Nel mio ultimo articolo ho parlato del draft 2023 dando per scontato che la prima scelta assoluta sia Victor Wembanyama e questa certezza è stata rafforzata dalle parole di Magic Johnson durante l’NBA Day di Parigi quando è andato a conoscere il giovane fenomeno e ha detto “I had a chance to meet and talk to the best player in the world and this year’s number one draft pick in the NBA draft Victor Wembanyama,” sancendo quello che ormai pare certo.

Ma chi è questo diciannovenne che ha stregato il mondo del basket e da dove viene?
Quali sono le sue caratteristiche tecniche? A quale giocatore possiamo assimilarlo?
Quale impatto potrà avere nell’NBA? Quali sono i suoi punti deboli?

Victor nasce in Francia in una famiglia di sportivi. Figlio di Felix, di origini congolesi, alto 198 cm che competeva nell’atletica leggera, e Elodie, allenatrice ed ex giocatrice di basket alta 191 cm ed ha 2 fratelli: Oscar che gioca a pallamano ed Eve cestista professionista come prima di tutti lo era stato il nonno materno.

Dopo aver iniziato con calcio e judo il nostro ragazzo passa al basket nella squadra allenata dalla madre e a 9 anni, quando è alto già 180 cm, viene notato da un allenatore delle giovanili del Nanterre che inizialmente l’aveva scambiato per un assistente.

A parte un breve prestito al Barcelona per un torneo U14, Wembanyama rimane a Nanterre fino al 2021 quando firma un contratto con l’ASVEL, la squadra dove Tony Parker è socio di maggioranza e Presidente, che partecipa anche all’EuroLeague.

A Giugno un problema ad un muscolo dorsale fa finire anticipatamente la sua stagione ed a quel punto lui decide di liberarsi dal contratto per firmare con i Metropolitans 92, una squadra dei sobborghi di Parigi che gioca sempre nella prima serie francese (ma non in EuroLeague) ed in panchina ha Vincent Collet, un allenatore conosciuto per essere uno che lavora molto e bene con i giovani prospetti.

In 220 cm di altezza e circa 100 kg di peso con un apertura di braccia di 235 cm abbiamo un giocatore che palleggia come un play, passa come una guardia, tira da 3 pti come un’ala piccola, ha i movimenti in post basso di un’ala grande e stoppa come un centro.

E’ scontato dire che queste caratteristiche abbiano generato aspettative che non si vedevano dai tempi di LeBron in uscita dalla high school e prima di lui di Kareem Abdul-Jabbar a UCLA. Basti pensare che l’NBA ha deciso di trasmettere in streaming ed in chiaro sulla sua app tutte le partite dei Metropolitans ed alcune scelte fatte ad inizio stagione da squadre NBA sembrano finalizzate ad arrivare fra le ultime 3 così da avere il 14% di probabilità nella lottery senza essere accusate di “tanking”.

Leggendo le sue caratteristiche si potrebbe pensare di avere a che fare con un Kevin Durant che difende come Rudy Gobert ma al ragazzo mancano ancora diversi kg di muscoli per certe similitudini. Il giocatore cui più gli si avvicina per caratteristiche e struttura fisica è Chet Holmgren, seconda scelta assoluta dello scorso draft di OKC anche se Victor è un po’ più alto, un po’ più tecnico, un po’ più talentuoso… un po’ più tutto.

I due ragazzi si sono già affrontati nella finale della World Cup U19 del 2021 quando Holmgren venne nominato MVP dopo che gli USA avevano battuto 83-81 in finale la Francia, al termine di una partita in cui Wembanyama era uscito negli ultimi minuti per falli dopo aver messo registrato 22 punti, 8 rimbalzi, 8 stoppate ed un +7 nei punti quando è stato in campo.

In due partite giocate ai primi di Ottobre fra i Metropolitans ed i G-League Ignite invece ha sfidato Scoot Henderson, la probabile seconda scelta del draft, ed in queste sfide ha realizzato nella prima partita 37 punti, 4 rimbalzi e 5 stoppate e nella seconda 36 punti, 11 rimbalzi, 4 assist e 4 stoppate.

Se a tutti Wembanyama sembra il Messia del basket è anche perchè non gli si possono trovare punti deboli dal punto di vista tecnico ma è sul fisico che qualcuno ha osato esprimere qualche dubbio.

Normalmente verso metà statione i giocatori al primo anno di NBA incontrano il cosiddetto “rookie wall”, quel momento in cui i loro fisici ancora impreparati a quel ritmo ed a quello stress iniziano ad andare in difficoltà. Nella stagione all’ASVEL quando il ragazzo ha giocato nella serie A francese ed in EuroLeague, ha avuto un problema ad una spalla, un dito rotto e l’infortunio muscolare citato in precedenza.

Guardando Chet Holmgren, il giocatore che abbiamo detto più di tutti gli assomiglia anche fisicamente, già in preseason ha avuto un infortunio al piede che gli ha fatto saltare tutta la stagione e quindi la tenuta agli sforzi che verranno richiesti nelle 82 e più partite di una stagione NBA sarà tutta da dimostrare.

 

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