che cos’è un pick and roll?”

Quante volte vi siete sentiti rivolgere questa domanda dalla vostra fidanzata (o dal fidanzato, se l’analfabeta cestistico è il vostro lui) mentre stavate guardando una partita di basket? Oppure dalla nonnina, che dopo il pranzo natalizio si è appisolata sul divano risvegliandosi di soprassalto sei ore dopo urlando “MA CHI MINCHIA È ‘STO PICHENROL” nel bel mezzo del Christmas Day NBA. Magari invece siete proprio voi a non avere chiarissimo il concetto, perché anche se ogni tanto guardate una partita di basket in TV non avete mai calcato un parquet che non fosse quello dell’Ikea. Niente paura, in vostro soccorso arriva la prima puntata di NBA for Dummies, la nuova rubrica di Play.it USA che sarà dedicata a spiegare i principali termini e schemi del basket in un modo che sarebbe comprensibile anche al figlio scemo di Pippo.

Cominceremo appunto dal pick and roll, base di partenza degli attacchi di quasi tutte le squadre della NBA di oggi che comprende decine, se non centinaia di possibili varianti. Impossibile spiegarle tutte, noi proveremo perciò ad affrontare le principali casistiche illustrandole con il supporto di dieci GIF. Inoltre ci concentreremo per semplicità quasi soltanto sul p&r inteso come gioco a due, anche se spesso nello schema vengono coinvolti anche un terzo o addirittura un quarto uomo (ad esempio come bersagli dello scarico del palleggiatore in seguito ad una rotazione della difesa).

1 & 2) Pick and roll “classico”

Si definisce pick and roll quella situazione offensiva nella quale un giocatore sale per portare un blocco (pick) al compagno con la palla in mano, ponendo il proprio corpo come ostacolo per l’uomo che sta marcando il palleggiatore. Dopo aver portato il blocco il giocatore che lo ha effettuato taglia (roll) rapidamente nel cuore dell’area avversaria, mentre il palleggiatore può sfruttare il vantaggio guadagnato con il blocco per concludere in prima persona (raccogliendo il palleggio per effettuare un tiro in sospensione o penetrando in direzione del ferro avversario) oppure per passare la palla al giocatore in area. Questo tipo di azione viene inoltre spesso utilizzata per obbligare la difesa ad effettuare un cambio di marcatura, in modo da poter accoppiare un giocatore più lento contro il palleggiatore e/o un giocatore più piccolo contro il bloccante. In origine il p&r prevedeva che il blocco venisse effettuato dal numero 5 (il centro) o al massimo dal numero 4 (l’ala forte), ma nel basket positionless di oggi non è raro vedere “lunghi” tipo KD o Davis che operano da palleggiatori e “piccoli” come Curry o Holiday a portare i blocchi.

In questa prima clip vediamo Lillard sfruttare il blocco di Nurkic per forzare il cambio con un difensore più lento (Capela) e batterlo facilmente in penetrazione con un comodo appoggio al tabellone

Stessa gara, ma stavolta è Paul a coinvolgere Capela come bloccante. Attirati entrambi gli avversari su di sè per CP3 diventa un gioco da ragazzi servire lo svizzero che indisturbato può inchiodare la bimane

3) Pick and pop

Il meccanismo è simile alla situazione precedente ma la differenza sostanziale è che qui il bloccante invece di tagliare verso il canestro si allarga sul perimetro pronto a ricevere lo scarico del palleggiatore. Questa situazione è sempre più utilizzata nel basket moderno: l’emergere di una nuova generazione di lunghi quasi tutti in grado di colpire con efficacia da tre punti ha rivoluzionato completamente il gioco, anche perché il bloccante che si sposta oltre l’arco invece che intasare l’area permette di liberare spazio alle penetrazioni del palleggiatore.

James è in post basso contro KD e il blocco di Smith gli permette di accoppiarsi con Curry. Durant è preoccupato per il mismatch e abbandona JR, che si allarga sul perimetro per ricevere il passaggio di LeBron e infilare la tripla

4) Drag

Si definisce drag un p&r effettuato in situazione di transizione, quando ancora la difesa non è completamente schierata e gli accoppiamenti sono spesso provvisori (ciascuno prende l’avversario più vicino). Questa giocata permette di approfittare della parziale disorganizzazione degli avversari per guadagnare rapidamente una situazione di vantaggio. Se il blocco invece di essere singolo è effettuato da due uomini si definisce double drag (giocata molto utilizzata ad esempio dai San Antonio Spurs).

McCollum spinge il pallone in contropiede e appena arrivato nei pressi dell’area sfrutta Nurkic per liberarsi del marcatore. Adams rimane staccato a protezione del ferro e per CJ diventa semplice convertire il jumpshot

5) Slip

Per contrastare gli aggiustamenti delle difese, ormai molto preparate ad affrontare le situazioni di p&r, ogni tanto queste giocate prevedono che il bloccante faccia solo finta di avvicinarsi al palleggiatore, per poi “scivolare” (slip) immediatamente verso l’area o uscire sul perimetro per sorprendere il raddoppio degli avversari. Per essere credibile ed efficace questo tipo di situazione ha però bisogno di un tempismo pressoché perfetto.

Thompson si avvicina a Green come per portare un normale blocco ma appena prima di fermarsi cambia direzione e prosegue per appostarsi sul lato opposto. James reagisce in ritardo e può solo guardare Klay infilare la tripla

6) Split

Lo split non è un vero e proprio schema ma una variazione eseguita “in corsa” dal palleggiatore, che si infila nello spazio (spesso molto piccolo) tra i due difensori impegnati nella marcatura del p&r per involarsi verso il canesto. Per essere eseguito richiede un eccezionale controllo del pallone ed è solitamente eseguito da giocatori piccoli e molto rapidi come CP3, Irving, Lillard o Curry.

“Solitamente” a meno di chiamarsi LeBron, che piccolo non è ma riesce a fare cose che con quel corpo dovrebbero essergli negate. Qui spezza il raddoppio dei difensori dei Knicks per andare ad inchiodare al ferro indisturbato

7) Reject

Uno dei difetti del pick and roll è che a seconda del lato in cui si posiziona il bloccante è possibile capire da che parte comincerà l’azione di attacco. Per questo a volte i palleggiatori rifiutano (reject) il blocco e penetrano dalla parte opposta. Questo può disorientare la difesa e creare uno spazio che permette al palleggiatore di attaccare direttamente l’area.

Qui Curry vede arrivare Green a portargli il blocco sulla sua sinistra, ma decide di incrociare il palleggio e andare a destra sorprendendo il difensore per concludere con un floater prima che arrivi l’aiuto a centro area di Griffin

8) Screen the screener

Come abbiamo scritto sopra spesso le giocate di p&r prevedono il coinvolgimento di più di due attaccanti. Questo è ad esempio il caso delle situazioni in cui il primo bloccante riceve a sua volta un secondo blocco per diventare il destinatario finale dell’azione offensiva. Lo schema diventa quindi un tre-vs-tre con gli altri due giocatori che rimangono negli angoli per liberare lo spazio a centro area.

Qui George effettua il primo blocco per Felton e subito dopo riceve il secondo blocco di Patterson, grazie al quale finisce accoppiato in punta contro Dieng e può batterlo facilmente in penetrazione

9) Spain

Altra situazione simile a quella precedente, che viene molto utilizzata ad esempio da Thunder, Rockets e Jazz. Anche qui il bloccante riceve a sua volta un secondo blocco ma stavolta è un blocco cieco effettuato sulla verticale, che permette agli attaccanti di trovarsi in una situazione di due contro uno costringendo la difesa a difficili rotazioni per riequilibrare gli spazi.

Dopo aver bloccato per Westbrook in punta, Adams beneficia di un blocco di Sabonis nella schiena di Aldridge che porta i due di OKC ad affrontare il solo Gasol. Westbrook serve il neozelandese che conclude con il floater vincente

10) Dribble Hand-Off

Per concludere parliamo del cosiddetto DHO, che non è propriamente una situazione di pick and roll ma una giocata che possiede diversi elementi simili e che sta diventando sempre più utilizzata in queste ultime stagioni. Come nel p&r il bloccante pone il corpo come ostacolo al difensore del penetratore ma in questo caso la giocata si sviluppa con il pallone tra le mani del bloccante stesso, che lo consegna (hand-off) al compagno dopo uno o più palleggi. Rispetto al p&r tradizionale ha il vantaggio che essendo la palla in mano al giocatore che porta il blocco il suo difensore è normalmente più arretrato a protezione dell’area e permette all’attaccante che la riceve di avere un maggiore spazio di manovra.

In questa azione dei Celtics vediamo la giocata effettuata per ben due volte nella stessa azione. La prima volta Rozier riceve la palla ma non vedendo un immediato vantaggio la restituisce ad Horford, che la rimette per terra ed effettua un secondo DHO per Tatum che stavolta ha spazio e segna una comoda tripla

Siamo arrivati alla fine di questo approfondimento del pick and roll, con il quale avete imparato (spero) che lo slip non è soltanto una mutanda e un reject non è una vomitata a centro area. Siete ora in grado di fingervi esperti con il 99% del genere umano, ma se doveste ritrovati a tavola con un vero allenatore di basket evitate di fare gli sboroni e soprattutto non date la colpa a me se verrete brutalmente tacciati di sparare castronerie. Se comunque avete domande o volete richiedere un ulteriore approfondimento fatemelo sapere nei commenti qui sotto, magari assieme alle proposte dei prossimi argomenti che vorreste vedere trattati all’interno di questa rubrica. See ya!

2 thoughts on “NBA for Dummies – Il pick and roll e le sue varianti

  1. Complimenti per l’articolo.
    Per contribuire, aggiungerei lo “snake screen”, in cui il rollante blocca il proprio uomo impedendogli di aiutare sul palleggiatore (che può quindi attaccare meglio il ferro):
    https://www.youtube.com/watch?v=q-p9YAF8B_w
    L’idea dell’ostruzione (“rub screen”) da parte del rollante è simile a quella del “cut back”:
    https://www.youtube.com/watch?v=zeCV-yIcFwQ

    C’è poi il “pick n’ stay”, così battezzato su questi schermi:
    https://www.youtube.com/watch?v=q-p9YAF8B_w

    Come azioni propedeutiche al pick n’ roll, le più usate sono forse il “ram screen” e il “wedge screen” (blocchi sul giocatore che andrà a bloccare il palleggiatore; opzioni che consentono di guadagnare un vantaggio di spazio e rubare il tempo per l'”hedge” o la “trap”, e non intendo il tipo di musica…).

    • Lo spero… anche perchè definire la trap “musica” mi sembrerebbe un filo esagerato. :-)))
      Grazie mille!

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