Sette giorni. Sono bastati esattamente sette giorni per farci capire che il basket è questo qui, quello dei playoff. Le 82 partite di regular season sono più simili alla partitella tra amici che la domenica si incastra tra la messa e la grigliata, quella che giochi a torso nudo masticando improperi per la corsa e il sudore inutile.

Dopo una settimana è già tempo di giudizi, per lo più parziali, sulla Eastern Conference. Giannis rimane sempre dominante? La favola Bulls è già al capolinea? La serie Boston-Brooklyn è davvero la più bella di questo primo turno?

MIAMI HEAT (1) VS ATLANTA HAWKS (8): 3-1

Una delle difese più rognose della lega, allenata dall’allenatore più sottovalutato di tutti, contro una squadra eccessivamente Trae Young dipendente. Il risultato è abbastanza matematico: nelle partite in cui Young ha segnato più di 25 punti, Atlanta è 1-0, nelle altre 0-3. Per di più le vittorie schiacciasassi di Miami in gara 1 e gara 4 sono arrivate quando Young è stato tenuto rispettivamente a 8 e 9 punti complessivi.

Gli Heat rimangono sempre gli Heat: nella propria metà campo tutti possono marcare tutti, non si fanno assorbire dai pick-and-roll e possono permettersi di mettere in quintetto Lowry-Butler-Adebayo-Tucker. In attacco, invece, sembrano aver ritrovato il ritmo che sembrava perso anche grazie ad alcuni cambi tattici (Duncan Robinson dalla panchina e Strus nel cinque iniziale) e alla possibilità di sopperire agli infortuni con giocatori ottimi (si veda Vincent, titolare al posto di Lowry nell’ultima partita)

Per Atlanta, credo in fondo ci sia poco da fare. Per la stagione disputata dovrebbero essere soddisfatti di essere arrivati fino a qui. La sfortuna degli infortuni durante la stagione (Collins, Hunter e Capela su tutti) ne ha evidentemente condizionato il risultato, ma rimane una squadra legata troppo alla sua star. In estate, sempre che non vada in porto la rimonta insperata e insperabile, sarà tempo di riflessioni per gli Hawks.

BOSTON CELTICS (2) VS BROOKLYN NETS (7): 3-0

3-0 per Boston contro quelli lì, quelli con KD e Kyrie.

Serie fino a questo punto magistrale nella metà campo difensiva degli uomini in verde di Ime Udoka. Per le prime due gare senza l’ancora difensiva Robert Williams (che ha giocato gara 3 ma con minutaggio ristretto), la banda celtica ha soffocato letteralmente le ondate dei brooklyniani. Smart, fresco di DPOY, e Grant Williams le certezze, ma anche Al Horford, riscoperto difensore, e Jason Tatum, incubo di un KD che è la brutta copia del migliore tiratore della storia NBA.

Nella metà campo offensiva, invece, i problemi si fanno già più sentire per la franchigia di Boston. L’idea di gioco è sempre stata fondata sull’isolamento individuale, e la loro fortuna è stata ritrovarsi contro una delle peggiori difese dell’intera NBA. Tatum è una macchina, 39 punti in gara 3 dopo il game-winner sulla sirena di gara 1, Jalen Brown sa accendersi di improvviso, Smart si è riscoperto decisivo da tre e come assist-man. Eroe silenzioso delle ultime due gare è però Payton Pritchard, autore di un quarto quarto da favola nella rimonta di gara 2 e di una gara 3 in cui è stato fautore della fuga dei biancoverdi nei quarti centrali. Tanti, tanti, tanti applausi per una Boston che a Natale sembrava finita e in tempo per la Pasqua ha completato la resurrezione. La domanda ora diventa: e questi chi li ferma?

Sponda Nets… crisi nera come le loro canotte. KD irriconoscibile (17 palle perse in 3 gare; in gara 2 addirittura 0 su 10 dal campo in tutto il secondo tempo), Kyrie gioca con troppe scimmie sulle spalle preoccupandosi più di sfottere il pubblico. E se a due minuti dalla fine del primo tempo in gara 3 Durant ha preso tre tiri e Bruce Brown 12… qualche problemino c’è. Consiglio di cuore ai tifosi Nets: la prossima volta durante la stagione regolare provate a non cantare “we want Boston”.

Detto questo, magari i Nets fanno ciò che nessuno mai è riuscito a fare, cioè ribaltare un 3-0… la vedo veramente veramente dura però.

MILWAUKEE BUCKS (3) VS CHICAGO BULLS (6): 3-1

Solo un fulmine a ciel sereno come i 41 punti in gara 2 di DeRozan potevano salvare i Bulls dallo sweep. Gara 1 dominata dai cerbiatti, salvo poi aver spento la testa ed essersi quasi beffare nell’ultimo periodo. Gare 3 e 4 dove sembrava campioni NBA contro Sacramento Kings: sconfitte di 30 e 26 punti rispettivamente. Giannis rimane sempre Giannis, Portis e Holiday sono gregari di livello e qualità ormai nota. Si potrebbe argomentare, scusando i tori rossi, che l’assenza di Lonzo Ball sia pesantissima, ma vi do ora qualche contro-argomentazione:

1- le due vittorie più schiaccianti per Milwaukee sono arrivate con Middleton infortunato.

2- le due vittorie più schiaccianti per Milwaukee sono arrivate con top scorer assoluto Grayson Allen. Sì, non Giannis, Grayson Allen.

3- Finchè si pensa di contendere per il titolo con Vucevic e in alternativa Tristan Thompson su Antetokounmpo… forse forse il 4-1 sta strettino ai Bucks.

Rimane il fatto che è tutto facile per i campioni in carica, che si apprestano ad affrontare un secondo round con i fiocchi (se non c’è l’apocalisse Boston).

PHILADELPHIA 76ERS (4) VS TORONTO RAPTORS (5): 3-1

I canadesi hanno iniziato a giocare solo una volta varcata la frontiera per tornare a casa. Per le prime due gare sono stati carne da macello per il big 3 di Doc Rivers (Embiid, Harden, Maxey). La verità rimane che, oltre a quei tre, i Sixers sono ben poca cosa ma il passaggio del turno è quanto meno ipotecato. Nota spiacevole per i Sixers è sicuramente la conferma della distorsione al legamento di un dito della mano del candidato MVP Embiid. Sembra che l’intenzione sia quella di giocarci su per tutti i playoff, ma non facciate l’errore di pensare che non è un infortunio che inficia sul gioco.

Nelle gare in casa dei dinosauri, una sconfitta al supplementare e una vittoria abbastanza agevole per gli uomini di Nick Nurse, con Siakam che sta prendendo per mano la squadra visti gli infortuni e gli acciacchi di Vanvleet, Trent Jr., e soprattutto del nuovo ROY Scottie Barnes (anche se personalmente avrei preferito il premio andasse a Mobley).

Nota di precisazione: migliori giocatori della serie sono stati gli arbitri, che hanno deciso di prendere il palco e fare un concerto di fischietti. Nelle 4 gare, la media di falli a partita è stata 44. Polemiche e siparietti ne sono ovviamente derivati, con giocatori che applaudono sarcastici, allenatori che punzecchiano giocatori, insomma… cose che già si sanno. Da spettatore, però, vi prego signori arbitri: fateci vedere qualche tiro da più lontano della lunetta, grazie.

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