Dopo la parità maturata nelle prime quattro partite, con gli Indiana Pacers vincitori in trasferta in gara-1 e gli Oklahoma City Thunder a riprendersi il fattore campo nel quarto episodio della serie, le NBA Finals tornano al Paycom Center e ad aggiudicarsi il punto del 3-2 è la squadra allenata da Mark Daigneault e guidata in campo da Shai Gilgeous-Alexander che ora è ad una sola vittoria dal portare per la prima volta a Oklahoma City il Larry O’Brien Trophy.

120-109 il punteggio finale in una gara in cui i Thunder hanno sempre condotto, eccezion fatta per i primi tre minuti, e hanno dimostrato quanto già era emerso negli ultimi minuti di gara-4: SGA e soci non subiscono più il gioco dei Pacers e la loro difesa, con i soliti Lu Dort e Alex Caruso, riesce a disinnescare l’ormai famigerata transizione di Indiana costringendo la squadra di Rick Carlisle a 23 palle perse (8 nel quarto periodo) contro le sole 11 dei Thunder.

https://platform.twitter.com/widgets.js

Ad ergersi a protagonista però è stato senza ombra di dubbio Jalen Williams. Il 24enne di Denver, ad Oklahoma City dal 2022 quando fu scelto con la 12esima dai Thunder che al tempo erano ancora impegnati a costruire la macchina da guerra di oggi, è arrivato prepotentemente alla definitiva maturazione in questa stagione e in attacco è a tutti gli effetti la seconda stella della sua squadra e la spalla di Gilgeous-Alexander.

Quello che si vede in campo è ovviamente molto diverso ma l’impatto di Williams può dirsi paragonabile a quello di Khris Middleton nell’affiancare Giannis Antetokounmpo nei successi dei Milwaukee Bucks, con il greco a prendersi i riflettori e i titoli di MVP ma che senza Middleton (e non solo) non sarebbe arrivato all’anello del 2021.

Williams è oggi uno scorer completo, non si accontenta più di tirare in sospensione ma attacca il ferro di fisico, assorbe i contatti e costituisce un’importante risorsa quando i Thunder decidono di mettere le gare sulla corsa.

Le statistiche di Jalen in gara-5 parlano di massimo in carriera nei playoff con 40 punti (uno in meno del suo career-high assoluto di 41 contro i San Antonio Spurs nel gennaio 2025) tirando 14/25 dal campo e 9/12 ai liberi. Già nella precedente gara-4 Williams aveva avuto una consistente parte di meriti nel successo dei suoi Thunder in quanto aveva tenuto a contatto la squadra impedendo che Indiana potesse trovare una fuga, oggi veste i panni dell’eroe di serata superando numericamente l’ennesima prestazione da superstar di Gilgeous-Alexander che da par suo ci mette la doppia doppia da 31 (col consueto 13/14 ai liberi) più 11 assist.

Gli Indiana Pacers si preparano così a tornare alla Gainbridge Fieldhouse dovendo affrontare l’elimination game di gara-6 col loro primo svantaggio in assoluto nei playoff ma soprattutto con seria preoccupazione per le condizioni fisiche del loro leader morale e materiale: Tyrese Haliburton.

Il play ex Kings, stella della squadra e risolutore finale di tante gare della deep run dei Pacers nei playoff 2025, ha chiuso gara-5 con soli 4 punti e nessun canestro dal campo (4 errori da due, 2 da tre) essendo stato condizionato pesantemente da un infortunio muscolare alla gamba destra che lo ha costretto ad abbandonare il campo nel primo quarto. Haliburton ha poi provato a rientrare nel secondo tempo con una vistosa fasciatura ma senza riuscire, come il suo score riferisce, ad esprimersi al meglio pur registrando 7 rimbalzi e 6 assist.

Il commento del suo allenatore Rick Carlisle è stato incoraggiante solo a metà per i tifosi Pacers: il coach campione NBA con Dallas nel 2011 ha infatti detto che Haliburton difficilmente salterà gara-6, ha voluto fortemente rientrare per la parte finale della partita ma anche che sta giocando sul dolore dall’inizio della serie e che comunque vada non sarà al 100%.

Senza il pieno contributo di Haliburton i Pacers hanno provato a ribaltare l’esito di una gara che la vedeva in svantaggio in doppia cifra (seppur senza che lo scarto raggiungesse mai i 20 punti, col massimo vantaggio Thunder di +18 nel secondo quarto) aggrappandosi al grande cuore di TJ McConnell e all’altra sua stella Pascal Siakam, top scorer di Indiana con 28 punti e 9/15 dal campo e autore della tripla del -2 sul 95-93 OKC a 8 minuti e mezzo dal termine dell’ultimo quarto.

La risposta dei Thunder ha però lasciato capire che stavolta non c’era spazio per clamorose rimonte come quella di gara-1 ed è arrivata sotto forma di un parziale di 15-4 nei successivi tre minuti durante il quale Indiana non ha segnato dal campo (solo 4 liberi di Haliburton e Myles Turner) e la diabolica coppia Caruso-Dort ad iniziare con la difesa quello che Williams e SGA hanno magistralmente concluso in attacco.

Lu Dort e Alex Caruso, ministri della difesa degli Oklahoma City Thunder

Lu Dort e Alex Caruso, ministri della difesa degli Oklahoma City Thunder

Come per le prime tre gare della serie è Oklahoma City ad iniziare forte e a portarsi in vantaggio in doppia cifra con gli attacchi al ferro di Williams, la grande presenza di Chet Holmgren sotto canestro che finalmente fa in modo che le sue lunghe leve incidano in area (anche se offensivamente la seconda scelta del 2022 non è andato oltre 9 punti con 4/15) e le triple di Aaron Wiggins che in casa riprende dal 5/8 da tre di gara-2 e non ci va molto lontano chiudendo con 4 triple su 7 tentativi.

OKC tenta la fuga nella seconda frazione di gioco e raggiunge il succitato massimo vantaggio con i liberi di Gilgeous-Alexander per il 56-38 del 22′ e cavalcando il 3/4 da tre di Cason Wallace che beneficia della partenza dalla panchina in favore di Isaiah Hartenstein come nella gara precedente. SGA porta i suoi sul +16 a inizio terzo quarto col suo classico tiro in sospensione e la gara sembra saldamente in mano alla squadra di Daigneault.

Nella terza frazione di gioco però TJ McConnell butta il cuore oltre l’ostacolo e sostituendo Haliburton nel ruolo di point guard suona la carica per i suoi Indiana Pacers attaccando il ferro, muovendo la difesa e iniziando a far entrare in ritmo Pascal Siakam. L’ex Sixers, uomo d’energia in una squadra di per sè già ad alto tasso di esplosività, porta il gioco sui binari da corsa dei Pacers e segna 13 dei suoi 18 punti nei 6’40” in cui è in campo nel terzo quarto: all’ultimo intervallo è ancora +8 Thunder sull’87-79 ma i Pacers ci credono.

L’ultimo quarto inizia con Indiana che aggredisce subito cercando di raggiungere il punto a punto finale guidata da Siakam che corre in contropiede, segna il -2 dall’arco e realizza 14 punti negli ultimi 12′. Come detto sopra però la resistenza dei Pacers finisce praticamente qui: Williams è incontenibile, Dort aggiunge due triple al suo pesante apporto difensivo, Caruso non vede il canestro (solo 2 punti con 1/8 per l’ex Lakers) ma recupera 2 degli 8 palloni persi dai Pacers nel quarto conclusivo.

Gilgeous-Alexander rimette dieci punti di scarto in favore di OKC a 6′ dal termine e Jalen Williams completa il suo capolavoro personale raggiungendo i 40 punti. Negli ultimi minuti Indiana non ne ha più e non riesce a tornare in singola cifra di scarto: OKC amministra il vantaggio e si prende gara-5 e il vantaggio di 3-2 nel tripudio dei tifosi che hanno colorato di bianco e di blu il Paycom Center.

La serie non è affatto finita ma sulle speranze dei Pacers pende ovviamente la spada di Damocle delle condizioni di Haliburton e soprattutto i Thunder sembrano ormai padroni della contesa riuscendo a impostarla sui loro binari e rimarcando il ruolo di favoriti, legittimato dal dominio della Western Conference in regular season, con cui hanno esordito nelle Finals e nei playoff in generale.

Agli uomini di Rick Carlisle il compito di portare le finali 2025 alla settima gara e mantenere vivo il sogno di portare a Indiana il primo anello NBA.

Il bellissimo colpo d'occhio del pubblico di OKC in gara 5

Il bellissimo colpo d’occhio del pubblico di OKC in gara 5

One thought on “NBA Finals 2025: inarrestabile Jalen Williams, Thunder sul 3-2

  1. Altra partita decisa dall’arbitraggio. Quando il regolamento vale per entrambe le squadre Williams non ci capisce molto: 3-3 Indiana e senza la protezione di Silver la serie sarebbe già finita. Chiaro mvp McConnell.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.